DECRETO 6 aprile 1998
G.U.R.S. 23 maggio 1998, n.
26
ASSESSORATO
DEI BENI CULTURALI ED
AMBIENTALI
E DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Dichiarazione di notevole
interesse pubblico del bacino idrografico del S. Paolo e del territorio
circostante, ricadente nel territorio comunale di Francavilla di Sicilia.
L'ASSESSORE
PER I BENI CULTURALI ED
AMBIENTALI
E PER LA PUBBLICA ISTRUZIONE
Visto lo Statuto della
Regione;
Visto il D.P.R. 30 agosto
1975, n. 637, recante norme di attuazione dello Statuto della Regione Siciliana
in materia di tutela del paesaggio, di antichità e belle arti;
Visto il testo unico delle
leggi sull'ordinamento del Governo e dell'Amministrazione della Regione
Siciliana, approvato con D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70;
Vista la legge regionale 1
agosto 1977, n. 80;
Vista la legge regionale 7
novembre 1980, n. 116;
Vista la legge 29 giugno
1939, n. 1497, sulla protezione delle bellezze naturali e panoramiche;
Visto il regolamento di
esecuzione della predetta legge n. 1497, approvato con R.D. 3 giugno 1940, n.
1357;
Vista la legge 8 agosto
1985, n. 431;
Esaminato il verbale redatto
nella seduta del 26 luglio 1996, nel quale la commissione provinciale per la
tutela delle bellezze naturali di Messina ha proposto di sottoporre a vincolo
paesaggistico il bacino idrografico del S. Paolo e il territorio circostante
nel territorio comunale di Francavilla di Sicilia (ME) delimitato
perimetralmente secondo quanto descritto nella relazione tecnica allegata al
presente decreto di cui fa parte integrante e alla quale si rimanda;
Accertato che il verbale del
26 luglio 1996 è stato pubblicato all'albo pretorio del comune di Francavilla
di Sicilia (ME) dal 9 gennaio 1997 al 9 aprile 1997 e depositato nella
segreteria del comune stesso per il periodo prescritto dalla legge n. 1497/39;
Ritenuto che le motivazioni
riportate nel succitato verbale del 26 luglio 1996, a supporto della proposta
di vincolo, sono sufficienti e congrue e testimoniano di un ambiente
singolarissimo che presenta tutti i requisiti per essere oggetto di una
studiata e corretta tutela che impedisca alle bellezze naturali e
paesaggistiche della zona in questione di subire alterazioni di degrado
irreversibili;
Considerato che non sono
state prodotte opposizioni al vincolo de quo, ai sensi dell'art. 3 della legge
29 giugno 1939, n. 1497;
Considerato, quindi, nel
confermare la proposta di vincolo in argomento, di potere accogliere nella loro
globalità le motivazioni espresse, in maniera sufficiente e congrua, dalla
commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali di Messina nel
verbale della seduta del 26 luglio 1996 e correttamente approfondite nella
relazione tecnica, nei disegni e negli stralci planimetrici allegati al verbale
stesso, documenti ai quali si rimanda e che formano parte integrante del
presente decreto;
Ritenuto, pertanto, che
nella specie ricorrono evidenti motivi di pubblico interesse, per il cospicuo
carattere di bellezze naturali e di singolarità geologica, che suggeriscono
l'opportunità di sottoporre a vincolo paesaggistico il bacino idrografico del
San Paolo e il territorio circostante ricadente nel comune di Francavilla di
Sicilia (ME) in conformità alla proposta del 26 luglio 1996 verbalizzata dalla
commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di
Messina;
Rilevato che l'apposizione
del vincolo comporta soltanto l'obbligo per i proprietari, possessori o
detentori, a qualsiasi titolo, degli immobili ricadenti nella zona vincolata,
di presentare alla competente Soprintendenza per i beni culturali ed
ambientali, per la preventiva autorizzazione, qualsiasi progetto di opere che
possa modificare l'aspetto esteriore della zona stessa;
Decreta:
Art. 1
Per le motivazioni espresse
in premessa, l'area descritta nel verbale del 26 luglio 1996 della commissione
provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Messina e
nella relazione tecnica e delimitata con linea tratteggiata rossa nella
planimetria di cui all'allegato A e con pallinato nero nella planimetria di cui
all'allegato B, documenti che formano parte integrante del presente decreto, è
dichiarata di notevole interesse pubblico, ai sensi e per gli effetti dell'art.
1, numeri 3 e 4, della legge 29 giugno 1939, n. 1497 e dell'art. 9 del relativo
regolamento di esecuzione, approvato con R.D. 3 giugno 1940, n. 1357.
Art. 2
Il presente decreto sarà
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, unitamente al
verbale redatto, nella seduta del 26 luglio 1996, dalla competente commissione
provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Messina,
alla relazione tecnica ed alla planimetria di cui allegato A di cui sopra è
cenno, ai sensi degli artt. 4 della legge n. 1497/39 e 12 del R.D. n. 1357/40,
sopra citati.
Una copia della Gazzetta
Ufficiale della Regione Siciliana, contenente il presente decreto, sarà
trasmessa entro il termine di mesi uno dalla sua pubblicazione, per il tramite
della competente Soprintendenza, al comune di Francavilla di Sicilia (ME),
perché venga affissa per tre mesi naturali e consecutivi all'albo pretorio del
comune stesso.
Altra copia della predetta
Gazzetta, assieme alla planimetria della zona vincolata, sarà
contemporaneamente depositata presso gli uffici dei comuni di Francavilla di
Sicilia ove gli interessati potranno prenderne visione.
La Soprintendenza competente
comunicherà a questo Assessorato la data dell'effettiva affissione del numero
della Gazzetta sopra citata all'albo del comune di Francavilla di Sicilia.
Art. 3
Avverso il presente decreto
è ammesso ricorso ai sensi e per gli effetti del 3° comma dell'art. 4 della
legge 29 giugno 1939, n. 1497, entro sei mesi dalla data di affissione all'albo
del comune interessato della copia della Gazzetta Ufficiale della Regione
Siciliana contenente il citato decreto, nonché ricorso giurisdizionale innanzi
al T.A.R. entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto
nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.
Palermo, 6 aprile 1998.
CROCE
Allegati
COMMISSIONE PROVINCIALE
PER LA TUTELA DELLE BELLEZZE
NATURALI
E PANORAMICHE DI MESSINA
Verbale del 26 luglio 1996
L'anno
millenovecentonovantasei, il giorno 26 del mese di luglio; in esecuzione del
decreto n. 8608 del 24 dicembre 1994, con cui si ricostituisce la commissione
provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche della provincia
di Messina, nella sede della Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali
di Messina sita in viale Boccetta n. 38, sono presenti:
- la dott.ssa Giovanna Maria
Bacci, soprintendente per i beni culturali ed ambientali di Messina; in qualità
di presidente della sopradetta commissione;
- l'arch. Macrì Placido e
l'arch. Antonino Marino componenti della commissione;
- il sig. Mario Silvestri in
qualità di segretario;
- l'arch. Antonino Ilacqua e
l'arch. Alessandra Ministeri, dirigenti tecnici della sezione per i beni
paesistici architettonici ed urbanistici della Soprintendenza di Messina;
- il dott. Roberto Viani in
qualità di geologo dirigente tecnico della Soprintendenza di Messina.
Vista la nota del 20 giugno
1996, prot. n. 11612, gr. AD, con la quale il presidente convoca la commissione
e il successivo rinvio alla data odierna, si dà inizio alla lettura del primo
punto dell'ordine del giorno.
(Omissis)
Esaurito l'argomento si
passa ad esaminare il terzo punto dell'ordine del giorno, (Francavilla di
Sicilia, territorio comunale bacino idrografico del San Paolo e del territorio
circostante). Il relatore dott. Viani, illustra e dà lettura della relazione
tecnica del vincolo proposto per l'inserimento negli elenchi delle bellezze
naturali della provincia di Messina i cui confini sono delimitati nell'allegata
planimetria.
Il dott. Viani letta e
illustrata la relazione tecnica si allontana dalla stanza in cui è riunita la
commissione.
La commissione dopo ampia e
varia discussione e alcune osservazioni di carattere illustrativo e descrittivo
ritiene in coerenza in quanto già deliberato con l'applicazione del vincolo del
bacino torrente Zavianni che presenta analoghe condizioni naturalistiche ed
ambientali di condividere le proposte di vincolo ai sensi della legge n. 1497
del 29 giugno 1939 per il bacino idrografico del fiume San Paolo e del
territorio circostante ricadente nel comune di Francavilla di Sicilia. Ultimata
anche questa fase si dà inizio al quarto punto dell'ordine del giorno (Novara
di Sicilia, territorio comunale). I relatori arch. Ministeri e il dott. Viani
illustrano il territorio da vincolare e danno lettura della relazione tecnica
illustrativa del vincolo proposto per l'inserimento dello stesso negli elenchi
delle bellezze naturali della provincia di Messina, i cui confini sono
delimitati nell'allegata planimetria coincidenti integralmente con i confini
comunali. Dopo ampia ed esauriente discussione sull'argomento trattato, previo
allontanamento dalla stanza della commissione dei relatori, i componenti
deliberano e approvano all'unanimità di inserire il sopradetto vincolo negli
elenchi delle bellezze naturali della provincia di Messina ai sensi degli artt.
1 e 4 della legge n. 1497 del 29 giugno 1939.
Letto e confermato e
firmato.
Il presidente: Bacci
I componenti: Macrì - Marino
I relatori: Ilacqua - Ministeri - Viani
Il segretario: Silvestri
RELAZIONE TECNICA
Proposta di vincolo
paesaggistico panoramico ai sensi
della legge 29 giugno 1939,
n. 1497 del bacino idrografico
del S. Paolo e del
territorio circostante ricadente nel comune
di Francavilla di Sicilia
(ME)
Planimetria - [non
disponibile, vedasi G.U.R.S. 23 maggio 1998, n. 26].
Descrizione del perimetro
L'area da sottoporre a
vincolo inizia alla confluenza del fiume S. Paolo col fiume Alcantara a valle
dell'abitato di Francavilla di Sicilia, in località Fondaco Motta, e in senso
orario segue la riva destra dell'Alcantara e prosegue lungo il limite
amministrativo provinciale quasi fino alla confluenza fra lo stesso Alcantara e
il torrente Fondachelli.
Risale quindi verso nord
seguendo il confine comunale, arrivato all'altezza di monte Tre Finaite volge a
sud sullo spartiacque fra il S. Paolo e il torrente Zavianni attraversando le
località Schisina, monte S. Giovanni, monte Chiappe di Venere fino all'abitato
di Francavilla.
Qui aggirando il cimitero
del paese si supera il torrente Zavianni e si richiude l'area di vincolo
percorrendo la base dei rilievi posti alla sinistra del S. Paolo.
La zona è individuata
geograficamente nelle tavolette IGM di Rocca di Novara n. 262 IV N.E., di
Malvagna n. 262 IV S.O., di Castiglione di Sicilia n. 262 IV S.E. e di Roccella
Valdemone n.262 IV N.O.
Inquadramento fisico del
territorio
L'apposizione del vincolo ai
sensi della legge 29 giugno 1939 n. 1497 interessa tutto il bacino idrografico
del fiume S. Paolo, ricadente interamente nel comune di Francavilla di Sicilia,
oltre ad alcune zone adiacenti che per omogeneità di elementi sono
assimilabili.
Nel perimetro dell'area da
assoggettare alla tutela ricadono, oltre che il fiume S. Paolo, anche alcuni
tributari quali il torrente Iatro, il fosso di Mancina, il vallone Fradale, il
fosso Scapuzzo e il fosso Ferrozzeddo.
Il fiume S. Paolo e i suoi
tributari rientrano nel più esteso bacino idrografico del fiume Alcantara, che
interessa buona parte del versante meridionale dei Nebrodi orientali e dei
Peloritani.
In questo settore le
formazioni geologiche e i rapporti giaciturali che intercorrono fra loro si
inquadrano nello schema geostrutturale proposto da Ogniben (1960) per la
Sicilia nord orientale riconosciuto dalla comunità scientifica.
In particolare i terreni che
il fiume incide riguardano sia formazioni "alloctone", ovvero
interessate da trasporto orogenetico e da una tettonica a "falde di
ricoprimento", che formazioni "autoctone" cioè depositate là
dove oggi si rinvengono.
Le formazioni autoctone sono
costituite dalle vulcaniti, che si rilevano nei pressi di Francavilla di
Sicilia, fino all'innesto col fiume Alcantara, attribuibili all'attività
effusiva del Mongibello Antico (Olocene inf.).
Si tratta di basalti grigi,
compatti, a tratti colonnari, localmente bollosi, ed interessati da
fessurazioni subverticali, dovute a fenomeni di ritiro e raffreddamento.
Altra formazione autoctona è
rappresentata dalle alluvioni, sia di fondovalle che terrazzate, distinguendosi
queste ultime dalle precedenti per essere ubicate lateralmente al fiume, dove
oggi non scorre più l'acqua se non in casi eccezionali.
Le alluvioni, in generale,
sono costituite da associazioni granulometriche eterometriche ed eterogenee,
litologicamente riferibili a sabbie con ghiaie e ciottoli o a ghiaie con
sabbie.
I terreni alloctoni sono
rappresentati da lembi di argille scagliose, appartenenti al complesso sud
Liguride, che si riscontrano nella valle del torrente Iatro.
La maggior parte del
territorio inciso dal fiume S. Paolo è costituito da un'altra formazione
alloctona, appartenente al complesso Calabride, nota in letteratura come Flysch
di Capo d'Orlando, ascrivibile all'Oligo-Miocene.
Si tratta di alternanze di
banchi di arenarie micacee e litiche intercalati a sottili livelli di siltiti
argillose; nelle parti basali esse passano localmente ad un conglomerato a
tratti ben cementato.
La formazione fliscioide si
presenta di colore giallo ocra, grigiastra al taglio fresco, con le arenarie
costituite da grani medio-fini, ed è intensamente fratturata a causa di stress
tettonico.
Strutturalmente si presenta
di tipo monoclinalica, con immersione degli strati verso sud-ovest e con un
contatto di sovrascorrimento tettonico con le argille scagliose limitato
solamente in una porzione di territorio a ovest dell'abitato di Francavilla di
Sicilia.
I lineamenti della zona
evincono un sistema di faglie principali dirette, con direttrici nord-ovest
sud-est, ed uno secondario ortogonale; lungo il corso del fiume S. Paolo, dalle
correlazioni stratigrafiche, si evince la presenza di una presunta faglia che
diviene certa in località Mitogio.
In corrispondenza del
vallone S. Giovanni si rileva un elevato grado di fratturazione delle rocce con
la presenza di numerose faglie secondarie.
I caratteri idrogeologici
del settore sono regolati oltre che dal regime pluviometrico, dalla
permeabilità delle rocce affioranti e dalla loro disposizione strutturale, che
determinano un sistema di sorgenti perenni che alimentano il fiume S. Paolo.
Ad eccezione delle argille
scagliose, tutti gli altri terreni presentano la possibilità di una
circolazione idrica sotterranea, seppure con diverso grado di permeabilità.
Al frysch di Capo d'Orlando
si può attribuire una permeabilità variabile di tipo secondario, ovvero legata
alla fratturazione della roccia, nonché orientata a secondo della disposizione
giaciturale degli strati e delle intercalazioni pelitiche presenti.
Sono terreni permeabili
anche le alluvioni, soprattutto quelle di fondovalle, che costituiscono un
bacino idrico rilevante laddove il materasso alluvionale diviene più spesso.
Da un punto di vista fisico,
il corso d'acqua del fiume S. Paolo ed i suoi tributari si possono suddividere
nei seguenti tratti:
1) dalla confluenza col
fiume Alcantara presso Fondaco Motta e per circa 2 km. a monte scorre fra
pareti laviche ed in alcuni punti in gole profondamente incise.
2) il tratto immediatamente
a monte, a causa della confluenza col torrente Zavianni, presenta un alveo
ampio ma purtroppo deturpato da accumuli di rifiuti solidi urbani e da
sbancamenti per il prelievo abusivo del brecciolino.
3) a monte dell'abitato di
Francavilla di Sicilia fino al ponte S. Paolo sulla strada statale n. 185 il
fiume presenta caratteristiche di naturalità, sebbene siano stati realizzati
alcuni interventi di sistemazione idraulica che hanno in parte alterato tali
caratteri.
4) dal ponte S. Paolo fino
al ponte Laurelli l'alveo si presenta incassato ed interessato da una densa
vegetazione ripale arborea.
5) in corrispondenza del
ponte Laurelli il S. Paolo riceve il fosso di Mancina che presenta
caratteristiche di fiumara.
6) a monte del fosso di
Mancina si ha il vallone Fradale, fiumara che presenta la tipica vegetazione
dei greti ciottolosi, ed il fosso Scavuzzo che presenta invece un alveo
incassato con bosco ripale.
7) l'altro ramo del fiume S.
Paolo che si sviluppa a nord-ovest del ponte Laurelli presenta caratteristiche
di torrente montano con elevata pendenza e numerose piccole cascate nonché aree
di bosco ripale di elevata estensione.
8) il torrente Iatro si
immette nel S. Paolo poco a monte dell'omonimo ponte e le litologie pelitiche
che esso incide determinano una valle ampia, scarsamente interessata da
vegetazione.
Aspetti naturalistici
Gli aspetti naturalistici
della zona delimitata dalla presente proposta di vincolo, presentano una
notevole varietà degli ambienti naturali e rivestono nell'insieme rilevanti
valenze sia paesaggistiche che botaniche-faunistiche.
Il fiume S. Paolo, malgrado
in passato alcune zone siano state oggetto di insistenti interventi antropici,
presenta tutt'oggi una vegetazione di tipo ripale ben tipizzata e varia, in
relazione alle diverse condizioni ecologiche in cui esse si realizzano.
Il clima che può essere
definito di tipo meso-mediterraneo-umido, associato alla costante presenza di
acqua nel fiume, ha favorito lo svilupparsi di un completo sistema floristico e
vegetazionale, nel quale spiccano alcune essenze rare e di rilevante interesse
naturalistico.
Nei tratti in cui il fiume
scorre in un alveo incassato e sui terrazzi alluvionali posti in adiacenza ad
esso e soggetti a periodiche esondazioni, si rileva un bosco ripale costituito
da diversi alberi igrofili quali splendidi pioppi misti, varie specie di
salici, e profumati oleandri che con i loro colori ravvivano le scure rocce
basaltiche.
Sono inoltre presenti
diversi arbusti tipici di questi ambienti (Hypericum hircinum, Ficus carica,
Nerium oleander), liane che rendono difficoltoso l'accesso al bosco (Solanum
dulcamara, Vitis vinifera sylvestris, Rubia peregrina, Rubus ulmifolius, Tamus
comunis, Clematis vitalba, Rosa sempervirens) e specie erbacee igrofile e
nemorali (Lamium pubescens, Carex pendula, Arum italicum, Symphytum
bulbosum, Brachipodium sylvaticum, Vinca minor, Alliaria petiolata, Equisetum
telmateja, ecc.).
Da un punto di vista
floristico, in questi boschi è di rilievo la presenza di Salix gussonei, specie
endemica dei corsi d'acqua della Sicilia nord orientale che rischia
l'estinzione in seguito alla distruzione del suo habitat.
La vera ricchezza della zona
è la macchia mediterranea che esplode di colori all'inizio della primavera,
quando le numerose specie di euforbie, ciclamini, cisti, viole, crochi,
papaveri ed anemoni riempiono di vari colori il territorio.
Notevole interesse ha la
presenza di diverse specie igrofile, come il Platano d'Oriente un tempo comune
a molti corsi d'acqua della Sicilia orientale, che in seguito alla distruzione
degli ambienti riparali con ripetuti incendi e con inopportuni interventi
idraulico-forestali, è divenuto sempre più raro; oggi il Platano è presente
solo frammentariamente lungo il corso del fiume S. Paolo e lungo tutta la valle
dell'Alcantara, sicché negli ambienti ripali in cui ancora è presente
costituisce uno degli aspetti vegetazionali, che meglio li caratterizza
paesaggisticamente e naturalisticamente.
Nei tratti in cui il fiume
forma un cospicuo materasso alluvionale, assumendo le sembianze di una fiumara,
nonché sui terrazzi posti lateralmente dove il sistema idrico porta a saltuarie
esondazioni, mantenendo comunque un ambiente alquanto arido, si sviluppa una
vegetazione molto specializzata e selezionata, caratterizzata da specie
glareicole, cioè da specie pioniere legati a substrati sciolti poco coerenti e
privi di humus.
Tra le specie sopra citate
particolare interesse riveste la Epilobium dodonei, rarissima Onagracea
dalla stupenda fioritura autunnale, nota in Sicilia solamente sul fiume S.
Paolo e nella vicina fiumara di Fondachelli-Fantina.
Questa vegetazione è stata
riferita dagli studiosi al Loto-Helichrysetum italici, associazione
diffusa lungo le fiumare della Sicilia nord orientale.
Sui terreni rialzati, posti
sulle pendici laterali del fiume, e sui terrazzi posti a quota più elevata,
sono presenti i cespugli ripali dello Spartio-Nerietum oleandri.
Si tratta di una
associazione vegetale caratterizzata da diverse specie arbustive tra le quali Nerium
oleander (oleandro) assume un ruolo dominante.
Altri arbusti che si
rilevano sono Spartium junceum (Ginestra odorosa), Calicotome
villosa, Tamarix africana e Tamarix gallica.
Lo Spartio-Nerietum oleandri costituisce una vegetazione
da un punto di vista paesaggistico molto bella e appariscente, soprattutto nei
periodi di fioritura dell'oleandro e dell'odorosa ginestra. Inoltre, sono da
ricordare le bocche di lupo, il gladiolo dei campi, la malva dai fiori rosa
pallido e il pruno selvatico che si ricopre di fiorellini bianchi nella
stagione invernale.
Questa associazione, come
quelle precedentemente descritte, trova diffusione nella Sicilia nord orientale
soprattutto per le condizioni climatiche di tipo meso-mediterranee umide
nettamente più mesiche delle altri parti dell'isola, a cui corrisponde una
diversità anche nella vegetazione ripale.
In molte zone, la
diminuzione delle attività agricole sta permettendo una ripresa delle specie
autoctone ed ecco zone dove il carrubo, l'olivastro, il mirto, il lentisco, la
roverella riprendono a vegetare con vigore.
Anche i caratteri faunistici
della zona sono vari ed articolati, e soprattutto l'ornitofauna presenta una
notevole varietà di specie, sia migratorie che stanziali.
Nelle aree più
inaccessibili, le specie stanziali, che a stento sopravvivono alla pressione
venatoria, va segnalata la presenza di una razza locale di cuturnice (Alectoris
graeca whitakeri) alla quale si associano altre specie prettamente fluviali
quali il merlo acquaiolo (Cinclus cinclus) e il comune gheppio (Falco
tinnunculus). Troviamo inoltre il colombaccio (Culumba palumbus)
specie che abitualmente si rinviene nelle zone boschive e la rapace poiana (Buteo
buteo).
Spesso tra le discariche è
possibile incontrare la volpe, la saettante donnola o stormi di gazze. Fra i
rettili presenti nella zona sono da ravvisare la vipera meridionale, la biscia
d'acqua e la lucertola ed altri tipici delle zone.
La notte è un vociare di
piccoli rapaci notturni, come i barbagianni, gli assioli, le civette e gli
allocchi, che nidificano tra le rocce di arenaria.
Tra i mammiferi si segnala
la presenza del ghiro (Glis glis italicus), della martora (Martes
martes), del rarissimo gatto selvatico (Felix silvestris),
dell'istrice (Hystrix cristata), del coniglio selvatico (Oryctolagus
coniculus huxleyi) della lepre (Lepus europaeus), della donnola (Mustella
nivalis boccamela) del riccio (Erinaceus europaeus consolei), e del
topo campagnolo siculo (Pitymis nebrodensis).
Aspetti
paesaggistico-ambientali
L'area oggetto di vincolo,
inserita in un contesto territoriale di notevole pregio naturale, ambientale e
paesaggistico, ha un rilevante interesse storico, architettonico e
documentario.
L'ambiente costruito nelle
sue varie architettoniche e produttive si fonde armoniosamente con quello
naturale, e nel loro insieme determinano un'area tra le più belle e
interessanti di tutta la Sicilia e pertanto meritevole di tutela.
Gli elementi decorativi del
paesaggio, costituiti sia da parametri locali (rocce, colli, pendii, corsi
d'acqua vegetazione spontanea arborea e arbustiva) che di cornice (monte Etna,
Peloritani e Nebrodi).
A tali elementi, meglio
descritti nei paragrafi precedenti, si aggiungono quelli del paesaggio
costruito, come i vecchi ponticelli in pietrame e i numerosi muretti in pietra
lavica che delimitano sia le strade rurali che i terrazzamenti dei versanti, e
si fondono armoniosamente con quelli naturali.
Lungo i versanti del fiume
S. Paolo sono presenti ampie estensioni di agrumeti e uliveti, e casolari
rurali, alcune di recente costruzione ed alquanto anonimi, ed altri più
antichi, realizzate con la caratteristica muratura in pietra lavica o arenacea,
riferibili alla semplicità dell'architettura rurale.
Nelle parti alte del bacino
sono presenti sparuti casolari tipici del versante nebroideo, tutt'oggi
utilizzati come rifugio, da coloro che esercitano ancora le attività
silvo-pastorali.
Lungo le sponde del fiume si
riscontrano le strutture fatiscenti di villaggi rurali a schiera realizzati
negli anni venti nell'ambito della riforma agraria, che costituiscono significative
testimonianze di particolari tipologie edilizie legate al particolare momento
storico, e pertanto nonostante lo stato attuale rivestono un particolare
interesse storico-documentario.
L'area è contraddistinta da
un centro urbano di rilevante interesse documentario, architettonico, quale il
centro storico di Francavilla di Sicilia.
L'immagine della città è
quella di una struttura urbana medievale in cui si innestano emergenze
architettoniche tardobarocche e ottonovecentesche, che insieme ai resti del
tessuto edilizio cosiddetto minore, rappresenta una notevole testimonianza
culturale storica e architettonica.
Il nucleo medievale della
città si è sviluppato nell'area denominata "Contarado", delimitato
dalla confluenza dei tre corsi d'acqua principali, Alcantara, San Paolo e
Zavianni, alle pendici della collina Castello, sulla quale si attestano i
ruderi del castello normanno che, con il loro profilo scabro stagliato nel
cielo, offrono uno degli scorci paesaggistici di suggestiva bellezza.
Ai ruderi, morfologicamente
e stilisticamente riferibili al secolo XI, si giunge percorrendo un ripido e
panoramico sentiero, da cui si possono ammirare stupendi quadri panoramici
della vallata e dei comuni limitrofi.
Anticamente il Castello,
collegato visivamente con quello di Motta Camastra e l'altro di Castiglione di
Sicilia, costituiva per la sua posizione dominante un polo militare difensivo
della rigogliosa vallata, unica via di collegamento tra il mare e i centri
montani.
La collina era collegata con
la "trazzera regia", che partendo da Toarmina percorreva la vallata
raggiungendo l'interno della Sicilia.
Tutt'oggi l'antico quartiere
del "Contarato" ha l'impianto urbanistico medioevale, ed è
caratterizzato da piccole costruzioni addossate una all'altra ed allineate
secondo le curve di livello del colle, e dalla tortuosa tessitura viaria,
ancora rimasta intatta, che offrendo scorci suggestivi ingloba pregevoli
elementi architettonici, come la quattrocentesca Chiesa Madre arricchita sia
sul fronte che lateralmente da due portali quattrocenteschi e la più recente
Villa Luisa Maria, realizzata su disegno dell'arch. E. Basile.
Altre emergenze
architettoniche monumentali rivestono particolare rilevanza come i palazzi
signorili Cagnone, Sgroi e Prescimonni, che consentono di individuare
temporalmente le successive espansioni, e nell'insieme offrono scorci e quinte
prospettiche.
All'interno del tessuto
urbano le tipologie edilizie, tramandano il modello insediativo di tipo
agricolo dei secoli XVII e XVIII, tipico della Sicilia orientale, costituite da
due o più piani con accesso al piano superiore direttamente dalla strada,
mediante una scala esterna in muratura con relativo ballatoio detto
"astricu", sostenuto da arco a tutto sesto che fungeva da riparo e da
accesso al vano sottostante, le funzioni erano nettamente separate tra piano
terra di servizio, originariamente anche ricovero di animali, ed il piano
soprastante adibito esclusivamente ad abitazione.
Architetture chiesastiche
pregevoli articolate lungo il percorso dal castello al piano, come la già
menzionata chiesa Madre dell'Assunta, la chiesa della Madonna del Carmelo, che
si erge sul costone del colle, con l'annesso convento dei Carmelitani fondato
nei primi decenni del secolo XVII. In epoca successiva, per le mutate condizioni
storico-politiche, la città si sviluppa nell'area di fondo valle, con una
tipologia a schiera allineata su percorsi concentrici. I due impianti
interdipendenti si sono saldati con la realizzazione nel secolo XVI della
Chiesa SS. dell'Annunziata, attuale Cattedrale. Di particolare rilievo è la
chiesa di S. Paolo con la cinquecentesca fontana Sperlinga, situata nella
piazza S. Francesco, e antistante la settecentesca chiesa di S. Francesco.
Di notevole importanza
storica è l'area dei Cappuccini in cui si combatte la storica battaglia di
Francavilla del 1719, in cui è situato su una collinetta di natura alluvionale,
alla confluenza dello Zavianni con il S. Paolo, l'imponente convento dei
Cappuccini edificato, nel 1570 dal visconte Antonio Balsamo, sui resti
dell'antica chiesetta della Madonna delle Preci.
Parte integrante del
convento si può considerare il ponte a tre arcate sul fiume San Paolo,
costruito sotto il regno di Filippo IV intorno al 1640, fiancheggiato da due
aggiustamenti architettonici in pietra lavica accuratamente squadrata, con i
bordi esterni sagomati, nella parte destra vi sono collocate due lapidi
commemorative, con a destra lo stemma reale di Spagna e a sinistra un'icona
marmorea della Madonna delle Grazie.
Suggestivi per ubicazione,
al centro di un vasto territorio solcato dai fiumi Alcantara e San Paolo a
circa 3 km. dal centro abitato di Francavilla, su una rocca denominata Badia,
caratteristica per la sua conformazione e per le numerose grotte rifugio,
ancora oggi utilizzate dai pastori e nidificate da diverse specie di rapaci, si
attestano i resti del monastero di San Salvatore De Placa, fra i più antichi
cenobi Basiliani di Sicilia.
Di particolare significato
ambientale è la più antica fontana detta "Vena", costruita nel quattrocento
e chiamata anche dei "18 schicci" per il numero delle uscite d'acqua.
E' da evidenziare che
recenti interventi di sostituzione e di ristrutturazione non hanno rispettato
le qualità architettoniche intrinseche, pertanto, creando delle lacerazioni all'omogeneità
del tessuto edilizio.
Anche nel paesaggio
costruito purtroppo sono stati inseriti alcuni elementi negativi, rappresentati
da opere idraulico-forestali e da manomissioni eseguite nell'alveo del fiume,
soprattutto nei pressi dell'abitato di Francavilla di Sicilia.
In particolare tali opere
sono rappresentate da muri d'argine e da sezioni trasversali (briglie) in
cemento, nonché da un grande serbatoio ubicato sul bordo sinistro del fiume; ma
è da segnalare che il danno maggiore per l'ecosistema fluviale è arrecato dalle
opere necessarie per l'impostazione dei cantieri, atteso che per arrivare sui
luoghi si sono dovute aprire piste nell'alveo con la relativa distruzione di
molte specie arboree ed arbustive.
Sono altresì da segnalare
anche alcune manomissioni eseguite lungo lo stesso fiume, come alcuni
sbancamenti per il prelievo abusivo di brecciolino, che ha alterato il profilo
longitudinale con la determinazione di squilibri morfologici ed idrologici.
Infine un'altra valenza
negativa è rappresentata dagli accumuli di rifiuti solidi urbani che sono
presenti lungo l'alveo e sulle scarpate laterali, che degradano il paesaggio
oltre a rendere malsani gli ambienti circostanti.
Considerazioni conclusive
Per le motivazioni sopra
espresse ed in considerazione che recenti manomissioni degli ultimi decenni
hanno ridotto la naturalità dell'ambiente, soprattutto con l'esecuzione di
opere idraulico-forestali, col prelievo indiscriminato di brecciolino
dall'alveo del fiume e con la malsana abitudine di accatastare in tali luoghi i
rifiuti solido urbani, si ritiene necessario attivare un'incisiva azione
tutoria atta a salvaguardare il rilevante interesse naturalistico e le valenze
storico architettoniche.
Pertanto, si propone di
sottoporre a vincolo l'area perimetrata con linea tratteggiata di colore rosso
nella planimetria a scala 1:10.000 ed evidenziata graficamente con pallinato
nero nella planimetria a scala 1:25.000, di cui rispettivamente agli allegati A
e B della presente relazione.
I relatori: Signorino - Viani
Il direttore: Campo
Allegato
A - [non disponibile, vedasi G.U.R.S. 23 maggio 1998, n. 26].