Assessorato Regionale del Lavoro della Sicilia

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Icaro


Descrizione del Progetto
P.O.R. Sicilia 2000-2006 Misura 3.21a 1
999.IT.16.PO.011/6.08a/7.2.4./0023


 

 

 

 

 

ICARO è un progetto speciale-sperialmentale di intervento formativo, rivolto ai minori in devianza (dagli 8 ai 18) della Regione Sicilia, assegnati dai tribunali per il recupero alle case-alloggio o alle case-famiglia, perché vivono o hanno vissuto esperienze particolarmente difficili, sia dal punto di vista esistenziale che familiare e sociale. Il progetto, proposto dall'I.R.F. Padre Clemente ONLUS, allora "Associazione Casa del Sorriso di Monreale", nel maggio del 1996 è stato istituito dall'Assessorato del Lavoro ed inoltrato al Ministero del Lavoro e del Tesoro per il cofinanziamento ai sensi dell'art. 26 della legge 845/78. Nell'ottobre del 1998 partono i finanziamenti e viene avviata l'iniziativa su un campione ristretto di comunità. Successivamente, il progetto si è esteso a tutto il territorio.
Icaro si propone di intervenire su questi minorenni, offrendo loro la possibilità di una esperienza di crescita, attraverso la formazione e l'orientamento professionale, nel rispetto, ovviamente, delle aspettative, dati e attitudini personali, sino a condurli ad un inserimento nel mondo del lavoro.Il Progetto intervenendo su questi minorenni, offre loro la possibilità di un’esperienza di crescita umana alternativa a quella della loro prima infanzia, mediante l’avviamento ad una formazione professionale consona alle aspettative e alle doti e propensioni personali, e ad un inserimento nel mondo del lavoro e della produzione attiva. La finalità specifica del Progetto è, dunque, la formazione e l'inserimento lavorativo del minorenne in difficoltà. Il Progetto prevede un consistente e indispensabile intervento formativo dei singoli e molteplici soggetti collettivi che formano la "rete" di aiuto e di supporto alla formazione della personalità del minorenne e del suo inserimento nel mondo del lavoro: comunità-alloggio, scuole, giustizia, servizi, famiglie, tempo libero, lavoro), che attuano l'intervento vero e proprio con il minorenne in difficoltà. Non si può ipotizzare nessun risultato positivo e di tenuta nel mondo del lavoro, così come nelle relazioni sociali, se non si attiva una ricostruzione del mondo interno del soggetto.
Il primo passo non può che essere la comprensione dell’organizzazione di personalità che produce le condotte devianti del minore. Solo in un secondo momento si prenderanno in considerazione i cambiamenti a cui tale organizzazione può andare incontro, affinchè il soggetto realizzi una struttura nuova che gli permetta di coordinarsi con le altre unità del contesto sociale, ad esempio, entrando nel dominio di interazioni rappresentato dal mondo del lavoro.
La finalità propria del Progetto di conferire professionalità al minorenne per poterlo inserire nel mondo della produzione lavorativa, si riferisce a persone che per il loro passato e per le esperienze di sofferenza psicologica maturate nei primissimi anni della loro vita, talvolta, sono messi in difficoltà da un contesto relazionale familiare e sociale che non contribuisce ad aiutare e a favorire una crescita umana verso una maturità socio-relazionale. Lo scopo è, dunque, quello di fare chiarezza su questi due temi in interazione, che definiscono insieme la complessità del progetto, e l'esigenza di restituire dignità al minorenne sottraendolo agli stereotipi e ai pregiudizi che innescano, nel contesto sociale, processi di attribuzione di identità deviante.


DESTINATARI DELL’INTERVENTO
I destinatari dell’intervento sono soggetti compresi in una fascia di età che va dagli 8 ai 18 anni, assegnati alle comunità-alloggio per ragioni di giustizia penale o amministrativa e con tempi di permanenza diversi.
Le problematiche presentate, sia a livello psicologico (diverse forme di sofferenza) che di inserimento nel mondo sociale (es. ritardo scolastico e socializzazione in ambienti primari disastrosi), si struttureranno in maniera diversa a seconda dell’organizzazione di personalità in cui sono inserite.
Il fattore comune è individuabile, invece, nella presenza di un disagio legato alla scelta di vie che si sono dimostrate impraticabili, o per lo scontro con le norme sociali costituite, o per la sofferenza personale da esse scaturita, e la ricerca, quindi, di possibilità alternative. Ogni ragazzo verrà inserito in uno specifico percorso, che preveda le attività più idonee alla sua formazione: per i minori fino a 14 anni si provvederà, innanzitutto, a garantire che venga assolto l'obbligo scolastico, pur promuovendo l'orientamento al mondo del lavoro; ai ragazzi dai 15 ai 18 anni si offrirà una formazione professionale che ne rispecchi le attitudini personali.
Caratteristica dell'intervento è, quindi, non limitarsi ad offrire soltanto abilità tecniche -spesso facili da acquisire, ma permettere al ragazzo di comprenderne e interiorizzarne il significato, per potersi orientare nell'inserimento del mondo del lavoro e, conseguentemente, in un nuovo universo sociale. Ciò vuol dire che le competenze che andrà acquisendo mediante pratiche di alfabetizzazione (scolastiche ed extrascolastiche), esperienze ricreative, corsi di formazione professionale, forme di apprendistato e quant'altro si riterrà necessario, verranno inserite in un contesto significante che permetterà un modo di vita migliore.
 

   
 
   
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