DECRETO
18 ottobre 1999.
G.U.R.S.
n. 35/2001
Dichiarazione di notevole interesse pubblico di alcune ville e giardini storici
ubicati nel territorio comunale di Trapani ed Erice.
L'ASSESSORE PER I BENI CULTURALI ED AMBIENTALI E PER
LA PUBBLICA ISTRUZIONE
Visto lo Statuto della Regione;
Visto il D.P.R. 30 agosto 1975, n. 637, recante norme di attuazione dello
Statuto della Regione siciliana in materia di tutela del paesaggio, di
antichità e belle arti;
Visto il T.U. delle leggi sull'ordinamento del governo e dell'amministrazione
della Regione siciliana, approvato con D.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70;
Vista la legge regionale 10 agosto 1977, n. 80;
Vista la legge regionale 7 novembre 1980, n. 116;
Vista la legge 29 giugno 1939, n. 1497, sulla protezione delle bellezze
naturali e panoramiche;
Visto il regolamento di esecuzione della predetta legge n. 1497, approvato con
regio decreto 3 giugno 1940, n. 1357;
Vista la legge 8 agosto 1985, n. 431;
Esaminato il verbale redatto nella seduta del 3 luglio 1995, nel quale la
commissione provinciale per la tutela delle bellezze naturali di Trapani ha
proposto di sottoporre a vincolo paesaggistico, ex art. 1, n.2, della legge 29
giugno 1939 n. 1497, le ville e i giardini storici di Trapani e di Erice e più
esattamente: villa Abate Nobili, villa Francesca, villa Maria, villa Burgarella
Le Torri, villa Pampalone e villa Margherita, ubicate nel territorio comunale
di Trapani e villa Roccaforte, sita nel territorio comunale di Erice, secondo
quanto descritto nel verbale stesso a cui si rimanda e che fa parte integrante
del presente decreto;
Ritenuto che le motivazioni riportate nel succitato verbale, a supporto della
proposta di vincolo, sono sufficienti e congrue e testimoniano di una realtà
storica-artistica singolarissima che presenta tutti i requisiti per essere
oggetto di una studiata e corretta tutela che impedisca il degrado dei beni in
questione, il cui rilevante e dettagliato interesse scientifico comporta la
necessità di impedire qualsiasi incontrollata alterazione dei luoghi, tanto più
che la problematica della conservazione dei centri antichi, solo da poco
oggetto di attenzione legislativa e dei primi provvedimenti di recupero, mentre
ha indotto gli amministratori a preoccuparsi delle trasformazioni delle aree
periferiche, ha trascurato le questioni poste dalle residenze suburbane
storiche e dal loro degrado.
Nello specifico caso trapanese, la diffusione suburbana dell'architettura di
villa dal XVIII secolo in poi, è stata tale che, ad un'analisi attenta essa
appare, in definitiva, la matrice dello sviluppo urbano di Trapani, avvenuto a
partire dalla seconda metà del secolo scorso. E' dunque evidente che il
censimento ed il rilievo di queste ville rappresenta il momento della
conoscenza dello spazio architettonico, ma anche dello spazio urbano da ogni
punto di vista, da quello storico filologico a quello strutturale, da quello
ambientale a quello ecologico, e consente di acquisire una serie di preziose
testimonianze e documentazioni indispensabili per il recupero ed il restauro di
quel patrimonio culturale.
A questa logica concorrono anche gli strumenti offerti dalla legge n. 1497/39 e
dalla legge n. 431/85.
Le ville rilevate, dislocate lungo l'asse stradale Trapani-Palermo, risalgono
ad un arco temporale che parte dai primi dell'ottocento per giungere ai primi
decennni del nostro secolo; dal punto di vista architettonico esse, pur
offrendo alcuni episodi alquanto raffinati, sono accomunate da un eclettismo
che presenta talora caratteri talora classici, talvolta un po' più inclini al
manierismo, ma soprattutto spiccatamente "liberty".
Oggi queste ville versano in condizioni di degrado e rischiano di essere
cancellate definitivamente, con l'irrimediabile perdita di un patrimonio
culturale che testimonia un preciso periodo storico delle città di Trapani ed
Erice.
Alla difficoltà di gestione e manutenzione da parte della proprietà privata, si
sono aggiunte altre, ancora più pericolose, cause di depauperamento. Infatti la
trasformazione progressiva e inesorabile prodotta dalla crescita urbana, le
mutazioni produttive del territorio, la radicale trasformazione tecnologica del
settore agricolo, hanno condotto a modificazioni ambientali pesanti che
influiscono sui brani di verde storico e sui giardini che ne erano parte
integrante.
Il giardino storico è una testimonianza culturale complessa fatta di elementi
estetici, scientifici e tecnologici, che, nel corso del tempo, hanno
contribuito alla sua creazione ed alle sue modificazioni: esso costituisce un
unicum, con un proprio processo di sviluppo e una propria storia (nascita,
crescita, mutazione, degrado) che riflette la società e le culture che l'hanno
ideato, costruito, usato o che, comunque, sono entrate in relazione con esso.
Da questo punto di vista la denominazione di "giardino storico" si
può applicare sia ai giardini modesti che ai parchi ordinati o paesistici. Sia
legato ad un edificio (di cui allora è il complemento inseparabile), ovvero
isolato in una specifica area urbana o extraurbana, il giardino storico non può
essere separato dal suo contesto ambientale e la sua tutela è perciò correlata
a un'opera di programmazione e di pianificazione delle risorse.
Il "giardino storico" appare oggi frutto di successive composizioni e
ricostruzioni di un complesso dinamico, dove i vandalismi umani, le intemperie
e soprattutto la vitalità della natura, hanno sempre insieme congiurato ad
alterare, modificare, distruggere l'assetto che progettisti e costruttori si
sono sforzati, nel corso del tempo, di imporre la giardino.
Il "giardino storico" è comunque un "bene culturale", sino
a quando mantiene le caratteristiche di documento. Esso pertanto non può essere
impunemente stravolto nei rapporti e nella conformazione, mutato attraverso
arbitrari abbellimenti floristici o arborei, degradato attraverso l'incuria.
Il "giardino storico" non va confuso con il verde urbano, e quindi
non è semplice area verde sita in città, ma costituisce il prodotto
architettonico degli interventi di ideazione e costruzione avvenuti in epoca
storica: in un contesto urbano, il giardino, la villa e le costruzioni
circostanti configurano un paesaggio costituito da un'articolazione di elementi
fra loro complementari, tra i quali il verde si inserisce con una specifica
identità.
Un'analisi del significato più generale di questi spazi verdi, all'interno del
tessuto urbano, conduce alla lettura univoca del significato e dell'importanza
di queste aree, che costituiscono un contrappunto rispetto alla città
edificata.
Accertato in particolare che la villa Abate Nobili, situata in via Marconi,
lungo l'asse di espansione ottocentesca Trapani-Palermo, dove si trovano altre
ville dello stesso periodo, è costruita secondo un progetto unitario datato
1870.
Venne edificata su una porzione del latifondo appartenuto ai Quartana e,
seppure mai completata nelle decorazioni interne, rimane integra come manufatto
architettonico, anche se ha purtroppo perso i caratteri di "giardino
mediterraneo".
Gli eventi storici (bellici) e naturali (alluvioni), e le mutate condizioni
economiche dei proprietari, hanno segnato l'intera composizione: restano le
grandi masse arboree del giardino, mentre sono andati distrutti viali e
sentieri e, sono state danneggiate le siepi e gli altri elementi connotanti
l'originaria struttura del giardino.
L'intera composizione planimetrica dell'area su cui insiste la villa è regolata
da un viale principale, ideale asse di simmetria, che dall'ingresso di via
Marconi attraversa tutta la villa. Il viale giunge ad una seconda area
perimetrata, che delimita la villa e il giardino all'italiana antistante.
Il giardino si estende su un'area di forma trapezoidale ed è formato da due
parti distinte: il giardino "utilitario", che si sviluppa ai bordi
del viale principale d'ingresso, impiantato secondo una originaria e precisa
suddivisione del terreno, coltivato ad agrumeto e ad orto, ed il giardino
estetico, antistante il prospetto principale e laterale del fabbricato, che si
articola in parterres geometrici con aiuole a perimetro curvilineo con fiori ed
esemplari isolati di specie arbustiva quali: l'araucaria, cipressi, siepi
d'alloro, cycas, dracena, yucca, etc.
La villa, tipologicamente definibile "palazzo"si articola su tre
livelli, oltre ad un piano di servizio che occupa parzialmente l'ala sud del
fabbricato. Nel secondo corpo di fabbrica, staccato dalla villa, trovano posto
i depositi, le stalle, i locali di servizio e l'ingresso secondario coperto. La
villa con il suddetto corpo annesso definisce la corte retrostante dalla quale
continua il viale coperto da pergolato ai cui bordi le aree sono coltivate ad
uliveto.
La villa e l'annesso giardino sono rispettivamente censiti al nuovo catasto
edilizio urbano del comune di Trapani con le seguenti classificazioni:
- partita A, foglio 12, particella 525, sub. 1, via Guglielmo Marconi,
piano terra; sub. 5, via TP-PA e via Guglielmo Marconi, piano terra (beni
comuni);
- partita 1029052, foglio 12, particella 91, sub. 5, via Nazionale TP-PA,
piano terra; sub. 4, via Guglielmo Marconi, piano 2° e 3°, Fontana Anna, nata a
Trapani il 20 ottobre 1957 (proprietaria per 1/2) e Fontana Daniela Maria, nata
a Trapani il 21 maggio 1965 (proprietaria per 1/2);
- partita 1029053, foglio 12, particella 525, sub. 3, via Guglielmo
Marconi, piano T.1; area urbana di mq. 35; Burgarella Francesca, nata a Trapani
il 2 agosto 1935 (proprietaria per 1000/1000mi);
- partita 1029055, foglio 12, particella 525, sub. 2, via Guglielmo
Marconi, piano T.1; Burgarella Maria Antonietta, nata a Trapani il 14 aprile
1927 (proprietaria per 54/100mi);
- partita 1029054, foglio 12, particella 91, sub. 7, via Nazionale TP-PA,
piano terra; Burgarella Maria Antonietta, nata a Trapani il 14 marzo 1927
(proprietaria per 54/100mi); Burgarella Francesca, nata a Trapani il 2 agosto
1935 (proprietaria per 46/100mi);
- partita 1029057, foglio 12, particella 91, sub. 1, 2, 3, via Nazionale
TP-PA, piano terra; sub. 4, via Palermo, piano T.1; Burgarella Emanuela, nata a
Trapani il 24 settembre 1944 (proprietaria per 1000/1000mi);
- partita 1031314, foglio 12, particella 91, sub. 6, via Nazionale TP-PA,
piano terra; Salvo Natale, nato a Trapani il 10 luglio 1920 (proprietario per
1/3); Salvo Maria Antonia, nata a Trapani il 4 aprile 1956 (proprietaria per
1/3); Salvo Bartolomeo, nato a Trapani il 23 gennaio 1960 (proprietario per
1/3);
- partita 45797, foglio 12, particella 5, superficie Ha. 00.61.10,
seminativo; particella 6, superficie Ha. 00.33.90, orto irriguo; particella 518
(ex 31a); particella 516; Burgarella Annamaria, nata a Trapani il 18 gennaio
1929 (proprietaria per 1/4); Burgarella Emanuela, nata a Trapani il 24
settembre 1944 (proprietaria per 1/4); Burgarella Francesca, nata a Trapani il
2 agosto 1935 (proprietaria per 1/4); Burgarella Maria Antonietta, nata a
Trapani il 14 marzo 1927 (proprietaria per 1/4);
- foglio 12, particella 522 (ex 28g), superficie Ha. 00.15.98, agrumeto;
Fontana Anna, nata a Trapani il 20 ottobre 1957 (proprietaria per 1/2); Fontana
Daniela Maria, nata a Trapani il 21 maggio 1965 (proprietaria per 1/2);
- foglio 12, particella 520 (ex 28e), superficie Ha. 00.11.20, agrumeto;
particella 526 (ex 31b); Burgarella Francesca, nata a Trapani il 2 agosto 1935
(proprietaria per 1000/1000mi);
- foglio 12, particella 519 (ex 28d), superficie Ha. 00.02.09, agrumeto;
particella 521 (ex 28f), superficie Ha. 00.16.39, agrumeto; Burgarella Maria
Antonietta, nata a Trapani il 14 marzo 1927 (proprietaria per 1000/1000mi);
- foglio 12, particella 517 (ex 28b), superficie Ha. 00.26.20, agrumeto;
particella 564 (ex 29), superficie Ha. 00.00.82, fabbricato rurale; Burgarella
Annamaria, nata a Trapani il 18 gennaio 1929 (proprietaria);
- foglio 12, particella 524 (ex 28i), superficie Ha. 00.21.70, agrumeto;
Burgarella Emanuela, nata a Trapani il 24 settembre 1944 (proprietaria per
1000/1000mi);
Accertato altresì che la Villa Francesca, un tempo villa Aula Adragna
d'Altavilla, edificata intorno al 1890, che sorge subito dopo il quadrivio
dell'autostrada A29 e la via Marconi, insiste su un'area di forma irregolare,
delimitata ad ovest da un canale artificiale di raccolta d'acqua, a nord dalla
S.S. 113 e ad est e a sud da trazzere interne a servizio della proprietà;
l'area, bipartita dal viale d'ingresso fiancheggiato da palme e da ficus
Benjamina e prospiciente la S.S. 113, è destinata a giardino utilitario
coltivato ad agrumeto e ad uliveto, mentre la parte immediatamente adiacente la
villa risulta destinata a giardino estetico e a giardino utilitario così come
la zona retrostante la villa.
L'impostazione della villa è quanto mai semplice, constando di un corpo di
fabbrica ad "U" con facciate perfettamente piane il cui asse di
simmetria è ruotato di 15° circa rispetto all'asse del viale d'ingresso e si
compone di 2 elevazioni fuori terra: piano terra e primo piano.
Il corpo basso dei servizi sul lato ovest contribuisce a definire il piazzale
antistante la villa. All'interno del l'area del giardino sorge un ulteriore
corpo di fabbrica con corte interna destinato a stalla, magazzini e deposito
derrate che versa in precarie condizioni di conservazione. Il fronte principale
della villa, di gusto neoclassico, è scandito dai due portoni d'ingresso e
dalle finestre inquadrate da mostre e coronate da cappelli rettilinei,
triangolari e semicircolari.
Il giardino prospiciente la villa è suddiviso in settori non simmetrici, anche
se traspare un'intenzione di simmetria successivamente abbandonata: da un lato
del viale abbiamo un giardino estetico con impianto geometrico a comparti con
al centro una Cycas le cui aiuole sono bordate da siepi di bosso ed arricchite
dalla presenza di alberi di Giuda, dalle palme di un esemplare di ficus
Bengalensis, disposti però senza una norma compositiva; la parte opposta del
viale invece è coltivata ad agrumeto.
Lo slargo retrostante la villa è cinto da magnolie, yucche e ficus Benjamina e
da una vegetazione bassa di agavi americane. La rimanente parte del giardino
retrostante è coltivata ad uliveto con la sola presenza di un viale di pini.
La presenza di gazebi in muratura, di panchine in pietra, di una vasca con
puttini e di spazi ombreggiati da piante rampicanti contribuiscono al decoro
del giardino.
La villa e l'annesso giardino sono rispettivamente censiti al nuovo catasto
edilizio urbano del comune di Trapani con le seguenti classificazioni:
- partita 100, foglio 13, particella 6, sub. 1, 2, 3, 4, contrada Milo,
piano terra; sub. 5, contrada Milo, piano 1°; particella 8, sub. 1, 2, contrada
Milo, piano terra; particella 6, sub. 4, contrada Milo, piano terra-1°-2°; Aula
Francesco, nato a Trapani il 31 marzo 1905 (proprietario, deceduto il 26
settembre 1991); Barraco Mafalda, nata a Pola il 24 gennaio 1931 (erede per
1/2); Aula Leonarda, nata a Roma il 29 gennaio 1940 (erede per 1/2);
- partita 18972, foglio 13, particella 5, superficie Ha. 00.60.74,
fabbricato rurale; particella 7, superficie Ha. 01.36.20, agrumeto; particella
10, superficie Ha. 01.58.50, uliveto; particella 93, superficie Ha. 00.59.20,
agrumeto; particella 12, superficie Ha. 00.09.60, fabbricato rurale; particella
243, superficie Ha. 00.38.50, seminativo; particella 11, superficie Ha. 08.71.90,
seminativo; Aula Francesco, nato a Trapani il 31 marzo 1905 (proprietario,
deceduto il 26 settembre 1991); Barraco Mafalda, nata a Pola il 24 gennaio 1931
(erede per 1/2); Aula Leonarda, nata a Roma il 29 gennaio 1940 (erede per 1/2);
Accertato che la villa Maria, edificata alla fine della seconda metà
dell'ottocento, si trova in contrada Milo, lungo la strada statale n. 113
Trapani-Palermo-Milo. Si compone di due elevazioni fuori terra: piano terra e
1° piano. Le facciate sono rigidamente simmetriche intonacate di colore rosa
chiaro con ricorsi e conci d'angolo caratterizzati dal bianco. Il giardino
antecedente alla costruzione della villa fu impiantato su di un'area di forma
trapezoidale, limitrofa al giardino di villa Francesca dalla quale è diviso da
una stradella interpoderale. Un lungo viale d'accesso bordato da alti ficus e
pini conduce alla fabbrica padronale davanti alla quale vi è una situazione
composite a viali, in parte sinuosi ed in parte regolari, (con scambiatori
circolari di percorsi) ed aggruppamenti sparsi di specie arboree e arbustive
alcune delle quali esotiche.
Il giardino retrostante la villa ad impianto regolare risulta suddiviso, dalla
continuazione del viale d'ingresso, in due grandi aree che si articolano in
quattro settori geometrici definiti da percorsi trasversali i cui perimetri
sono bordati da siepi di bosso e da diversi arbusti.
L'impianto del giardino è nel suo insieme particolarmente elegante, suddiviso
in aiuole alcune contornate da sassi di pietra locale. Esso ospita varie specie
fra le quali: il ficus magnolioides, il ficus benjamina, oltre alle due
araucarie disposte come al solito simmetricamente di fronte al prospetto
principale. Ci sono anche numerose robinie e palme che tra l'altro contornano
il viale d'ingresso. La vegetazione bassa è costituita da piante, come la
kenzia, il papiro, il bambù, la dracena e l'aloe.
Lateralmente alla villa troviamo, inoltre, un particolare roseto inserito nel
giardino all'italiana, di piccole dimensioni.
La villa e l'annesso giardino sono rispettivamente censiti al nuovo catasto
edilizio urbano del comune di Trapani con le seguenti classificazioni:
- partita 17982, foglio 13, particella 21, sub. 29, via S.N. TP-PA-Milo,
piano terra-1°-2°; Di Alì Antonio, nato a Trapani il 24 giugno 1919
(proprietario per 3/6); Di Alì Giacomo, nato a Trapani il 15 aprile 1947
(proprietario per 1/6); Di Alì Pietro, nato a Trapani il 25 maggio 1949
(proprietario per 1/6); Di Alì Antonio, nato a Trapani il 25 dicembre 1951
(proprietario per 1/6).
Nonché al catasto terreni del comune di Trapani:
- partita 49597, foglio 13, particella 16, superficie Ha. 00.88.40,
agrumeto; particella 17, superficie Ha. 00.00.11, fabbricato rurale; particella
18, superficie Ha. 00.01.30, fabbricato rurale; particella 20, superficie Ha.
00.00.13, fabbricato rurale; particella 22, superficie Ha. 01.30.00, frutteto;
particella 23, superficie Ha. 00.01.10, fu D accert.; Di Alì Antonio, nato a
Trapani il 24 giugno 1919 (proprietario).
Accertato che la Villa Burgarella Le Torri, costruita intorno al 1884-'85 ed
erroneamente denominata sulle cartografie villa Angelina, rimane ubicata nel
tratto terminale della via Marconi.
La villa, di gusto un po' eclettico, è impostata lungo un asse fondamentale di
simmetria longitudinale cui so no rigorosamente coordinati tutti gli elementi
dell'organismo. Si compone di due elevazioni fuori terra: piano terra e primo
piano. I fronti della villa rispettano le leggi della simmetria con sporgenze
che creano un movimento volumetrico alla massa del fabbricato. Lo scalone
d'accesso al piano nobile caratterizza il contesto decorativo e volumetrico
della facciata principale ottenendo un risultato compositivo e scenografico di
notevole effetto.
Esso, essendo scoperto, conferisce alla villa un carattere prettamente estivo,
"di villeggiatura".
Impiantato nella seconda metà dell'ottocento, il giardino della villa Le Torri,
occupava un'area molto più estesa dell'attuale che nel tempo è stata
depauperata dalla speculazione edilizia.
L'impianto iniziale del giardino è ancora leggibile all'interno del muro
perimetrale.
Esso conserva il tipico aspetto del giardino all'italiana.
Dal piazzale prospiciente la villa si dipana un viale di cui una Washingtonia
costituisce la fuga prospettica. Esso ripartisce il giardino in due aree, di
uguali dimensioni, disegnate da viali in parte sinuosi ed in parte regolari e
da aiuole a perimetro curvilineo bordate da siepi di bosso e ricche di palme ed
altre specie esotiche.
Nella parte retrostante la villa, il giardino diventa un boschetto di modeste
dimensioni impiantato su un'area caratterizzata dalla presenza di roccia
affiorante che evidenzia l'aspetto naturalistico del sito. All'interno di
questa zona, gli alberi e diverse specie esotiche hanno raggiunto uno sviluppo
vegetativo libero da costrizioni formali senza essere forzato ai bisogni
stilistici ed espressivi, conferendo dignità estetica all'area a verde.
La rimanente parte del giardino, esterna al muro di recinzione, una volta
giardino utilitario, risulta manomessa da recenti opere di urbanizzazione.
La villa e l'annesso giardino sono rispettivamente censiti al nuovo catasto
edilizio urbano del comune di Trapani con le seguenti classificazioni:
- partita 7751, foglio 12, particella 19, sub. 19, via Nazionale
Trapani-Palermo, piano terra-1°-2°; Burgarella Giuseppe, nato a Trapani il 2
febbraio 1941 (proprietario); Cernigliaro Giovanna vedova Burgarella, nata a
Trapani l'1 febbraio 1916 (usufruttuaria per 1/2).
Nonché al catasto terreni del comune di Trapani:
- partita 25607, foglio 12, particella 18, superficie Ha. 0.89.00,
agrumeto; particella 21, superficie Ha. 0.12.70, fabbricato rurale; particella
367, superficie Ha. 0.01.00, seminativo; particella 370, superficie Ha.
0.01.60, orto irriguo; Burgarella Giuseppe, nato a Trapani il 2 febbraio 1941
(proprietario); Cernigliaro Giovanna vedova Burgarella, nata a Trapani l'1
febbraio 1916 (usufruttuaria per 1/2);
- partita 2307, foglio 12, particella 20, superficie Ha. 00.25.00, orto
irriguo; particella 368, superficie Ha. 00.14.00, orto irriguo (q.ta parte)
comune di Trapani.
Accertato che la villa Pampalone è ubicata a Trapani, in contrada Fontanelle,
prospiciente la via Nicolò Rodolico, nei pressi della SS. 113 Trapani-Palermo.
Il fabbricato principale è composto da due elevazioni fuori terra: piano terra
e 1° piano. Vi sono inoltre due piccoli fabbricati attigui a quello principale
costituiti ciascuno da un piano terra.
La villa, costruita verso la fine del sec. XIX, appartiene alla famiglia
Venuti.
Presenta una pianta di forma rettangolare dai caratteri stilistici assai
semplificati con le facciate intonacate color rosa ed è assai valorizzata da un
grande giardino dove dominante è la presenza di alberi secolari quali ficus,
cipressi, pini e altissime palme.
Disposte simmetricamente alla facciata della villa vi sono due cycas che
costituiscono i centri cui convergono i viali ortogonali tra loro che
scandiscono il giardino. Questo è costituito da un agrumeto, inoltre vi
troviamo l'immancabile capanna di cipressi. Notevole è la presenza di palme
nane come la Sabal Blackburniana e le Kenzie, oltre ad una certa varietà di
piante tropicali.
La villa e l'annesso giardino sono rispettivamente censiti al nuovo catasto
edilizio urbano del comune di Trapani con le seguenti classificazioni:
- partita 1011150, foglio 12, particella 53, sub. 1, contrada Fontanelle,
piano terra; sub. 2, contrada Fontanelle, piano terra-1°; particella 92, sub.
1, contrada Fontanelle, piano terra-1°; sub. 2, contrada Fontanelle, piano
terra; particella 93, contrada Fontanelle, piano terra; Venuti Francesco, nato
a Trapani il 23 luglio 1910; Di Siena Filippina, nata ad Altavilla Milicia l'1
novembre 1916 (coniugi usufruttuari con diritto di accrescimento); Venuti
Ippolita, nata a Trapani il 5 agosto 1948 (proprietaria).
Nonché al catasto terreni del comune di Trapani:
- partita 43565, foglio 12, particella 52, superficie Ha. 00.56.20,
agrumeto; Di Siena Filippina, nata ad Altavilla Milicia l'1 novembre 1916
(coniuge con diritto di accrescimento); Venuti Francesco, nato a Trapani il 23
luglio 1910 (coniuge con diritto di accrescimento); Venuti Ippolita, nata a
Trapani il 5 agosto 1948 (per i propri diritti).
Accertato che lungo il viale Regina Margherita, che da piazza Vittorio Veneto
conduce a piazza Vittorio Emanuele, sorge la villa Margherita, impiantata nel
1878 per iniziativa del benemerito cav. Giovan Battista Fardella e aperta al
pubblico mentre era sindaco il comm. Francesco Incagnone. Essa fu dedicata alla
regina Margherita di Savoia, prima regina d'Italia e sorse là dove prima
esistevano i contraffossi, situati fra il castello e porta Osorio, già porta
Borbone.
Nel 1901, sindaco il comm. Giulio D'Ali Staiti, fu recintata con una cancellata
poggiante su una zoccolatura di pietra.
La villa è di forma rettangolare con 4 ingressi, il principale dei quali è sul
viale Regina Margherita, i secondari sono sulle vie Palmerio Abbate, Osorio e
Spalti. L'interno è diviso in 40 e più aiuole, fiancheggiate da viali
sufficientemente larghi; bellissimo è il viale delle palme che ha per sfondo un
piccolo laghetto artificiale. Adornano la villa diverse erme, parti di colonne,
capitelli ed elementi lapidei vari. La villa è di particolare interesse per gli
alberi di alto fusto e per le piante esotiche che vi prosperano, molte delle quali
appartengono a specie rare che difficilmente si incontrano nei giardini del
trapanese.
Il giardino, inserito nel contesto urbano di Trapani, non rappresenta un bene
solo perché area verde urbana, ma anche perché è testimonianza di un
particolare momento storico di ideazione e progettazione di giardini pubblici.
Il giardino, con le costruzioni circostanti, vanno a configurare un singolare
paesaggio, costituito da una vasta articolazione di elementi fra loro
complementari.
La villa è censita al nuovo catasto edilizio urbano del comune di Trapani con
le seguenti classificazioni:
- partita 1900, foglio 7, sezione E, particella 37, viale Regina
Margherita, comune di Trapani.
Accertato che la villa Roccaforte, precedentemente denominata villa Burgarella,
è ubicata nel comune di Erice, in contrada Rigaletta vicino la S.S. 113
Trapani-Palermo: edificata intorno al 1870, insiste su un'area di forma
regolare all'interno di una vasta tenuta, posta in pendio, di proprietà della
famiglia Zammarano, dalla quale si domina tutta la vallata sottostante.
La struttura edilizia della villa si sviluppa attorno ad una corte interna su
cui prospetta la casa dei proprietari e il corpo dei servizi con annessi i
magazzini e le stalle. Il corpo principale del fabbricato è costituito dalla
casa di tipo ottocentesco, simmetrica rispetto all'asse della facciata. Al di
là del muro laterale e posteriore della villa si estende un'ampia area adibita
a giardino, in parte manomesso per motivi utilitaristici. Infatti in questo
giardino le istanze dilettevoli e l'assunto utilitarista sono compresi in uno
stesso sistema: oltre al boschetto e al parterre, si trovano anche l'orto, il
vigneto e il frutteto. Il giardino, pur fondandosi su un tracciato regolare, è
improntato a quella attenzione per il paesaggio e per le forme della natura che
è riflesso dei precisi interessi naturalistici di alcuni ambienti siciliani
dell'epoca del suo impianto.
Il giardino antistante il prospetto principale e laterale della villa è
ripartito in parterres geometrici da aiuole, bordate da siepi di bosso, con
fiori ed esemplari isolati di specie arbustive esotiche; l'area compresa tra il
prospetto posteriore e laterale, attualmente in stato di inselvatichimento è
segnata da un canale di scolo delle acque e da una vasca che raccoglie le acque
di una piccola sorgente che si trova più a monte.
Scansione principale dell'intero giardino è quella operata dai tre viali di
lecci, di ficus Benjamina e di palme Phoenix che ripartiscono l'area in
rettangoli utilizzati a frutteto ed agrumeto.
Elemento di particolare interesse è la disposizione a cerchio dei cipressi.
La villa e l'annesso giardino sono rispettivamente censiti al nuovo catasto
edilizio urbano del comune di Erice con le seguenti classificazioni:
- partita 355, foglio 213, particella 71, sub. 12, via Nazionale TP-PA,
piano 1°-2°-terra, Burgarella Gaspare fu Agostino.
Nonché al catasto terreni del comune di Erice:
- partita 21125, foglio 213, particella 44, superficie Ha. 00.09.90,
fabbricato rurale; particella 80, superficie Ha. 01.98.80, agrumeto; particella
91 superficie Ha. 00.33.10, seminativo arboreo; particella 114, superficie Ha.
00.30.00, mandorleto; particella 115, superficie Ha. 00.51.10, seminativo
arboreo; Angelo Filippo, concedente in parte; Burgarella Marianna, nata a
Trapani il 13 marzo 1903 fu Gaspare (livellaria) de cuius; Chiesa Matrice
(concedente in parte); Tedesco Zammarano Amedeo, nato a Garbatula (Africa) l'11
ottobre 1925; Tedesco Zammarano Silvio, nato a Roma il 17 settembre 1926;
Chimieri Gioia, nata a Napoli il 13 giugno 1933;
Considerato, quindi, nel confermare la proposta di vincolo delle ville
sopraelencate, ai sensi dell'art. 1, n. 2 della legge 29 giugno 1939, n. 1497,
di potere condividere le motivazioni espresse al riguardo dalla Commissione
provinciale per la tutela delle bellezze naturali di Trapani nel verbale della
seduta del 3 luglio 1995 anche riportate nella relazione tecnica, nei disegni e
negli stralci planimetrici, allegati al verbale stesso, ai quali si rimanda, e
che formano parte integrante del presente decreto;
Ritenuto, pertanto, che, nella specie ricorrono evidenti motivi di pubblico
interesse, per il cospicuo carattere di bellezza rivestito dalle ville e dai
giardini circostanti per la dichiarazione del loro notevole interesse
paesaggistico ai sensi dell'art. 1, n.2 della legge 29 giugno 1939, n. 1497.
Detti beni sono infatti una precisa testimonianza culturale delle valenze
estetiche, scientifiche e architettoniche di un particolare periodo storico
della città di Trapani.
I giardini annessi alle ville, costituiscono inoltre uno scenario sub-urbano di
rilevante interesse pubblico per il carattere e l'importanza della flora e per
il mirabile equilibrio fra natura e costruito.
Per tali motivi si rende necessario conservare l'assetto vegetazionale dei
giardini nel rispetto del loro status originario e di quelle varianti che si
sono sovrapposte nel corso dei secoli e che hanno determinato la forma
complessiva attuale, e, quindi, sottoporre a vincolo paesaggistico le ville e i
giardini storici di Trapani e Erice, sopra elencati, in conformità alla
proposta formulata dalla Commissione provinciale per la tutela delle bellezze
naturali e panoramiche di Trapani in data 3 luglio 1995;
Rilevato che per tutte le ville e i giardini sopra elencati, l'apposizione del
vincolo ex art. 1, comma 2, della legge 29 giugno 1939, n. 1497 comporta
l'obbligo per i proprietari, possessori o dententori, a qualsiasi titolo, degli
immobili, di mantenere inalterato lo status dell'intera area vincolata. All'interno
delle particelle sopra descritte, costituenti il giardino, gli interventi
dovranno simultaneamente tenere conto sia del disegno che del volume delle sue
parti che della sua decorazione o della scelta degli elementi vegetali o
minerali che lo costituiscono.
Gli interventi stessi, dovranno, altresì, rispettare l'evoluzione del giardino,
senza privilegiare un'epoca a spese di un'altra.
La scelta delle specie di alberi, di arbusti, di piante, di fiori da sostituire
dovrà essere tesa ad una volontà di mantenimento e di ricerca delle specie
originali.
Gli elementi di architettura, di scultura, di decorazioni fissi o mobili che
sono parte integrante del giardino non devono essere rimossi o spostati se non
nella misura necessaria per la loro conservazione o il loro restauro.
Le recinzioni interne e quelle perimetrali della villa, dovranno essere
mantenute nella loro più riconoscibile configurazione storica e, nel caso di
manutenzione ordinaria e straordinaria dovrà essere rispettata la tipologia
preesistente.
Ad ogni modo si dovrà presentare alla competente Soprintendenza dei beni
culturali ed ambientali, per la preventiva autorizzazione ai sensi dell'art. 7
della legge n. 1497/39, qualsiasi progetto di opere che possa modificare
l'aspetto esteriore della zona stessa;
Ritenuto di dovere affidare ad uno specifico ed autonomo provvedimento la
valutazione della proposta, espressa dalla citata Commissione nella medesime
seduta del 3 luglio 1995, di sottoporre a vincolo paesaggistico, ai sensi
dell'art. 1, nn. 3 e 4 della legge n. 1497/39, una vasta area dell'abitato di
Trapani e di Erice comprendente le ville e i giardini di cui sopra, proposta
che pertanto non si ratifica con il presente decreto;
Decreta:
Art. 1
Per le motivazioni espresse in premessa, le ville e i giardini storici
descritti nel verbale del 3 luglio 1995 della Commissione provinciale per la
tutela delle bellezze naturali e panoramiche di Trapani e delimitate nelle
planimetrie allegate, che formano parte integrante del presente decreto, sono
dichiarate di notevole interesse pubblico, in quanto bellezze individue ai
sensi dell'art. 1, numero 2, della legge 29 giugno 1939 n. 1497, nonché del
l'art. 9, nn. 1 e 2, del regolamento 3 giugno 1940 n. 1357 e dell'art. 1 della
legge 8 agosto 1985, n. 431.
Art. 2
Il presente decreto sarà trasmesso ai sindaci dei comuni di Trapani ed Erice
per la notificazione agli interessati, ai sensi dell'art. 6 della legge 29
giugno 1939, n. 1497 e dell'art. 11, comma 3, del regolamento approvato con
regio decreto n. 1357/40. La competente Soprintendenza curerà la trascrizione
del presente provvedimento, ai sensi dell'art. 11, comma 4, del regio decreto
n. 1357/40.
Art. 3
Il presente decreto sarà altresì pubblicato nella Gazzetta Ufficiale
della Regione siciliana.
Una copia della Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana, contenente
il presente decreto, sarà trasmessa, per il tramite della competente
Soprintendenza, ai comuni di Trapani ed Erice, perché venga depositata presso
gli uffici dei rispettivi comuni, ove gli interessati potranno prenderne
visione.
Art. 4
Avverso il presente decreto è esperibile il ricorso di cui al terzo comma
dell'art.6 della legge 29 giugno 1939, n. 1497, nonché ricorso giurisdizionale
innanzi al T.A.R. entro 60 giorni dalla data di notifica ai proprietari,
possessori o detentori degli immobili.
Palermo, 18 ottobre 1999.
|
MORINELLO |
Allegato
(Non sono riportate le planimetrie allegate da n. 1 a n. 14)
COMMISSIONE PROVINCIALE PER LA TUTELA DELLE BELLEZZE
NATURALI E PANORAMICHE DI TRAPANI
Verbale della seduta del 3 luglio 1995
L'anno 1995, il giorno 3 del mese di luglio alle ore 10,00 nei locali della
Soprintendenza per i beni culturali ed ambientali di Trapani, si è riunita la
Commissione provinciale per la tutela delle belle naturali e panoramiche,
nominata con decreto n. 8611 del 24 dicembre 1994, notificato a questa
Soprintendenza con nota n. 596 del 7 marzo 1995 e convocata dal Soprintendente
per trattare il seguente ordine del giorno:
- vincolo paesaggistico ai sensi dell'art. 1, n. 2 (bellezze individue
ville e giardini) e vincolo paesaggistico ai sensi dell'art. 1, nn. 3 e 4 della
legge n. 1497/39, di parte del territorio comunale di Trapani ed Erice;
- sono presenti: la dott.ssa Rosalia Camerata Scovazzo, presidente della
commissione, l'arch. Salvatore Caradonna e l'arch. Nicolò Abita, componenti
della commissione.
Assiste, disimpegnando le funzioni di segretario, la dott.ssa Angela Maggio,
assistente amministrativo della Soprintendenza per i beni culturali ed
ambientali di Trapani, designata con nota n. 66/DR dell'1 marzo 1990. Risulta
assente, anche se regolar mente invitata, la dott.ssa Francesca De Luca,
direttore dell'Ispettorato ripartimentale delle foreste.
La commissione, preso atto della nota assessoriale n. 3589 del 6 dicembre 1994,
redige il seguente verbale che annulla i precedenti, ossia del 31 gennaio e 7
febbraio 1994.
La dott.ssa Rosalia Camerata Scovazzo dichiara aperta la seduta e legge
l'elenco delle ville che saranno riesaminate nel presente ordine del giorno:
Comune di Trapani
1) Villa Abate Nobili;
2) Villa Francesca;
3) Villa Maria;
4) Villa Burgarella - Le Torri;
5) Villa Pampalone;
6) Villa Margherita o Villa Comunale;
Comune di Erice
1) Villa Roccaforte.
Il presidente invita a partecipare alla seduta l'arch. Gaspare Bianco,
dirigente tecnico della sezione P.A.U., al quale viene chiesto di relazionare
sulle ville di cui sopra e sui risultati dell'indagine svolta a campione su
altre ville del trapanese per informare la commissione sullo stato di
conservazione e tutela e stabilire quindi eventuali priorità da adottare per la
stesura dei prossimi elenchi di ville da tutelare.
L'arch. Gaspare Bianco così relaziona:
"Lo studio delle ville e dei giardini storici, attivato da questa
Soprintendenza, si inserisce in un momento particolarmente delicato della
conoscenza e della gestione del territorio della provincia di Trapani. Di
fronte alla problematica così drammatica e complessa dei centri antichi delle
città in realtà sconosciuti e solo da poco oggetto dei primi provvedimenti di
recupero, gli studi fino ad ora condotti sulle trasformazioni urbane e
territoriali delle aree periferiche hanno sottovalutato la problematica della
residenza suburbana storica. Nello specifico caso trapanese, la diffusione
suburbana della architettura di villa, dal XVIII sec. in poi, è tale che
riconoscerla e ritrovarla nel suo essere e divenire, significa fare ricerca
territoriale urbana. Ad un'analisi attenta appare evidente come la polarità di
villa, con le sue infrastrutture originarie, risultino in definitiva le matrici
dello sviluppo urbano, avvenuto a partire dalla seconda metà del secolo scorso.
E' evidente che il censimento ed il rilievo di esse rappresenta il momento
della conoscenza dello spazio architettonico, conoscenza che significa presa di
coscienza dello spazio da ogni punto di vista, da quello storico filologico a
quello strutturale, da quello ambientale a quello ecologico, e che consente di
produrre una serie di preziose testimonianze e documentazioni indispensabili
per il recupero ed il restauro del patrimonio culturale. E' in questa logica
che si inseriscono la legge n. 1497/39 e la legge n. 431/85.
Nelle previsioni della legge n. 431/85, art. 1, comma 3, dovevano sottoporsi
opes legis a vincolo paesistico i beni di cui al numero 2 dell'art. 1 della
legge 29 giugno 1939, n. 1497 (ville e giar dini).
Subito dopo l'entrata in vigore della legge n. 431/85, con circolare n. 1691
del 16 ottobre 1985 l'Assessorato regionale dei beni culturali ed ambientali
impartiva istruzioni sulle procedure da adottare per la redazione della
cartografia dei vincoli apposti ai sensi della legge Galasso e sulla
compilazione degli elenchi delle ville e giardini che ricadevano nelle
previsioni della legge stessa.
Per queste ultime l'elenco doveva essere approvato dalla commissione
provinciale per la tutela delle bellezze naturali e panoramiche, e trasmesso
con la documentazione di merito all'Assessorato regionale.
Pertanto si è provveduto a redigere un primo elenco interessante alcune ville
della provincia di Trapani dislocate lungo l'asse stradale Trapani-Palermo.
Trattasi di ville risalenti ad un arco temporale che parte dai primi
dell'Ottocento per giungere ai primi decenni del nostro se colo.
Dal punto di vista architettonico esse, pur offrendo alcuni episodi alquanto
raffinati, sono accomunate da un eclettismo che conferisce caratteri ora
classici, ora un po' più inclini al manierismo, ora spiccatamente liberty.
Oggi queste ville versano in condizioni di degrado e rischiano di essere
cancellate definitivamente con una irrimediabile perdita di un patrimonio
culturale che testimonia un preciso periodo storico della città di Trapani e di
Erice.
Il decadimento di queste ville e giardini storici ha origini di verse.
Alle difficoltà di gestione e manutenzione da parte della proprietà privata, si
sono aggiunte altre, ancora più pericolose, cause di depauperamento. Infatti la
trasformazione progressiva ed inesorabile prodotta dalla crescita urbana, le
mutazioni produttive del territorio, la radicale trasformazione tecnologica del
settore agricolo, hanno condotto a modificazioni ambientali così pesanti da non
poter non influire sui brani di verde storico e sui giardini che ne erano parte
integrante.
Possiamo definire il giardino storico una composizione architettonica e
vegetale che per la sua non comune bellezza si configura come bene culturale,
storico ed artistico di particolare interesse pubblico.
Esso è testimonianza culturale complessa di interessi estetici, scientifici e
tecnologici che, nel corso della sua vita hanno contribuito alla sua creazione
ed alle sue manutenzioni/modificazioni.
Il giardino, al pari di ogni altra risorsa, costituisce un unicum, limitato,
peribile, irripetibile, con un proprio processo di sviluppo, una storia
(nascita, crescita, mutazione, degrado) che riflette la società e le culture
che l'hanno ideato, costruito, usato o che, comunque, sono entrate in relazione
con esso.
Pertanto la denominazione di giardino storico si può applicare sia ai giardini
modesti che a parchi ordinati o paesistici. Sia che sia legato o no ad un
edificio, di cui è allora il complemento inseparabile, il giardino storico non
può essere separato dal suo intorno ambientale urbano o rurale, artificiale o
naturale e la sua tutela e conservazione è perciò inscindibile da un corretta
opera di programmazione e di pianificazione delle risorse.
Il giardino storico ci appare oggi il frutto di successive composizioni e
ricostruzioni di un complesso dinamico dove vandalismi umani, intemperie
climatiche, da un lato, e soprattutto la incontenibile vitalità della natura,
dall'altro, hanno sempre insieme congiurato ad alterare, modificare,
distruggere un assetto che progettisti e costruttori si sono sforzati, nel
corso del tempo, di imporre al corpo vivente del giardino. Ora è evidente che,
se al giardino storico è assegnato un valore in quanto bene culturale, questo
valore persiste sino a che il giardino mantiene le sue caratteristiche di
documento culturale e pertanto non può essere stravolto nei rapporti e nella
conformazione, mutato attraverso arbitrari abbellimenti floristici o arborei,
degradato attraverso l'incuria, l'incompetenza degli interventi, l'abbandono
all'inselvatichimento.
Insomma, il bene culturale giardino storico non è un verde urbano; non assume
cioè il valore di bene soprattutto in quanto semplice area verde sita in città,
ma come prodotto architettonico qualificato dagli interventi di ideazione e
costruzione avvenuti in epoca storica.
In un contesto urbano, inoltre, il giardino con la villa e le costruzioni
circostanti vanno a configurare un singolare paesaggio costituito da una vasta
articolazione di elementi fra loro complementari tra i quali il verde come
arredo urbano si inserisce con una sua identità.
Un'analisi del significato più generale di questi spazi verdi, al l'interno del
tessuto urbano, ci conduce ad una lettura univoca del significato e
dell'importanza di queste aree.
Infatti giustificazioni alla tutela si possono trovare anche sul piano igienico
(assorbimento di rumori e polvere), delle regolazioni del microclima
(ombreggiamento e traspirazione), del servizio (spazio di uso pubblico),
dell'equilibrio ecologico (possibili individuazioni di biotipi).
Ma la caratteristica più importante è quella che questi spazi verdi
costituiscono un contrappunto rispetto alla città muraria, attraverso le
proprie connotazioni di morfologia urbana, di colore, odore, variabilità nel
tempo.
Si passa quindi all'esame delle singole ville, attraverso la proiezione di un
congruo numero di diapositive.
Terminata la proiezione delle stesse l'arch. G.Bianco è invitato ad
allontanarsi dalla stanza per permettere alla commissione di discutere sugli
argomenti posti all'ordine del giorno.
La commissione inizia quindi i lavori con l'esame della villa:
Abate Nobili
La villa è situata in via Marconi, lungo quell'asse di espansione ottocentesca
Trapani-Palermo, dove si trovano altre ville dello stesso periodo.
La villa, costruita secondo un progetto unitario datato 1870, doveva essere la
residenza estiva della famiglia Burgarella. Venne edificata su una porzione del
latifondo appartenuto ai Quartana. La villa non fu mai completata nelle
decorazioni interne, a causa della scomparsa prematura di un componente della
famiglia. Attualmente la villa, pur rimanendo integra come manufatto architettonico,
ha purtroppo perso le sue valenze originali, il carattere unico del giardino
mediterraneo, in cui le esigenze produttive venivano connesse a quelle
puramente estetiche. Eventi storici (bellici), naturali (alluvioni) e le mutate
condizioni economiche dei proprietari hanno segnato l'intera composizione. Oggi
del giardino restano le grandi masse arboree; sono invece andati distrutti
viali e sentieri e in parte danneggiate siepi e alcune essenze connotanti
l'originaria struttura del giardino.
L'intera composizione planimetrica dell'area su cui insiste la villa è regolata
da un viale principale, ideale asse di simmetria, che dall'ingresso di via
Marconi attraversa tutta la villa. Il viale giunge ad una seconda area
perimetrata che delimita la villa e il giardino all'italiana antistante.
Il giardino si estende su un'area di forma trapezoidale ed è formato da due
parti distinte: il giardino utilitario, che si sviluppa ai bordi del viale
principale d'ingresso, impiantato secondo una originaria e precisa suddivisione
del terreno, coltivato ad agrumeto ed a orto ed il giardino estetico,
antistante il prospetto principale e laterale del fabbricato, che si articola
in parterres geometrici con aiuole a perimetro curvilineo con fiori ed
esemplari isolati di specie arbustive quali: l'araucaria, filari di cipressi,
siepi d'alloro, cycas, dracena, yucca, ecc...
La villa, tipologicamente definibile "palazzo", si articola su tre
livelli, oltre ad un piano di servizio che occupa parzialmente l'ala sud del
fabbricato. Nel secondo corpo di fabbrica, staccato dalla villa, trovano posto
i depositi, le stalle, i locali di servizio e l'ingresso secondario coperto.
La villa con il suddetto corpo annesso definisce la corte retrostante dalla
quale continua il viale coperto da pergolato ai cui bordi le aree sono
coltivate ad uliveto.
La villa e l'annesso giardino, meglio evidenziati nell'allegata planimetria
"C" e planimetria catastale "D" con una campitura a righe
oblique, costituiscono la "bellezza individua" e sono rispettivamente
censiti al:
Catasto urbano del comune di Trapani
- beni comuni non censibili, unità immobiliare: identificativo; partita
A, foglio 12, particella 525, sub. 1, via Guglielmo Marconi, piano terra; sub.
5, via TP-PA e via Guglielmo Marconi, piano terra;
- Fontana Anna, nata a Trapani il 20 ottobre 1957, codice fiscale FNT NNA
57R60 L331Z (proprietaria per 1/2); Fontana Daniela Maria, nata a Trapani il 21
maggio 1965, codice fiscale FNT DLM 65E61 L331L (proprietaria per 1/2); unità
immobiliare: identificativo; partita 1029052, foglio 12, particella 91, sub. 5,
consistenza mq. 43, via Nazionale TP-PA, piano terra; particella 525, sub. 4,
via Gugliemo Marconi, piano 2°-3°;
- Burgarella Francesca, nata a Trapani il 2 agosto 1935, codice fiscale
BRG FNC 35M42 L331P (proprietaria per 1000/1000); unità immobiliare:
identificativo; partita 1029053, foglio 12, particella 525, sub. 3, consistenza
mq. 9,5, via Gugliemo Marconi, piano terra-1°; particella 526, sub. 5, area
Urbana di mq. 35;
- Burgarella Maria Antonietta, nata a Trapani il 14 marzo 1927, codice
fiscale BRG MNT 27C54 L331F (proprietaria per 1000/1000); unità immobiliare:
identificativo; partita 1029055, foglio 12, particella 525, sub. 2, consistenza
mq. 8, via Gugliemo Marconi, piano terra-1°;
- Burgarella Maria Antonietta, nata a Trapani il 14 marzo 1927, codice
fiscale BRG MNT 27C54 L331F (proprietaria per 54/100); Burgarella Francesca,
nata a Trapani il 2 agosto 1935, codice fiscale BRG FNC 35M42 L331P
(proprietaria per 46/100); unità immobiliare: identificativo; partita 1029054,
foglio 12, particella 91, sub. 7, consistenza mq. 86, via Nazionale TP-PA,
piano terra;
- Burgarella Emanuela, nata a Trapani il 24 settembre 1944, codice
fiscale BRG MNL 44P64 L331X (proprietaria per 1000/1000); partita 1029057,
foglio 12, particella 91, sub. 1, consistenza mq. 70, via Nazionale TP-PA,
piano terra; sub. 2, vani 3, via Nazionale TP-PA, piano terra; sub. 3,
consistenza mq. 92, via Nazionale TP-PA, piano terra; sub. 4, vani 3, via
Palermo, piano terra-1°;
- Salvo Natale, nato a Trapani il 10 luglio 1920, codice fiscale SLV NTL
20L10 L331Z (proprietario per 1/3); Salvo Maria Antonia, nata a Trapani il 4
aprile 1956, codice fiscale SLV MNT 56D44 L331O (proprietario per 1/3); Salvo
Bartolomeo, nato a Trapani il 23 gennaio 1960, codice fiscale SLV BTL 60L23
L3313 (proprietario per 1/3); unità immobiliare: identificativo; partita
1031314, foglio 12, particella 91, sub. 6, consistenza mq. 32, via Nazionale
TP-PA, piano terra;
Catasto terreni del comune di Trapani
- Burgarella Anna Maria, nata a Trapani il 18 gennaio 1929, codice
fiscale BRG NMR 29A58 L331K (proprietaria per 1/4); Burgarella Emanuela, nata a
Trapani il 24 settembre 1944, codice fiscale BRG MNL 44P64 L331X (proprietaria
per 1/4); Burgarella Francesca, nata a Trapani il 5 agosto 1935, codice fiscale
BRG FNC 35M42 L331P (proprietaria per 1/4); Burgarella Maria Antonietta, nata a
Trapani il 14 marzo 1927, codice fiscale BRG MNT 27C54 L331F (proprietaria per
1/4); partita 45797, foglio 12, particella 5, superficie Ha. 00.61.10, qualità
seminativo; particella 6, superficie Ha. 00.33.90, qualità orto irriguo;
particella 518 (ex 31a), superficie Ha. 00.13.95; particella 516;
- Fontana Anna, nata a Trapani il 20 ottobre 1957, codice fiscale FNT NNA
57R60 L331Z (proprietaria per 1/2); Fontana Daniela Maria, nata a Trapani il 21
maggio 1965, codice fiscale FNT DLM 65E61 L331L (proprietaria per 1/2); foglio
12, particella 522 (ex 28g), superficie Ha. 00.15.98, qualità agrumeto;
- Burgarella Francesca, nata a Trapani il 2 agosto 1935, codice fiscale
BRG FNC 35M42 L331P (proprietaria per 1000/1000); foglio 12, particella 520 (ex
28e), superficie Ha. 00.11.20, qualità agrumeto; particella 526 (ex 31b);
- Burgarella Maria Antonietta, nata a Trapani il 14 marzo 1927, codice
fiscale BRG MNT 27C54 L331F (proprietaria); foglio 12, particella 519 (ex 28d),
superficie Ha. 00.02.09, qualità agrumeto; particella 521 (ex 28df), superficie
Ha. 00.16.39, qualità agrumeto;
- Burgarella Anna Maria, nata a Trapani il 18 gennaio 1929, codice
fiscale BRG NMR 29A51 L331K (proprietaria); foglio 12, particella 517 (ex 28b),
superficie Ha. 00.26.20, qualità agrumeto; particella 564 (ex 29), superficie
Ha. 00.00.82, qualità fabbricato rurale;
- Burgarella Emanuela, nata a Trapani il 24 settembre 1944, codice
fiscale BRG MNL 44P64 L331X (proprietaria); foglio 12, particella 524 (ex 28i),
superficie Ha. 00.21.70, qualità agrumeto;
Considerato che la villa con il giardino circostante rappresenta una
testimonianza culturale complessa di interessi estetici, scientifici,
tecnologici e architettonici di un particolare periodo storico della città di
Trapani;
Considerato che il fabbricato e il giardino annesso alla villa Abate Nobili,
per la loro complementarietà e per la loro non comune bellezza, costituiscono
un particolare scenario sub-urbano, di rilevante interesse paesistico, per il
carattere e l'importanza della flora e per il mirabile equilibrio fra natura e
costruito;
Considerato che è necessario conservare l'assetto vegetazionale del giardino
che rispetti l'originario o più spesso quelle serie di varianti che si sono
sovrapposte nel corso dei secoli e che hanno determinato la sua forma
complessiva attuale;
Ritenuto, infine, che per maggiore salvaguardia dell'area presa in esame, si
debbano rispettare delle limitazioni, derivanti dal vincolo stesso, si
impartiscono le seguenti prescrizioni:
- l'intera area vincolata dovrà essere sottoposta a vincolo di
inedificabilità assoluta;
- gli immobili ricadenti nelle particelle, sopra descritte, po tran no
essere sottoposti ai soli interventi di manutenzione ordinaria, straordinaria,
di restauro e di risanamento conservativo;
- all'interno delle particelle, costituenti il giardino, gli interventi
dovranno simultaneamente tenere conto sia del disegno che del volume delle sue
parti che della sua decorazione o della scelta degli elementi vegetali o
minerali che lo costituiscono;
- gli interventi stessi, dovranno, altresì, rispettare l'evoluzione del
giardino, senza privilegiare un'epoca a spese di un'altra;
- la scelta delle specie di alberi, di arbusti, di piante, di fiori da
sostituire dovrà essere tesa ad una volontà di mantenimento e di ricerca delle
specie originali;
- gli elementi di architettura, di scultura, di decorazione fissi o
mobili che sono parte integrante del giardino non devono essere rimossi o
spostati se non nella misura necessaria per la loro conservazione o il loro
restauro;
- le recinzioni interne e quelle perimetrali della villa dovranno essere
mantenute nella loro più riconoscibile configurazione storica e, nel caso di
manutenzione ordinaria e straordinaria, dovrà essere rispettata la tipologia
preesistente;
- sono vietate opere che possano recare danni diretti o indiretti alle
piante e che possano pregiudicare il decoro e l'aspetto estetico del giardino;
- non potranno essere consentite modificazioni dell'ambiente fisico
(canalizzazioni, sistemi di irrigazione, strade, parcheggi, sistemi di
coltivazione, ecc...) che possano essere dannose per l'equilibrio ecologico
dell'area presa in esame;
- ogni intervento all'interno dell'intera area vincolata dovrà essere
preventivamente sottoposto all'esame e alla valutazione della competente
Soprintendenza;
- la commissione, esaminata la documentazione relativa alla villa Abate
Nobili, dopo un'ampia e approfondita discussione, dichiara di notevole
interesse paesistico ex art. 1, n. 2 della legge n. 1497/39 (bellezza
individua), gli immobili costituenti la villa Abate Nobili e quindi propone di
sottoporre gli stessi a tutte le disposizioni di cui alla legge, nonché alle
prescrizioni previste nel presente provvedimento.
Villa Francesca
Subito dopo il quadrivia dell'autostrada A29 e la via Marconi, sulla S.S. 113
Trapani-Palermo in contrada Rigaletta-Milo, sorge villa Francesca, un tempo
villa Aula Adragna d'Altavilla, edificata intorno al 1890. La villa insiste su
un'area di forma irregolare ed è delimitata: ad ovest da un canale artificiale
di raccolta d'acqua, a nord dalla S.S. 113 e ad est e a sud da trazzere interne
a servizio delle proprietà.
L'area, bipartita dal viale d'ingresso fiancheggiato da palme e da ficus
Benjamina e prospiciente la S.S. 113, è destinata a giardino utilitario
coltivato ad agrumeto e ad oliveto, mentre la parte immediatamente adiacente la
villa risulta destinata a giardino estetico e a giardino utilitario così la
zona retrostante la villa.
L'impostazione della villa è quanto mai semplice constando di un corpo di
fabbrica ad "U" con facciate perfettamente piane il cui asse di
simmetria è ruotato di circa 15° rispetto all'asse del viale d'ingresso e si
compone di due elevazioni fuori terra: piano terra e primo piano.
Il corpo basso dei servizi sul lato ovest contribuisce a definire il piazzale
antistante la villa. All'interno dell'area del giardino sorge un ulteriore corpo
di fabbrica con corte interna destinato a stalla, magazzini e deposito derrate
che versa in precarie condizioni di conservazione.
Il fronte principale della villa, di gusto neoclassico, è scandito dai due
portoni d'ingresso e dalle finestre inquadrate da mostre e coronate da cappelli
rettilinei, triangolari e semicircolari.
Il giardino prospiciente la villa è suddiviso in settori non simmetrici, anche
se traspare un'intenzione di simmetria successivamente abbandonata, tant'è che
da un lato del viale abbiamo un giardino estetico con impianto geometrico a
comparti con al centro una cycas le cui aiuole sono bordate da siepi di bosso
ed arricchite dalla presenza di alberi di Giuda, dalle palme e da un esemplare
di ficus bengalensis, disposti però senza una norma compositiva; la parte
opposta del viale invece è coltivata ad agrumeto. Lo slargo retrostante la
villa è cinto da magnolie, yucche e ficus benjamina e da una vegetazione bassa
di agavi americane. La rimanente parte del giardino retrostante è coltivata ad
uliveto con la sola presenza di un viale di pini.
La presenza di gazebi in muratura, di panchine in pietra, di una vasca con
puttini e di spazi ombreggiati da piante rampicanti contribuiscono al decoro
del giardino.
La villa e l'annesso giardino, meglio evidenziati nell'allegata planimetria
"C" e planimetria catastale "D" con una campitura a righe
oblique, costituiscono la "bellezza individua" e sono rispettivamente
censiti al:
Catasto urbano del comune di Trapani
- Aula Francesco, nato a Trapani il 31 marzo 1905, codice fiscale LAU FNC
05C31 L331E, de cuius il 26 settembre 1991; eredi: Barraco Mafalda, nata
a Pola il 24 gennaio 1931, codice fiscale BRR MLD 31A64 G778N e Aula Leonarda,
nata a Roma il 29 gennaio 1940, codice fiscale LAU LRD 40A69 H501V; unità
immobiliare: identificativo; partita 100, foglio 13, particella 6, sub. 1,
contrada Milo, piano terra; sub. 2, contrada Milo, piano terra; sub. 3,
contrada Milo, piano terra; sub. 4, contrada Milo, piano terra; sub. 5,
contrada Milo, piano 1°; particella 8, sub. 1, contrada Milo, piano terra; sub.
2, contrada Milo, piano terra; sub. 4, contrada Milo, piano terra-1°-2°;
Catasto terreni del comune di Trapani
- Aula Francesco, nato a Trapani il 31 marzo 1905, codice fiscale LAU FNC
05C31 L331E, de cuius il 26 settembre 1991; eredi: Barraco Mafalda, nata
a Pola il 24 gennaio 1931, codice fiscale BRR MLD 31A64 G778N e Aula Leonarda,
nata a Roma il 29 gennaio 1940, codice fiscale LAU LRD 40A69 H501V; partita
18972, foglio 13, particella 5, superficie Ha. 00.00.74, qualità fabbricato
rurale; particella 7, superficie Ha. 01.36.20, qualità agrumeto; particella 10,
superficie Ha. 01.58.50, qualità uliveto; particella 93, superficie Ha.
00.59.20, qualità agrumeto; particella 12, superficie Ha. 00.09.60, qualità
fabbricato rurale; particella 243, superficie Ha. 00.38.50, qualità seminativo;
particella 11, superficie Ha. 08.71.90, qualità seminativo (q.ta parte);
Considerato che la villa con il giardino circostante rappresenta una
testimonianza culturale complessa di interessi estetici, scientifici,
tecnologici e architettonici di un particolare periodo storico della città di
Trapani;
Considerato che il fabbricato e il giardino annesso alla villa Francesca, per
la loro complementarietà e per la loro non comune bellezza, costituiscono un
particolare scenario sub-urbano, di rilevante interesse paesistico, per il
carattere e l'importanza della flora e per il mirabile equilibrio fra natura e
costruito;
Considerato che è necessario conservare l'assetto vegetazionale del giardino
che rispetti l'originario o più spesso quelle serie di varianti che si sono
sovrapposte nel corso dei secoli e che hanno determinato la sua forma
complessiva attuale;
Ritenuto, infine, che per maggiore salvaguardia dell'area presa in esame, si debbano
rispettare delle limitazioni, derivanti dal vincolo stesso, si impartiscono le
seguenti prescrizioni:
- l'intera area vincolata dovrà essere sottoposta a vincolo di
inedificabilità assoluta;
- gli interventi consentiti agli immobili ricadenti nelle particelle
sopra descritte, potranno essere sottoposti ai soli interventi di manutenzione
ordinaria, straordinaria, di restauro e risanamento conservativo;
- all'interno delle particelle sopra descritte, costituenti il giardino,
gli interventi dovranno simultaneamente tenere conto sia del disegno che del
volume delle sue parti che della sua decorazione o della scelta degli elementi
vegetali o minerali che lo costituiscono;
- gli interventi stessi dovranno, altresì, rispettare l'evoluzione del
giardino, senza privilegiare un'epoca a spese di un'altra:
- la scelta delle specie di alberi, di arbusti, di piante, di fiori da
sostituire dovrà essere tesa ad una volontà di mantenimento e di ricerca delle
specie originali;
- gli elementi di architettura, di scultura, di decorazione fissi o
mobili che sono parte integrante del giardino non devono essere rimossi o
spostati se non nella misura necessaria per la loro conservazione o il loro
restauro;
- le recinzioni interne e quelle perimetrali della villa dovranno essere
mantenute nella loro più riconoscibile configurazione storica e, nel caso di
manutenzione ordinaria e straordinaria, dovrà essere rispettata la tipologia
preesistente;
- sono vietate opere che possano recare danni diretti o indiretti alle
piante e che possano pregiudicare il decoro e l'aspetto estetico del giardino;
- non potranno essere consentite modificazioni dell'ambiente fisico
(canalizzazioni, sistemi di irrigazione, strade, parcheggi, sistemi di
coltivazione, ecc...) che possano essere dannose per l'equilibrio ecologico
dell'area presa in esame;
- ogni intervento all'interno dell'intera area vincolata dovrà essere
preventivamente sottoposto all'esame e alla valutazione della competente
Soprintendenza;
- la commissione, esaminata la documentazione relativa alla villa
Francesca, dopo un'ampia e approfondita discussione, dichiara di notevole
interesse paesistico ex art. 1, n. 2 della legge n. 1497/39 (bellezza
individua), gli immobili costituenti la villa Francesca e quindi propone di
sottoporre gli stessi a tutte le disposizioni di cui alla legge, nonché alle
prescrizioni previste nel presente provvedimento.
Villa Maria
La villa, edificata alla fine della seconda metà dell'ottocento, si trova in
contrada Milo, lungo la strada statale n. 113 Trapani-Palermo. Si compone di
due elevazioni fuori terra: piano terra e primo piano. Le facciate sono
rigidamente simmetriche intonacate di colore rosa chiaro con ricorsi e conci
d'angolo caratterizzati dal bianco.
Il giardino antecedente alla costruzione della villa fu impiantato su di
un'area di forma trapezoidale, limitrofa al giardino di villa Francesca dalla
quale è diviso da una stradella interpoderale. Un lungo viale d'accesso bordato
da alti ficus e pini conduce alla fabbrica padronale davanti alla quale è una
situazione composita a viali, in parte sinuosi ed in parte regolari (con
scambiatori circolari di percorsi), ed aggruppamenti sparsi di specie arboree e
arbustive alcune delle quali esotiche.
Il giardino retrostante la villa ad impianto regolare risulta suddiviso, dalla
continuazione del viale d'ingresso, in due grandi aree che si articolano in
quattro settori geometrici definiti da percorsi trasversali i cui perimetri
sono bordati da siepi di bosso e da diversi arbusti.
L'impianto del giardino è nel suo insieme particolarmente elegante, suddiviso
in aiuole alcune contornate da sassi di pietra locale. Esso ospita varie specie
fra le quali: il ficus magnolioides, il ficus benjamina, oltre alle due
araucarie disposte come al solito simmetricamente di fronte al prospetto
principale. Ci sono anche numerose robinie e palme che tra l'altro contornano
il viale d'ingresso. La vegetazione bassa è costituita da piante, come la
kenzia, il papiro, il bambù, la dracena e l'aloe.
Lateralmente alla villa troviamo, inoltre, un particolare roseto inserito nel
giardino all'italiana, di piccole dimensioni.
La villa e l'annesso giardino, meglio evidenziati nell'allegata planimetria
"C" e planimetria catastale "D" con una campitura a righe
oblique, costituiscono la "bellezza individua" e sono rispettivamente
censiti al:
Catasto urbano del comune di Trapani
- D'Alì Antonio, nato a Trapani il 24 giugno 1919, codice fiscale DLA NTN
19H24 L331N (proprietario per 3/6); D'Alì Giacomo, nato a Trapani il 15 aprile
1947, codice fiscale DLA GCM 47D15 L331W (proprietario per 1/6); D'Alì Pietro,
nato a Trapani il 25 maggio 1949, codice fiscale DLA PTR 49E25 L331Y
(proprietario per 1/6); D'Alì Antonio, nato a Trapani il 25 dicembre 1951,
codice fiscale DLA NTN 51T25 L331T (proprietario per 1/6); unità immobiliare:
identificativo; partita 17982, foglio 13, particella 21, vani 29, via S.N.
TP-PA-Milo, piano terra-1°-2°;
Catasto terreni del comune di Trapani
- D'Alì Antonio, nato a Trapani il 24 giugno 1919, codice fiscale DLA NTN
19H24 L331N; partita 49597, foglio 13, particella 16, superficie Ha. 00.88.40,
qualità agrumeto; particella 17, superficie Ha. 00.00.11, qualità fabbricato
rurale; particella 18, superficie Ha. 00.01.30, qualità fabbricato rurale;
particella 20, superficie Ha. 00.00.13, qualità fabbricato rurale; particella
22, superficie Ha. 01.30.00, qualità frutteto; particella 23, superficie Ha.
00.01.10, qualità F.U. d'accertare;
Considerato che la villa con il giardino circostante rappresenta una
testimonianza culturale complessa di interessi estetici, scientifici,
tecnologici e architettonici di un particolare periodo storico della città di
Trapani;
Considerato che il fabbricato e il giardino annesso alla villa Maria, per la
loro complementarietà e per la loro non comune bellezza, costituiscono un
particolare scenario sub-urbano, di rilevante interesse paesistico, per il
carattere e l'importanza della flora e per il mirabile equilibrio fra natura e
costruito;
Considerato che è necessario conservare l'assetto vegetazionale del giardino
che rispetti l'originario o più spesso quelle serie di varianti che si sono
sovrapposte nel corso dei secoli e che hanno determinato la sua forma
complessiva attuale;
Ritenuto, infine, che per maggiore salvaguardia dell'area presa in esame, si
debbano rispettare delle limitazioni, derivanti dal vincolo stesso, si
impartiscono le seguenti prescrizioni:
- l'intera area vincolata dovrà essere sottoposta a vincolo di
inedificabilità assoluta;
- gli interventi consentiti agli immobili ricadenti nelle particelle
sopra descritte, potranno essere sottoposti ai soli interventi di manutenzione
ordinaria, straordinaria, di restauro e risanamento conservativo;
- all'interno delle particelle costituenti il giardino, gli interventi
dovranno simultaneamente tenere conto sia del disegno che del volume delle sue
parti che della sua decorazione o della scelta degli elementi vegetali o
minerali che lo costituiscono;
- gli interventi stessi dovranno, altresì, rispettare l'evoluzione del
giardino, senza privilegiare un'epoca a spese di un'altra;
- la scelta delle specie di alberi, di arbusti, di piante, di fiori da
sostituire dovrà essere tesa ad una volontà di mantenimento e di ricerca delle
specie originali;
- gli elementi di architettura, di scultura, di decorazione fissi o
mobili che sono parte integrante del giardino non devono essere rimossi o
spostati se non nella misura necessaria per la loro conservazione o il loro
restauro;
- le recinzioni interne e quelle perimetrali della villa dovranno essere
mantenute nella loro più riconoscibile configurazione storica e, nel caso di
manutenzione ordinaria e straordinaria, dovrà essere rispettata la tipologia
preesistente;
- sono vietate opere che possano recare danni diretti o indiretti alle
piante e che possano pregiudicare il decoro e l'aspetto estetico del giardino;
- non potranno essere consentite modificazioni dell'ambiente fisico
(canalizzazioni, sistemi di irrigazione, strade, parcheggi, sistemi di
coltivazione, ecc...) che possano essere dannose per l'equilibrio ecologico
dell'area presa in esame;
- ogni intervento all'interno dell'intera area vincolata dovrà essere
preventivamente sottoposto all'esame e alla valutazione della competente
Soprintendenza;
- la commissione, esaminata la documentazione relativa alla villa Maria,
dopo un'ampia e approfondita discussione, dichiara di notevole interesse
paesistico ex art. 1, n. 2 della legge n. 1497/39 (bellezza individua), gli
immobili costituenti la villa Maria e quindi propone di sottoporre gli stessi a
tutte le disposizioni di cui alla legge, nonché alle prescrizioni previste nel
presente provvedimento.
Villa Burgarella Le Torri
Nel tratto terminale della via Marconi, attraverso un viale di palme
Washingtonia filifera, si accede all'area di pertinenza della villa Burgarella
che fu costruita intorno al 1884-'85, erroneamente denominata sulle cartografie
villa Angelina.
La villa, di gusto un po' eclettico, è impostata lungo un asse fondamentale di
simmetria longitudinale cui sono rigorosamente coordinati tutti gli elementi
dell'organismo. Si compone di due elevazioni fuori terra: piano terra e primo
piano. I fronti della villa rispettano le leggi della simmetria con sporgenze
che creano un movimento volumetrico alla massa del fabbricato. Lo scalone d'ac
cesso al piano nobile caratterizza il contesto decorativo e volumetrico della
facciata principale ottenendo un risultato compositivo e scenografico di
notevole effetto. Esso, essendo scoperto, conferisce alla villa un carattere
prettamente estivo "di villeggiatura".
Impiantato nella seconda metà dell'ottocento, il giardino della villa Le Torri,
occupava un'area molto più estesa dell'attuale che nel tempo è stata
depauperata dalla speculazione edilizia.
L'impianto iniziale del giardino è ancora leggibile all'interno del muro
perimetrale. Esso conserva il tipico aspetto del giardino all'italiana.
Dal piazzale prospiciente la villa si dipana un viale di cui una Washingtonia
costituisce la fuga prospettica. Esso ripartisce il giardino in due aree, di
uguali dimensioni, disegnate da viali in parte sinuosi ed in parte regolari e
da aiuole a perimetro curvilineo bordate da siepi di bosso e ricche di palme ed
altre specie esotiche.
Nella parte retrostante la villa, il giardino diventa un boschetto di modeste
dimensioni impiantato su un'area caratterizzata dalla presenza di roccia
affiorante che evidenzia l'aspetto naturalistico del sito. All'interno di
questa zona, gli alberi e diverse specie esotiche, hanno raggiunto uno sviluppo
vegetativo liberi da costrizioni formali senza essere forzati ai bisogni
stilistici ed espressivi, conferendo dignità estetica all'area a verde.
La rimanente parte del giardino, esterna al muro di recinzione, una volta
giardino utilitario, risulta manomessa da recenti opere di urbanizzazione e
pertanto per essa sarebbe auspicabile un in ter vento di recupero atto a
ripristinare l'antico impianto a verde per restituire decoro e dignità
all'intero complesso di villa Le Torri.
La villa e l'annesso giardino, meglio evidenziati nell'allegata planimetria
"C" e planimetria catastale "D" con una campitura a righe
oblique, costituiscono la "bellezza individua" e sono rispettivamente
censiti al:
Catasto urbano del comune di Trapani
- Burgarella Giuseppe, nato a Trapani il 2 febbraio 1941, codice fiscale
BRG GPP 41B02 L331O (proprietario); Cernigliaro Giovanna vedova Burgarella,
nata a Trapani l'1 febbraio 1916, codice fiscale CRN GNN 16B41 L331I
(usufruttuaria per 1/2); unità immobiliare: identificativo; partita 7751,
foglio 12, particella 19, vani 19, NL. TP-PA, piano terra-1°-2°;
Catasto terreni del comune di Trapani
- Burgarella Giuseppe, nato a Trapani il 2 febbraio 1941, codice fiscale
BRG GPP 41B02 L331D (proprietario); Cernigliaro Giovanna, nata a Trapani l'1
febbraio 1916, codice fiscale CRN GNN 16B41 L331I (usufruttuaria per 1/2);
partita 25607, foglio 12, particella 18, superficie Ha. 00.89.00, qualità
agrumeto; particella 21, superficie Ha. 00.12.70, qualità fabbricato rurale;
particella 367, superficie Ha. 00.01.00, qualità seminativo; particella 370, superficie
Ha. 00.01.60, qualità orto irriguo; partita 2307, foglio 12, particella 20,
superficie Ha. 00.25.00, qualità orto irriguo; particella 368, superficie Ha.
00.14.00, qualità irriguo (q.ta parte);
Considerato che la villa con il giardino circostante rappresenta una
testimonianza culturale complessa di interessi estetici, scientifici,
tecnologici e architettonici di un particolare periodo storico della città di
Trapani;
Considerato che il fabbricato e il giardino annesso alla villa Burgarella Le
Torri, per la loro complementarietà, costituiscono un particolare scenario
urbano, di rilevante interesse paesistico, per il carattere e l'importanza
della flora e per il mirabile equilibrio fra natura e costruito;
Considerato che è necessario conservare l'assetto vegetazionale del giardino
che rispetti l'originario o più spesso quelle serie di varianti che si sono
sovrapposte nel corso dei secoli e che hanno determinato la sua forma
complessiva attuale;
Ritenuto infine, che per maggiore salvaguardia dell'area presa in esame, si
debbano rispettare delle limitazioni, derivanti dal vincolo stesso, si
impartiscono le seguenti prescrizioni:
- l'intera area vincolata dovrà essere sottoposta a vincolo di
inedificabilità assoluta;
- all'interno delle particelle sopra descritte, costituenti il giardino,
gli interventi dovranno simultaneamente tenere conto sia del disegno che del
volume delle sue parti che della sua decorazione o della scelta degli elementi
vegetali o minerali che lo costituiscono;
- gli interventi stessi, dovranno, altresì, rispettare l'evoluzione del
giardino, senza privilegiare un'epoca a spese di un'altra:
- la scelta delle specie di alberi, di arbusti, di piante, di fiori da
sostituire dovrà essere tesa ad una volontà di mantenimento e di ricerca delle
specie originali;
- gli elementi di architettura, di scultura, di decorazione fissi o
mobili che sono parte integrante del giardino non devono essere rimossi o
spostati se non nella misura necessaria per la loro conservazione o il loro
restauro;
- le recinzioni interne e quelle perimetrali della villa, dovranno essere
mantenute nella loro più riconoscibile configurazione storica e, nel caso di
manutenzione ordinaria, e straordinaria dovrà essere rispettata la tipologia
preesistente;
- sono vietate opere che possano recare danni diretti o indiretti alle
piante e che possano pregiudicare il decoro e l'aspetto estetico del giardino;
- non potranno essere consentite modificazioni dell'ambiente fisico
(canalizzazioni, sistemi di irrigazione, strade, parcheggi, sistemi di
coltivazione, ecc...) che possano essere dannose per l'equilibrio ecologico
dell'area presa in esame;
- ogni intervento all'interno dell'intera area vincolata dovrà essere
preventivamente sottoposto all'esame e alla valutazione della competente
Soprintendenza;
- la commissione, esaminata la documentazione relativa alla villa
Burgarella Le Torri, dopo un'ampia e approfondita discussione, dichiara di
notevole interesse paesistico ex art. 1, n. 2 della legge n. 1497/39 (bellezza
individua), gli immobili costituenti la villa Burgarella Le Torri e quindi
propone di sottoporre gli stessi a tutte le disposizioni di cui alla legge,
nonché alle prescrizioni previste nel presente provvedimento.
Villa Pampalone
La villa è ubicata a Trapani, in contrada Fontanelle, prospiciente la via
Nicolò Rodolico, nei pressi della S.S. 113 Trapani-Palermo.
Il fabbricato principale è composto da due elevazioni fuori terra: piano terra
e primo piano. Vi sono inoltre due piccoli fabbrica ti attigui a quello
principale costituiti ciascuno da un piano terra.
La villa, costruita verso la fine del sec. XIX, appartiene alla famiglia
Venuti. Presenta una pianta di forma rettangolare dai caratteri stilistici
assai semplificati con le facciate intonacate color rosa ed è assai valorizzata
da un grande giardino dove dominante è la presenza di alberi secolari quali:
ficus, cipressi, pini e altissime palme.
Disposte simmetricamente alla facciata della villa vi sono due cycas che
costituiscono i centri cui convergono i viali ortogonali tra loro che
scandiscono il giardino.
Questo è costituito da un agrumeto, inoltre vi troviamo l'im mancabile capanna
di cipressi. Notevole è la presenza di palme nane come la Sabal Blackburniana e
le Kenzie, oltre ad una certa varietà di piante tropicali.
La villa e l'annesso giardino, meglio evidenziati nell'allegata planimetria
"C" e planimetria catastale "D" con una campitura a righe
oblique costituiscono la "bellezza individua" e sono rispettivamente
censiti al:
Catasto urbano del comune di Trapani
- coniugi usufruttuari con diritto di accrescimento: Venuti Francesco,
nato a Trapani il 23 luglio 1910, codice fiscale VNT FNC 10L23 L331U; Di Siena
Filippina, nata ad Altavilla Milicia l'1 novembre 1916, codice fiscale DSN FPP
16S41 A229O; Venuti Ippolita, nata a Trapani il 5 agosto 1948, codice fiscale
VNT PLT 48M45 L331S (proprietaria); unità immobiliare: identificativo; partita
1011150, foglio 12, particella 53, sub. 1, consistenza mq. 64, contrada
Fontanelle, piano terra; sub. 2, vani 17, contrada Fontanelle, piano terra-1°;
particella 92, sub. 1, consistenza mq. 45, contrada Fontanelle, piano terra-1°;
sub. 2, consistenza mq. 104, contrada Fontanelle, piano terra; particella 93,
vani 5,5, contrada Fontanelle, piano terra;
Catasto terreni del comune di Trapani
- Di Siena Filippina, nata ad Altavilla Milicia l'1 novembre 1916, codice
fiscale DSN FPP 16S41 A229O (coniuge con diritto di accrescimento); Venuti
Francesco, nato a Trapani il 23 luglio 1910, codice fiscale VNT FNC 10L23 L331U
(coniuge con diritto di accrescimento); Venuti Ippolita, nata a Trapani il 5
agosto 1948, codice fiscale VNT PLT 48M45 L331S (per i propri diritti); partita
43565, foglio 12, particella 52, superficie Ha. 00.56.20, qualità agrumeto;
Considerato che la villa con il giardino circostante rappresenta una
testimonianza culturale complessa di interessi estetici, scientifici,
tecnologici e architettonici di un particolare periodo storico della città di
Trapani;
Considerato che il fabbricato e il giardino annesso alla villa Pampalone, per
la loro complementarietà, costituiscono un particolare scenario sub-urbano, di
rilevante interesse paesistico, per il carattere e l'importanza della flora e
per il mirabile equilibrio fra natura e costruito;
Considerato che è necessario conservare l'assetto vegetazionale del giardino
che rispetti l'originario o più spesso quelle serie di varianti che si sono
sovrapposte nel corso dei secoli e che hanno determinato la sua forma
complessiva attuale;
Ritenuto infine, che per maggiore salvaguardia dell'area presa in esame, si
debbano rispettare delle limitazioni, derivanti dal vincolo stesso, si
impartiscono le seguenti prescrizioni:
- l'intera area vincolata dovrà essere sottoposta a vincolo di
inedificabilità assoluta;
- gli interventi consentiti agli immobili ricadenti nelle particelle,
sopra descritte, potranno essere sottoposti ai soli interventi di manutenzione
ordinaria, straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo;
- all'interno delle particelle sopra descritte, costituenti il giardino,
gli interventi dovranno simultaneamente tenere conto sia del disegno che del
volume delle sue parti che della sua decorazione o della scelta degli elementi
vegetali o minerali che lo costituiscono;
- gli interventi stessi, dovranno, altresì, rispettare l'evoluzione del
giardino, senza privilegiare un'epoca a spese di un'altra;
- gli elementi di architettura, di scultura, di decorazione fissi o
mobili che sono parte integrante del giardino non devono essere rimossi o
spostati se non nella misura necessaria per la loro conservazione o il loro
restauro;
- le recinzioni interne e quelle perimetrali della villa, dovranno essere
mantenute nella loro più riconoscibile configurazione storica e, nel caso di
manutenzione ordinaria, e straordinaria dovrà essere rispettata la tipologia
preesistente;
- sono vietate opere che possano recare danni diretti o indiretti alle
piante e che possano pregiudicare il decoro e l'aspetto estetico del giardino;
- non potranno essere consentite modificazioni dell'ambiente fisico
(canalizzazioni, sistemi di irrigazione, strade, parcheggi, sistemi di
coltivazione, ecc...) che possano essere dannose per l'equilibrio ecologico
dell'area presa in esame;
- ogni intervento all'interno dell'intera area vincolata dovrà essere
preventivamente sottoposto all'esame e alla valutazione della competente
Soprintendenza;
- la commissione, esaminata la documentazione relativa alla villa
Pampalone, tenuto conto delle motivazioni espresse e dopo un'ampia e
approfondita discussione, dichiara di notevole interesse paesistico ex art. 1,
n. 2 della legge n. 1497/39 (bellezza individua), gli immobili costituenti la
villa Pampalone e quindi propone di sottoporre gli stessi a tutte le
disposizioni di cui alla legge, nonché alle prescrizioni previste nel presente
provvedimento.
Villa Margherita
Lungo il viale Regina Margherita, che da piazza Vittorio Veneto conduce a
piazza Vittorio Emanuele, sorge la villa Margherita. "La villa di
Trapani" fu impiantata nel 1878 per iniziativa del benemerito cav. Giovan
Battista Fardella e fu aperta al pubblico mentre era sindaco il comm. Francesco
Incagnone. Essa fu dedicata alla regina Margherita di Savoia, prima regina
d'Italia e sorse là ove prima esistevano i contrafossi, situati fra il castello
e porta Osorio, già porta Borbone.
Nel 1901, sindaco il comm. Giulio D'Alì Staiti, fu recintata con una cancellata
poggiante su una zoccolatura di pietra.
La villa è di forma rettangolare con quattro ingressi, il principale dei quali
è sul viale Regina Margherita, i secondari sono sulle vie Palmerio Abbate,
Osorio e Spalti.
L'interno è diviso in quaranta e più aiuole, fiancheggiate da viali
sufficientemente larghi; bellissimo è il viale delle palme che ha per sfondo un
piccolo laghetto artificiale.
Adornano la villa diverse erme, parti di colonne, capitelli ed elementi lapidei
vari.
La villa è di particolare interesse per gli alberi di alto fusto e per le
piante esotiche che vi prosperano, molte delle quali appartengono a specie rare
che difficilmente si incontrano nei giardini del trapanese.
Il giardino, inserito nel contesto urbano di Trapani, non rappresenta un bene
solo perché area verde urbana, ma anche perché è testimonianza di un
particolare momento storico di ideazione e progettazione di giardini pubblici.
Il giardino, con le costruzioni circostanti, va a configurare un singolare
paesaggio, costituito da una vasta articolazione di elementi fra loro
complementari.
La villa meglio evidenziata nell'allegata planimetria "C" e
planimetria catastale "D" con una campitura a righe oblique
costituisce la "bellezza individua" ed è censita al:
Catasto urbano del comune di Trapani
- comune di Trapani; unità immobiliare: identificativo; partita 1900,
foglio 7, sezione E, particella 37, viale Regina Margherita;
Catasto terreni del comune di Trapani
- comune di Trapani; partita 2307, foglio 304, particella 9, superficie
Ha. 02.14.28, qualità giardino pubblico;
Considerato che la villa Margherita rappresenta una testimonianza culturale
complessa di interessi estetici, scientifici, tecnologici e architettonici di
un particolare periodo storico della città di Trapani;
Considerato che il giardino di villa Margherita costituisce un particolare
scenario urbano, di rilevante interesse paesistico, per il carattere e
l'importanza della flora;
Considerato che è necessario conservare l'assetto vegetazionale del giardino
che rispetti l'originario o più spesso quelle serie di varianti che si sono
sovrapposte nel corso dei secoli e che hanno determinato la sua forma
complessiva attuale;
Ritenuto infine, che per maggiore salvaguardia dell'area presa in esame, si
debbano rispettare delle limitazioni, derivanti dal vincolo stesso, si
impartiscono le seguenti prescrizioni:
- l'intera area vincolata dovrà essere sottoposta a vincolo di
inedificabilità assoluta;
- gli interventi consentiti agli immobili ricadenti nelle particelle,
sopra descritte, potranno essere sottoposti ai soli interventi di manutenzione
ordinaria, straordinaria, e di restauro conservativo;
- all'interno delle particelle, costituenti il giardino, gli interventi
dovranno simultaneamente tenere conto sia del disegno che del volume delle sue
parti che della sua decorazione o della scelta degli elementi vegetali o
minerali che lo costituiscono;
- gli interventi stessi, dovranno, altresì, rispettare l'evoluzione del
giardino, senza privilegiare un'epoca a spese di un'altra;
- la scelta delle specie di alberi, di arbusti, di piante, di fiori da
sostituire dovrà essere tesa ad una volontà di mantenimento e di ricerca delle
specie originali;
- gli elementi di architettura, di scultura, di decorazione fissi o
mobili, che sono parte integrante del giardino, non devono essere rimossi o
spostati se non nella misura necessaria per la loro conservazione o il loro
restauro;
- le recinzioni interne e quelle perimetrali della villa, dovranno essere
mantenute nella loro più riconoscibile configurazione storica e, nel caso di
manutenzione ordinaria e straordinaria dovrà essere rispettata la tipologia
preesistente;
- sono vietate opere che possano recare danni diretti o indiretti alle
piante e che possano pregiudicare il decoro e l'aspetto estetico del giardino;
- non potranno essere consentite modificazioni dell'ambiente fisico
(canalizzazioni, sistemi di irrigazione, strade, parcheggi, sistemi di coltivazione,
ecc...) che possano essere dannose per l'equilibrio ecologico dell'area presa
in esame;
- è fatto divieto di collocare cartelli pubblicitari all'interno
dell'area vincolata;
- ogni intervento dovrà essere preventivamente sottoposto all'esame e alla
valutazione della competente Soprintendenza;
- la commissione, esaminata la documentazione relativa alla villa
Margherita, dopo un'ampia e approfondita discussione, dichiara di notevole
interesse paesistico ex art. 1, n. 2, della legge n. 1497/39 (bellezza
individua), gli immobili costituenti la villa Margherita e quindi propone di
sottoporre gli stessi a tutte le disposizioni di cui alla legge, nonché alle
prescrizioni previste nel presente provvedimento.
Villa Roccaforte
La villa Roccaforte, precedentemente denominata villa Burgarella, è l'unica,
tra quelle facenti parte di questo primo elenco, ad essere ubicata nel comune
di Erice, in contrada Rigaletta vicino la S.S. 113 Trapani-Palermo.
Edificata intorno al 1870, insiste su un'area di forma regolare all'interno di
una vasta tenuta, posta in pendio, di proprietà della famiglia Zammarano, dalla
quale si domina tutta la vallata sottostante.
La struttura edilizia della villa si sviluppa attorno ad una corte interna su
cui prospetta la casa dei proprietari e il corpo dei servizi con annessi i
magazzini e le stalle.
Il corpo principale del fabbricato è costituito dalla casa di tipo
ottocentesco, simmetrica rispetto all'asse della facciata. Al di là del muro
laterale e posteriore della villa si estende un'ampia area adibita a giardino
che è stato in parte manomesso per motivi utilitaristici.
Infatti in questo giardino le istanze dilettevoli e l'assunto utilitarista sono
compresi in uno stesso sistema, oltre alle passeggiate romantiche, al
boschetto, al parterre, vi si trovano anche l'orto, il vigneto e il frutteto.
Il giardino pur fondandosi in un tracciato regolare è improntato a quella
attenzione per il paesaggio e per le forme della natura che è riflesso di
precisi interessi naturalistici di alcuni ambienti siciliani.
L'impianto del giardino è costituito da due parti distinte: il giardino
antistante il prospetto principale e laterale della villa ripartito in
parterres geometrici da aiuole, bordate da siepi di bosco, con fiori ed
esemplari isolati di specie arbustive esotiche ed un'area, estesa fra il
prospetto posteriore e laterale, attualmente in stato di inselvatichimento,
segnata da un canale di scolo delle acque e da una vasca che raccoglie le acque
di una piccola sorgente che si trova più a monte.
Scansione principale dell'intero giardino è quella operata dai tre viali di
lecci, di ficus Benjamina e di palme Phoenic che ripartiscono l'area in
rettangoli utilizzati a frutteto ed agrumeto.
Elemento di particolare interesse è la disposizione a cerchio dei cipressi che
vengono a configurare una capanna.
La villa e l'annesso giardino, meglio evidenziati nell'allegata planimetria
"C" e planimetria catastale "D" con una campitura a righe
oblique costituiscono la "bellezza individua" e sono rispettivamente
censiti al:
Catasto urbano del comune di Erice
- Burgarella Gaspare fu Agostino; unità immobiliare: identificativo;
partita 355, foglio 213, particella 71, vani 12, via Nazionale TP-PA, piano
1°-2°-terra;
Catasto terreni del comune di Erice
- Angelo Filippo (concedente in parte); Burgarella Marianna fu Gaspare,
nata a Trapani il 13 marzo 1903, codice fiscale BRG MNN 03C53 L331P, de cuius
(livellaria); Chiesa Matrice (concedente in parte); eredi: Tedesco Zammarano
Amedeo, nato a Garbatula (Africa) l'11 ottobre 1925, codice fiscale TDS MDA
25R11 Z322C); Tedesco Zammarano Silvio, nato a Roma il 17 settembre 1926,
codice fiscale TDS SLV 26P17 H501U; Chimieri Gioia, nata a Napoli il 13 giugno
1933, codice fiscale CHM GIO 33H53 F839A; partita 21125, foglio 213, particella
44, superficie Ha. 00.09.90, qualità fabbricato rurale; particella 80,
superficie Ha. 01.98.80, agrumeto; particella 91, superficie Ha. 00.33.10,
seminativo arboreo; particella 114, superficie Ha. 00.30.00, mandorleto;
particella 115, superficie Ha. 00.51.10, seminativo arboreo;
Considerato che la villa con il giardino circostante rappresenta una
testimonianza culturale complessa di interessi estetici, scientifici,
tecnologici e architettonici di un particolare periodo storico della città di
Trapani;
Considerato che il fabbricato e il giardino annesso alla villa Roccaforte, per
la loro complementarietà, costituiscono un particolare scenario sub-urbano, di
rilevante interesse paesistico, per il carattere e l'importanza della flora e
per il mirabile equilibrio fra natura e costruito;
Considerato che è necessario conservare l'assetto vegetazionale del giardino
che rispetti l'originario o più spesso quelle serie di varianti che si sono
sovrapposte nel corso dei secoli e che hanno determinato la sua forma complessiva
attuale;
Ritenuto infine, che per maggiore salvaguardia dell'area presa in esame, si
debbano rispettare delle limitazioni, derivanti dal vincolo stesso, si
impartiscono le seguenti prescrizioni:
- l'intera area vincolata dovrà essere sottoposta a vincolo di
inedificabilità assoluta;
- gli interventi consentiti agli immobili ricadenti nelle particelle,
sopra descritte, potranno essere sottoposti ai soli interventi di manutenzione
ordinaria, straordinaria, di restauro e di risanamento conservativo;
- all'interno delle particelle sopra descritte, costituenti il giardino,
gli interventi dovranno simultaneamente tenere conto sia del disegno che del
volume delle sue parti che della sua decorazione o della scelta degli elementi
vegetali o minerali che lo costituiscono;
- gli interventi stessi, dovranno, altresì, rispettare l'evoluzione del
giardino, senza privilegiare un'epoca a spese di un'altra:
- la scelta delle specie di alberi, di arbusti, di piante, di fiori da
sostituire dovrà essere tesa ad una volontà di mantenimento e di ricerca delle
specie originali;
- gli elementi di architettura, di scultura, di decorazione fissi o
mobili che sono parte integrante del giardino non devono essere rimossi o
spostati se non nella misura necessaria per la loro conservazione o il loro
restauro;
- le recinzioni interne e quelle perimetrali della villa, dovranno essere
mantenute nella loro più riconoscibile configurazione storica e, nel caso di
manutenzione ordinaria, e straordinaria dovrà essere rispettata la tipologia
preesistente;
- sono vietate opere che possano recare danni diretti o indiretti alle
piante e che possano pregiudicare il decoro e l'aspetto estetico del giardino;
- non potranno essere consentite modificazioni dell'ambiente fisico
(canalizzazioni, sistemi di irrigazione, strade, parcheggi, sistemi di
coltivazione, ecc...) che possano essere dannose per l'equilibrio ecologico
dell'area presa in esame;
- ogni intervento all'interno dell'intera area vincolata dovrà essere
preventivamente all'esame e alla valutazione della competente Soprintendenza.
La commissione, esaminata la documentazione relativa alla villa Roccaforte,
dopo un'ampia e approfondita discussione, dichiara di notevole interesse
paesistico ex art. 1, n. 2, della legge n. 1497/39 (bellezza individua), gli
immobili costituenti la villa Roccaforte e quindi propone di sottoporre gli
stessi a tutte le disposizioni di cui alla legge, nonché alle prescrizioni
previste nel presente provvedimento.
La commissione completato l'esame delle ville passa alla trattazione del
secondo punto all'ordine del giorno: vincolo d'insieme ai sensi dell'art. 1 nn.
3 e 4 della legge n. 1497/39, di una porzione di territorio ricadente nel
comune di Trapani e di Erice di particolare pregio paesaggistico e naturalistico,
dove insistono le antiche ville trattate nel punto precedente.
Il perimetro di vincolo partendo dallo spigolo del muro di cinta della villa
Angelina, ad angolo tra la via F. Sceusa e via Marconi, prosegue lungo il
perimetro della villa prospiciente la via Marconi fino allo spigolo della via
da denominare (parallela alla via 35) che viene percorsa in direzione sud, il
vincolo prosegue lungo la via 35 perimetrando le recenti costruzioni che
rimangono escluse dal vincolo fino ad incontrare la via 29 che viene
interamente percorsa fino all'intersezione con la citata via Marconi che viene
percorsa in direzione est fino al quadrivio di Milo.
Si prosegue in direzione nord lungo la circonvallazione (S.P. 83) fino al punto
di incrocio con la regia trazzera Mazara-Monte San Giuliano che viene percorsa
per circa m. 100, fino all'intersezione con una strada interpoderale. Il
confine prosegue lungo quest'ul tima, in direzione sud, fino al piazzale di
sosta della prevista zona artigianale in contrada Rigaletta che rimane escluso
dal vincolo.
Il perimetro di vincolo prosegue lungo il margine destro della strada di
recente costruzione di servizio alla istituenda zona artigianale fino ad
incontrare la strada statale n. 113 che viene percorsa in direzione ovest per
circa m. 320, da qui il vincolo prosegue in direzione sud lungo la linea di
confine tra l'area dei nuovi uffici della motorizzazione civile e il perimetro
est delle particelle 29, 33, 34 e 42 fino ad incontrare la stradella sterrata
che corre parallelamente alla strada A29 diramazione Trapani-Alcamo.
Si prosegue lungo il margine destro della stradella sterrata fino allo svincolo
autostradale, da qui il vincolo prosegue sempre nella stessa direzione lungo il
margine della strada di adduzione al nucleo industriale, fino ad incontrare la
strada interpoderale adiacente la villa Pampalone che viene percorsa in
direzione nord fino al muro di confine tra la villa Angelina e il nuovo
"conservatorio di musica" Antonino Scontrino, prosegue lungo il
sopradetto confine fino ad intersecare la via Francesco Sceusa che viene
percorsa in direzione nord fino ad incontrare la via Marconi punto d'inizio del
perimetro di vincolo.
Il perimetro di vincolo interessa anche l'area circostante la villa Abate
Nobili così individuata:
- partendo dall'incrocio tra la via Marconi e la via Etna si prosegue
lungo quest'ultima fino ad intersecare il confine della particella 24 del
foglio di mappa 12 del comune di Trapani. Si prosegue lungo il confine
orientale delle particelle 24 e 27 e gira sul confine sud della particella 27
prosegue lungo la linea di confine delle particelle 522, 518, 524 che rimangono
interamente incluse nel vincolo. Si incrocia la strada interpoderale che viene
percorsa per un breve tratto in direzione sud fino al confine sud-ovest della
particella 550. Si prosegue lungo il confine sud ed ovest della sopradetta
particella includendo inoltre i confini ovest delle particelle 551, 34 e il
confine nord delle particelle 34, 33. Detto confine include la stradella
interpoderale che perimetra le particelle 98, 530, 529, 528 che rimangono
interamente incluse nel perimetro di vincolo. Il vincolo prosegue in direzione
ovest lungo il bordo destro della via Marconi fino a ricongiungersi al punto di
inizio del perimetro angolo via Etna.
Lo sviluppo urbanistico recente ha compromesso parte di questa area consentendo
costruzioni di elevate dimensioni che vanno ad alterare scorci visivi di
particolare interesse paesaggistico;
Vista la relazione introduttiva dell'arch. Bianco sul problema generale delle
ville che la commissione recepisce e fa propria;
Vista la situazione ambientale dei luoghi;
Ritenendo di fondamentale importanza tutelare il singolare paesaggio costituito
da una vasta articolazione di elementi fra loro complementari quali: il paesaggio
agricolo, i bagli e il verde storico che si inserisce con una sua identità;
Considerato che occorre conservare il paesaggio sub-urbano di Trapani
caratterizzato dalla presenza di numerose oasi di verde di pertinenza delle
ville storiche oggetto di particolare proposta di vincolo quali bellezze
individue;
Considerato che occorre tutelare l'intorno ambientale delle ville storiche
attraverso una corretta opera di programmazione e pianificazione delle risorse
paesistiche per restituire equilibrio al territorio oggetto di vincolo;
Considerato che le singole ville e gli edifici di interesse storico, ricadenti
nel perimetro proposto, per il fatto di essere localizzati ed inseriti nel
complesso, unitariamente considerato, di trovarsi, cioè, in una data reciproca
relazione, costituiscono parti essenziali di questo, concorrendo a determinare
l'aspetto coessenziale del medesimo complesso, il suo modo di essere e la sua
consistenza estetica e tradizionale.
La commissione, esaminata la documentazione agli atti, dopo un'ampia ed
approfondita discussione, dichiara di notevole interesse paesistico ex art. 1
nn. 3 e 4 della legge n. 1497/39, l'area descritta come sopra ed evidenziata
con campitura nelle planimetrie allegate che formano parte integrante del
presente verbale.
La commissione, visto l'elevato numero di pagine da manoscrivere sul registro
dei verbali per ciascuna seduta decide che, a partire dalla presente e quindi
per le future, i verbali saranno elaborati direttamente al computer e ogni
singola pagina verrà bollata e firmata.
Il presente verbale è composto di n. 35 pagine e da n. 16 elabo rati grafici
allegati (stralci aerofotogrammetrici e planimetrie catastali scala 1/2.000
delle aree soggette di vincolo) che costituiscono parte integrante del verbale
stesso.
Esauriti gli argomenti posti all'ordine del giorno la commissione si
autoconvoca per mercoledì 12 luglio 1995 alle ore 10,00 con il seguente ordine
del giorno:
1) vincolo paesistico d'insieme dell'area compresa fra Monte Barbaro e
Monte Pispisa, Monte Inici, Monte Tre Croci e l'altura di Castello Eufemio ai
sensi dell'art. 1 nn. 3, 4 della legge n. 1497/39;
2) Rocca Giglio territorio di Valderice.
La seduta viene sciolta alle ore 14,00.
Letto, approvato e sottoscritto.