ASSESSORATO DEL LAVORO, DELLA PREVIDENZA SOCIALE,

DELLA FORMAZIONE PROFESSIONALE E DELLA EMIGRAZIONE

DIREZIONE FORMAZIONE PROFESSIONALE ED ORIENTAMENTO

CIRCOLARE n. 2/F.P. GURS n.29 del 16/06/2000 - Suppl. Ord. n.1

Allegati e Procedure

Gruppo I/F.P. Prot. n. 4664/16A/FP del 8 giugno 2000

OGGETTO: Direttive di programmazione formativa e servizi formativi.

Modalità e termini per la presentazione delle istanze.

Agli Uffici Provinciali del Lavoro
Agli Ispettorati Provinciali del Lavoro
All’Ufficio Regionale del Lavoro
All’Ispettorato Regionale del Lavoro
Agli Enti Gestori
Alle Amministrazioni Provinciali
Alla Sovrintendenza Scolastica per la Sicilia
Ai Provveditorati agli Studi
Alla C.I.S.L. - U.S.R. Sicilia
Alla C.G.I.L. - Comitato Regionale
Alla U. I.L. - Segreteria Regionale
Alla U.G.L. - Segreteria Regionale
Alla C.I.S.A.L. -MO.BAS - Segreteria Regionale
Alla Federazione regionale industria Sicilia
All’Associazione piccole industrie Sicilia
Alla Federazione regionale commercio e turismo
Alla Confederazione nazionale artigianato
Alla C.L.A.A.I.
Alla Federazione regionale artigianato
Alla CONFESERCENTI regionale
Alla Federazione Regionale Dirigenti Azienda
Alla Federazione regionale autonoma artigianato siciliano
Alla Federazione regionale coltivatori diretti
Alla Federazione regionale agricoltori di Sicilia
All’Alleanza coltivatori siciliani
Alle C.C.I.A.A.
Alla Presidenza della Regione Siciliana
All’Assessorato regionale alla Presidenza
Alla Direzione regionale per la programmazione economica
All’Assessorato regionale agricoltura e foreste
All’Assessorato regionale BB.CC. e Pubblica Istruzione
All’Assessorato regionale cooperazione, commercio, artigianato e pesca
All’Assessorato regionale enti locali
All’Assessorato regionale industria
All’Assessorato regionale sanità
All’Assessorato regionale turismo
Agli Ispettorati provinciali agricoli
Agli Ispettorati ripartimentali delle foreste
Al Ministero di Grazia e Giustizia, Direzione Generale Istituti di prevenzione e pena - Ufficio VI, Rep. III
Agli Ispettorati distrettuali degli Istituti di prevenzione e pena per adulti
Alla Direzione dei centri di rieducazione per minorenni della Sicilia
Alle Sezioni di sorveglianza presso le corti di appello di Caltanissetta, Catania, Messina e Palermo
Al Coordinamento regionale dei diritti dei portatori di handicap
Al Coordinamento regionale tutela diritti dei disabili
Al Coordinamento associazione dei genitori dei portatori di handicap
Enti Bilaterali Regionale del Turismo, Industria e Artigianato
Anci Sicilia
Unione Regionale delle Provincie Siciliane (U.R.P.S.)
Unione Nazionale Segretari Comunali e Provinciali (U.N.S.C.P.)

LORO SEDI

 

 

INDICE

Capitolo I Presentazione
Capitolo II Obiettivi programmatici
Capitolo III Obiettivi specifici
Capitolo IV Direttive generali
Capitolo V Interventi programmabili
Capitolo VI Contenuti progettuali
Capitolo VII Certificazioni
Capitolo VII Costi
Capitolo IX

Criteri per la valutazione e per la selezione degli interventi formativi e servizi formativi

Capitolo X Modalità e termini per la presentazione degli interventi e servizi formativi
Capitolo XI Modalità di svolgimento degli interventi formativi
Disposizioni finali

 

Capitolo I PRESENTAZIONE

  1. Nel rispetto della normativa regionale vigente, questa Amministrazione deve procedere, entro il mese di luglio di ogni anno, all’elaborazione del piano regionale annuale dell’offerta formativa.
  2. Gli interventi programmabili individuati nella presente direttiva sono complementi operativi e funzionali degli obiettivi specifici che sono stati stabiliti nel POR Sicilia nell'asse 3 "Risorse Umane" ed inoltre sono coerenti con la classificazione delle attività che emerge dai documenti nazionali e comunitari sopracitati Infatti gli interventi programmabili presentano, nella loro organizzazione in ambiti, la estensione operativa delle attività rispondenti ad approcci di prevenzione o di cura della disoccupazione di lunga durata a seconda dei contesti territoriali, delle tipologie di misura e della condizione dei destinatari. Il quadro generale delle attività programmabili individuate è inoltre coerente con gli obiettivi specifici che fanno riferimento ai policy fields del Fondo Sociale Europeo e a quelli previsti dal QCS obiettivo 1 e precisamente con:

Il policy field A

promozione di politiche attive del lavoro che favoriscano soprattutto la crescita della cultura imprenditoriale, attraverso interventi di prevenzione della disoccupazione che consentano anche di continuare il processo di assorbimento del precariato;

Il policy field B

inclusione delle fasce deboli e svantaggiate;
sviluppo dell’economia e dell’imprenditorialità sociale, soprattutto nei nuovi bacini d’occupazione;

Il policy field C

integrazione tra i sistemi scolastico, formativo e produttivo, per valorizzare e qualificare le risorse umane e orientarle verso sbocchi professionali, recuperando le forze disperse sia nella scuola che nell’università;
riqualificazione del sistema scolastico e formativo in sinergia con le innovazioni normative ed organizzative a livello nazionale;

Il policy field D

riqualificazione della Pubblica Amministrazione per rispondere ai nuovi compiti;
sostegno alla formazione continua nelle imprese, in particolare nelle PMI.
crescita di capitale umano "pregiato" in grado di interagire con il sistema produttivo e di introdurre elementi di innovazione nel sistema sociale siciliano;

Il policy field E

sviluppo delle pari opportunità nel lavoro e nell’imprenditorialità sostenendo la progettualità già in corso e favorendo l’introduzione di metodologie innovative.
  1. A tale fine le direttive sotto specificate, annullano le precedenti disposizioni di programmazione impartite con le precedenti circolari in materia.
  2. Le direttive di programmazione della attività formative sono inoltre il risultato della consultazione con i soggetti coinvolti direttamente nelle attività di programmazione, di formazione e orientamento, in armonia con quanto previsto dalle recenti disposizioni normative nazionali.
  3. E’ di tutta evidenza che il ruolo della formazione assume valore sempre più significativo nei processi finalizzati al lavoro, nel potenziamento delle competenze professionali, e nei confronti delle politiche attive del lavoro, poiché completa lo standard di qualità di servizi promossi ed attuati nel territorio. Per tali ragioni la "funzione formativa" viene completata nei suoi aspetti prodromici e di effetto con la sistematicità dei compiti diretti ai servizi di informazione e di orientamento, nonché a quelli dedicati alle valutazioni di output e alle attività di follow-up.
  4. La formazione, dunque, deve essere concepita ed utilizzata anche dagli organismi attuatori, come una delle politiche strategiche per la crescita economica e sociale del proprio territorio.
  5. Il presente documento programmatico intende fornire con chiarezza le regole comuni all'insieme del sistema formativo regionale, garantendo a tutti la certezza del diritto in un rapporto dinamico ed innovativo tra "complessità" e "flessibilità" in grado di supportare le situazioni e i contesti specifici.

Capitolo II OBIETTIVI PROGRAMMATICI

Atteso che la formazione occupa un posto centrale nella ridefinizione delle politiche occupazionali, nella prevenzione della marginalità sociale, gli interventi formativi dovranno essere in grado di fornire agli utenti quelle conoscenze, competenze e capacità che sono indispensabili in un mercato del lavoro e in un sistema produttivo in progressiva trasformazione, garantendo, laddove necessario, opportunità di rapide riconversioni professionali adeguate alla complessità del sistema.

Gli interventi formativi e i servizi formativi dovranno pertanto rispondere ai seguenti obiettivi:

  1. Indurre nuove occasioni di sviluppo espandendo la dotazione, la disponibilità e la qualità delle risorse umane. Far crescere il contenuto scientifico – tecnologico delle produzioni regionali; rafforzare la rete dei centri di competenza della Regione e degli Enti Territoriali, e valorizzare i collegamenti tra sottosistema scientifico ed imprenditoriale. Ridurre i tassi di disoccupazione, accrescere la partecipazione al mercato del lavoro, e l’emersione delle attività informali (e quindi la loro produttività), valorizzare le risorse femminili, favorire i processi di recupero della fiducia e benessere sociale e ridurre la marginalità sociale.
  2. Realizzare una riforma dell’offerta formativa, ovvero dell’integrazione del sistema di istruzione e quello formazione, in grado di interpretare le nuove domande di formazione di qualità già presenti nelle nuove realtà del lavoro;
  3. Assicurare un graduale passaggio da misure passive a misure attive per contrastare i fenomeni di disoccupazione ed aumentare le chances occupazionali;
  4. Rispondere alle domande dei giovani per una formazione adeguatamente finalizzata al conseguimento di competenze professionali spendibili sul mercato del lavoro;
  5. Assicurare un forte collegamento tra le politiche formative e le politiche del lavoro e dello sviluppo territoriale;
  6. Sostenere lo sviluppo del potenziale del settore dei servizi e dei nuovi bacini di impiego, in particolare dei servizi collettivi e alla persona, del turismo e della cultura.;
  7. Ridurre le diseguaglianze ed il deficit di opportunità dei soggetti portatori di svantaggio individuale e sociale, implementando con la logica del mainstreaming gli interventi finalizzati all'inclusione sociale ed alle pari opportunità;
  8. Sviluppare un sistema di qualità totale del servizio di offerta formativa con particolare attenzione ai diritti dell'utenza (imprese, famiglie e partecipanti);
  9. Realizzare sinergie con il sistema scolastico al fine di contrastare e ridurre i fenomeni di abbandono e dispersione scolastica, di aumentare le opportunità formative per i giovani di ogni condizione sociale;
  10. Assicurare una offerta finalizzata ad intervenire nei segmenti di utenza refluenti dall'innalzamento dell'obbligo scolastico e dalla istituzione dell'obbligo formativo;
  11. Realizzare servizi ed attività di supporto per l'utilizzazione di misure ordinarie e straordinarie finalizzate all'incontro della domanda e della offerta di lavoro e la promozione di esperienze professionalizzanti per l'inserimento al lavoro, adottando un approccio preventivo che ammortizzi i tempi di attesa per l'entrata e/o il reinserimento del mercato del lavoro;
  12. Realizzare servizi di orientamento, anche decentrato presso diversi soggetti, pubblici e privati, con funzioni e modalità di attuazioni coerenti con le sue diverse finalità, nel disegno unitario di raccordo fra gli attuali segmenti di attività e di contesti;
  13. Realizzare una rete di servizi localizzati nel territorio capace di osservare, interpretare le esigenze del territorio stesso;
  14. Consentire il consolidamento e il sostegno dei processi di innovazione dei sistemi locali e di piccola e media impresa allo scopo di rafforzare la competitività anche attraverso la diffusione delle esperienze di eccellenza, rafforzando la formazione continua, assicurando adeguate opportunità di formazione ed elevazione professionale ai lavoratori ed alle lavoratrici;
  15. Assicurare la diffusione dell'offerta formativa per il sostegno di particolari categorie di impiego con particolare riferimento ai contratti a causa mista (apprendistato, contratta di formazione e lavoro, etc);
  16. Assicurare lo sviluppo di sistemi generalizzati di apprendimento e riqualificazione lungo tutto l'arco della vita, al fine di aumentare le chances occupazionali, la mobilità professionale, l'adattabilità all'evoluzione delle organizzazioni del lavoro, l'integrazione sociale, con il riconoscimento del ruolo essenziale del lavoro, adottando misure, anche sperimentative, di formazione permanente, pervenendo a segmenti di offerta che consentano il reinserimento, nei cicli del mercato del lavoro, di lavoratori, disoccupati ed anche pensionati;

 

Capitolo III OBIETTIVI SPECIFICI

  1. Le azioni da inserire nella programmazione formativa tengono conto prioritariamente delle risultanze dell’analisi dei bisogni e delle potenzialità, del quadro programmatico comunitario e nazionale, i cui principali riferimenti sono le priorità di intervento stabilite dal FSE (policy fields, art.2 Reg. 1262/99), il Piano Nazionale per l’Occupazione 1999, il Quadro di riferimento dell’obiettivo 3 Risorse Umane, le Raccomandazioni che il Consiglio europeo di Helsinki ha rivolto all’Italia in merito all’attuazione delle politiche sull’occupazione. Lo strumento programmatico qui delineato, inoltre, costituisce parte integrante della più ampia strategia regionale volta a favorire l’occupazione, il risanamento del bilancio ed il riassorbimento del precariato indicata nel Documento di Programmazione economico-finanziaria 2000-2002 approvato dalla Giunta Regionale il 27 luglio 1999. In particolare la valorizzazione delle risorse umane assume funzione baricentrica per tutte le politiche di sviluppo ed individua nei suoi percorsi il "Fattore Chiave" per accompagnare e sostenere le opzioni strategiche della programmazione regionale, delineando un quadro di sistemicità all'interno del quale si collocano azioni rientranti negli obiettivi specifici FSE, di seguito indicati, in materia di Istruzione, formazione e politiche attive del lavoro.
  2. Al fine di rendere omogenea la classificazione degli interventi programmabili, si indica la matrice classificatoria delle misure prevista dal POR Sicilia 2000-2006 in corso di esame dei servizi della Commissione UE:

Misura 3.1.1 - Organizzazione e funzionamento dei nuovi servizi per l’impiego

Asse prioritario: Risorse umane

Settore: Istruzione, formazione e politiche del lavoro

Fondo strutturale: FSE

Policy fields FSE: A

Quadro di riferimento risorse umane e QCS: Obiettivo specifico A.1

Finalità e contenuto tecnico

Finalità della misura è il sostegno al decollo dei nuovi servizi per l’impiego per rendere queste strutture in grado di: garantire una gestione, per quanto possibile, personalizzata per tutte le persone in cerca di lavoro; offrire una erogazione coordinata dei servizi; assicurare l’incontro tra domanda e offerta di lavoro tramite sistemi informativi efficienti.

Tale percorso, già iniziato nella Regione siciliana, interagisce con il processo di riforma degli enti di formazione professionale, per i quali è prevista la trasformazione in agenzie polifunzionali e che già hanno sperimentato attività previste per i nuovi centri per l’impiego, attraverso lo sportello Info-orient, realizzato dagli orientatori qualificati presso gli enti di formazione.

E’ in corso, inoltre, un intervento di aggiornamento del personale degli Uffici periferici del lavoro finalizzato all’acquisizione di strumenti di monitoraggio che accompagni la costituzione del Sistema informativo Regionale attraverso la istituzione di una Rete Telematica (con 460 postazioni attuali) Uffici Centrali – Provinciali - Circoscrizionali, da integrare con 240 postazioni previste per i servizi comunali. Le attività sono finalizzate a:

– predisposizione mappe di utenza;

– aggiornamento banche dati;

– costituzione di anagrafi e rilevazioni tematiche;

– servizi informativi settoriali;

– attività di connessione con altri bacini per il sostegno alla mobilità.

In continuità con l’attività già svolta, con la misura si opererà per un miglioramento organizzativo e logistico finalizzato ai servizi di accoglienza ed a supporto della funzionalità dei servizi attraverso:

– consulenza mirata ai lavoratori e alle imprese;

erogazione integrata delle diverse linee di servizio (informazione, orientamento, incentivi alla creazione di nuova occupazione, misure di politica attiva del lavoro, percorsi di accompagnamento alla formazione e al lavoro);
potenziamento delle strutture (sedi, supporti logistici) e delle atrezzature (hardware, software, banche dati, connessioni di rete);

– supporto alla creazione di sistemi informativi, consulenziali e di comunicazione volti a realizzare l’obiettivo dell’incontro tra domanda e offerta di lavoro sul territorio;

– azioni di pubblicizzazione.

Un’ulteriore caratteristica che il sistema regionale per l’impiego dovrà assumere e che sarà sostenuta dalla misura è quella di un’organizzazione in rete anche con le strutture private che, a seguito della liberalizzazione delle funzioni di collocamento, svolgeranno attività finalizzate all’incontro tra domanda e offerta di lavoro.

Misura 3.1.2 - Orientamento, informazione e inserimento nel mercato del lavoro nella logica dell’approccio preventivo

Asse prioritario: Risorse umane

Settore: Istruzione, formazione e politiche del lavoro

Fondo strutturale: FSE

Policy fields FSE: A

Quadro di riferimento risorse umane e QCS: Obiettivo specifico A 1

Finalità e contenuto tecnico

La misura ha la funzione di mantenere elevata l’occupabilità individuale anche a fronte di difficoltà di assorbimento stabile da parte del mercato del lavoro.

La finalità è quindi di migliorare le probabilità di inserimento nell’occupazione degli individui in una fase il più possibile iniziale rispetto alla loro entrata nel mercato. Tale finalità si realizzerà attraverso l’offerta sistematica e generalizzata di azioni capaci di evitare l’entrata nella disoccupazione di lunga durata e di incidere sull’aumento dei tassi di attività, in particolare delle categorie più esposte ad effetti di scoraggiamento. Principale, ma non unico, target della misura è l’utenza di quanti non hanno mai avuto un’esperienza di lavoro significativa.

Gli interventi previsti in questa misura dovranno caratterizzarsi per quanto possibile come percorsi integrati e individualizzati di accompagnamento al lavoro, utilizzando la graduale integrazione dei diversi sistemi (formazione/istruzione/lavoro) prevista dall’evoluzione della regolamentazione e degli interventi.

Un fattore determinante ai fini dell’inserimento lavorativo è individuato nell’aver compiuto una esperienza in ambienti di lavoro e avere intrapreso un percorso formativo. Determinante è il ruolo dei servizi per l’impiego:

Le principali tipologie di intervento riguarderanno:

– informazione, orientamento, bilancio di competenze e counselling per l’accesso al lavoro e ad esperienze formative;

– work experiences nelle loro diverse modalità (stage, tirocini, borse lavoro, piani d’inserimento professionali, etc..);

– formazione per l’inserimento e il reinserimento lavorativo, anche per i lavoratori subordinati;

interventi finalizzati alla creazione di nuove opportunità lavorative attraverso insiemi di attività integrate (formazione, supporto, consulenza e tutoraggio per la creazione di impresa);
percorsi di specializzazione successivi all’adempimento dell’obbligo formativo, coerenti con le competenze certificate e con le esigenze del mercato del lavoro, finalizzati all’inserimento o reinserimento lavorativo, e che rilascino crefditi formativi utili anche al rientro nel sistema scolastico o all’accesso ai percorsi di formazione professionale di secondo livello;
formazione iniziale nell’ambito dell’obbligo formativo;

– mobilità geografica assistita, in particolare con azioni di accompagnamento e supporto, quali quelle in corso di realizzazione nel quadro dell’accordo tra Regioni del nord e sud (che forniscono alloggi e altri supporti ai giovani che realizzano interventi di formazione, work experiences, etc..);

azioni d’integrazione dei curricula scolastici, attraverso moduli professionalizzanti, per i giovani che proseguono il percorso scolastico secondario dopo il compimento dell’obbligo scolastico;
azioni di perfezionamento per ampliare o arricchire la professionalità con finalità di promozione professionale o di mobilità lavorativa;
formazione per l’apprendistato e per i contratti a causa mista in genere, tirocini formativi e di orientamento;
azioni di riconversione professionale al fine di reinserirsi nel mercato del lavoro dopo un periodo di abbandono dell’attività professionale (entro sei mesi per i giovani e dodici mesi per gli adulti) e favorire la ricerca di una diversa collocazione lavorativa;

– monitoraggio sulle caratteristiche degli utenti.

Informazioni sui regimi di aiuto

Descrizione: Incentivare la creazione di nuova occupazione aggiuntiva attraverso un trattamento di contribuzione nei riguardi della azienda beneficiaria, pari al 75% del costo, sulle spese di attivazione dell’inserimento che si configura come periodo di formazione on the job.

Titolo del regime di aiuto: Piani di inserimento professionale

Fondo: FSE

Durata: 2000/07

Beneficiari: PMI industriali, artigiane, commerciali, ordini e studi professionali

Massimali di aiuto: In attuazione di questa misura saranno applicati i massimali di aiuto come approvati dalla Commissione nell’ambito della nuova carta degli aiuti a finalità regionale.

Procedure di notifica: Trattasi di nuovo regime

Misura 3.1.3 - Orientamento, informazione, inserimento e reinserimento nel mercato del lavoro per la riduzione della disoccupazione di lunga durata

Asse prioritario: Risorse umane

Settore: Istruzione, formazione e politiche del lavoro

Fondo strutturale: FSE

Policy fields FSE: A

Quadro di riferimento risorse umane e QCS: Obiettivo specifico A 2

Finalità e contenuto tecnico

La misura ha la funzione di recuperare l’occupabilità individuale anche a fronte di difficoltà di assorbimento stabile da parte del mercato del lavoro.

La finalità è quindi di rafforzare le competenze ai fini dell’inserimento o il reinserimento lavorativo.

Gli interventi che verranno promossi in questa misura dovranno caratterizzarsi per quanto possibile come percorsi integrati e individualizzati e svilupparsi secondo una logica di filiera di azioni successive per l’accompagnamento al lavoro, utilizzando la graduale integrazione dei diversi sistemi (formazione/istruzione/lavoro), tenendo presente le condizioni di ammissibilità delle differenti tipologie di utenti, l’efficacia relativa degli strumenti, lo specifico fabbisogno di sostegno dei target individuati in relazione alla loro posizione di forza o di debolezza sul mercato del lavoro.

Nel caso di disoccupati adulti con precedenti esperienze lavorative, la preliminare attività di orientamento, realizzata tramite il bilancio delle competenze, assolve una funzione primaria di rimotivazione del soggetto e per l’individuazione delle modalità di reingresso al lavoro che meglio valorizzino l’esperienza professionale pregressa e le attitudini.

Le principali tipologie di intervento riguarderanno:

– informazione, orientamento, bilancio di competenze e counselling per l’accesso al lavoro e ad esperienze formative;

– work experiences nelle loro diverse modalità (stage, tirocini, borse lavoro, piani d’inserimento professionali, etc..);

– formazione di supporto al reinserimento lavorativo, anche per i lavoratori subordinati;

interventi finalizzati alla creazione di nuove opportunità lavorative attraverso insiemi di attività integrate (formazione, supporto, consulenza e tutoraggio per la creazione di impresa);

– mobilità geografica assistita, in particolare con azioni di accompagnamento e supporto, quali quelle in corso di realizzazione nel quadro dell’accordo tra Regioni del nord e sud (che forniscono alloggi e altri supporti ai giovani che realizzano interventi di formazione, work experiences, etc..);

azioni di riconversione professionale al fine di reinserirsi nel mercato del lavoro dopo un periodo di abbandono dell’attività professionale (entro sei mesi per i giovani e dodici mesi per gli adulti) e favorire la ricerca di una diversa collocazione lavorativa;

– monitoraggio sulle caratteristiche degli utenti.

Misura 3.1.4 - Inserimento lavorativo e reinserimento di gruppi svantaggiati

Asse prioritario: Risorse umane

Settore: Istruzione, formazione e politiche del lavoro

Fondo strutturale: FSE

Policy fields FSE: B

Quadro di riferimento risorse umane e QCS: Obiettivo specifico B1

Finalità e contenuto tecnico

La misura è volta alla prevenzione e al recupero della marginalità sociale e al sostegno di politiche di inclusione sociale per le fasce più deboli. Si fa riferimento in particolare ai gruppi più svantaggiati quali disabili, immigrati, detenuti ed ex detenuti, sieropositivi, tossicodipendenti ed ex tossicodipendenti, minoranze etniche, nuovi poveri. L’integrazione sociale e culturale dei gruppi svantaggiati sarà promossa in particolare attraverso:

– azioni di animazione territoriale, informazione e promozione rivolte al contesto sociale, aziendale e formativo;

– percorsi integrati di alfabetizzazione, informazione, pre-formazione e orientamento finalizzati all’inserimento o reinserimento nel mercato del lavoro o all’accesso alle misure di politica attiva del lavoro;

– aiuti all’occupazione, alla creazione d’impresa, all’autoimpiego finalizzati a sostenere specifici progetti integrati e circoscritti a target d’utenza e contesti territoriali e sociali particolari, anche attraverso piccoli sussidi in favore di ONG e partenariato locale previsti dall’art. 4 del Regolamento del FSE;

– sostegno alle imprese per l’adattamento delle tecnologie finalizzate all’inserimento lavorativo dei gruppi svantaggiati, ed in particolare degli individui con handicap;

formazione degli operatori delle cooperative e imprese sociali per migliorare le opportunità e la qualità dell’inserimento lavorativo dei gruppi svantaggiati.

Misura 3.1.5 - Prevenzione della dispersione scolastica

Asse prioritario: Risorse umane

Settore: Istruzione, formazione e politiche del lavoro

Fondo strutturale: FSE

Policy fields FSE: C

Quadro di riferimento risorse umane e QCS: Obiettivo specifico C.1

Finalità e contenuto tecnico

La misura intende prevenire e/o recuperare le diverse fenomenologie di dispersione scolastica attraverso interventi concentrati su aree territoriali predeterminate ad alto rischio di disagio socio-educativo e devianza minorile, sulla base di indicatori forniti dall’Osservatorio regionale permanente sulla dispersione scolastica.

Attraverso un approccio globale integrato, anche a livello interistituzionale, si intende creare una rete di contenimento che faciliti l’individuazione precoce delle situazioni a rischio e promuova offerte formative e supporti multipli capaci di rendere l’esperienza scolastica più attraente e accogliente.

La misura è complementare rispetto a quella prevista dal PON "Scuola per lo sviluppo". A seguito della concertazione tra Ministero della Pubblica Istruzione e Regione si è concordato che gli interventi del POR Sicilia saranno rivolti alla scuola dell’obbligo, compresa la materna, mentre analoghi interventi previsti nel PON saranno mirati alla scuola superiore.

Le azioni prioritarie saranno:

– corsi di formazione per genitori finalizzati al miglioramento delle competenze socio-educative;

– laboratori educativo-didattici pomeridiani per gli studenti al fine di promuovere le competenze metacognitive e socio-relazionali con riferimento anche alle tematiche di natura ambientale ed all’educazione alle pari opportunità;

– attività di animazione socio-culturali ed espressive indirizzate sia agli studenti che ai genitori;

– sostegno all’inserimento nell’ultimo anno dell’obbligo scolastico attraverso attività di orientamento nell’ultimo anno dell’obbligo scolastico, formazione all’interno dell’obbligo scolastico, formazione per l’apprendistato, tirocini di inserimento lavorativo, percorsi integrati di inserimento lavorativo;

– potenziamento dei "Centri Risorse contro la dispersione scolastica" già costituiti o in via di attivazione con il POM Scuola 1994-99, attraverso la realizzazione di supporti operativi, in collaborazione con le organizzazioni di volontariato e del terzo settore operanti nei territori interessati.

Riguardo ai Centri Risorse la linea di intervento specifica si collega al PON per quanto attiene alle azioni infrastrutturali finanziabili attraverso il FESR.

Misura 3.1.6 - Adeguamento del sistema della formazione professionale e dell’istruzione

Asse prioritario: Risorse umane

Settore: Istruzione, formazione e politiche del lavoro

Fondo strutturale: FSE

Policy fields FSE: C

Quadro di riferimento risorse umane e QCS: Obiettivo specifico C.1

Finalità e contenuto tecnico

La misura è finalizzata a riqualificare e rafforzare il sistema della formazione professionale e dell’istruzione adeguandoli a standard nazionali e comunitari.

A livello nazionale la legge 196/97 introduce il principio del controllo preventivo sull’affidabilità delle strutture che svolgono attività di orientamento e di formazione finanziate con risorse pubbliche. Tali strutture devono garantire a priori la capacità di realizzare gli interventi di formazione secondo quanto previsto nei progetti ed in base a standard minimi di qualità prestabiliti.

A livello regionale, in attesa della riforma del settore, si è avviata, già da alcuni anni, un’intensa attività di riqualificazione e d aggiornamento degli operatori della formazione professionale e, più recentemente, l’attività di accreditamento dei centri, in base ad alcuni requisiti. La misura, pertanto, intende continuare in questa direzione e si realizzerà prevalentemente attraverso le seguenti linee d’intervento:

– accreditamento delle strutture formative;

– certificazione di qualità del sistema attraverso l’accreditamento delle strutture e degli operatori;

– certificazione delle competenze professionali e crediti formativi;

– formazione dei formatori, dei tutor e degli operatori della formazione professionale, anche attraverso esperienze di formazione congiunta di operatori dei diversi ssitemi (scuola, formazione professionale, formazione aziendale, università);

– rafforzamento del sistema regionale;

– analisi dei fabbisogni e definizione più puntuale delle figure professionali per i diversi percorsi formativi;

– monitoraggio e valutazione delle attività.

Alcuni di questi interventi saranno svolti in collegamento con le azioni di sistema previste nel PON Assistenza tecnica, curate dal Ministero del Lavoro.

Misura 3.1.7 – Formazione superiore e universitaria

Asse prioritario: Risorse umane

Settore: Istruzione, formazione e politiche del lavoro

Fondo strutturale: FSE

Policy fields FSE: C

Quadro di riferimento risorse umane e QCS: Obiettivo specifico C.2

Finalità e contenuto tecnico

La misura è finalizzata a promuovere un’offerta adeguata e articolata di formazione superiore attraverso l’integrazione tra i diversi sistemi (scuola, formazione professionale e mondo del lavoro), orientando l’attività formativa alle esigenze del mondo produttivo e all’offerta di occasioni di qualificazione e riqualificazione per gli adulti.

Un’area privilegiata d’intervento riguarda la formazione integrata superiore. A tal proposito si intende contribuire ad ampliare e diversificare l’offerta formativa post-secondaria al fine di pervenire ad un sistema di formazione integrata superiore che, in collegamento con il sistema delle imprese e con i diversi canali formativi, sia in condizione di offrire un nuovo canale formativo che aumenti il grado di spendibilità della qualificazione conseguita sul mercato del lavoro settoriale e territoriale. In particolare si prevede di sostenere i corsi di Istruzione e Formazione Tecnica Superiore (IFTS) volti ad assicurare una formazione tecnica e professionale medio-alta, in connessione con le dinamiche occupazionali e con lo sviluppo del territorio.

Altre linee d’intervento riguardano:

analisi del fabbisogno regionale di nuove figure professionali mirata alla progettazione formativa;
promozione e sostegno di filiere formative a carattere di professionalizzazione più elevata (ad es. lauree triennali professionalizzanti) in un’ottica di forte raccordo con il mondo del lavoro.

Misura 3.1.8 - Promozione dell’istruzione e della formazione permanente

Asse prioritario: Risorse umane

Settore: Istruzione, formazione e politiche del lavoro

Fondo strutturale: FSE

Policy fields FSE: C

Quadro di riferimento risorse umane e QCS: Obiettivo specifico C.3

Finalità e contenuto tecnico

La formazione permanente occupa sempre più spazio all'interno delle politiche formative regionali, nazionali e comunitarie. Essa rappresenta, all'interno dell'attuale scenario economico-sociale caratterizzato da continui e profondi cambiamenti, una risorsa primaria ed uno strumento fondamentale per lo sviluppo e l'adeguamento delle professionalità inserite a vari livelli nel mercato del lavoro. Con questa misura si intende sviluppare una offerta di istruzione, formazione professionale e orientamento che consenta la creazione di percorsi formativi durante tutto l’arco della vita. Il ricorso a strumenti che fanno leva sulla domanda formativa, quali i vouchers, ha il preciso intento di garantire il diritto alla formazione individuale assicurando la possibilità di aggiornamento continuo degli skills in particolare della popolazione adulta, occupata e non.

Finalità della misura sono quindi:

favorire il rientro nel sistema formale di istruzione e formazione professionale
favorire l’estensione delle conoscenze
favorire l’estensione di specifiche competenze connesse al lavoro e alla vita sociale

Si intende supportare l'individuo, nell'arco di tutta la vita, nel processo di adeguamento delle proprie competenze e conoscenze e della professionalità ai processi di innovazione aziendale a livello tecnico, produttivo, organizzativo e scientifico. Deve altresì consentire alla persona di sentirsi parte attiva e quindi protagonista di una società in continua evoluzione. Il ricorso a strumenti che fanno leva sulla domanda formativa, quali i vouchers, ha il preciso intento di garantire il diritto alla formazione individuale assicurando la possibilità di aggiornamento continuo degli skills in particolare della popolazione adulta, occupata e non.

Le principali tipologie di intervento riguarderanno:

recupero di una mancata o parziale formazione iniziale, per sostenere i percorsi di evoluzione e promozione professionale, per garantire il mantenimento delle conoscenze di fronte ai processi di trasformazione ed innovazione del lavoro;
interventi per le aree geografiche locali: come fattore di accompagnamento e facilitazione dei progetti territoriali di sviluppo promossi dagli enti locali;
formazione legata ai nuovi contenuti dell’alfabetizzazione in particolare nei settori delle tecnologie dell’informazione , della comunicazione e delle lingue straniere;
formazione volta a rafforzare le competenze professionali specifiche e a recuperare le competenze professionali di base;
acquisizione di capacità e competenze trasversali;
ricerche, analisi supporto organizzativo e consulenziale finalizzati alla costruzione di un sistema di offerta permanente e alla specializzazione per target tematico e di utenza.

Misura 3.1.9 - Diffusione di competenze funzionali allo sviluppo nel settore pubblico

Asse prioritario: Risorse umane

Settore: Istruzione, formazione e politiche del lavoro

Fondo strutturale: FSE

Policy fields FSE: D

Quadro di riferimento risorse umane e QCS: Obiettivo specifico D.1

Finalità e contenuto tecnico

Finalità della misura è promuovere e adeguare alle nuove necessità le capacità di progettazione, implementazione, monitoraggio e valutazione degli operatori della pubblica Amministrazione.

La misura intende sostenere il processo di innovazione in atto nella pubblica amministrazione, regionale e locale, fornendo gli strumenti per dotare la stessa di quelle professionalità necessarie per il decollo di nuovi servizi, processi e modelli culturali. Ciò attraverso le seguenti aree di intervento:

– percorsi formativi e di consulenza integrati mirati all’accrescimento delle competenze professionali e alle esigenze operative. Sono previsti, in particolare, programmi formativi e di consulenza integrati destinati a personale dell’Amministrazione regionale e a personale di Amministrazioni pubbliche territoriali facenti parte di un sistema locale;

– sostegno a servizi di informazione e consulenza sulle opportunità di finanziamento di fonte comunitaria, nazionale e regionale a favore di amministrazioni locali. Si intende sostenere la creazione o il potenziamento di uffici che, a livello di area comprensoriale, si propongono di fornire all’utenza locale servizi di informazione e assistenza sulle opportunità di finanziamento pubblico;

– azioni di supporto agli Sportelli unici per le imprese. Gli Sportelli unici per le imprese costituiscono un importante strumento di semplificazione per favorire lo sviluppo locale. Si intende in tal modo sostenerne la diffusione in tutto il territorio regionale, al fine di creare opportunità di sviluppo e crescita delle Amministrazioni locali;

– azioni di sostegno all’internazionalizzazione della pubblica amministrazione. Con questa linea di intervento si intende sviluppare, attraverso azioni specifiche, la capacità del personale della P.A. regionale e locale a muoversi in un contesto di rapporti internazionali.

Misura 3.1.10 - Sviluppo della competitività delle imprese con priorità alle PMI

Asse prioritario: Risorse umane

Settore: Istruzione, formazione e politiche del lavoro

Fondo strutturale: FSE

Policy fields FSE: D

Quadro di riferimento risorse umane e QCS: Obiettivo specifico D.1, D.2

Finalità e contenuto tecnico

Si intende incoraggiare l’adattabilità delle aziende e dei lavoratori nel mercato regolare. e sostenere la capacità competitiva delle imprese, sia per favorire i processi di adattamento alle innovazioni produttive e organizzative delle aziende, sia per favorire i processi di emersione del lavoro nero attraverso formazione e consulenza specifica.

In particolare si prevedono le seguenti aree d’intervento:

– formazione continua;

– formazione sul lavoro per i neo-assunti nella logica della immediatezza dell’intervento;

– analisi dei fabbisogni formativi delle PMI;

– percorsi di formazione imprenditoriale e manageriale per i piccoli imprenditori e i lavoratori autonomi;

– consulenza al territorio per l’individuazione e disseminazione degli strumenti contrattuali e regolamentari per l’emersione.

La misura si attuerà anche attraverso un regime di aiuto.

Informazioni sui regimi di aiuto

Descrizione: Trattasi di un regime di aiuto destinato alle imprese con priorità per le PMI che intendono avviare interventi di formazione continua, al fine di consentire un adeguamento del personale ai mutamenti tecnologici ed organizzativi delle aziende.

Titolo del regime di aiuto: Formazione continua

Fondo: FSE

Durata: 2000/07

Beneficiari: Imprese, con priorità per le PMI.

Massimali di aiuto: In attuazione di questa misura saranno applicati i massimali di aiuto come approvati dalla Commissione nell’ambito degli aiuti per la formazione, precisando che almeno il 70% delle risorse sarà destinato alle PMI. Il costo medio orario è pari a 20 Euro. Sarà a carico dell’impresa almeno il 20% del costo complessivo dell’intervento.

Procedure di notifica: Trattasi di nuovo regime in corso di notifica.

Misura 3.1.11 - Sostegno all’occupabilità femminile

Asse prioritario: Risorse umane

Settore: Istruzione, formazione e politiche del lavoro

Fondo strutturale: FSE

Policy fields FSE: E

Quadro di riferimento risorse umane e QCS: Obiettivo specifico E.1

Finalità e contenuto tecnico

Il principio di pari opportunità informa tutto il programma e ulteriori azioni positive sono previste nei diversi assi.

La previsione di una misura specifica ha l’intento di favorire una maggiore partecipazione delle donne al mercato del lavoro.

Le priorità di intervento riguardano:

– sviluppo di centri e servizi per l’occupabilità femminile, in stretto raccordo con i futuri centri per l’impiego, in grado di attrarre anche le donne più distanti dal mercato del lavoro e di individuare e mettere in atto tipologie di intervento per la promozione della parità adeguate ai diversi contesti locali;

– attività di informazione, orientamento e formazione che sviluppino o sostengano l’attitudine delle donne a forme di autoimprenditorialità, valorizzando risorse umane già formate, prevedendo strumenti di accompagnamento nelle prime fasi di creazione dell’attività autonoma e imprenditoriale;

– supporto a percorsi integrati (orientamento, counselling, formazione, ecc) di carriera individuale, sia nel lavoro autonomo che indipendente;

– supporto e formazione allo sviluppo del telelavoro;

– definizione e attuazione di modalità di lavoro più flessibili, grazie alle nuove tecnologie;

– azioni di sostegno e servizi per consentire l’accesso e la permanenza delle donne nel mercato del lavoro e nelle attività di formazione (es. voucher per servizi di cura, di minori e di anziani);

– potenziamento e diversificazione dell’attività formativa rivolta a soggetti occupati e a quelli in mobilità lavorativa e professionale, utilizzando anche il metodo della job rotation;

– supporto alle donne imprenditrici attraverso servizi reali e finanziari;

– piccoli incentivi per l’ampliamento dell’occupazione nelle imprese femminili;

percorsi integrati di creazione di impresa di lavoro autonomo.

 

 

Misura 3.2.1 - Alta formazione e formazione per la ricerca

Asse prioritario: Risorse umane

Settore: Ricerca scientifica e alta formazione

Fondo strutturale: FSE

Policy fields FSE: D

Quadro di riferimento risorse umane e QCS: Obiettivo specifico D.3

Finalità e contenuto tecnico

La misura intende favorire la crescita di capitale umano "pregiato" in grado di interagire con il sistema produttivo e introdurre elementi di innovazione, realizzando un canale privilegiato tra università e/o centri di ricerca e imprese regionali per adattare le azioni di formazione alle esigenze di queste ultime, al fine di contribuire all’innalzamento della competitività del sistema regionale.

Per raggiungere tale finalità si opererà attraverso le seguenti tipologie di intervento:

– alta formazione. Sul piano operativo si attiveranno, in stretto raccordo con il MURST titolare del PON Ricerca, prevalentemente percorsi formativi professionalizzanti atti a garantire il rafforzamento del sistema dell’alta formazione siciliano attraverso: il sostegno all’istituzione di scuole superiori ad alto profilo specialistico costituite in partenariato internazionale e dedicate ad utenza italiana e straniera; interventi per l’integrazione della didattica universitaria e post-universitaria; azioni di potenziamento dei servizi della didattica e della ricerca delle Università per creare circuiti universitari integrati; corsi di specializzazione post-laurea (master, anche in collaborazione con Università straniere), in base ai fabbisogni che scaturiscono dal territorio.

– promozione della ricerca. Si intende sensibilizzare il sistema delle imprese alle tematiche dell’innovazione, promuovendo l’introduzione di professionalità specializzate nelle nuove tecnologie dei vari settori produttivi, con particolare attenzione a quelli locali, al fine di innalzare la capacità di pianificare e gestire l’innovazione. In particolare attraverso: incentivi e sostegno alle imprese; nuove figure professionali; assegni di ricerca; la formazione di tutor d’impresa; interventi di innovazione e sviluppo; interventi per la diffusione dell’innovazione (analisi dei fabbisogni del sistema produttivo e di coerente orientamento dei programmi di ricerca); formazione per i liaison office.

Gli interventi sono complementari rispetto a quelli previsti dal PON Ricerca, per cui si definiranno di concerto con il Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica.

 

Capitolo IV DIRETTIVE GENERALI

Il piano degli interventi formativi e dei servizi formativi, per rispondere agli obiettivi sopra descritti, verrà articolato negli ambiti di attività indicati nella successiva tabella su base regionale, e pertanto terrà conto dei valori medi di indicazione sotto riportati:

Base regionale

N° ore

Ambiti

Sigla

%

350.000

Servizi formativi

S.F.

18%

777.500

Attività di formazione iniziale

A.F.I.

40%

388.667

Attività di formazione superiore

A.F.S.

20%

194.000

Attività di formazione continua e permanente

A.F.C. e P.

10%

233.300

Attività di formazione ambiti speciali

A.F.A.S.

12%

  1. I Servizi formativi saranno garantiti dalla attivazione di appositi "Sportelli Multifunzionali" che saranno localizzati in strutture dedicate all’interno o all’esterno dell’Organismo Proponente.
  2. Gli interventi di formazione possono essere programmati secondo diverse possibili "unità di programmazione", cioè secondo diversi tipi di aggregazione progettuale:
  1. Progetti semplici, si intendono le singole attività/azioni/iniziative che costituiscono le unità minime di programmazione. Ogni progetto semplice è riconducibile ad una singola tipologia formativa;
  2. Progetti complessi si intendono progetti che combinano in modo sinergico una pluralità di azioni/attività/iniziative all'interno anche di più interventi programmabili;
  3. Progetti in rete, si intendono quei progetti che prevedono il coinvolgimento, attraverso accordi formalizzati, di soggetti diversi (imprese, associazioni, enti di formazione, enti locali, associazioni datoriali, etc) e che suppongono un mantenimento operativo dei vantaggi acquisiti attraverso le sinergie collaudate anche al termine delle attività effettuate, attraverso l'istituzione di una rete permanente che assuma caratteristiche "aperte" nei confronti di attori operanti nel territorio e/o in settori vocazionalmente analoghi.
  1. Gli interventi formativi proposti dagli Organismi Proponenti dovranno tenere conto altresì degli indirizzi contenuti nelle analisi, nelle indagini e negli studi sui fabbisogni formativi a livello nazionale a vario titolo promossi, con particolare riferimento agli Enti bilaterali nazionali e regionali che hanno individuato i profili professionali maggiormente rispondenti ai mercati di riferimento ed alle esigenze espresse dal mercato del lavoro.
  2. Per ogni qualifica professionale individuata, dovrà essere precisata la normativa di riferimento ed accertata la conformità ad eventuali leggi e normative nazionali o regionali di settore che ne definiscono le specificità, nonché la rispondenza a particolari esigenze territoriali che offrano concrete possibilità di sbocchi occupazionali. Per la durata degli interventi formativi si fa espresso rinvio alle tipologie di azioni programmabili di seguito specificate.
  1. E’ fatto divieto:
  1. proporre qualifiche professionali per l’esercizio delle quali occorre una abilitazione professionale rilasciata da autorità istituzionali (esempio: "Guide turistiche", "Accompagnatore turistico", "Interprete", per ciò che concerne il settore turismo; "erborista" per ciò che concerne il settore agricolo).
  2. proporre qualifiche rientranti in piani di interventi formativi programmati ed attuati in virtù di programmi comunitari, nazionali non attuati da questa Amministrazione.

Capitolo V INTERVENTI PROGRAMMABILI

Gli interventi programmabili, dovranno essere ricondotti agli ambiti di attività e di servizi formativi, nonché alle tipologie corsuali e non corsuali con finalità formative, orientative e di supporto all’inserimento lavorativo, così come di seguito indicati:

Codice

Sigla

1.

SERVIZI FORMATIVI

S.F.

1.1.

Accoglienza ed Informazione

ACC ed IN

1.2.

Consulenza

CON

1.3.

Orientamento

ORI

1.4.

Follow-up

FOLL

2

ATTIVITA' DI FORMAZIONE INIZIALE

A.F.I.

2.1.

Formazione sperimentale per l'assolvimento dell'obbligo scolastico

FSOS

2.2.

Qualificazione di base post-scuola dell'obbligo

QA-Q1-Q2-SMI

2.3.

Qualificazione di base abbreviata

QBA

2.4.

Qualificazione post-biennio secondaria superiore

QPB

2.5.

Specializzazione post-qualifica

SPEC

2.6.

Corsi integrativi extra-curricolari

CIEC

2.7.

Moduli professionalizzanti integrati con la Scuola Secondaria Superiore

FIS

2.8.

Tirocini formativi e di orientamento

TFO

3.

ATTIVITA' DI FORMAZIONE SUPERIORE

A.F.S.

3.1.

Qualificazione superiore post-diploma

QA-Q1-Q2-SMS

3.2.

Raccordo Formazione/Lavoro di livello superiore

FLS

3.3.

Istruzione e formazione tecnica superiore

IFTS

3.4.

Tirocini formativi e di orientamento

TFO

4

ATTIVITA' DI FORMAZIONE CONTINUA E PERMANENTE

A.F.C. e P.

4.1

Aggiornamento

AGG

4.2

Perfezionamento/specializzazione

PERF

4.3.

Riqualificazione professionale

RIQ

4.4.

Riconversione professionale

RIPR

4.5.

Formazione permanente

FPERM

4.6.

Percorsi di qualificazione in alternanza tra formazione e lavoro

AFL

4.7.

Percorsi formativi in attuazione dei contratti di apprendistato e CFL

4.7.A.

Percorsi formativi ricolti a giovani apprendisti

FGA

4.7.B.

Percorsi formativi rivolti ai lavoratrici e alle lavoratrici impegnati in CFL

FCFL

4.8.

Interventi finalizzati all'adeguamento del sistema della formazione professionale

ASFP

4.9.

Interventi per il personale dipendente della Pubblica Amministrazione

AFPA

5.

ATTIVITA' DI FORMAZIONE PER AMBITI SPECIALI

A.F.A.S.

5.1.

Formazione Socio Assistenziale

SOC

5.2.

Formazione iniziale per soggetti con deficit di opportunità.

HADC-DAD-DIS-DIM

 

1. SERVIZI FORMATIVI

  1. I servizi offerti dovranno assumere una valenza multifunzionale e fornire supporti utili per indirizzare l'utente alla individuazione di percorsi individualizzati per la scelta più idonea nell’ambito delle opportunità offerte dal sistema formativo e per il mercato del lavoro in genere.
  2. I servizi che saranno attivati attengono al metodo dell'approccio individuale nei confronti degli utenti e corrispondono alle funzioni di: prevenzione della disoccupazione di lunga durata, facilitando l'incontro domanda/offerta di lavoro e promuovendo l'accesso al lavoro attraverso la realizzazione di azioni di informazione, orientamento e consulenza alla formazione ed al lavoro. I servizi inoltre garantiscono, attraverso l'adozione di un approccio di genere nell'offerta del servizio, la promozione ed il sostegno all'inserimento occupazionale delle donne, nonché alle azioni positive per l'occupazione femminile sui luoghi di lavoro, la promozione ed il sostegno di opportunità ed interventi mirati per i soggetti in difficoltà individuale o sociale rispetto al mercato del lavoro; l'accesso dei singoli e delle imprese alle opportunità di qualificazione del lavoro.
  3. I servizi offerti saranno garantiti dalla attivazione di "Sportelli multifunzionali" che dovranno localizzarsi in strutture dedicate funzionanti anche presso Enti territoriali, Enti bilaterali, Camere di Commercio, istituzioni scolastiche e del lavoro (UPLMO-SCICA-Sezioni Comunali), osservatori congiunturali operanti nel territorio siciliano.
  4. Nel caso in cui le attività funzioneranno presso strutture esterne all'Organismo Proponente, dovrà essere predisposta apposito atto formale, secondo lo schema allegato F, per regolare il funzionamento, la durata e le modalità di svolgimento dei servizi con i predetti Enti ed istituzioni. Nel caso degli uffici periferici del lavoro il funzionamento dei servizi sarà regolato a mezzo convenzione regionale quadro che sarà sottoscritta con l’Assessore Regionale del Lavoro.
  5. Al fine di assicurare una efficace rete di servizi utilmente dislocati nel territorio ed integrata nei diversi contesti locali e che consentano una progressiva diffusione capillare, i servizi programmati dovranno rispettare gli indicatori sottoriportati
  6. Prov

    AG

    CL

    CT

    EN

    ME

    PA

    RG

    SR

    TP

    Totale

    %

    9,87

    5,76

    21,67

    3,85

    12,87

    24,01

    5,53

    7,94

    8,52

    100%

    n. ore

    34.500

    20.300

    75.800

    13.600

    45.000

    84.000

    19.000

    27.800

    30.000

    350.000

    n. sportelli

    22

    13

    47

    9

    28

    53

    12

    17

    19

     
  7. In fase di definizione del Piano degli interventi formativi e dei servizi formativi, l’Amministrazione regionale si riserva di accorpare e\o dislocare, in funzione alle esigenze del contesto territoriale, i servizi programmati.
  8. I servizi attivati dovranno consentire il mantenimento di standard di servizio e di organizzazione che garantiscano il rispetto delle norme vigenti in materia di igiene e sicurezza per il libero accesso e la piena fruizione dell'utenza, anche disabile.
  9. Lo sportello multifunzionale deve garantire l’intervento integrato e pertanto la sua composizione standard è ritenuta valida se impiega contestualmente operatori qualificati in materia di:
orientamento
selezione
integrazione di portatori di svantaggio
analisi dei bisogni e progettazione
  1. Al fine di assicurare lo standard di funzionamento sopraddetto, gli Organismi proponenti potranno organizzare sinergicamente l’impiego di personale specializzato soprarichiamato, attraverso stipula di appositi accordi di scopo con altri organismi, raccordando il proprio intervento con azioni a finalità analoga al fine di:
realizzare economie di gestione
migliorare l’offerta di servizio in relazione al fabbisogno del territorio
conseguire lo standard di funzionamento previsto per lo "Sportello multifunzionale" attraverso l’impiego contestuale degli operatori qualificati soprarichiamati.
  1. Il personale in possesso delle caratteristiche sopra indicate, sarà stabilmente impiegato presso gli "Sportelli multifunzionali" per consentire il funzionamento continuativo dei servizi nei giorni lavorativi. Le attività degli sportelli saranno programmate nel rispetto di un modello organizzativo che garantisca il pubblico fine del lavoro effettuato, e pertanto dovranno assicurare una permanente funzionalità dal 01 ottobre di ogni anno al 30 settembre dell’anno successivo.
  2. In sede di prima applicazione, e limitatamente al periodo 01 ottobre 2000 -30 settembre 2001, in assenza di una delle figure professionali previste al precedente punto 8, il funzionamento dello "Sportello multifunzionale" potrà essere garantito da professionalità esterne di analoga competenza (es.: Esperto in Analisi dei bisogni con Economista, Sociologo del Lavoro etc… ; Esperto in attività di integrazione con Assistente Sociale, Sociologo etc..) . In questo caso la spesa relativa all'impiego di detto professionista sarà riconosciuta sino ad un massimo di 240 ore per l'intera durata del servizio.
  3. Delle attività e dei servizi da erogare presso lo "Sportello multifunzionale" dovrà essere redatto apposito progetto secondo il formulario allegato B alla presente direttiva.
  4. Per le attività, per i servizi erogati e per i controlli che ne conseguono, andranno predisposti appositi report mensili, inviati a cura dell'Organismo Attuatore all'Osservatorio dei Servizi Formativi, che sarà istituito presso l’Assessorato Regionale del Lavoro.
  5. In particolare i servizi offerti dallo "Sportello multifunzionale" saranno raggruppati nelle seguenti azioni programmabili:

1.1. Accoglienza ed Informazione;

1.2. Consulenza;

1.3. Orientamento;

1.4.Follow-up

1.1. Accoglienza ed Informazione (ACC ed IN)

L'area dell'accoglienza e dell'informazione orientativa identifica un insieme strutturato di azioni e mezzi finalizzati a fornire le informazioni utili ai processi di scelta professionale e lavorativa, indirizzando l'utente verso uno o più servizi specifici e verso le azioni formative.

I Servizi di informazione, che sono orientati all'identificazione delle esigenze dell'utente, saranno articolati in specifiche azioni di intervento:

  1. Accoglienza e prima informazione;
  2. Raccolta e diffusione delle informazioni;
  3. Consultazione autonoma;
  4. Consultazione guidata;
  5. Iniziative di informazione e di sensibilizzazione, attraverso anche l'organizzazione di incontri, tavole rotonde, visite guidate, etc.
  6. Raccolta e sistematizzazione delle informazioni sugli utenti che usufruiscono del servizio

In particolare i servizi specifici di accoglienza e prima informazione forniranno:

Ricerca attiva del lavoro
Corsi di formazione professionale promossi nella Regione Siciliana
Piani di offerta formativa attuati nelle altre regioni d'Italia
Orientamento sui percorsi della scuola media superiore e dell'università
Modalità di accesso nel mercato del lavoro e misure di politica attiva del lavoro
Stage aziendali, tirocinio formativi e di orientamento
Percorsi lavorativi o di studio all'estero
Imprenditoria giovanile
Lavoro stagionale

1.2. Consulenza (CON)

L'area della consulenza identifica un insieme strutturato di azioni e mezzi finalizzati a sostenere e facilitare i processi di scelta formativa, professionale e lavorativa, nonché la identificazione delle opportunità di sviluppo professionale e lavorativo, la definizione di progetti e piani di azione.

Si realizza, attraverso colloqui strutturati rivolti agli utenti, che possono comprendere interventi individuali personalizzati e di piccoli gruppi ed inoltre counselling orientativo e bilanci di competenze, integrati da strumenti e metodologie specifiche, quali:

Colloqui individuali di accoglienza e analisi della richiesta;
Colloqui orientativi di approfondimento tramite l'utilizzo di strumenti specifici per la individuazione di aspettative, preferenze, e fabbisogni;
Elaborazione di strategie per l'inserimento formativo o lavorativo;
Indicazioni in generale sull'andamento del mercato del lavoro, e sostegno alla scelta di percorsi formativi ed opportunità di inserimento nel mercato del lavoro Nel caso di utenti già inseriti in attività formative, il servizio di consulenza potrà espletarsi, in aggiunta al calendario formativo, nelle fasi conclusive dei percorsi.

 

1.3. Orientamento (ORI)

"Orientamento significa porre l'individuo in grado di prendere coscienza di sé e di progredire per l'adeguamento dei suoi studi e della sua professione alle mutevoli esigenze della vita con l'obiettivo di contribuire al progresso della società ed di raggiungere il pieno sviluppo della persona" recita la Raccomandazione dell'Unesco di Bratislava.

L'orientamento è una attività complessa e pluri-disciplinare che include quattro dimensioni di: consulenza e sostegno psicologico, conoscenza di sé e supporto all'auto-riflessione ed alla decisione, di informazione sulle opportunità e di formazione

Per poter attuare azioni di orientamento è necessario assicurare alcune condizioni, senza le quali l'efficacia dell'intervento complessivo potrebbe essere compromesso, quali:

elaborazione di un progetto di orientamento;
conoscere le caratteristiche dei giovani;
individuare il percorso formativo più consono;
fornire informazioni sulla organizzazione della didattica;
costruire relazioni con altri soggetti esterni;
integrare le risorse interne con quelle presenti sul territorio;
promuovere attività verifica-valutazione dell'efficacia delle azioni di orientamento.

Nel caso di utenti già inseriti in attività formative, il servizio di consulenza potrà espletarsi, in aggiunta al calendario formativo, nelle fasi conclusive dei percorsi.

 

1.4. Follow-up (FOLL)

Finalità: Le iniziative di follow-up rappresentano un utile strumento per conoscere e valutare gli effetti di output formativo conseguenti alle attività formative sui partecipanti, sia al fine della occupazione che al proseguimento degli studi.

Le iniziative di follow up vanno programmate ed attuate in un anno formativo diverso da quello di attuazione dei corsi medesimi.

Destinatari: soggetti che hanno già partecipato ad azioni formative

2. ATTIVITA' DI FORMAZIONE INIZIALE (A.F.I.)

  1. La formazione iniziale rappresenta un'offerta formativa diversificata, rivolta ai giovani ed ad adulti che intendono accedere al mercato del lavoro al termine dell'obbligo formativo o al termine di fasi intermedie delle scuole secondarie superiori.
  2. Offre inoltre la possibilità di assicurare ai giovani che hanno assolto l'obbligo scolastico, orientati a non proseguire gli studi, l'assolvimento dell'obbligo formativo consentendo l'acquisizione di competenze professionali specifiche, più o meno compiute, spendibili nel mercato del lavoro
  3. Si rivolge di norma :
a giovani ed adulti che hanno assolto l'obbligo scolastico;
a giovani che hanno assolto l'obbligo scolastico che intendono esercitare il diritto alla frequenza di attività formative nel sistema di formazione professionale regionale, per soddisfare all'obbligo formativo;
studenti del 3-4-5- anno degli Istituti secondari.

Può inoltre sperimentalmente essere rivolta a giovani che non hanno assolto l'obbligo scolastico, o ancora non ne sono stati prosciolti; in questo caso le attività saranno effettuate secondo le modalità indicate nel Decreto 9 agosto 1999 n. 323 del Ministro della Pubblica Istruzione.

  1. Per specifiche tipologie di destinatari, al fine della individuazione ottimale dell'ammissione alla frequenza, assume particolare rilievo l'intervento effettuato dagli Operatori degli "Sportelli multifunzionali" operanti nel territorio,
  2. Attraverso la formazione iniziale si realizza dunque il diritto alla formazione per quei giovani che scelgono un percorso formativo diverso da quello scolastico. Questa ambito di formazione per la sua natura rappresenta una occasione importante per quei giovani che la scuola non è riuscita a valorizzare e dunque è oggi uno strumento fondamentale di prevenzione del disagio e delle difficoltà di inserimento nel mondo del lavoro di una fascia significativa della popolazione giovanile.
  3. L'impianto formativo di questo ambito specifico è finalizzato alla educazione attiva e sarà attuato secondo un processo di apprendimento che, facendo leva sull'esperienza di lavoro in laboratorio, fornisce le competenze di base, tecnico-professionali, tali da garantire una formazione completa del cittadino
  4. La durata degli interventi è abbastanza elevata, e varia, in alcuni casi ed in funzione delle tipologie e del profilo professionale di riferimento, dalle 60 alle 2.100 ore.
  5. Gli interventi formativi, che rientrano in questo ambito, sono ricondotti a sette sottotipologie, ognuna delle quali prevede particolari requisiti di accesso, in ordine al percorso scolastico compiuto e ad eventuali esperienze lavorative, e consentono:
il conseguimento di certificato di qualifica o di un certificato di specializzazione a seguito di esame finale.
l'acquisizione di specifiche competenze e relativo credito formativo che sarà rilasciato sotto forma di certificato di frequenza al termine delle attività.

2.1. Formazione sperimentale per l'assolvimento dell'obbligo scolastico. (FSOS)

Finalità: Consentire l'acquisizione di conoscenze, capacità e competenze di base per supportare la scelta del successivo percorso di istruzione scolastica o di formazione professionale. Gli interventi, che si svolgeranno secondo le indicazioni dell'art.7 del Decreto 9 agosto 1999 n. 323 del Ministro della Pubblica Istruzione, saranno regolati da apposita convenzione tra istituzione scolastica e organismo attuatore secondo le indicazioni previste all'art. 6 del Decreto 9 agosto 1999 n. 323 del Ministro della Pubblica Istruzione.

Destinatari: Giovani

Requisiti di accesso:

Obbligo scolastico non assolto o non ne sono prosciolti;
Colloquio individuale di orientamento con analisi formalizzata delle conoscenze e competenze possedute, secondo le tipologie individuate ai punti 1.2. e 1.3 del Cap.V "Interventi programmabili";

Durata: secondo accordi formalizzati con l'istituzione scolastica.

Attestato rilasciato: certificato delle competenze rilasciato secondo le modalità indicate all'art.9 comma 3 del Decreto 9 agosto 1999 n. 323 del Ministro della Pubblica Istruzione.

2.2. Qualificazione di base post-scuola dell'obbligo. (QA- Q1 - Q2-SMI)

Finalità: Consentire l'acquisizione di una specifica preparazione professionale finalizzata all'inserimento lavorativo qualificato, anche al fine dell'assolvimento dell'obbligo formativo.

Destinatari: Giovani e adulti che hanno assolto l’obbligo scolastico.

Requisiti di accesso:

Obbligo scolastico assolto;
Colloquio individuale di orientamento con analisi formalizzata delle conoscenze e competenze possedute, secondo le tipologie individuate ai punti 1.2. e 1.3 del Cap.V "Interventi programmabili";

Durata: da 225 a 1.050 ore, in funzione del profilo e del settore professionale di riferimento, e sino a 2100 ore se biennale o triennale. La durata dei percorsi, nel caso di assolvimento di obbligo formativo, potrà inoltre variare in funzione della età anagrafica dei giovani fino al compimento del 18^ anno di età.

Attestato rilasciato: certificato di qualifica professionale, per chi supera l'esame finale.

2.3. Qualificazione di base abbreviata. (QBA)

Finalità: consentire a chi è già in possesso di una preparazione scolastica superiore alla scuola media, o a chi ha già acquisito una esperienza lavorativa pertinente, di acquisire una qualifica di base secondo un percorso abbreviato che tiene conto delle competenze e conoscenze già acquisite, o di crediti formativi formalizzati già acquisiti.

Destinatari:

Giovani che hanno assolto l'obbligo formativo
Adulti che hanno assolto obbligo scolastico.

Requisiti di accesso:

frequenza di almeno un anno di Scuola Secondaria Superiore o esperienza lavorativa di un anno;
colloquio individuale di orientamento con analisi formalizzata delle conoscenze e competenze possedute, secondo le tipologie individuate ai punti 1.2. e 1.3 del Cap.V "Interventi programmabili";

Durata: Da 450 a 600 ore in funzione del profilo professionale di riferimento e delle caratteristiche del "gruppo classe". Per l'acquisizione di qualifiche semplici relative a lavori stagionali, la durata potrà anche essere inferiore a 450 ore.

Attestato rilasciato: certificato di qualifica professionale per chi supera l'esame finale

2.4. Qualificazione post biennio di Scuola Secondaria Superiore. (QPB)

Finalità: conseguimento di una qualifica professionale con maggiore contenuto culturale rispetto alla qualifica di base.

Destinatari:

Giovani e/o adulti

Requisiti di accesso:

colloquio individuale di orientamento con analisi formalizzata delle conoscenze e competenze possedute, secondo le tipologie individuate ai punti 1.2. e 1.3 del Cap.V "Interventi programmabili";
avere frequentato il biennio di Scuola Secondaria Superiore.

Durata: da 225 a 2.100 (se pluriennale) ore in funzione del settore e del profilo professionale di riferimento.

Attestato rilasciato: certificato di qualifica professionale per chi supera l'esame finale;

2.5. Specializzazione post-qualifica (SPEC)

Finalità: completare e specializzare la preparazione professionale dei qualificati dalla Formazione Professionale su aspetti innovativi di particolare rilevanza per le imprese e per l'economia locale.

Destinatari: Giovani o adulti in possesso di una qualifica professionale di base.

Requisiti di accesso:

essere titolare di una qualifica professionale di base pertinente rispetto all'area di specializzazione (qualifica ottenuta nell'ambito del sistema regionale o degli istituti professionali).

Durata: da 100 a 450 ore secondo il settore e del profilo professionale di riferimento.

Attestato rilasciato: certificato di competenza e valido come credito formativo per il proseguimento degli studi.

2.6. Corsi integrativi extra-curricolari (FIEC)

Finalità: Fare acquisire ai destinatari conoscenze specifiche attraverso moduli professionalizzanti di interesse generale. (Informatica, tecniche della comunicazione, economia aziendale, ecc...) che integrano le attività curricolari scolastiche.

Tali iniziative vanno organizzate in collaborazione con gli Istituti scolastici e l'ente proponente dopo apposita stipula di protocolli d’intesa e/o convenzione.

Destinatari: studenti di 3°, 4° e 5° anno degli Istituti secondari (di norma non professionali)

Requisiti di accesso:

colloquio individuale di orientamento secondo le tipologie individuate ai punti 1.2. e 1.3 del Cap.V "Interventi programmabili";

Durata: da 60 a 600 ore con possibilità di articolazione su un triennio, e di norma in orario extra-scolastico.

Titolo rilasciato: certificato di competenze secondo le tipologie stabilite tra le parti e valido come credito formativo.

2.7. Moduli di formazione professionale integrati con la Scuola Secondaria Superiore (FIS)

Finalità: i percorsi, che dovranno attivarsi con protocolli d’intesa in collaborazione tra istituti scolastici ed enti di formazione, hanno l'obiettivo di attuare, in orario scolastico, percorsi integrati che abbiano una valenza secondo i casi, orientativa e formativa e/o professionalizzante.

Nell'ambito della presente tipologia, è possibile attivare anche progetti di sostegno ai portatori di handicap nei percorsi di Scuola Secondaria Superiore.

In tale caso il succitato progetto dovrà altresì indicare il livello di integrazione tra le due istituzioni per il singolo partecipante.

Destinatari: Giovani studenti

Requisiti: frequenza Istituto Secondario Superiore.

Durata: fino a 400 ore nell'arco di 2 anni.

Attestato rilasciato: certificato di competenze così come previsto dalle parti (cfp-istituzione scolastica).

2.8. Tirocini formativi e di orientamento (TFO)

Finalità: Realizzare momenti di alternanza studio-lavoro per agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro potranno promuoversi tirocini formativi e di orientamento destinati a soggetti che abbiano già assolto l’obbligo scolastico.

Le attività di tirocinio rappresentano uno strumento innovativo nelle politiche del lavoro ed hanno finalità sia orientative, in quanto agevolano le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, sia formative e sono volte a:

sostenere il processo di apertura e di accoglienza delle imprese verso i giovani prevalentemente all'interno del sistema formativo;
produrre la socializzazione fra i tirocinanti ed imprese;
favorire la transizione nel lavoro ed in particolare l'inserimento di soggetti in difficoltà, rispetto al mercato del lavoro;
flessibilizzare l'offerta formativa in ragione delle esigenze degli utenti;

Destinatari: giovani che abbiano assolto l’obbligo formativo

Modalità di realizzazione:

Le attività si svolgeranno direttamente in azienda sulla base di apposite convenzioni tra i c.f.p. e le aziende stesse redatte secondo lo schema di cui al D.M.25 marzo-1998 n.142 ed allegato alla presente direttiva e sulla base di un progetto formativo e di orientamento, nel caso in cui non si svolga autonomamente.

L'Ente sarà tenuto ad individuare il tutor responsabile della attività di tirocinio che assicurerà il raccordo tra le attività svolte in azienda ed i contenuti del percorso formativo individuato.

Durata: minimo 80 ore; la durata dell'intervento potrà aumentare sulla base delle disponibilità e/o delle esigenze della azienda e comunque nel rispetto delle seguenti indicazioni:

non superiore a quattro mesi, se i soggetti beneficiari siano studenti che frequentano la scuola secondaria;
non superiore a sei mesi nel caso in cui i soggetti beneficiari siano allievi degli Istituti professionali di stato, o allievi in attività di formazione professionale;
non superiore ai dodici mesi nel caso in cui i soggetti beneficiari siano persone svantaggiate ai sensi del comma 1 dell'art. 4 della Legge 08/11/1991 n.381, con l'esclusione dei soggetti indicati al successivo punto;
non superiore ai ventiquattro mesi nel caso di soggetti portatori di handicap;

Lo svolgimento delle attività di tirocinio, durante l’attività corsuale di qualificazione, verrà computata ai fini del raggiungimento della percentuale di attività pratica. In quest'ultimo caso il percorso di tirocinio sarà dunque inserito nel progetto formativo redatto secondo il formulario (Allegato A) a cui andrà allegata la convenzione con l'azienda, redatta secondo lo schema di cui al D.M.25 marzo-1998 n.142 (vedi allegato G);

Attestato rilasciato: Dichiarazione delle competenze.

ATTIVITA' DI FORMAZIONE SUPERIORE (A.F.S.)

  1. La formazione superiore raggruppa l'insieme delle iniziative formative professionalizzanti ai fini lavorativi ottenuto associando una qualificazione professionale regionale, riservate alle persone in possesso di un diploma di Scuola Media Superiore o di un titolo equivalente.
  2. La durata degli interventi formativi varia di norma da 80 a 900 ore, ed in funzione di alcune tipologie o particolari profili professionali può estendersi sino ad un massimo di 2.400 ore.
  3. Gli interventi formativi sono ricondotti a quattro sottotipologie, ognuna delle quali prevede particolari requisiti di accesso e, in ragione della specifica sottotipologia, consentono:
il conseguimento di certificato di qualifica o di un certificato di specializzazione a seguito di esame finale.
l'acquisizione di specifiche competenze e relativo credito formativo che sarà rilasciato sotto forma di certificato di frequenza al termine delle attività.
il conseguimento di un diploma di qualificazione superiore o di un diploma di specializzazione regionale a seguito di esame finale.
  1. Si rivolge a giovani e adulti in possesso di un titolo di Scuola Media Superiore.

Per specifiche tipologie di destinatari, al fine della individuazione ottimale dell'ammissione alla frequenza, assume particolare rilievo il colloquio individuale di orientamento con analisi formalizzata delle conoscenze e competenze possedute effettuato dagli Operatori degli Sportelli multifunzionali operanti nel territorio,

3.1. Qualificazione superiore post-diploma (Q A – Q1- Q2- S.S.S.)

Finalità: Conseguimento di una qualifica professionale superiore finalizzata all'inserimento lavorativo.

Destinatari: giovani e/o adulti

Requisiti di accesso:

possesso di un diploma di Scuola Secondaria Superiore;
Colloquio individuale di orientamento con analisi formalizzata delle conoscenze e competenze possedute, secondo le tipologie individuate ai punti 1.2. e 1.3 del Capitolo V "Interventi Programmabili";

Durata: da 225 a 1.050 ore, in funzione del profilo e del settore professionale di riferimento, e sino a 2100 ore se biennale o triennale.

Attestato rilasciato: Diploma di qualifica superiore per chi supera l'esame finale.

3.2.Raccordo formazione/lavoro di livello superiore. (FLS)

Finalità: Iniziative formative finalizzate ad un inserimento lavorativo mirato dipendente o autonomo su un profilo professionale superiore specifico corrispondente a sbocchi occupazionali già identificati da parte di una o più imprese. In funzione del tipo di sbocco occupazionale previsto, le iniziative possono articolarsi come segue:

raccordo per l'inserimento al lavoro dipendente
raccordo per l'avvio alla imprenditoria giovanile, femminile
raccordo per l'avvio al lavoro autonomo professionale. In tale tipologia possono rientrare anche le iniziative preparatorie all'esercizio di professioni autonome.

Destinatari: giovani diplomati in cerca di prima occupazione, disoccupati

Requisiti di accesso: giovani disoccupati ed inoccupati;

Durata: sino a 450 ore;

Attestato rilasciato: attestato di frequenza.

3.3. Istruzione e formazione tecnica superiore (IFTS art- 69 L.17/05/99 n.144)

Finalità: Far conseguire un formazione tecnica e professionale approfondita e mirata, comprendendo misure che realizzano l'integrazione tra i sistemi formativi, il riconoscimento, la certificazione e la spendibilità dei crediti acquisiti nell'ambito della formazione superiore, ivi compresa quella universitaria.

I percorsi dovranno rispettare le seguenti caratteristiche:

programmati sulla base della concertazione istituzionale e della partecipazione delle parti sociali;
progettati ed organizzati, su criteri di modularità e flessibilità per consentire la partecipazione anche degli adulti occupati, da almeno quattro soggetti: la scuola, la formazione professionale, l'Università, l'Impresa, tra loro associati con atto formale;
di durata minima di due semestri e massima di quattro semestri (1.200 - 2.400 ore), con stage aziendali obbligatori per almeno il 30% della durata del monte ore complessivo;
i crediti formativi dovranno essere riconoscibili e spendibili da parte del mondo del lavoro, dal sistema scolastico e formativo e dall'Università;
istituzione di un Comitato di progetto composto da un rappresentante per ogni soggetto coinvolto per il pilotaggio scientifico di ogni intervento e riferirsi prioritariamente alla classificazione delle professioni relative ai tecnici intermedi adottata dall'Istituto nazionale di Statistica, nonché al quarto livello della classificazione Comunitaria delle certificazioni adottata con Decisione del Consiglio 85/368/CEE;

Destinatari: giovani ed adulti, occupati e non occupati

Requisiti di accesso: Diploma di scuola media superiore

Attestato rilasciato:

Certificato di specializzazione tecnica superiore rilasciato a seguito di esame finale
Crediti formativi (dichiarazione intermedia) ai fini della certificazione delle competenze.

3.4. Tirocini formativi e di orientamento (TFO)

Finalità: Realizzare momenti di alternanza studio-lavoro per agevolare le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro potranno promuoversi tirocini formativi e di orientamento destinati a soggetti in possesso di titolo di studio di scuola media superiore.

Le attività di tirocinio rappresentano uno strumento innovativo nelle politiche del lavoro ed hanno finalità sia orientative, in quanto agevolano le scelte professionali mediante la conoscenza diretta del mondo del lavoro, sia formative e sono volte a:

sostenere il processo di apertura e di accoglienza delle imprese verso i giovani prevalentemente all'interno del sistema formativo;
produrre la socializzazione fra i tirocinanti ed imprese;
favorire la transizione nel lavoro ed in particolare l'inserimento di soggetti in difficoltà, rispetto al mercato del lavoro;
flessibilizzare l'offerta formativa in ragione delle esigenze degli utenti;

Destinatari: giovani in possesso di titolo di studio di scuola media superiore

Modalità di realizzazione:

Le attività si svolgeranno direttamente in azienda sulla base di apposite convenzioni tra i c.f.p. e le aziende stesse redatte secondo lo schema di cui al D.M.25 marzo-1998 n.142 ed allegato alla presente direttiva e sulla base di un progetto formativo e di orientamento, nel caso in cui non si svolga autonomamente.

L'Ente sarà tenuto ad individuare il tutor responsabile della attività di tirocinio che assicurerà il raccordo tra le attività svolte in azienda ed i contenuti del percorso formativo individuato.

Durata: minimo 80 ore; la durata dell'intervento potrà aumentare sulla base delle disponibilità e/o delle esigenze della azienda e comunque nel rispetto delle seguenti indicazioni:

non superiore a quattro mesi, se i soggetti beneficiari siano studenti universitari, compresi coloro che frequentano corsi di diploma universitario, dottorati di ricerca, nonché di scuole o corsi di perfezionamento e specializzazione post-secondaria anche non universitaria, anche nei diciotto mesi successivi al termine degli studi;
non superiore a sei mesi nel caso in cui i soggetti beneficiari siano allievi in attività di formazione professionale;
non superiore ai dodici mesi nel caso in cui i soggetti beneficiari siano persone svantaggiate ai sensi del comma 1 dell'art. 4 della Legge 08/11/1991 n.381, con l'esclusione dei soggetti indicati al successivo punto;
non superiore ai ventiquattro mesi nel caso di soggetti portatori di handicap;

Lo svolgimento delle attività di tirocinio, durante l’attività corsuale di qualificazione, verrà computata ai fini del raggiungimento della percentuale di attività pratica. In quest'ultimo caso il percorso di tirocinio sarà dunque inserito nel progetto formativo redatto secondo il formulario (Allegato B) a cui andrà allegata la convenzione con l'azienda, redatta secondo lo schema di cui al D.M.25 marzo-1998 n.142 (vedi allegato G);

Attestato rilasciato: Dichiarazione delle competenze.

 

4. ATTIVITA' DI FORMAZIONE CONTINUA E PERMANENTE (A.F.C. e P.)

  1. La formazione continua e permanente occupa sempre più spazio all'interno delle politiche formative regionali, nazionali e comunitarie. Essa rappresenta, all'interno dell'attuale scenario economico-sociale caratterizzato da continui e profondi cambiamenti, una risorsa primaria ed uno strumento fondamentale per lo sviluppo e l'adeguamento delle professionalità inserite a vari livelli nel mercato del lavoro.
  2. Intende supportare l'individuo, nell'arco di tutta la vita, nel processo di adeguamento delle proprie competenze e conoscenze e della professionalità ai processi di innovazione aziendale a livello tecnico, produttivo, organizzativo e scientifico. Deve altresì consentire alla persona di sentirsi parte attiva e quindi protagonista di una società in continua evoluzione.
  3. I destinatari degli interventi formativi, che rientrano in questo ambito, sono pertanto:
i lavoratori e le lavoratrici (sia autonomi che dipendenti): per consentire il recupero di una mancata o parziale formazione iniziale, per sostenere i percorsi di evoluzione e promozione professionale, per garantire il mantenimento delle conoscenze di fronte ai processi di trasformazione ed innovazione del lavoro;
le imprese dei vari settori economici: come fattore di competitività e di innovazione aziendale per adattarsi ai mutamenti e migliorare i processi, i prodotti e i servizi offerti;
le aree geografiche locali: come fattore di accompagnamento e facilitazione dei progetti territoriali di sviluppo promossi dagli enti locali. Per tutte le tipologie di formazione continua, il dialogo sociale deve rappresentare una priorità per la costruzione dei piani di intervento.
  1. Gli interventi formativi che rientrano in questo ambito si riferiscono a sette sottotipologie e si rivolgono nello specifico ai lavoratori e lavoratrici consentendo:
il conseguimento di certificati o diploma di qualifica e specializzazione
l'acquisizione di specifiche competenze
  1. Per alcune sottotipologie è previsto specificamente l'esame finale come successivamente indicato.

4.1. Aggiornamento (AGG)

Finalità: Consentire ai partecipanti di aggiornare e mantenere le conoscenze o le abilità su uno o più argomenti direttamente legati alla professione svolta, da attuarsi attraverso moduli formativi specifici.

Destinatari: lavoratori e alle lavoratrici, autonomi o dipendenti, ai vari livelli di professionalità.

Requisiti di accesso: nessuno in particolare se non quelli che ne definiscono la categoria di destinatari.

Durata: Moduli da 15 a 90 ore, con possibilità di combinare più moduli di aggiornamento in cicli ricorrenti sull'arco dell'anno e sino ad un massimo di 150 ore.

Attestato rilasciato: attestato di frequenza.

4.2. Perfezionamento (PERF)

Finalità: Consentire ai destinatari di ampliare o arricchire la propria professionalità con finalità di promozione professionale o di mobilità lavorativa

Destinatari:

Giovani o adulti disoccupati (CIG, CIGS, Mobilità, LSU-LPU-PIP)
Lavoratori e lavoratrici, sia dipendenti che autonomi

Requisiti di accesso: possesso di una qualifica o di una professionalità riconosciuta

Durata: da 100 a 400 ore secondo i settori.

Attestato rilasciato: certificato di specializzazione per chi supera l'esame finale

4.3. Riqualificazione professionale (RIQ)

Finalità: Fare acquisire ai lavoratori ed alle lavoratrici competenze richieste a seguito di processi di innovazione aziendale che comportino l'introduzione di nuove tecnologie, modificazioni dell'organizzazione del lavoro o altre innovazioni di tipo strutturale di adeguamento significativo della professionalità del personale.

Destinatari: lavoratori e alle lavoratrici, sia autonomi che dipendenti.

Requisiti di accesso: possesso di un livello di formazione o di esperienza professionale di partenza.

Durata: definita di volta in volta sulla base degli obiettivi e delle condizioni iniziali specifiche; i corsi di riqualificazione vanno programmati nell'ambito di esplicite intese aziendali.

Attestato rilasciato: certificato di qualifica professionale per chi supera l'esame finale

4.4. Riconversione professionale. (RIPR)

Finalità: Acquisizione di una professionalità completa, diversa da quella posseduta, che consente ai lavoratori e alle lavoratrici intenzionati a reinserirsi nel mercato del lavoro dopo un periodo di abbandono dell'attività professionale, o favorisce la ricerca di una diversa collocazione lavorativa.

Tali iniziative sono promosse dagli Organismo Attuatori in accordo con aziende o in relazione ad accordi o patti d’area o territoriali già siglati, associazioni di categoria, enti locali, parti sociali.

Destinatari:

disoccupati di lunga durata di età avanzata,
lavoratori e alle lavoratrici in C.I.G.

Requisiti di accesso: nessuno in particolare se non quelli che ne definiscono la categoria di destinatari, e comunque definiti in relazione alla qualifica da raggiungere.

Durata: definita di volta in volta sulla base della qualifica specifica da raggiungere e delle caratteristiche dei singoli candidati.

Attestato rilasciato: certificato di qualifica professionale per chi supera l'esame finale.

4.5. Formazione permanente (FPERM)

Finalità: Consentire l'apprendimento di tecniche, abilità e competenze lavorative spendibili in particolari ambiti operativi del lavoro autonomo e artigianale. I moduli potranno essere inoltre attivati in collaborazione operativa con i Centri Territoriali Permanenti EDA, attivati previa intesa formalizzata con il Coordinatore del centro EDA secondo lo schema allegato F.

Destinatari: uomini e donne

Requisiti di accesso: occupati e/o disoccupati, anche pensionati e pensionate, a prescindere dal titolo di studio.

Durata: almeno 150 ore annue.

Attestato rilasciato: attestato di frequenza

4.6. Percorsi di qualificazione in alternanza tra formazione e lavoro (AFL)

Finalità: Tipologia di grande rilevanza che può rappresentare una alternativa rispetto ai percorsi tradizionali di qualificazione iniziale. Tali percorsi sono caratterizzati da una successione alternata ed interdipendente di fasi presso un centro di formazione e fasi in azienda, per il raggiungimento di obiettivi formativi comuni. Nell'ambito di tale tipologia, il lavoro deve essere strutturato in modo tale da poter avere una valenza formativa e l'impresa deve assumere una responsabilità diretta nel raggiungimento degli obiettivi formativi, a fianco dell'organismo di formazione. Modalità particolarmente rivolta ai lavoratori che hanno bisogno di rimotivazione allo studio tramite una esperienza positiva inizialmente centrata sulla pratica operativa e la responsabilizzazione individuale, per "riscoprire" in modo induttivo il valore della preparazione teorica.

Destinatari: Lavoratori occupati e lavoratrici occupate

Requisiti di accesso: nessuno in particolare se non quelli che ne definiscono la categoria di destinatari.

Durata: da 300 ore a 600 ore in funzione del settore e del profilo professionale di riferimento. Di norma il percorso è biennale.

Attestato rilasciato: certificato di qualifica professionale per chi supera l'esame finale.

Nel caso di intervento formativo che integra le misure occupazionali PIP (Piani di inserimento Professionale):

Destinatari: Lavoratori e lavoratrici impegnati in PIP (Piani di inserimento Professionale).

Requisiti di accesso: definiti di volta in volta sulla base della qualifica specifica da raggiungere.

Durata: in questo ultimo caso la durata delle attività formative dovrà consentire il rispetto delle percentuali stabilite dalla normativa di riferimento. (460 - 600 ore)

Attestato rilasciato: certificato di qualifica professionale per chi supera l'esame finale.

4.7. Percorsi formativi in attuazione dei contratti di apprendistato e dei contratti di formazione e lavoro

Finalità: Tenuto conto delle esigenze prevalenti di piccole e medie imprese con livelli elevati di dispersione dei giovani apprendisti e contrattisti, i progetti dovranno di norma ricoprire una valenza territoriale e comprendere anche significative iniziative di promozione e di formazione aziendale. Progetti aziendali potranno tuttavia essere attivati in presenza di un numero sufficiente di partecipanti non inferiori a 10. Oltre alle azioni di promozione e di accompagnamento sopra richiamate ogni progetto dovrà comportare una formulazione del contratto individuale di formazione, sottoscritto dal giovane, dall'impresa e dal centro di formazione.

4.7. A. Percorsi formativi rivolti a giovani apprendisti (FGA)

Il percorso formativo dovrà rispettare le indicazioni contenute nel Decreto del Ministero del Lavoro del 19/05/99 e dovrà tenere conto dei livelli di competenza posseduti dai giovani apprendisti e dei fabbisogni formativi individuali a tale riguardo.

Destinatari: lavoratori e lavoratrici impegnati in contratti di apprendistato

Requisiti di accesso: impiego in contratto di apprendistato

Durata: 120 ore annue.

Attestato rilasciato: attestato di frequenza

4.7. B. Percorsi formativi rivolti ai lavoratori e alle lavoratrici impegnati in CFL (FCFL)

Il percorso formativo dovrà essere costruito sulla base delle indicazioni normative in materia e dovrà tenere conto dei livelli di competenza posseduti dai contrattisti e dei fabbisogni formativi individuali a tale riguardo.

Destinatari: lavoratori e lavoratrici impegnati in CFL

Requisiti di accesso: impiego in contratto di formazione e lavoro

Durata: 160 ore annue.

Attestato rilasciato: attestato di frequenza

4.8. Interventi finalizzati all'adeguamento del sistema della formazione professionale (ASFP)

Tipologia di intervento particolarmente dedicata all'adeguamento del sistema formativo inteso nella sua accezione più ampia ed in vista del consolidamento a regime della sua integrazione funzionale con il sistema scolastico. Gli interventi programmabili sono pertanto percorsi, di aggiornamennto e di qualificazione, che consentono l'acquisizione di competenze didattico-formative e/o organizzativo-gestionale spendibili per il funzionamento di attività agenziali.

Le modalità di svolgimento saranno debitamente concordate con l'Amministrazione regionale in relazione a caratteristiche dei destinatari, tipologie di intervento e localizzazione delle attività.

Destinatari: lavoratori e lavoratrici impiegati

nel sistema formativo ex L.R. 24/76
nel sistema scolastico.

Requisiti di accesso:

Operatore docente e non docente del sistema formativo ex L.R. 24/76 con contratto di lavoro a tempo indeterminato
Personale Docente e non Docente della Scuola Media Inferiore e Superiore.

Durata:

da 60 ore a 150 ore per le attività di aggiornamento
da 800 ore per attività di qualificazione dei formatori
da 1050 ore per attività di qualificazione del personale non docente

Attestato rilasciato:

attestato di frequenza per le attività di aggiornamento
certificato di qualifica professionale per le attività di qualificazione

Nel caso di azioni di aggiornamento specifiche di formazione formatori finalizzata all'abilitazione in materia di HACCP la programmazione degli interventi dovrà:

rispettare il programma didattico "tipo" debitamente autorizzato dall'Assessorato Regionale della Sanità, nel quadro del protocollo d'Intesa sottoscritto con questa Amministrazione e con l'Ente Bilaterale per il Turismo Siciliano (EBRTS), justa Determina assessoriale del 30 dicembre 1999;
essere destinato a lavoratori e lavoratrici impiegati nel sistema formativo ex L.R. 24/76 o nel sistema scolastico che sono in possesso del Diploma di Agrotecnico,Tecnico Chimico oppure del Diploma di Laurea in: Biologia-Scienze Naturali-Chimica-Agraria-Medicina - Veterinaria.
Avere una durata di 80 ore.

Attestato rilasciato: attestato di frequenza

4.9. Interventi per il personale dipendente della Pubblica Amministrazione (AFPA)

Finalità: Consentire l'adeguamento delle competenze del personale dipendente della Pubblica Amministrazione, con particolare attenzione alle funzioni di "Middle Management". Promuovere e adeguare alle nuove necessità le capacità di progettazione, implementazione, monitoraggio e valutazione degli operatori della Pubblica Amministrazione, anche al fine di sostenere l'innovazione nella P.A, nel quadro della riorganizzazione dei servizi e del funzionamento degli uffici.

Destinatari: Lavoratori e lavoratrici dipendenti della Pubblica Amministrazione

Requisiti di accesso: dipendente nella Pubblica Ammnistrazione

Durata:

da 60 ore a 150 ore per le attività di aggiornamento
da 300 a 450 ore per attività di qualificazione

Attestato rilasciato:

attestato di frequenza per le attività di aggiornamento
certificato di qualifica professionale per le attività di qualificazione
  1. ATTIVITA' DI FORMAZIONE PER AMBITI SPECIALI (A.F.A.S.)

5.1 Formazione Socio Assistenziale (SOC)

Finalità: le proposte formative dovranno riguardare la qualificazione finalizzata a figure professionali operanti nel settore sociale e dovranno rispettare gli standard strutturali ed organizzativi dei servizi e degli interventi socio-assistenziali di cui alla R.L. 05/05/86 n. 22, individuati dal Decreto presidenziale del 29/06/88 modificato ed integrato dal Decreto presidenziale 04/06/96 (GURS n.40 del 10/08/96 parte I). Tali riferimenti normativi dovranno essere riportati nel formulario. Eventuali diverse esigenze formative manifestate da enti locali e/o organizzazioni di categoria dovranno essere opportunamente documentate ed allegate agli interventi formativi proposti.

Destinatari:

I corsi destinati a soggetti privi di diploma di scuola media superiore saranno attivati secondo le modalità descritte al punto 2.1. del Capitolo V "Intervento Programmabili".

Attestato rilasciato: Certificato di qualifica professionale per chi supera l'esame finale.

I corsi destinati a soggetti in possesso del diploma di scuola media superiore saranno attivati secondo le modalità descritte al punto 3.1. del Capitolo V "Intervento Programmabili".

Attestato rilasciato: Diploma di qualifica superiore per chi supera l'esame finale.

Requisiti di accesso per entrambe le categorie di destinatari, in dipendenza della figura professionale:

Assolvimento dell'obbligo scolastico
Possesso del diploma di scuola media superiore.

Durata: 900 ore annue e 1.800 ore biennale

Attestato rilasciato: certificato di qualifica professionale per chi supera l'esame finale.

5.2 Formazione iniziale per soggetti con deficit di opportunità. (HDC-DAD-DIS-DMI)

Finalità: le iniziative formative, a cui si accede dopo la frequenza ad un intervento di formazione orientativa, vogliono preparare i soggetti all'integrazione sociale e lavorativa.

Tali iniziative vanno progettate ad hoc, tenendo conto dell'utenza, dei vincoli legati alle condizioni oggettive e soggettive.

Destinatari: Giovani e adulti

Requisiti di accesso: disabili, disadattati sociali, detenuti adulti, detenuti minori,

Durata:

DAD

da 350 a 1000 ore

DIS

da 500 a 1000 ore

DMI

da 500 a 2100(se pluriennale) ore

HCD

da 900 a 1800 (se biennale) ore (Orientamento e Preformazione)

Attestato rilasciato: Attestato di frequenza, certificato di qualifica professionale, attestato di abilitazione, certificato di specializzazione a secondo della tipologia dell'intervento.

Capitolo VI CONTENUTI PROGETTUALI

  1. Nella formulazione degli interventi previsti al punto 1 del Capitolo V "Intervento Programmabili", dovranno rispettarsi le seguenti indicazioni:
  1. Il progetto per la attivivazione degli sportelli multifunzionali avrà una durata annuale di 1.600 ore che rappresenta lo standard operativo delle prestazione erogate da quattro operatori (1 orientatore/selezionatore, 1 esperto in attività di integrazione, 1 progettista, 1 operatore logistico e/o amministrativo).
  2. Lo sportello multifunzionale sarà diversificato in "servizio individuale" e "servizio azienda", secondo standard di funzionamento e di organizzazione che garantiscano il rispetto delle norme vigenti in materia di igiene e sicurezza per il libero accesso e la piena fruizione dell'utenza, anche disabile.
  3. Le attività dello "servizio individuale" devono costituire un’opportunità per:
tutti gli studenti-allievi, frequentanti e non, impegnati nella scelta di successive opportunità formativo-scolastiche.
Giovani e adulti inoccupati e disoccupati alla ricerca di un lavoro ed interessati alla scelta di opportunità formative e di qualificazione.
Lavoratori interessati alla scelta di opportunità formative e di specializzazione per il rafforzamento professionale.
  1. Gli utenti che accedono al servizio individuale saranno accolti allo sportello e riceveranno le prime informazioni, anche attraverso l’organizzazione di incontri, tavole rotonde sulle opportunità offerte.
  2. Al fine di facilitare una raccolta e sistematizzare le informazioni gli Operatori dello sportello cureranno la compilazione delle schede su cui gli utenti inseriranno i dati relativi al proprio curriculum vitae. I dati saranno inseriti in apposito archivio informatizzato, il cui applicativo standard sarà fornito dall’Amministrazione Regionale, che sarà aggiornato con cadenza giornaliera e trasferito all’osservatorio regionale dei servizi, presso la Direzione Formazione Professionale, con cadenza bisettimanale.
  3. Successivamente gli utenti saranno invitati ad apposito colloquio individuale di approfondimento per l’individuazione di interessi ed aspirazioni e competenze di base possedute, le cui caratteristiche saranno determinate dalla tipologie degli utenti e dagli strumenti (orientamento, consulenza) adottati.
  4. Le attività dello "servizio azienda" devono costituire un’opportunità per:
Tutte le aziende interessate alla ricerca di personale;
Tutte le aziende interessate da esigenze di aggiornamento, riqualificazione o specializzazione del proprio personale;
  1. Al fine di costituire una raccolta sulla domanda di lavoro, sulle sue caratteristiche e sulla tendenza del fabbisogno formativo, gli Operatori dello sportello cureranno la compilazione delle "schede azienda" su cui inseriranno i dati relativi alle singole aziende. I dati saranno inseriti in apposito archivio informatizzato, il cui applicativo standard sarà fornito dall’Amministrazione Regionale, che sarà aggiornato con cadenza giornaliera e trasferito all’osservatorio regionale dei servizi, presso la Direzione Formazione Professionale, con cadenza bisettimanale.
  2. In caso di accordi di scopo per assicurare standard di funzionamento dello Sportello Multifunzionale , nell’istanza progettuale dovranno essere indicati gli organismi attuatori che partecipano alla realizzazione del servizio ed inoltre dovranno essere specificati le incidenze di costo, per l’utilizzo di ciascun Operatore, il cui onere rimane a carico dell’Organismo partecipante da cui dipende.
  1. Nella formulazione degli interventi formativi previsti ai punti 2 -3 -4 - 5 del Capitolo V "Intervento Programmabili", dovranno rispettarsi le seguenti indicazioni:
  1. I progetti formativi proposti di durata pari o superiore a 900 ore annuali dovranno prevedere, delle competenze specifiche di base, che sono riferite alle competenze basilari per il cittadino-lavoratore e riconosciute come prerequisito per l'accesso alla formazione per una maggiore occupabilità e sviluppo professionale, e si riferiscono alle seguenti discipline:
lingua inglese
informatica di base
organizzazione aziendale
diritto del lavoro e sindacale
igiene e sicurezza nei luoghi di lavoro (Dl.626/94)
economia di base
  1. Per ogni intervento che prevede una qualifica professionale, dovrà essere indicato il settore, comparto e sub-comparto (come da allegato D) nonché il codice di collocamento relativo (vedi allegato E).
  2. Per ogni intervento che prevede una qualifica professionale, dovrà essere accertata la conformità ad eventuali leggi e normative nazionali o regionali di settore che ne definiscono le specificità, nonché la rispondenza a particolari esigenze territoriali che offrano concrete possibilità di sbocchi occupazionali. Per la durata degli interventi formativi si fa espresso rinvio alle tipologie di azioni programmabili di seguito specificate.
  3. Nell’individuazione di interventi formativi viene fissato il numero massimo di allievi da ammettere al finanziamento delle attività corsuali dei seguenti settori:

Settore

N° allievi

COMMERCIO E SERVIZI" - "TURISMO" - "OPERATORI SOCIALI"- "INDUSTRIA e ARTIGIANATO"

15 allievi

SETTORE RECUPERO SOCIALE
Da 8 a 12 allievi: interventi per soggetti disabili (HDC)
da 8 a 10 allievi : interventi per detenuti adulti e minori (DMI- DAD) e DIS
AGRICOLTURA
N. 15 allievi

Limitatamente agli interventi di aggiornamento previsti ai punti 4.1 – 4.5 – 4.8 il tetto massimo dei destinatari da ammettere alle attività viene elevato a 30, nel rispetto comunque della normativa vigente in materia di sicurezza e igiene dei locali adibiti ad uso scolastico formativo.

  1. Il monte ore degli interventi formativi, di cui ai punti 2.1. e 3.1 del Capitolo V "Interventi Programmabili" (Q1 – Q2- Q A- S.M.I. e S.S.S.), rientranti nei seguenti settori dovranno rispettare i seguenti limiti:

settore

Tipologia corsuale

Ore

"COMMERCIO E SERVIZI" - "TURISMO" - "SOCIALE"
Interventi formativi di qualificazione

 

900 ORE

 

 

"INDUSTRIA E ARTIGIANATO"
Interventi formativi di qualificazione
1050 ore
"AGRICOLTURA"
Prima formazione agricola
Conduttore azienda agricola
Interventi formativi di qualificazione
600 ore
600 ore
da 225 a 600 ore
  1. Attesa la rilevanza dell’apprendimento pratico nel luogo dove l’attività professionale di riferimento viene svolta naturalmente, valutati i particolari fabbisogni formativi del profilo professionale di riferimento con esclusione per gli interventi formativi del settore Recupero Sociale, è necessario che l’Organismo Attuatore, nell’attività formativa pratica, preveda "stage", preferibilmente di tipo aziendale, e/o esercitazioni pratiche e/o "project work".
  2. Nel caso di stage, questi, potranno svolgersi solo se dettagliatamente previsti in sede di progettazione didattica e dovranno espletarsi a compimento almeno del 30% dell'attività teorica. Sarà cura dell’Organismo Attuatore comunicare, almeno 10 giorni prima, agli U.P.L.M.O. competenti per territorio, la data di inizio, il luogo e le modalità di svolgimento e trasmettere copia della convenzione al gruppo III/FP, all'U.P.L.M.O. e all'Ispettorato territorialmente competente .

    Unitamente alla documentazione indicata dovrà essere altresì trasmessa copia della copertura assicurativa, che dovrà includere il rischio in itinere, le modalità organizzative del trasferimento degli allievi, nota di accettazione della struttura ospitante.

    Si rammenta che la attività svolta in stage è riconosciuta quale docenza frontale perché svolta all'interno della attività didattica.

    Tutti gli interventi formativi che prevedono attività pratiche, quali "stage", "esercitazioni pratiche" e "project work", dovranno complessivamente rispettare una durata minima percentuale rispetto al totale del monte ore previsto, e che in dipendenza dei settori di seguito viene indicato:

    Settore Agricoltura 60%;

    Settore Commercio e Servizi 50%;

    Settore Industria e Artigianato 60%(Q/A - Q/2)) - 50%(Q/1) ;

    Settore Operatori Sociali 30%;

    Settore Recupero Sociale 50%;

    Settore Turismo 50%.

  3. Per favorire un efficace sviluppo dei processi formativi ed arricchire il contenuto metodologico e didattico è consentito il ricorso a personale esperto con contratto per prestazione specialistiche, secondo le modalità specificate nel seguente punto 9 .
  4. Gli interventi formativi del settore TURISMO,per le quali è richiesto come titolo di accesso il Diploma di istruzione secondaria di II grado, dovranno prevedere nella programmazione didattica della lingua straniera l’intervento di un esperto di madre lingua. Inoltre per quegli interventi formativi, destinati ai funzionari della Pubblica Amministrazione, si ravvisa l'opportunità di prevedere nella programmazione didattica, l'intervento di un esperto in materia di "Organizzazione Pubblica, Gestione, Controllo e Federalismo Fiscale", il cui coinvolgimento sarà appositamente concordata con l'organo regionale della Scuola Superiore della Pubblica Amministrazione locale istituita con DPR 20 ottobre 1998 n. 396.
  5. L’intervento degli esperti, previsto come codocenza, non potrà superare complessivamente il 6% del totale del monte ore previsto; solo nel caso indicato al precedente punto 8 detto intervento non potrà superare il 12%.
  1. Gli interventi formativi programmati, in sede di attuazione, dovranno rispondere a standard di funzionamento che garantiscano le funzioni di raccordo con il territorio e con il mercato, pertanto dovranno essere frutto di una attività nella quale sono state adottate metodologie anche organizzative finalizzate al raccordo tra dati di contesto, rilevazione di fabbisogno ed individuazione di risultati. A tal fine gli Organismi Attuatori sono tenuti ad istituire, a livello provinciale, apposito "Team group" che attraverso l'adozione di una serie di strumenti garantisca lo svolgimento delle funzioni predette. Detto "Team group" garantirà anche la verifica dell'andamento delle attività in termini di metodi e contenuti, ed inoltre la valutazione dei risultati conseguiti.

Il "Team group" dovrà essere composto da operatori che assolvono le attività di:

progettazione di percorsi formativi, piani innovativi e collaborazioni
monitoraggio delle azioni formative
marketing e piani di comunicazione
rapporti e collaborazioni interregionali e transnazionali
produzione sussidi didattici
supportare le attività di docenza
controllo e valutazione degli esiti

I risultati delle attività effettuate dai Teams saranno relazionati periodicamente, con cadenza bimestrale, alla Direzione Formazione Professionale.

Capitolo VII CERTIFICAZIONI

  1. Il sistema di certificazione delle competenze acquisite costituisce l'elemento più significativo della innovazione del sistema formativo poiché consente l'avvio del mutuo riconoscimento dei titoli tra formazione professionale, istruzione e lavoro.

Tenuto conto che è in corso di definizione di un nuovo sistema nazionale di certificazione delle competenze acquisite, l'introduzione delle tipologie di certificazione consente una modalità di classificazione che potrà agevolmente riconoscersi nell'ambito del nascente sistema ed inoltre consentirà una garanzia al "diritto alla mobilità nello spazio europeo".

Tipologie di certificazione:

  1. Certificato di qualifica professionale: viene rilasciato dall'Organismo Attuatore, vidimato e repertoriato dall'Amministrazione regionale, a seguito di esame, al termine di percorsi di qualificazione professionale che consentono l'esercizio di una attività ben definita con capacità acquisita di utilizzare i relativi strumenti e tecniche;
  2. Certificato di specializzazione: viene rilasciato dall'Organismo Attuatore, vidimato e repertoriato dall'Amministrazione regionale, a seguito di esame, al termine di percorsi rivolte a personale già in possesso di una qualifica professionale e consente l'esercizio di una attività corrispondente ad un lavoro di tipo tecnico che può essere svolto in modo autonomo e/o comporta responsabilità di coordinamento operativo;
  3. Certificato di qualifica superiore: viene rilasciato dall'Organismo Attuatore, vidimato e repertoriato dall'Amministrazione regionale, a seguito di esame, al termine di percorsi di percorsi post-diploma di durata non superiore ai due anni, che richiedono conoscenze ed attitudini di livello superiore e consente di svolgere attività nel complesso autonomo ed indipendente che comportano responsabilità di programmazione e/o amministrazione e/o gestione;
  4. Diploma di specializzazione: viene rilasciato dall'Organismo Attuatore, vidimato e repertoriato dall'Amministrazione regionale, a seguito di esame, al termine di percorsi successivi ad una formazione superiore completa (laurea) e consente di svolgere attività che comportano la padronanza dei principi scientifici della professione;
  5. Certificato di competenze: viene rilasciato dall'Organismo Attuatore, a seguito di percorsi formativi e professionalizzanti che consentono l'acquisizione di competenze relative ad una professionalità non compiuta. Hanno valore come credito formativo per il rilascio di altro attestato;
  6. Attestato di abilitazione: viene rilasciato dall'Organismo Attuatore, vidimato e repertoriato dall'Amministrazione regionale, a seguito di esame, al termine di percorsi finalizzati all'esercizio di una mansione specifica nel rispetto delle norme previste dalle singole leggi di riferimento;
  7. Attestato di frequenza: viene rilasciato dall'Organismo Attuatore a seguito di frequenza a percorsi formativi e non è subordinato al superamento di esame finale.
  8. N.B.

    Nel caso di interventi di aggiornamento previsti ai punti 4.1 – 4.5 – 4.7(A+B) – 4.8 gli attestati di frequenza saranno vidimati e repertoriati dall’Amministrazione regionale solo nel caso in cui la frequenza sia uguale o maggiore della durata oraria dell’intervento; a richiesta degli interessati, l’attestato, potrà contenere giudizi di valutazione sul processo di apprendimento.

  9. Dichiarazione delle competenze: rilasciato dall'Organismo Attuatore al termine di iniziative di tirocinio e non è subordinato al superamento di esame finale.

Viene sottolineato che la certificazione è parte integrante del percorso formativo, poiché rappresenta il completamento del processo di valutazione e traduce il giudizio espresso in un codice formale di titolo per renderne riconoscibile la spendibilità nel contesto più vasto del mercato del lavoro.

Il processo di definizione del sistema nazionale delle certificazione propone al sistema regionale un conseguente intervento di revisione e sistematizzazione delle qualifiche professionali regionali a cui si perverrà secondo una cronologia di fasi progressive che consentirà un ridimensionamento dell'attuale stato delle qualifiche professionali in relazione ai reali e mutati fabbisogni realmente espressi dal mercato del lavoro.

Con successivo provvedimento l'Assessorato Regionale del Lavoro proporrà modelli di comparazione che consentiranno la validazione di titoli anche precedentemente acquisiti nell'ambito della riclassificazione delle qualifiche per settore produttivo, comparto di riferimento, livello europeo corrispondente e codice di identificazione.

Al fine di fornire agli utenti del sistema formativo uno strumento permanente di certificazione dei percorsi di apprendimento, la frequenza e gli esiti delle attività formative frequentate, dovranno essere riportati nel "libretto formativo", in corso di istituzione.

 

Capitolo VIII COSTI

Per la determinazione dei costi, e nelle more che venga emanata l’apposita direttiva che disciplinerà la materia in dettaglio, gli Organismi Attuatori, nella presentazione del progetto, si atterranno ai seguenti criteri generali.

La copertura delle spese per la realizzazione degli interventi andrà riferita ai seguenti parametri massimi aggregati:

 

Voce A

Personale

Voce B

Allievi

Voce A

Gestione

TOTALE

Ambiti

%

incidenza parametro

%

incidenza parametro

%

incidenza parametro

Lire

ora/intervento

Servizi formativi

80%

0

20%

165.000

Attività di formazione iniziale

70%

10%

20%

220.000*

Attività di formazione superiore

70%

10%

20%

220.000*

Attività di formazione continua e permanente

75%

2%

23%

165.000

Attività di formazione ambiti speciali

       

SOC

70%

10%

20%

220.000*

HDC

70%

10%

20%

260.000

DAD-DIS-DMI

70%

10%

20%

225.000

* Per gli Organismi Attuatori con sede di Coordinamento Regionale autorizzata il parametro verrà incrementato del 5%.

Il Piano dei costi, nel rispetto degli indicatori e dei parametri sopra specificati, ed in relazione agli ambiti cui rientra l’intervento, andrà esposto utilizzando l’apposita scheda inserita nei formulari allegato A e allegato B.

N.B. Eventuali storni tra le macrovoci non potranno incidere per una percentuale superiore al 20% della singola macrovoce.

 

Capitolo IX CRITERI PER LA VALUTAZIONE E PER LA SELEZIONE DEGLI INTERVENTI FORMATIVI E SERVIZI FORMATIVI

  1. Nel selezionare gli interventi formativi da ammettere a contributo quest’Amministrazione porrà la dovuta attenzione al rispetto del principio contenuto nel 1° comma dell’ art. 2 della L.R. 01/09/93 n. 25, al fine di conciliare l’esigenza sociale posta dalla superiore disposizione con i prioritari fabbisogni formativi e con le attuali disponibilità finanziarie.
  2. Possono presentare proposte di interventi formativi e di servizi formativi i soggetti indicati nell'art.4 della L.R. 6 marzo 176 n. 24, ed in possesso dei requisiti previsti nel citato articolo.
  1. Gli interventi presentati saranno sottoposti ad una istruttoria che ne verificherà la regolarità e la completezza della documentazione ai fini della ammissibilità alla valutazione;
  1. Per poter accedere alla fase della valutazione, gli interventi programmabili devono essere in possesso dei seguenti requisiti:
essere presentati da soggetti indicati al precedente punto 2
essere completi e redatti secondo il formulario
essere pervenuti entro il termine previsto
essere corredati della documentazione richieste al Capitolo X "Modalità e termini per la presentazione degli interventi e dei servizi formativi" della presente direttiva.
  1. Gli interventi formativi e servizi formativi, che superano positivamente l'istruttoria, saranno selezionati e valutati sulla base dei seguenti criteri:

Criteri

Punteggio massimo

Tipologia di aggregazione progettuale

Sino a 10 punti

Competenza ed esperienza nel settore

Sino a 10 punti

Capacità relazionali

Sino a 10 punti

Disponibilità di strutture tecnico-organizzative nel territorio

Sino a 15 punti

Qualità progettuale

Sino a 20 punti

Innovazione metodologica

Sino a 10 punti

Risorse umane impiegate

Sino a 15 punti

Congruità dei costi

Sino a 10 punti

  1. Saranno ritenuti ammissibili i progetti che superano la soglia minima di sessanta punti (60);
  2. Ai fini della redazione del Piano Regionale dell'Offerta Formativa e dei Servizi, oltre che delle graduatorie per punteggio conseguito, si terrà conto:
del grado di sovrapposizione degli interventi sullo stesso territorio;
del rispetto delle indicazioni programmatiche articolate per ambiti di intervento distribuite su base regionale così come previsto al punto 1 del Capitolo IV "Direttive generali" della presente direttiva;
della distribuzione degli interventi rispetto ai vari settori produttivi e dei servizi.
  1. L'Amministrazione Regionale si riserva la facoltà di non ammettere quegli interventi finalizzati a qualifiche professionali poco ambite sul piano sociale, delle quali viene riportato un elenco generale nell'allegato C.
  1. Degli interventi formativi e dei servizi formativi valutati sarà redatto, entro il 31 luglio di ogni anno, il Piano regionale dell'offerta formativa ripartito per ambiti e per provincie secondo le indicazioni programmatiche definite nel Cap. V "Interventi programmabili".
  2. Per quegli interventi che non risulteranno inseriti utilmente in graduatoria, e che vedono coinvolti il personale dipendente degli Enti ex L.R. 24/76 e L.40/84, l'Amministrazione Regionale provvederà ad affidare il monte ore corrispondente, entro la data del 31 luglio di ogni anno, ad azioni di riqualificazione e/o aggiornamento rivolte al personale non utilizzato, ai fini della garanzia occupazionale, a quegli Organismi Attuatori che si candidano alla gestione di interventi formativi previsti dalla tipologia 4.8 del Capitolo V "Interventi Programmabili" (Interventi finalizzati all'adeguamento del sistema della formazione professionale) nell'ambito delle "Attività di formazione continua e permanente".
  3. La eventuale assegnazione degli Operatori sopraddetti sarà effettuata direttamente dall'Amministrazione Regionale previa consultazione con le OO.SS. di settore, avendo cura di rispettare gli obiettivi strategici di sistema già individuati nei programmi di riqualificazione attuati.

  4. Per tutti gli altri interventi, che non risulteranno inseriti utilmente in graduatoria, gli stessi rimarranno agli atti dell'Amministrazione ed inseriti in un parco progetti per eventuali successive azioni di offerta formativa.
  5. Gli Organismi Attuatori che risulteranno affidatari degli interventi formativi e servizi formativi dovranno impiegare prioritariamente il personale inserito nelle liste di mobilità provinciali degli operatori della formazione professionale ex. L.R. 24/76.

Capitolo X MODALITA' E TERMINI PER LA PRESENTAZIONE DEGLI INTERVENTI FORMATIVI E SERVIZI FORMATIVI

  1. Gli Organismi proponenti dovranno far pervenire le proposte entro le ore 12.00 del 10 luglio di ogni anno a questa Amministrazione Direzione F.P. - gruppo I F.P. Non fa fede il timbro postale.
  2. Gli interventi formativi e i servizi formativi dovranno essere redatti sulla Domanda, da compilare su carta intestata più bollo oppure su carta legale, per accedere al finanziamento per provincia (come da facsimile allegato) specificando il possesso dei requisiti previsti dal succitato art.4 L.R. 24/76 dovrà contenere i seguenti documenti allegati:
  1. Due copie dell'intervento:
Gli interventi formativi dovranno essere redatti secondo il formulario (Allegato A);
Le attività di servizi formativi dovranno essere redatte secondo il formulario (Allegato B);

I formulari, completi in ogni loro punto, dovranno essere redatti su copia cartacea, cui dovrà allegarsi il supporto informatico, compilando inoltre le "maschere" contenute nei files "dati formazione 2000 – progr-2000 serviziEnti"), fornito dagli Uffici dell'Assessorato e disponibile presso le "NEW" del sito Internet dell'Assessorato al Lavoro al seguente indirizzo www.regione.sicilia.it/lavoro.

I predetti formulari dovranno essere siglati dal legale rappresentante in ogni sua pagina e rilegato.

  1. Elenco delle proposte presentate con indicazione della localizzazione degli interventi per provincia e comune (secondo l’allegato "Prospetto 1").
  2. Certificato di iscrizione alla Camera di Commercio
  3. Delibera degli organi decisionali in copia autentica a norma di legge di autorizzazione al legale rappresentante in ordine alla posizione dell’istanza, o documentazione attestante la legittimazione della presentazione del progetto qualora venga presentato da soggetto diverso del legale rappresentante.
  4. Curriculum dell'organismo con indicazione dettagliata delle attività svolte nell'ultimo triennio (n. progetto, settore di intervento, n. ore, qualifica, etc.)
  1. Nel caso di Enti che presentano interventi formativi e/o servizi formativi per più provincie, la documentazione potrà essere presentata in unica copia unitamente alla domanda di finanziamento di una provincia, specificando nelle ulteriori istanze con apposita dichiarazione, a firma del legale rappresentante che la documentazione richiesta è stata allegata alla domanda di finanziamento della provincia di _________________________________ .
  2. Al riguardo, ai fini dell’inserimento nel piano formativo annuale, sarà data priorità alle azioni formative regolarmente ammesse proposte dagli Organismi Attuatori di Formazione Professionale presso i quali svolge attività formativa il personale con incarico a tempo indeterminato di cui all’art. 2 della citata L.R. n. 25/93.

Capitolo XI MODALITA' DI SVOLGIMENTO DEGLI INTERVENTI FORMATIVI

A) Pubblicità ed informazione

  1. Per favorire l’informazione sugli interventi formativi e servizi formativi approvati gli Organismi Attuatori devono ricorrere alla pubblicizzazione utilizzando manifesti murari e/o avvisi nei quotidiani a larga diffusione, radio o televisione, nonché depliants, brochure divulgative; l'informazione sarà effettuata anche sugli indicatori di risultato delle attività espletate.
  2. Tutto il materiale informativo dovrà contenere, il logo e l'intestazione della Unione Europea, il logo e l'intestazione della Regione Siciliana - Assessorato regionale del Lavoro, della Previdenza sociale, della formazione e dell’emigrazione, e la denominazione e sede dell’organismo.
  3. Il materiale informativo sulle attività da espletare dovrà inoltre contenere: il titolo dell'intervento, la qualifica da conseguire, se prevista, durata dell’attività espressa in ore, sede di svolgimento dell’attività formativa, requisiti richiesti per la partecipazione alle azioni di selezione, modalità e sede di svolgimento di selezione, indennità o eventuali rimborsi spettanti, luogo di presentazione e termine ultimo per la presentazione delle domande.

B) Selezione allievi

  1. Tutti i candidati che rientrano in obbligo formativo hanno la precedenza nell'ammissione alla frequenza agli interventi formativi.
  2. Le domande di partecipazione agli interventi formativi messi a bando dovranno essere rigorosamente protocollate secondo l’ordine cronologico di presentazione; scaduto il termine di presentazione indicato nel bando, qualora il numero degli aspiranti sia superiore a quello degli allievi previsti nel progetto approvato, l’Organismo Attuatore provvederà alle operazioni di selezione direttamente sotto la propria responsabilità. A parità di punteggio sarà data priorità a quei soggetti selezionati che dichiarano sotto la propria responsabilità di non avere mai frequentato corsi di formazione.
  3. Nelle domande di ammissione alla selezione, gli aspiranti allievi dovranno dichiarare sotto la propria responsabilità, oltre alle generalità, il possesso dei requisiti e l’eventuale conseguimento di qualifiche ottenute a seguito della partecipazione ad altre iniziative formative. Il modello di domanda, che l’Organismo Attuatore dovrà predisporre, dovrà contenere una parte "a strappo" numerata che dovrà essere consegnata all’aspirante allievo. Il modello di domanda dovrà, altresì, contenere l'autorizzazione al trattamento dei dati ai sensi della Legge 31 dicembre 1996 n. 675 esclusivamente a fini statistici per eventuali azioni di monitoraggio o follow-up ed essere firmata dall'allievo. Per gli aspiranti allievi che non hanno compiuto il 18° anno di età tale dichiarazione dovrà essere prodotta dall’esercente la patria potestà.
  4. Le azioni di selezione degli interventi formativi dell’Organismo Attuatore saranno svolte dal proprio personale dipendente. L’Organismo Attuatore qualora fosse sprovvisto del personale in possesso dei titoli, dovrà far riferimento al personale in forza agli altri Organismi Attuatori ex legge 24/76, compatibilmente alle attività di quest’ultimo.
  5. Le procedure, i criteri, i metodi e gli strumenti di selezione, che dovranno essere contenuti nel l'intervento formativo approvato, dovranno essere coerenti con la tipologia di utenza e, se prevista, con la qualifica da formare. Eventuali cambiamenti in corso d’opera, derivanti da esigenze in relazione all’utenza e di natura didattica, dovranno essere comunicati tempestivamente all’U.P.L.M.O. competente per territorio.
  6. Gli interventi di formazione iniziale (FIS), di formazione superiore (FIEC-TFO-IFTS) e per quelli di formazione continua e permanente (AFL-RIQ-RIPR-EDA-FGA-FCFL-TFO) saranno regolamentati da apposita convenzione operativa tra le parti interessate, delle operazioni di selezione si dovrà fare esplicito riferito nella predetta convenzione.
  7. Al termine delle operazioni di selezione sarà redatta una graduatoria degli aspiranti idonei che dovrà essere trasmessa all’UPLMO competente per territorio e allo stesso tempo resa pubblica almeno cinque giorni prima della richiesta di avviamento all’U.P.L.M.O. Entro lo stesso termine gli allievi potranno proporre motivato ricorso al medesimo U.P.L.M.O., il quale adotterà la decisone finale.
  8. Delle operazioni di selezione sarà redatto apposito verbale, firmato da tutti i componenti della Commissione, nel quale andranno specificati le procedure, i metodi e gli strumenti utilizzati e trasmesso all’ U.P.L.M.O. competente per territorio per l’avviamento dei soggetti.
  9. Qualora venisse fatta esplicita richiesta, devono essere ammessi alla frequenza alle attività formative portatori di handicap le cui condizioni psicofisiche sono compatibili con l’espletamento delle attività stesse, nella misura del 20% degli allievi previsti nell'intervento formativo approvato. Per l’ammissione alle attività formative di questi soggetti sarà necessario che l’Organismo Attuatore acquisisca il modello C1, il possesso del titolo di studio, e quant’altro possa agevolare la conoscenza del soggetto, nonché il parere vincolante di avvio del soggetto portatore di handicap che dovrà essere espresso dall’equipe pluridisciplinare presso la competente ASL. Nel caso di indisponibilità dell’equipe, la certificazione potrà essere rilasciata da un medico specialistico che dovrà formulare una diagnosi medica e funzionale, supportata da intervento di uno psicologo e da un assistente sociale (purché facciano parte di una struttura pubblica) che rilascino una diagnosi funzionale e psicosociale. I pareri espressi dal personale specializzato menzionato dovranno fare parte integrante della documentazione di avvio dei partecipanti alle attività formative e dovranno essere trasmessi dal competente U.P.L.M.O. Si precisa che alla ammissione alle attività formative per normodotati dei soggetti disabili (in situazioni di handicap) deve essere data precedenza assoluta, a parità di condizioni, al soggetto disabile (in situazione di handicap) che non abbia mai frequentato corsi di formazione professionale. Solo nel caso in cui il numero dei soggetti disabili (in situazioni di handicap) iscritti a corsi ordinari di qualificazione ed in possesso dei sopra citati requisiti, superi il numero del 20%, l’Organismo Attuatore procederà a selezione degli stessi secondo criteri dallo stesso individuati sulla base di indicazioni fornite dall’equipe pluridisciplinare o dagli "Esperti in attività di integrazione" in servizio presso l’Organismo Attuatore o qualora fosse sprovvisto in servizio presso altri Organismi Attuatori, compatibilmente alle attività di quest’ultimo.
  10. Per quanto attiene alle procedure di selezione rivolte a detenuti adulti e minori, sarà necessario che l’ Organismo Attuatore stabilisca forme di collaborazione con l’amministrazione penitenziaria. In via generale sarà preferibile ammettere alle prove selettive coloro i quali hanno avuto fissato la decorrenza della pena entro l’anno in cui si svolge l'attività formativa.
  11. Gli Interventi formativi rivolti ai disadattati sociali saranno rivolti solo a quei soggetti nei confronti dei quali lo stato di "disagio sociale" si rilevi inequivocabilmente attraverso elementi documentabili (es.: "ex carcerati, soggetti sottoposti a misure di sorveglianza da parte dell’Autorità Giudiziaria, soggetti assistiti dai "servizi sociali" del Ministero di Grazia e Giustizia o dagli Enti locali, purché si trovino in situazioni di devianza o in condizioni familiari di riconosciuto disagio").
  12. Nel caso di disponibilità di posti derivanti da rinunce o espulsioni degli avviati, saranno ammessi gli aspiranti che avranno titolo a subentrare secondo l’ordine della graduatoria (sempreché il numero delle ore già effettuate non superi il 20% del monte orario complessivo); possono essere ammessi alla frequenza uditori in numero non superiore al 20% del totale degli allievi alle attività formative. Se l’Organismo Attuatore non ha proceduto ad effettuare la selezione, in quanto il numero delle istanze risultava pari al numero degli allievi da inserire, gli uditori potranno essere ammessi secondo l’ordine cronologico di presentazione della istanza di ammissione.
  13. L’elenco degli allievi ammessi alla frequenza dell'intervento formativo dovrà essere trasmesso all’U.P.L.M.O. e alla Sezione Circoscrizionale per l'Impiego competente per territorio o alle Sezioni di Collocamento, corredati di norma dal tesserino mod. C1,anche nel caso in cui non sia stata svolta la selezione; dovrà inoltre essere tempestivamente trasmessa alla Direzione Formazione Professionale GRUPPO I° apposita comunicazione relativa a quegli allievi in obbligo formativo avviati alle attività corsuali, allegando elenco contenente le informazioni anagrafiche degli allievi e delle attività frequentate; la Direzione Formazione Professionale provvederà, tramite l'Ufficio Scolastico Regionale presso la Sovrintendenza Scolastica, ad assicurare la dovuta informazione ai competenti organi territoriali del Ministero della Pubblica Istruzione.
  14. Vanno esclusi dalla presentazione del tesserino Mod C1, oltre che nei casi previsti dal successivo punto 15, gli interventi formativi del settore agricolo, gli interventi formativi rientranti nelle tipologie FIEC, FIS, FPERM.
  15. Nei casi di interventi formativi rivolti ad occupati, è necessario acquisire il certificato di servizio, ed ove effettuati, eventuali accordi sindacali, aziendali e/o territoriali.
  16. Tutte le attività, debitamente documentate, di preparazione, organizzazione ed ogni altro adempimento di carattere amministrativo e/o didattico necessario alla selezione allievi e propedeutiche all’avvio delle attività formative, per un periodo che non potrà comunque superare i 60 giorni, saranno computate quale attività lavorativa ordinaria.

B) Attività didattiche

  1. A seguito della redazione del Piano formativo annuale gli Organismi Attuatori sono tenuti a sottoscrivere apposito disciplinare secondo lo schema che sarà predisposto dall'Amministrazione. Tale adempimento è condizione essenziale per l’inizio delle attività formative.
  1. L’avvio delle attività didattiche è fissato entro il 31 ottobre di ogni anno e dovrà concludersi, di norma, entro il 31 luglio dell’anno successivo, fermo restando la possibilità per gli Organismi Attuatori di dare avvio alla corsualità entro e non oltre il 15 Dicembre di ogni anno, sulla base di obiettive motivazioni, che dovranno essere comunicate al competente UPLMO, al Gruppo III/FP e al Gruppo V/FP dell’Assessorato Regionale al Lavoro. L’inizio delle attività didattiche rivolte a detenuti e disadattati sociali potrà avvenire nel rispetto dell’anno formativo, soltanto quando siano assicurate le condizioni per un ottimale svolgimento.
  2. Con riferimento alla formazione rivolta a favore dei soggetti disabili in situazione di handicap, l’attività si attua attraverso le seguenti modalità:
Inserimento in attività formative ordinarie di qualificazione (utenza prevalente costituita da normodotati);
Inserimento in attività formative di qualificazione per soggetti disabili in situazione di handicap sensoriali;
Inserimento in attività formative speciali (utenza costituita esclusivamente da soggetti handicappati) articolati in corsi di orientamento professionale e corsi di preformazione professionale.
  1. Con riferimento agli interventi di formazione rivolti a favore dei soggetti detenuti minori e adulti, data la peculiarità degli interventi, unico requisito richiesto per l’ammissione alle attività è l’età minima prevista dal codice penale, mentre non vi è alcun limite di età massima.
  2. Il numero degli allievi partecipanti agli interventi di formazione rivolti a favore dei soggetti detenuti minori e adulti, va da un minimo di 7 ad un massimo di 10; qualora si verifichino forzate defezioni degli allievi, l’attività formativa potrà continuare con il numero minimo di tre allievi; al di sotto di tale numero l’Organismo Attuatore dovrà inoltrare formale richiesta di chiusura anticipata; potranno essere ammessi alla frequenza nuovi allievi in qualsiasi momento, fermo restando che il computo della frequenza minima ai fini dell’ammissione agli esami è subordinata alla frequenza di almeno il 40% delle ore previste; ai fini del computo delle assenze non saranno calcolati gli allontanamenti temporanei dall’aula fino a 90 minuti causa colloqui.
  3. Agli allievi che frequentano gli interventi di formazione rivolti a favore dei soggetti detenuti minori e adulti, sarà corrisposta l’indennità giornaliera così come previsto dalla L.R. 27/91. La ricevuta relativa agli assegni di frequenza degli allievi sarà quietanzata, secondo le modalità dell’Amministrazione Penitenziaria, dal Direttore della Casa circondariale o un Funzionario dallo stesso delegato, che provvederà al versamento delle somme nei conti degli allievi.
  4. Con riferimento alla formazione rivolta a favore dei soggetti disadattati sociali, potranno essere ammessi alla frequenza nuovi allievi in qualsiasi momento, fermo restando che il computo della frequenza minima ai fini ammissione agli esami rimane fissata al 40% delle ore di durata dell’attività corsuale.
  5. Tutti gli interventi formativi comportano l’obbligo della frequenza.
  6. L’orario giornaliero di frequenza delle attività didattiche è fissato in almeno tre ore per il settore agricoltura, in almeno quattro ore per i corsi DAD e DIM, in almeno cinque ore per il settore commercio, sociale e turismo e per i corsi DIS e HDC, almeno sei ore per il settore industria; ogni disposizione precedentemente impartita è abrogata dalla presente. Eventuali esigenze di articolazione oraria differenti dai suddetti limiti possono essere autorizzate dal Gruppo III/F.P. sulle base di specifica richiesta e valide motivazioni, senza ulteriore aggravio di spesa .
  7. Si precisa altresì che il numero degli allievi minimo per l’inizio delle attività formative di secondo anno è fissato in sette unità; l’accesso alle attività formative di secondo anno è consentito anche a coloro che ne facciano espressa richiesta, purché in possesso dei titoli richiesti dal bando e comunque dopo il superamento di un esame di idoneità dinanzi ad un commissione presieduta da un funzionario dell’U.P.L.M.O. competente.
  8. Eventuali assenze di allievi non giustificate da motivi di salute o da comprovati motivi di forza maggiore, e comunque protratte per più di 10 giorni consecutivi, comporteranno la esclusione dalle attività formative. Detta esclusione non potrà essere effettuata nel caso di allievi in obbligo obbligo formativo.
  9. L’articolazione didattica dovrà essere organizzata secondo modelli di "intermodularità orizzontale", garantendo l’intera opportunità di apprendimento anche agli allievi ammessi entro il termine del 1/5 della durata.
  10. La comunicazione di fine attività deve essere trasmessa ai Gruppi III/FP e V/FP dell’Assessorato Regionale del Lavoro e al competente U.P.L.M.O. e all’Ispettorato del Lavoro competenti per territorio entro 30 giorni antecedenti la data prevista di chiusura dell’attività formativa.

C).Sospensione attivita’

  1. Le attività formative non concluse alla data del 31 luglio di ogni anno dovranno essere sospese non prima del precedente 20 luglio, e la connessa attività formativa dovrà essere ripresa improrogabilmente alla data del 1 settembre dello stesso anno e conclusa entro il successivo 30 settembre.
  2. In caso di mancato completamento, l’amministrazione né determinerà la chiusura valutando circa lo svolgimento anticipato degli esami finali.
  3. Per le attività formative rivolte a detenuti adulti, disadattati sociali, disabili e handicappati nonché per quelle specificatamente destinate ai lavoratori occupati, limitatamente al caso in cui l’Amministrazione di appartenenza abbia fatto pervenire apposita richiesta, la sospensione potrà avvenire a partire dal 01 luglio di ogni anno e ripresa improrogabilmente il successivo 1 settembre, per la particolare specificità dei settori di appartenenza e conclusa entro il 30 settembre dello stesso anno.
  4. In tale ultima evenienza l‘Organismo Attuatore dovrà allegare copia della predetta richiesta alla comunicazione concernente la data di sospensione e di ripresa dell’attività da inviare all ‘UPLMO ed al Gruppo III/FP.
  5. Le attività dovranno essere programmate tenendo conto che nei giorni sotto indicati, le stesse dovranno essere sospese:
- Tutte le domeniche  
- Ricorrenza di Ognissanti 1 novembre 2000
- Immacolata Concezione: 8 dicembre 2000
- Festività natalizie: dal 23 dicembre 2000 al 6 gennaio 2001
- Festività pasquali: dal 15 al 16 Aprile 2001
- Anniversario della Liberazione 25 Aprile 2001
- Festa del lavoro 1 maggio 2001
- Festa del Santo Patrono secondo località nelle date previste
  1. Gli Organismi Attuatori sono tenuti ad adeguare il calendario dell‘attività formativa secondo i termini specificati al punto B) Attività didattiche del presente Capitolo, tenuto conto, altresì, che ai sensi dell‘art.37 del C.C.N.L. 94/97, le eventuali vacanze riconosciute agli allievi non costituiscono motivo di ferie aggiuntive per il personale dipendente.

DISPOSIZIONI FINALI

  1. I Direttori degli UU.PP.L.M.O., dell’Isola provvederanno a rendere nota la presente circolare a tutti gli Enti di F.P. ed organismi in indirizzo operanti nel territorio competente.

L’A S S E S S 0 R E (0n.le ANTONINO PAPANIA)

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