Assessorato Regionale del Lavoro della Sicilia

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COMUNICATO STAMPA DEL 31/05/2005

Lavoro: Scoma firma decreto che istituisce commissioni di certificazione dei rapporti di lavoro

Palermo 31/05/2005 - «Riforma Biagi»: l’assessore al Lavoro Francesco Scoma firma decreto che istituisce «le commissioni per la certificazione dei rapporti di lavoro»
Riforma Biagi: l’assessore al Lavoro Francesco Scoma ha firmato il decreto con il quale vengono istituite le commissioni di certificazione, nove in tutto, una per ciascuna Direzione Provinciale del Lavoro.
«Le commissioni saranno operative a breve – spiega l’assessore – entro un paio di mesi dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana. Con questo provvedimento la Sicilia prosegue, a passo sostenuto, con il recepimento e l’applicazione della riforma Biagi, essendo una delle prime Regioni d’Italia che istituisce le commissioni di certificazione».
Il ruolo di questi organismi č quello di certificare - su richiesta congiunta del datore di lavoro e del lavoratore – l’oggetto del contratto e la sua corrispondenza a una forma contrattuale ben definita.
Ma, naturalmente, grande attenzione sarą dedicata soprattutto alle nuove forme contrattuali previste dalla riforma Biagi: dalle collaborazioni a progetto, al contratto “intermittente”, dai contratti di inserimento all’associazione in partecipazione.
«L’obiettivo delle commissioni di certificazione – prosegue l’assessore – č quello di ridurre il contenzioso in materia di rapporti di lavoro. Un necessitą avvertita soprattutto per quanto riguarda l’applicazione dei contratti di collaborazione a progetto o di collaborazione coordinata e continuativa».
In Sicilia – secondo l’Isfol che ha prodotto un elaborato basato su dati Istat – in Sicilia sono oltre 13.700 i lavoratori inquadrati con contratti “co.co.co” e “co.co.pro.”. L’istituzione delle commissioni di certificazione contribuiranno anche all’emersione dei rapporti di lavoro sommersi.
I contratti di lavoro certificati potranno essere utilizzati dal datore di lavoro e dal lavoratore in varie circostanze tra cui le ispezioni degli Enti previdenziali o dei funzionari dell’Assessorato al Lavoro e serviranno a documentare la mansione svolta con la reale previsione contrattuale. Gli organi di vigilanza potranno comunque impugnare il contratto rivolgendosi al Tar o alla magistratura.

Il Portavoce - Wladimir Pantaleone

 
   
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