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ICARO è un progetto
speciale-sperialmentale di intervento formativo, rivolto
ai minori in devianza (dagli 8 ai 18) della Regione
Sicilia, assegnati dai tribunali per il recupero alle
case-alloggio o alle case-famiglia, perché vivono o
hanno vissuto esperienze particolarmente difficili, sia
dal punto di vista esistenziale che familiare e sociale.
Il progetto, proposto dall'I.R.F. Padre Clemente ONLUS,
allora "Associazione Casa del Sorriso di Monreale", nel
maggio del 1996 è stato istituito dall'Assessorato del
Lavoro ed inoltrato al Ministero del Lavoro e del Tesoro
per il cofinanziamento ai sensi dell'art. 26 della legge
845/78. Nell'ottobre del 1998 partono i finanziamenti e
viene avviata l'iniziativa su un campione ristretto di
comunità. Successivamente, il progetto si è esteso a
tutto il territorio.
Icaro si propone di intervenire su questi minorenni,
offrendo loro la possibilità di una esperienza di
crescita, attraverso la formazione e l'orientamento
professionale, nel rispetto, ovviamente, delle
aspettative, dati e attitudini personali, sino a
condurli ad un inserimento nel mondo del lavoro.Il
Progetto intervenendo su questi minorenni, offre loro la
possibilità di un’esperienza di crescita umana
alternativa a quella della loro prima infanzia, mediante
l’avviamento ad una formazione professionale consona
alle aspettative e alle doti e propensioni personali, e
ad un inserimento nel mondo del lavoro e della
produzione attiva. La finalità specifica del Progetto è,
dunque, la formazione e l'inserimento lavorativo del
minorenne in difficoltà. Il Progetto prevede un
consistente e indispensabile intervento formativo dei
singoli e molteplici soggetti collettivi che formano la
"rete" di aiuto e di supporto alla formazione della
personalità del minorenne e del suo inserimento nel
mondo del lavoro: comunità-alloggio, scuole, giustizia,
servizi, famiglie, tempo libero, lavoro), che attuano
l'intervento vero e proprio con il minorenne in
difficoltà. Non si può ipotizzare nessun risultato
positivo e di tenuta nel mondo del lavoro, così come
nelle relazioni sociali, se non si attiva una
ricostruzione del mondo interno del soggetto.
Il primo passo non può che essere la comprensione
dell’organizzazione di personalità che produce le
condotte devianti del minore. Solo in un secondo momento
si prenderanno in considerazione i cambiamenti a cui
tale organizzazione può andare incontro, affinchè il
soggetto realizzi una struttura nuova che gli permetta
di coordinarsi con le altre unità del contesto sociale,
ad esempio, entrando nel dominio di interazioni
rappresentato dal mondo del lavoro.
La finalità propria del Progetto di conferire
professionalità al minorenne per poterlo inserire nel
mondo della produzione lavorativa, si riferisce a
persone che per il loro passato e per le esperienze di
sofferenza psicologica maturate nei primissimi anni
della loro vita, talvolta, sono messi in difficoltà da
un contesto relazionale familiare e sociale che non
contribuisce ad aiutare e a favorire una crescita umana
verso una maturità socio-relazionale. Lo scopo è,
dunque, quello di fare chiarezza su questi due temi in
interazione, che definiscono insieme la complessità del
progetto, e l'esigenza di restituire dignità al
minorenne sottraendolo agli stereotipi e ai pregiudizi
che innescano, nel contesto sociale, processi di
attribuzione di identità deviante.
DESTINATARI DELL’INTERVENTO
I destinatari dell’intervento sono soggetti compresi in
una fascia di età che va dagli 8 ai 18 anni, assegnati
alle comunità-alloggio per ragioni di giustizia penale o
amministrativa e con tempi di permanenza diversi.
Le problematiche presentate, sia a livello psicologico
(diverse forme di sofferenza) che di inserimento nel
mondo sociale (es. ritardo scolastico e socializzazione
in ambienti primari disastrosi), si struttureranno in
maniera diversa a seconda dell’organizzazione di
personalità in cui sono inserite.
Il fattore comune è individuabile, invece, nella
presenza di un disagio legato alla scelta di vie che si
sono dimostrate impraticabili, o per lo scontro con le
norme sociali costituite, o per la sofferenza personale
da esse scaturita, e la ricerca, quindi, di possibilità
alternative. Ogni ragazzo verrà inserito in uno
specifico percorso, che preveda le attività più idonee
alla sua formazione: per i minori fino a 14 anni si
provvederà, innanzitutto, a garantire che venga assolto
l'obbligo scolastico, pur promuovendo l'orientamento al
mondo del lavoro; ai ragazzi dai 15 ai 18 anni si
offrirà una formazione professionale che ne rispecchi le
attitudini personali.
Caratteristica dell'intervento è, quindi, non limitarsi
ad offrire soltanto abilità tecniche -spesso facili da
acquisire, ma permettere al ragazzo di comprenderne e
interiorizzarne il significato, per potersi orientare
nell'inserimento del mondo del lavoro e,
conseguentemente, in un nuovo universo sociale. Ciò vuol
dire che le competenze che andrà acquisendo mediante
pratiche di alfabetizzazione (scolastiche ed
extrascolastiche), esperienze ricreative, corsi di
formazione professionale, forme di apprendistato e
quant'altro si riterrà necessario, verranno inserite in
un contesto significante che permetterà un modo di vita
migliore.
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