Produzione nord ionica

Nella Ionia del Nord il wild goat style conosce maggiore fortuna nella fase tarda (Late WGS), che sembra preceduta nella fase Middle WGS da esemplari di semplice sintassi, quali oinochoai trilobate con semplice fregio sulla spalla con figure animali o elementi vegetali e bande sul resto del corpo. Nella fase successiva, l’oinochoe continua ad essere la forma preferita, di dimensioni variabili tra i 25 e i 30 cm, ha corpo globulare. Sono presenti anche anfore, olpai, dinoi-crateri (come il bell’esemplare dal Louvre qui esposto), piatti con o senza alto piede e coppe emisferiche. Nel repertorio iconografico, grande fortuna ha il nuovo tipo della capra retrospiciente, mentre il resto del bestiario rimane legato alla tradizione. Il disegno non è sempre attento, spesso è reso in modo veloce e corsivo, con uso di sovradispinture rosse e bianche. Tra i riempitivi, proedominano le rosette, mentre le bende divisorie ospitano il più delle volte un meandro uncinato o spezzato. E’ molto frequente l’uso combinato, sullo stesso vaso, delle due tecniche, a figure nere nella parte principale del vaso, a risparmio in quella secondaria. Più semplificata è la produzione di piatti su piede o con basso piede ad anello, decorati da meandro uncinato e fregi floreali. Per ciò che concerne i centri di produzione, le ricerche archeometriche hanno individuato tre possibili gruppi, probabilmente corrispondenti ad altrettanti centri: Teos, che appare essere a tutt’oggi il centro leader nella produzione vascolare dalla fine dell’VIII sec. in poi, Clazomene e Smirne.
 
 
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Museo del Louvre: Dinos nord ionico dalla Collezione Campana (Etruria) Late WGS
Dinos da Vroulià (Rodi) con sostegno, disegno
produzione eolide
produzione chiota
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produzione ionia del sud
wild goat style