Regione
Siciliana
Assessorato dei Beni culturali e ambientali e della Pubblica istruzione
Assessore: On.le Alessandro Pagano
a cura di Fabio Geraci
tel. 091 7071808
COMUNICATI
STAMPA AGOSTO 2005
Palermo, 29 agosto
2005
Oggi la cerimonia di commemorazione dell’imprenditore Libero Grassi
L'assessore Pagano: "La sua figura un modello per gli alunni delle
scuole"
PALERMO
– "Vogliamo imprimere una forte e precisa impronta alla nostra azione
nel mondo dell’istruzione in Sicilia per fare in modo che la memoria di
Libero Grassi, e dei tanti martiri uccisi per mano della mafia, non sia limitata
solo alle cerimonie istituzionali. Per questo motivo dedicheremo il prossimo anno
scolastico al sacrificio del giudice Livatino, di cui ricorre il quindicesimo
anniversario dell’omicidio, e a Libero Grassi. Se "Identità
è Futuro" è il nostro denominatore comune nei Beni Culturali,
"Legalità è Futuro" diventerà il leit-motiv del
2005-2006 per la Pubblica Istruzione siciliana".
L’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Alessandro Pagano, in rappresentanza
del Governo regionale, ha deposto questa mattina una corona di fiori in via Alfieri,
a Palermo, nel luogo dove l’imprenditore fu ucciso 14 anni fa.
"Inaugureremo il percorso di legalità nella Pubblica Istruzione –
ha spiegato l’assessore Pagano – con una manifestazione che si svolgerà
il 21 settembre ad Agrigento in coincidenza con la riapertura delle scuole. Si
tratta della prima di una serie di iniziative inserite all’interno del progetto
"Livatino-Grassi contro il racket e l’usura" che prevede il coinvolgimento
dell’Associazione Nazionale Magistrati, della Commissione Nazionale Antimafia,
delle associazioni di categoria di imprenditori, commercianti e sindacali, delle
associazioni antiracket e antiusura del territorio, del sistema delle banche e
dei Consorzi Fidi, delle Forse dell’Ordine e dell’Associazione Italiana
Genitori, in memoria di Libero Grassi e del giudice Rosario Livatino. Dobbiamo
essere presenti per spiegare ai nostri giovani che i valori espressi dal sacrificio
delle vittime della mafia rappresentano esempi fondamentali per la crescita morale
e civile della nostra collettività. Preservare la memoria di uomini come
Libero Grassi, Borsellino, Falcone e Livatino e dei tanti eroi scomparsi per mano
mafiosa, deve costituire un riferimento importante anche per la nostra quotidianità.
"La cerimonia di oggi – ha continuato l’assessore Pagano - ha
certamente un forte simbolico perché le Istituzioni, tutte insieme, gridano
un forte no al "pizzo" ma crediamo che la scuola nel suo insieme deve
essere modello di legalità. Essa va intesa come il luogo in cui per la
prima volta ci si confronta con altri, dove bisogna rispettare alcune norme ed
avere una precisa condotta. Per queste ragioni pensiamo che "l’istituzione
scuola" debba essere protagonista nella diffusione della cultura della legalità
e della democrazia, e la figura di Libero Grassi, martire della lotta contro il
racket e la mafia, può fungere da esempio per tutti i ragazzi siciliani.
La scuola deve assumersi l’oneroso compito di insegnare loro i veri valori
della vita, di stimolarne la capacità critica e di offrire loro certezze
morali con lo scopo di creare una futura classe dirigente che sia ispirata a quei
principi culturali, sociali e religiosi che rappresentano i valori tradizionali
per la vita sociale della nostra terra".
Palermo, 26 luglio
2005
Firmato
il protocollo d’intesa di educazione alla legalità nelle scuole siciliane
L’assessore Pagano: "Tutte le iniziative saranno dedicate al giudice
Livatino"
PALERMO
– "Vogliamo dare una forte e precisa impronta alla nostra azione nel
mondo dell’istruzione in Sicilia e per questo motivo abbiamo pensato di
dedicare il prossimo anno scolastico al sacrificio del giudice Livatino, di cui
ricorre il quindicesimo anniversario dell’omicidio, e di Libero Grassi.
Se "Identità è Futuro" è il nostro denominatore
comune nei Beni Culturali, "Legalità è Futuro" diventerà
il leit-motiv del 2005-2006 attraverso la creazione di un marchio che accompagnerà
ogni nostra iniziativa".
L’assessore regionale alla Pubblica Istruzione, Alessandro Pagano, ha firmato
con il presidente della Fondazione "Progetto Legalità in memoria di
Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della mafia", Massimo Russo,
il protocollo d’intesa di educazione alla legalità per le scuole
siciliane intitolato alla memoria del giudice Rosario Livatino e a Libero Grassi.
L’obiettivo del protocollo è di incoraggiare la diffusione in tutte
le scuole siciliane dell’educazione alla legalità attraverso la collaborazione
tra l’Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione, la Fondazione "Progetto
Legalità in memoria di Paolo Borsellino e di tutte le altre vittime della
mafia" che è stata costituita il 28 febbraio 2005 dall’Associazione
Nazionale Magistrati – sezione distrettuale di Palermo e da un gruppo di
magistrati, l’Ufficio Scolastico Regionale, il Dipartimento dell’Amministrazione
Penitenziaria e il movimento delle associazioni antiracket e antiusura. La prima
manifestazione inserita all’interno del progetto "Livatino-Grassi contro
il racket e l’usura" - che prevede il coinvolgimento dell’Associazione
Nazionale Magistrati, della Commissione Nazionale Antimafia, delle associazioni
di categoria di imprenditori, commercianti e sindacali, delle associazioni antiracket
e antiusura del territorio, del sistema delle banche e dei Consorzi Fidi, delle
Forse dell’Ordine e dell’Associazione Italiana Genitori – si
svolgerà ad Agrigento il 21 settembre, in coincidenza con la riapertura
delle scuole, in memoria del giudice Rosario Livatino e di Libero Grassi. "Dobbiamo
essere presenti – ha continuato l’assessore Pagano - per spiegare
ai nostri giovani che i valori espressi dal sacrificio delle vittime della mafia
rappresentano esempi fondamentali per la crescita morale e civile della nostra
collettività. Infatti, preservare la memoria di uomini come Borsellino,
Falcone e Livatino e dei tanti eroi scomparsi per mano mafiosa deve costituire
un riferimento importante anche per la nostra quotidianità. All’interno
della scuola siciliana sono presenti, e dovranno essere al meglio valorizzate,
tutte le potenzialità per contribuire ad educare le nuove generazioni alla
cultura della legalità e della trasparenza. In questo senso il protocollo
di intesa che firmiamo oggi insieme all’associazione nazionale dei magistrati
rappresenta la tappa iniziale di un percorso che ci porterà a guidare gli
studenti siciliani a riscoprire il rispetto delle leggi e a diventare essi stessi
protagonisti del rinnovamento. La scuola nel suo insieme è legalità:
essa va intesa non come "un momento", seppure importante della vita
di ognuno di noi, ma come il luogo in cui per la prima volta ci si confronta con
altri, dove bisogna rispettare alcune norme ed avere una precisa condotta. La
scuola è la prima grande istituzione da rispettare e da rafforzare, è
nella scuola che avviene il passaggio di consegne tra le generazioni e dove ci
si trova a svolgere un ruolo attivo in una comunità. Per queste ragioni
pensiamo che "l’istituzione scuola" possa essere protagonista
nella diffusione della cultura della legalità e della democrazia, per una
migliore convivenza tra diversi, nel rispetto delle regole, e per una società
più giusta. Crediamo quindi che la figura di Rosario Livatino, martire
della lotta contro la mafia, possa fungere da esempio per tutti i ragazzi siciliani.
La scuola – ha concluso Pagano - deve assumersi l’oneroso compito
di insegnare loro i veri valori della vita, di stimolarne la capacità critica
e di offrire loro certezze morali con lo scopo di creare una futura classe dirigente
che sia ispirata a quei principi culturali, sociali e religiosi che rappresentano
i valori tradizionali per la vita sociale della nostra terra".
Il documento è stato siglato, oltre che dall’assessore Pagano e da
Massimo Russo, anche dal Direttore Generale del Dipartimento regionale della Pubblica
Istruzione, Patrizia Monterosso, e dal Direttore dell’Ufficio Scolastico
Regionale, Guido Di Stefano.
Palermo, 23 agosto
2005
Archeologia,
ritrovati a Pantelleria gioielli provenienti dall’Oriente
L’assessore Pagano: "Capolavori che si aggiungono al nostro patrimonio"
PALERMO
– "Pantelleria si conferma ancora una volta culla dell’archeologia
siciliana dopo la scoperta nel 2003 delle tre teste di epoca romana. Il valore
storico dei gioielli rinvenuti oggi testimonia che la Sicilia era pienamente inserita
nei circuiti commerciali dell’antichità in cui giocava spesso un
ruolo di primo piano nel Mediterraneo. Questi ritrovamenti rappresentano solo
un ulteriore passo rispetto all’immenso patrimonio di cui la nostra regione
dispone e che vogliamo riportare alla luce".
Lo ha dichiarato l’assessore regionale ai Beni Culturali, Alessandro Pagano,
dopo la scoperta a Pantelleria di alcuni gioielli provenienti dall’Oriente.
"La valorizzazione, la promozione e la fruizione dell’eredità
archeologica della Sicilia – ha continuato l’assessore Pagano - è
uno dei punti di forza dell’azione del nostro assessorato. La Sicilia, infatti,
è un immenso giacimento di opere d’arte a cielo aperto ed è
grazie agli scavi e alle ricerche archeologiche che sempre più spesso vengono
ritrovati autentici capolavori che vanno ad aggiungesi al nostro sterminato patrimonio.
Non è dunque un caso se l’Unesco ha inteso premiare non solo la bellezza
incomparabile della nostra terra ma anche il tentativo di fare conoscere al mondo
le testimonianze ancora vive del nostro grandioso passato millenario. Recuperare
la nostra memoria è un’occasione preziosa, un punto di partenza e
una filosofia che ci spinge a lavorare con sempre maggiore entusiasmo nella direzione
della ricerca dei pezzi pregiati della nostra storia".