DECRETO 27 aprile 1998
G.U.R.S. 13 giugno 1998, n.
30
ASSESSORATO
DEI BENI CULTURALI ED
AMBIENTALI
E DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE
Dichiarazione di notevole
interesse pubblico dell'area di Monte Turcisi, ricadente nel comune di Castel
di Judica.
L'ASSESSORE
PER I BENI CULTURALI ED
AMBIENTALI
E PER LA PUBBLICA ISTRUZIONE
Visto lo Statuto della
Regione;
Visto il D.P.R. 30 agosto
1975, n. 637, recante norme di attuazione dello Statuto della Regione Siciliana
in materia di tutela del paesaggio, di antichità e belle arti;
Visto il T.U. delle leggi
sull'ordinamento del Governo e dell'Amministrazione della Regione Siciliana,
approvato con D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70;
Vista la legge regionale 1
agosto 1977, n. 80;
Vista la legge regionale 7
novembre 1980, n. 116;
Vista la legge 29 giugno
1939, n. 1497, sulla protezione delle bellezze naturali e panoramiche;
Visto il regolamento di
esecuzione della predetta legge n. 1497, approvato con R.D. 3 giugno 1940, n.
1357;
Vista la legge 8 agosto
1985, n. 431;
Vista la legge regionale 30
aprile 1991, n. 15;
Visto il decreto
assessoriale n. 7092 del 29 luglio 1995, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
della Regione Siciliana n. 46 del 9 settembre 1995, con il quale l'area di
Monte Scalpello e Monte Turcisi, ricadente nel territorio comunale di Castel di
Judica, è stata dichiarata temporaneamente immodificabile, ai sensi della legge
regionale 30 aprile 1991, n. 15;
Visto il decreto
assessoriale di proroga n. 7001 del 12 agosto 1997, pubblicato nella Gazzetta
Ufficiale della Regione Siciliana n. 49 del 6 settembre 1997, con il quale è
stato prorogato per un ulteriore biennio il vincolo sopra descritto;
Esaminato il verbale n. 61
redatto nella seduta del 26 luglio 1997, nel quale la Commissione provinciale
per la tutela delle bellezze naturali di Catania ha proposto di sottoporre a
vincolo paesaggistico, ai sensi della legge 29 giugno 1939, n. 1497, la parte
di territorio comunale di Castel di Judica corrispondente al rilievo di Monte
Turcisi, ricadente nel comune di Castel di Judica, delimitata perimetralmente
secondo quanto descritto nel verbale n. 61 del 26 luglio 1997 a cui si rimanda
e che fa parte integrante del presente decreto;
Accertato che il verbale n.
61 del 26 luglio 1997 è stato pubblicato all'albo pretorio del comune di Castel
di Judica dal 20 ottobre 1997 al 20 gennaio 1998 e depositato nella segreteria
del comune stesso, per il periodo prescritto dalla legge n. 1497/39;
Ritenuto che le motivazioni
riportate nel succitato verbale del 26 luglio 1997, a supporto della proposta
di vincolo, sono sufficienti e congrue e testimoniano di un ambiente
singolarissimo che presenta tutti i requisiti per essere oggetto di una
studiata e corretta tutela che impedisca alle bellezze naturali e
paesaggistiche della zona in questione di subire alterazioni di degrado
irreversibili;
Considerato che non sono
state prodotte opposizioni al vincolo de quo, ai sensi dell'art. 3 della legge
29 giugno 1939, n. 1497;
Considerato, quindi, nel
confermare la proposta di vincolo in argomento, di potere accogliere nella loro
globalità le motivazioni, espresse in maniera sufficiente e congrua dalla
Commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali di Catania nel
verbale n. 61 della seduta del 26 luglio 1997 e correttamente approfondite nello
stralcio planimetrico allegato al verbale stesso, documenti ai quali si rimanda
e che formano parte integrante del presente decreto;
Ritenuto, pertanto, che
nella specie ricorrono evidenti motivi di pubblico interesse per il cospicuo
carattere di bellezze naturali e di singolarità geologica, che suggeriscono
l'opportunità di sottoporre a vincolo paesaggistico la parte di territorio
comunale di Castel di Judica, corrispondente al rilievo di Monte Turcisi
ricadente nel comune di Castel di Judica, in conformità alla proposta del 26
luglio 1997 verbalizzata dalla Commissione provinciale per la tutela delle
bellezze naturali e panoramiche di Catania;
Rilevato che l'apposizione
del vincolo comporta soltanto l'obbligo per i proprietari, possessori o
detentori a qualsiasi titolo, degli immobili ricadenti nella zona vincolata, di
presentare alla competente Soprintendenza ai beni culturali ed ambientali, per
la preventiva autorizzazione, qualsiasi progetto di opere che possa modificare
l'aspetto esteriore della zona stessa;
Decreta:
Art. 1
Per le motivazioni espresse
in premessa, la parte di territorio comunale di Castel di Judica,
corrispondente al rilievo di Monte Turcisi, ricadente nel territorio comunale
di Castel di Judica, area meglio descritta nel verbale n. 61 del 26 luglio 1997
della competente della Commissione provinciale per la tutela delle bellezze
naturali e panoramiche di Catania e delimitata con pallinato nero nella
corografia allegata che insieme al verbale forma parte integrante del presente
decreto, è dichiarata di notevole interesse pubblico, ai sensi e per gli
effetti dell'art. 1, numeri 1 e 4, della legge 29 giugno 1939, n. 1497 e
dell'art. 9 del relativo regolamento di esecuzione, approvato con R.D. 3 giugno
1940, n. 1357.
Art. 2
Il presente decreto sarà
pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana, unitamente al
verbale n. 61 redatto nella seduta del 26 luglio 1997 dalla competente
Commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche di
Catania ed alla planimetria di cui sopra è cenno, ai sensi degli artt. 4 della
legge n.1497/39 e 12 del R.D. n. 1357/40.
Una copia della Gazzetta
Ufficiale della Regione Siciliana contenente il presente decreto sarà trasmessa
entro il termine di mesi uno dalla sua pubblicazione, per il tramite della
competente Soprintendenza, al comune di Castel di Judica, perché venga affissa
per tre mesi naturali e consecutivi all'albo pretorio del comune stesso.
Altra copia della predetta
Gazzetta, assieme alla planimetria della zona vincolata, sarà
contemporaneamente depositata presso gli uffici del comune di Castel di Judica
ove gli interessati potranno prenderne visione.
La Soprintendenza competente
comunicherà a questo Assessorato la data dell'effettiva affissione del numero
della Gazzetta sopra citata all'albo del comune di Castel di Judica.
Art. 3
Avverso il presente decreto
è ammesso ricorso ai sensi e per gli effetti del 3° comma dell'art. 4 della
legge 29 giugno 1939, n. 1497, entro sei mesi dalla data di affissione all'albo
del comune interessato della copia della Gazzetta Ufficiale della Regione
Siciliana contenente il citato decreto, nonché ricorso giurisdizionale innanzi
al T.A.R. entro 60 giorni dalla data di pubblicazione del presente decreto
nella Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana.
Palermo, 27 aprile 1998.
CROCE
Allegati
COMMISSIONE PROVINCIALE
PER LA TUTELA DELLE BELLEZZE
NATURALI
E PANORAMICHE DI CATANIA
Verbale n. 61 del 26 luglio
1997
L'anno 1997, il giorno 26
del mese di luglio alle ore 8,30 nella sede della Soprintendenza ai beni
culturali ed ambientali di Catania in via Luigi Sturzo n. 62, si è riunita a
seguito di avvisi di convocazione del 21 luglio 1997 prot. n. 1144 (fax + racc.
A.R.), la Commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali e
panoramiche di Catania, costituita in ordine all'art. 2 della legge 29 giugno
1939, n. 1497 e successive modifiche di cui al D.P.R.S. n. 805 del 3 dicembre
1975, art. 31, con D.A. n. 8610 del 24 dicembre 1994, per discutere il
seguente:
Ordine del giorno
(raccomandata del 21 luglio
1997 prot. n. 1144)
1) lettura, approvazione e
sottoscrizione dei verbali n. 59 e 60;
2) Licodia Eubea: proposta
di vincolo di singolarità geologica della Grotta Salinelle;
3) Castel di Judica:
proposta di vincolo di parti del territorio comunale (Monte Turcisi);
4) Vizzini: proposta di
vincolo di parte del territorio comunale ("Concerie" e zone
circostanti);
5) varie ed eventuali.
Sono presenti:
1) dott.ssa Francesca
Migneco, soprintendente ai beni culturali ed ambientali di Catania -
presidente;
2) arch. Giuseppe Dato -
componente;
3) prof. Nunzio Famoso -
componente;
4) dott. ing. Ignazio
Sansone, ingegnere capo del Corpo regionale delle miniere di Catania;
5) mar. Francesco Fasanaro -
delegato dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Catania.
Assiste in qualità di
segretario, ai sensi dell'art. 3 del R.D. n. 1357/40, il dott. Franco La Fico
Guzzo, funzionario della Soprintendenza, nominato con nota protocollo n. 1143
del 21 luglio 1997.
Partecipa alla riunione, per
chiarimenti sui vari aspetti relativi alle proposte dei vincoli in esame, il
dott. G. Li Rosi, dirigente tecnico geologo della Soprintendenza di Catania.
Alle ore 8,30 il presidente,
dott.ssa Francesca Migneco, constatato il numero legale dei componenti la
commissione, ai sensi dell'art. 5 del regolamento del 3 giugno 1940, n. 1357,
dichiara aperta la seduta porgendo un cordiale saluto di benvenuto ai presenti.
Il presidente inizia la
seduta, invitando il dott. La Fico a leggere i verbali delle sedute precedenti.
Dopo la lettura i componenti confermano e sottoscrivono i verbali n. 59 del 12
luglio 1997 e n. 60 del 19 luglio 1997.
(Omissis)
Non avendo altro da
discutere riguardo all'argomento si passa alla trattazione del 3° punto
all'ordine del giorno, riguardante la proposta di vincolo di parti del
territorio comunale di Castel di Judica (Monte Turcisi). Il presidente invita
il dott. Li Rosi ad esporre le ragioni della proposta di vincolo.
Il dott. Li Rosi interviene
esponendo le ragioni che hanno determinato la proposta di vincolo.
Il Monte Turcisi fa parte
della dorsale che si estende per una lunghezza di circa 2,0 Km. in direzione
est-ovest al confine fra le province di Catania e di Enna.
La porzione di territorio
oggetto della presente proposta di vincolo ricade nel territorio comunale di
Castel di Judica. Sulla carta topografica edita dall'I.G.M. questa interessa la
tavoletta "Monte Turcisi" F° 269 II N.O.
Il monte per la sua
posizione e le sue caratteristiche morfologiche può essere considerato, assieme
a Monte Scalpello e Monte Judica, l'estremo lembo orientale della catena dei
Monti Erei che occupa la zona centrale dell'isola. Esso rappresenta il primo
rilievo al margine settentrionale della Piana di Catania, da cui è chiaramente
visibile la sagoma. Dalla sua vetta si domina un panorama che spazia dalla
Piana di Catania, ai Nebrodi, agli Erei, alle colline di Caltagirone, al
massiccio etneo e si possono intravedere alcuni dei centri abitati circostanti
(Catenanuova, Paternò, Motta S. Anastasia, Belpasso, Catania, ecc.).
Oltre alle valenze
paesaggistiche Monte Turcisi possiede alcune peculiarità di carattere
geologico, botanico e faunistico, che ne fanno un complesso naturale di
rilevante valore.
Infatti, la successione
stratigrafica dei terreni che lo formano, conosciuta in letteratura come
"Unità di Monte Iudica", molto ricca di fossili triassici,
rappresenta un'anomalia per la sua posizione molto più esterna rispetto ad
altre analoghe formazioni della Sicilia settentrionale.
Tale successione inizia con una
"Alternanza argilloso-calcareo arenacea" ("Formazione
Mufara"), ricca di faune fossili ad ammonoidi, a lamellibranchi e a
gasteropodi, appartenente al Carnico medio-superiore; seguono, in alto,
"Calcari con Selce", del Carnico Superiore, "Radiolariti" giurassiche
con vulcaniti, marne e calcari marnosi rossi e biancastri in facies di
"scaglia" ed infine "Argille marnose ed arenarie
glauconitiche" dell'Oligocene-Miocene superiore-medio.
Fra i termini descritti
specie i "Calcari con selce" e le "Radiolariti" formano
degli affioramenti molto suggestivi e spettacolari per la varietà dei colori e
delle forme e la creazione di pareti a strapiombo che incombono sulla vallata
sottostante.
Dal punto di vista botanico,
la vegetazione presente è molto rada e di tipo prevalentemente spontaneo, con
arbusti e piante tipiche mediterranee, che si adattano al clima particolarmente
arido e ai terreni di litologia roccioso-pietrosa.
Sotto l'aspetto faunistico
la ridotta frequentazione dei luoghi ha favorito il proliferare di conigli
selvatici, lepri, donnole, istrici, ricci, talpe, piccoli roditori e rapaci.
E' da segnalare infine la
presenza, sulla sommità del monte, di alcuni manufatti che rivestono,
nell'ambito geografico della zona d'inquadramento, notevole importanza dal
punto di vista archeologico. Si tratta dei resti di una fortezza greca
(phrourion), posta a dominare l'imbocco della valle del Dittaino.
La sommità è difesa su tre
lati da una cortina muraria in tecnica pseudo-isodoma di ottima fattura, che
raggiunge in un punto l'altezza di circa 4 m. e che è uno dei migliori esempi
di tale tecnica in Sicilia. Nel tratto meglio conservato è presente una porta
di tipo sceo.
Il phrourion mostra di avere
avuto due fasi costruttive, la prima forse di epoca arcaica, la seconda,
caratterizzata da un avancorpo con tecnica muraria un pò diversa (blocchi più
piccoli lavorati a bugnato), è probabilmente di età dionigiana (V-IV secolo).
L'area della fortezza fu nel
'600 occupata da un eremo, al quale appartengono probabilmente buona parte
delle rovine visibili.
Il pianoro sottostante la
cima mostra tracce di occupazione legate probabilmente alla presenza della
guarnigione militare greca.
Intervengono
alternativamente tutti i componenti la commissione esprimendo adesione alle
tesi esposte.
Esaurita la discussione, il
presidente prega i componenti la commissione, dopo aver invitato i funzionari
esterni alla commissione ad allontanarsi, e dopo che questi si sono
allontanati, di esprimere singolarmente il proprio voto sul seguente trattato:
- proposta di vincolo di
parti del territorio comunale di Castel di Judica e più precisamente dell'area
di Monte Turcisi.
Sono presenti e votanti:
1) dott.ssa Francesca
Migneco, Soprintendente ai beni culturali ed ambientali di Catania -
presidente;
2) arch. Giuseppe Dato -
componente;
3) prof. Nunzio Famoso -
componente;
4) ing. Ignazio Sansone -
ingegnere capo del Corpo regionale delle miniere di Catania;
5) mar. Francesco Fasanaro -
delegato dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Catania.
Assiste come segretario, il
dirigente tecnico geologo dott. Franco La Fico Guzzo della Soprintendenza ai
beni culturali ed ambientali di Catania.
La Commissione
- considerato che l'area di
Monte Turcisi risulta di grande pregio geomorfologico, geologico e naturalistico;
- considerato che, al di là
dell'aspetto scientifico, da un punto di vista prettamente paesaggistico le
aree individuate sono caratterizzate da bellezza non comune per l'unicità delle
forme del paesaggio modellato dai processi naturali ivi presenti;
- condivisa ed apprezzata la
relazione introduttiva;
- esaminata la ricca ed
esauriente documentazione fotografica approntata dalla Soprintendenza;
Delibera
All'unanimità con il voto
favorevole dei sigg.ri:
1) dott.ssa Francesca
Migneco, Soprintendente ai beni culturali ed ambientali di Catania -
presidente;
2) arch. Giuseppe Dato -
componente;
3) prof. Nunzio Famoso -
componente;
4) ing. Ignazio Sansone -
ingegnere capo del Corpo regionale delle miniere di Catania;
5) mar. Francesco Fasanaro -
delegato dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste di Catania;
di proporre al competente
Assessorato, di sottoporre a vincolo ai sensi della legge 29 giugno 1939, n.
1497, art. 1, n. 1° e n. 4° e dell'art. 9 del regolamento 3 giugno 1940 n.
1357, la parte di territorio comunale di Castel di Judica corrispondente al
rilievo di Monte Turcisi, evidenziata in giallo nella corografia I.G.M. in
scala 1:25.000 e delimitata con pallinato nero.
Pertanto viene approvata la
seguente delimitazione:
- partendo dall'ingrosso
meridionale della Masseria Turcisi il limite segue la strada sterrata che
aggira la base del monte in direzione ovest fino ad incontrare la regia
trazzera Cuba Monaco e proseguire su di questa in direzione sud fino ad
incontrare la strada provinciale 102/II Sferro - Castel di Judica. Da qui il
limite si muove in direzione est fino a raggiungere e proseguire, sempre nella
stessa direzione, sulla strada comunale Passo Ladrone-Paternò. Quindi raggiunto
l'incrocio con la strada interpoderale che attraversa il Vallone Turcisi
prosegue su di questa in direzione nord-ovest fino alla strada d'accesso
all'omonima masseria. Da questo punto il limite segue la suddetta strada in
direzione sud fino alla strada sterrata che sul lato nord passa accanto al muro
esterno della Masseria Turcisi e si congiunge all'ingresso meridionale, punto
di partenza del perimetro del vincolo.
(Omissis)
Esauriti tutti i punti
dell'ordine del giorno, il presidente ringrazia gli intervenuti e dichiara
sciolta la seduta alle ore 10,30.
Il presidente: Migneco
Il segretario: La Fico Guzzo
I componenti:
Dato - Famoso - Sansone -
Fasanaro
Planimetria
- [non disponibile, vedasi G.U.R.S. 13 giugno 1998, n. 30].