Gli utensili per il pastore e gli animali

Oggetti in osso
Con le corna bovine era possibile ottenere bicchieri (gotti o nappi) e piccoli cucchiai.
I primi avevano sezione troncoconica leggermente arcuata e altezze variabili, con fondo chiuso da una tavoletta in legno o sughero intagliata progressivamente e incastrata in modo da essere a tenuta stagna; sulla superficie si incideva in alcuni casi con punta di coltello arroventata una decorazione a linee sottili, con cornici a motivi geometrico-floreale e figure stilizzate di animali, uomini, immagini sacre.



Per ottenere i cucchiai, i corni venivano ammolliti in acqua calda, quindi sagomati e ulteriormente piegati per ottenere al meglio l'incavo per l'attingitura; eventuali decorazioni si riducevano a piccoli simboli o a lettere iniziali e date, apposte sul dorso del manico.


Ciotole, mestoli, cucchiai
Dai legni più plastici e resistenti si ottenevano ciotole (cuppi) troncoconiche che mantenevano il diametro del tronco (15-25 cm), cavandone la parte interna; in casi assai rari esse ricevevano una decorazione. Cucchiai, palette, forchettoni e attrezzi per la lavorazione della ricotta presentavano invece dimensioni, forme e strutture assai diverse.

È possibile distinguere tra utensili di forme essenziali ed esclusivamente funzionali, provvisti talvolta di foro o appiccagnolo superiore ritorto, e oggetti che possono recare sul manico motivi decorativi semplici o complessi (raccami) ovvero terminazioni a forma di testa animale (cavallo, uccello) o figura umana.

Collari e campanacci

A forma di 'U' e ottenuti da legni elastici ritorti, collegati alle estremità da legacci in cuoio che trattenevano il sonaglio in legno o in metallo, i collari avevano dimensioni diverse a seconda che fossero destinati ai capi bovini o ovini.

Assolvevano alla funzione di individuazione degli animali da parte del pastore e di riferimento sonoro per il procedere delle mandrie.






La decorazione in alcuni casi rappresentava motivo di riconoscimento dell'appartenenza a un proprietario e ad un gregge; mentre nel Valdèmone si riscontravano in prevalenza decori geometrici su tutta la superficie, nella Sicilia sud-orientale comparivano con frequenza rappresentazioni di tipo figurativo, spesso arricchite da colorazioni vegetali.

Contenitori
Fra gli oggetti più caratteristici, utilizzati per contenere una riserva di bevande (acqua o vino), i barilotti (buttacci, barila) erano ottenuti scavando all'interno piccoli ceppi legnosi, rinforzando con fasce metalliche le sezioni estreme e opponendo due chiusure laterali a ovale; all'esterno veniva conferita la tipica forma incurvata e leggermente schiacciata, intagliando nella parte superiore il collo, chiudibile con un tappo di legno o sughero, e due manichetti contrapposti utili al trasporto a tracolla o su cavalcature.
Di minore dimensione era il fiasco (ciascu, fiascu), ottenuto da una sezione di ramo scavato da un lato e poi chiuso al collo da un tappo, con prese laterali per l'apposizione di un laccio per il trasporto a spalla. Caratteristici erano quelli ottenuti con zucche seccate e svuotate, la cui superficie si prestava facilmente alla decorazione, così come riscontrano alcuni pregevoli esemplari.

Altri utensili
Tra gli oggetti che attestano abilità manuale e soluzioni funzionali, possono essere compresi i manici di coltelli, gli 'appizza-bicchieri', le scatole di legno, lo scanno di ferula (furrizzu, firrizzu, furlizzu) o lo spaventa-uccelli (firrigniddu).