Assessorato Regionale del Lavoro della Sicilia

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COMUNICATO STAMPA DEL 03/04/2005

Stabilizzazione precari della Regione: Scoma: strada più conveniente è inserimento nei ruoli del personale

Palermo 03/04/2005 - ‹‹Stabilizzazione dei lavoratori precari in servizio presso l’amministrazione regionale: la soluzione economicamente più vantagiosa per la Regione – e per gli stessi lavoratori – è, secondo gli studi e i numeri messi a punto dai nostri uffici, quella dell’inserimento nei ruoli del personale››. Lo afferma l’assessore regionale al Lavoro e alla Formazione professionale Francesco Scoma puntualizzando la sua posizione sull’argomento.

Proprio ieri il presidente della Regione Salvatore Cuffaro aveva annunciato la possibilità di costituire una società ad intero capitale pubblico, sul modello della Resais, all’interno della quale far confluire i circa 5000 lavoratori precari (3300 Asu e circa 1100 Puc).

Pur senza entrare in conflitto con il Governatore, l’assessore Scoma precisa che proprio sulle modalità e sulle cifre necessarie per la stabilizzazione ci sono pareri discordanti: ‹‹Il costo del personale precario in carico alla Regione per il 2004 ammonta a poco più di 62 milioni di euro. Secondo uno studio dei nostri uffici – prosegue Scoma – l’inserimento di questi lavoratori nei ruoli del personale della Regione costerebbe complessivamente circa 96 milioni di euro. Dunque occorrerebbero altri 33 milioni. Certamente l’iter di questo procedimento – ammette Scoma – sarà un po’ più lungo poiché è necessario un intervento legislativo per modifcare la pianta organica e poi procedere alla stabilizzazione. Ma – aggiunge - questa procedura garantirebbe un duplice obiettivo: un costo contenuto rispetto ad altre ipotesi ed una soluzione definitiva del problema››.

Si è discusso di stabilizzazione formulando l’ipotesi di costituire una società privata, ad intero capitale regionale, grazie alla quale stabilizzare i precari.

‹‹Certamente i tempi sarebbero minori ma comunque non brevi, poiché bisognerebbe prima costituirla e successivamente occorrerebbe reperire i fondi, una cifra ingente, circa 100 milioni di euro in più rispetto alla somma che attuallmente viene corrisposta per pagare i circa 5000 precari. Una voce che ogni anno – precisa Scoma – dovrebbe essere inserita nella Legge Finanziaria della Regione››.

Per l’assessore regionale al Lavoro comunque ‹‹l’adozione della soluzione più appropriata passa attraverso una forte concertazione con le organizzazioni sindacali dei lavoratori››.

Infine una doverosa precisazione su quanto dichiarato da Luca Crimi, rappresentante dei lavoratori precari della Regione, riguardo al taglio delle indennità integrative: ‹‹Nessun taglio ma una razionalizzazione dell’erogazioni delle indennità. Sono 2423 i lavoratori precari in carico all’Assessorato al Lavoro. Di questi ben 2293 sono utilizzati negli uffici periferici dell’Assessorato (ex uffici di collocamento). In questi uffici – spiega Scoma – oggi, in base alle diminuite competenze in seguito al recepimento della Legge Biagi, risulta un sovrannumero di personale rispetto alle effettive competenze. L’indennità integrativa corrisponde – continua l’assessore – ad un maggior numero di ore lavorate rispetto a quanto previsto. Ore in più – precisa – che non si giustificano con la diminuzione dei carichi di lavoro e delle competenze. In tale situazione un’assegnazione indiscriminata di ore in più (e dunque di indennità integrative) paventa un possibile danno erariale ai danni dell’amministrazione. Per questa ragione – prosegue Scoma – si opererà con provvedimenti di mobilità (su richiesta o d’ufficio) nell’ambito degli uffici centrali e periferici di altre amministrazioni regionali - come i Beni Culturali, l’assessorato ai Trasporti, l’Industria e la Cooperazione – che già ci hanno fanno pevenire richieste di personale. Con la mobilità, l’integrazione – conclude Scoma – sarà pienamente assicurata e comunque il provvedimento sarà applicato nella salvaguardia degli interessi dei lavoratori››.

Il Portavoce - Wladimir Pantaleone

 
   
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