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| Lettere
dall'oltremare |
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Intervento dell'Assessore alla Conferenza stampa del
19/01/2006
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“Una volta che si varca l’Oceano non si è più quelli di
prima “.
Quando si lascia la propria terra si intraprende un
viaggio che è anche una metamorfosi. Si è italiani in
America, in Australia, in Germania e americani,
australiani, tedeschi nell’antica patria. Ma in realtà
non si è né l’uno né l’altro, si è qualcosa di diverso…
una nuova isola emersa, una terra di mezzo, sospesa tra
andate e ritorni, reali e della mente.
Con questa frase dedicata a chi ha lasciato, nel passato
più o meno recente, la nostra terra abbiamo inaugurato
quest’anno un ampio programma di iniziative culturali
che vogliamo pongano sempre di più l’attenzione
sull’inestimabile patrimonio rappresentato dai siciliani
all’estero. Una rassegna cinematografica, una rete
sempre più ampia dei Musei dell’emigrazione, una grande
mostra fotografica documentaria, reportage fotografici,
incontri letterari, il patrocinio alla realizzazione di
un grande film sull’emigrazione siciliana di fine ‘800.
Tutte queste iniziative sono il segno tangibile della
consapevolezza di quanto questa parte del nostro passato
e del nostro presente rappresenti una risorsa, tanto
economica che culturale, di incalcolabile valore e
potenzialità, da cui non possiamo prescindere e che
vogliamo sempre più valorizzare e promuovere. La nostra
regione rappresenta un unicum di straordinaria ricchezza
che va compresa nella sua dimensione più ampia di
“Sicilia virtuale“ cioè un insieme di persone e un
patrimonio di valori e di interessi condivisi presenti
in tutti i continenti. Senza la memoria di questo
passato non può esserci un futuro che ci rappresenti a
pieno.
“ Lettere dall’ Oltremare” rappresenta un ulteriore
tassello volto alla costruzione di un percorso che ,
attraverso il ricordo del passato, possa avere una
riflessione sugli eventi odierni. La Sicilia da sempre
terra di “ Emigrazione “ oggi è divenuta terra di “
Immigrazione”. Vi è stato uno scostamento temporale di
un secolo ma la nostra Regione ha sempre avuto ed avrà
sempre un ruolo strategico nei fenomeni migratori.
Ad un vostro collega giornalista che mi chiedeva se
Palermo avesse dei punti di contatto con New York o con
Parigi ho risposto che non è semplice in poche battute
rispondere ad un quesito così ampio ed affascinante su
cui esperti sociologi hanno speso fiumi di parole e
considerazioni. Certamente oggi tutte le grandi
metropoli del mondo si somigliano, forse Palermo non è
una metropoli ma, quale grande città nel cuore del
mediterraneo sta per divenirlo. Dalla visite alle
comunità di corregionali presenti nel mondo mi viene una
prima considerazione che New York o Parigi sono già
delle città multirazziali, mentre Palermo si appresta a
divenirlo. Questa considerazione mi porta a ribadire che
il fenomeno migratorio deve essere valutato in un ambito
sopranazionale ricordando che nei primi secoli del
secolo scorso il flusso era in uscita dalla Sicilia oggi
la tendenza è all’ ingresso verso la nostra regione che
rappresenta la porta dell’ Europa. Pertanto le scelte
strategiche devono essere programmate e valutate in sede
Comunitaria, con il contributo di tutte le nazioni del
“vecchio continente”
La rassegna che oggi presentiamo grazie alla sapiente
intuizione del CRASES che da decenni si spende nel
settore delle “politiche migratorie” vuole “utilizzare”
la letteratura ed il teatro per riflettere sul passato,
studiare il presente e soprattutto per cercare di
stimolare , in positivo, i percorsi futuri.
Nel corso dei mesi in cui ho guidato l’ Amministrazione
del Lavoro e delle Politiche Migratorie le quote di
ingresso destinate agli Immigrati in Sicilia sono
raddoppiate, stiamo predisponendo il finanziando di un
ulteriore piano per l’ accoglienza degli “ ospiti” della
nostra regione. Nel settore della Formazione
Professionale stiamo valorizzando le professionalità che
arrivano da altri mondi.
Stiamo cercando, in poche parole, di operare nel ricordo
del passato per un oggi migliore.
Francesco Scoma
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Locandina -
Programma
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