25 anni di Beni Culturali in Sicilia
IL RESTAURO DELLA FONTANA
PRETORIA
(inaugurazione del 12/12/2003
Palermo)
Ideata e realizzata a Firenze fra il 1552 e il 1555 dallo scultore fiorentino Francesco Camilliani con l’aiuto successivo di Michelangelo Naccherino e altri collaboratori,per il giardino di Luigi di Toledo (cognato di Cosimo de’ Medici,figlio di Pietro di Toledo già Viceré di Napoli e fratello di Garçia,già viceré di Sicilia)fu dallo stesso,per necessità economiche,venduta con la mediazione del fratello Garçia,l’8 gennaio 1573, al Senato Palermitano che mirava a sottolineare platealmente il ruolo dell’autorità municipale a confronto con le altre istituzioni dell’epoca. Fra il 1574 e il 1584 Camillo,figlio di Francesco Camilliani, giunto a Palermo provvide alla sistemazione,al montaggio e al completamento dei pezzi della fontana ,giunti da Firenze, per adattarla alla piazza Pretoria, con interventi integrativi,cui parteciparono,oltre al Naccherino,scultori locali,marmorai e maestri d’acqua.
Dopo il 1584 si succedono nel corso dei secoli vari interventi di pulitura e riparazione dei danneggiamenti con metodi empirici, lontani dalle moderne metodologie di conservazione e restauro.
L’adattamento dei vari elementi della Fontana fiorentina e probabilmente di altre piccole fonti che si trovavano nello spazio ampio e articolato del giardino di Firenze, a quello, oggettivamente più angusto della Piazza Pretoria,obbliga l’architetto fiorentino ad una disposizione piramidale dei pezzi
Originari e di quelli eseguiti ex novo.
La fontana,nella parte centrale, è del tipo a “candelabra” ( o a kylix ),secondo la tradizione rinascimentale fiorentina,con pianta ellittica con tre tazze che si susseguono in modo degradante in altezza attorno ad uno stelo,culminante con la figura di Bacco;alla base è stata aggiunta una vasca grande.
Al livello inferiore sono quattro vasche ovali con quattro figure adagiate,personificazioni di fiumi
( Oreto, Papireto, Gabriele e Maredolce ),addossate al bordo esterno della grande peschiera all’interno della quale versano acqua le teste di sei animali fuoriuscenti da nicchie; la peschiera è divisa in quattro settori separati da gradinate,che conducono al circuito superiore, e da balaustre su cui spiccano quattro figure di divinità.
Una balaustra recinta il tutto,interrotta da quattro
aperture inquadrate da due Erme ciascuna.
“Fonte stupendissima
che non ha pari in Fiorenza né forse in Italia…..” (Vasari)
Il RESTAURO
Fontana prima del restauro anno 1998
Fontana dopo il restauro anno 12/12/2003
Il progetto di
restauro redatto dal Centro Regionale per la progettazione e il restauro nel
1993, è stato approvato e finanziato dall’Assessorato regionale per i BB CC.
AA. che ha affidato alla Soprintendenza per i BB. CC. AA. di Palermo l’incarico
di stazione appaltante nel 1996, l’appalto dei lavori è stato aggiudicato
all’Impresa Tecnorestauri di Acireale( CT ).
I lavori iniziati a
novembre del 1998 avranno termine a novembre 2003.
Allo stato iniziale
di degrado,dovuto ai danneggiamenti dei bombardamenti e degli atti vandalici o
degli impianti idraulici invasivi,o alle incrostazioni di varia natura delle
superfici,si aggiungeva nella parte alta centrale( lo stelo ), che solo il
ponteggio permetteva di osservare da vicino,dopo l’asportazione di spessi
strati (3 – 4 cm) di calcare che alterava persino la morfologia delle sculture,
uno stato di degrado
preoccupante ( fratture,lesioni,dissesti statici, decoesione, macchie di natura
organica e da ossidazioni, materiali eterogenei) assolutamente difficilmente
prevedibile, che ha costretto la direzione dei lavori a delle variazioni in
corso d’opera con un conseguente rallentamento dei lavori.
Anche l’impianto
idrico più recente non seguiva più i vecchi e originari condotti di
alimentazione e distribuzione dell’acqua.
Nel corso di questi
anni pertanto dopo la generale pulitura sono stati eseguiti i seguenti studi di
approfondimento,indagini e lavori:
smontaggio e
rimontaggio di n. 47 sculture,n. 8 vaschette, sedili e n.20 delfini;
sostituzione di circa 100 mq di pavimentazione; indagini georadar sulle
strutture in fondazione e in superficie; scavo di liberazione della galleria
anulare e dei cunicoli, sottostanti il monumento,peraltro scoperti durante i
lavori, con asportazione di limo e detriti; rilievo tridimensionale informatico
dello stelo per definire un modello matematico ai fini della morfologia e del
calcolo statico dello stesso; nuovo progetto dell’impianto idrico con relativi
macchinari a cura dell’ingegnere idraulico.
Sono state
effettuate altresi’ indagini chimico-petrografiche e microbiologiche, volte ad
indagare le caratteristiche dei materiali, le macchie di natura chimica e la
causa di un attacco biodeteriogeno che ha pesantemente macchiato, probabilmente
anche in profondità, il marmo dello stelo.
Nell’aprile 2002 è
stato ripristinato l’impianto idrico periferico ripercorrendo i vecchi
alloggiamenti anche all’interno delle statue e contemporaneamente è stato
eseguito il montaggio dei macchinari
per il controllo e l’addolcimento dell’acqua, nell’ambiente ipogeo
recuperato.
Nel corso di quest’ultimo anno sulla base dei dati acquisiti dalle suddette indagini si è proceduto ad eseguire le seguenti operazioni a completamento dei lavori :
consolidamento statico-strutturale dello stelo; impianto idraulico all’interno dello stelo; smontaggio e sostituzione della tazza superiore mediante riproduzione con copia in marmo statuario di Carrara,
attraverso il modello matematico del rilievo alfa-numerico già effettuato su tutto lo stelo; consolidamento dei “tritoncini”, previo smontaggio, con l’inserimento di strutture di carbonio all’interno del condotto che li attraversa; risanamento, rifoderatura della peschiera e della vasca centrale grande con trattamento impermeabilizzante e biocida preventivo; riproposizione di un delfino mancante,necessario sostegno di una panca, con copia in marmo statuario di Carrara; trattamento finale biocida protettivo e inibente di tutte le parti marmoree, già compromesse dagli attacchi biologici.
anno 1998 anno 2003
Progettazione: Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro Palermo 1993
Arch.Giuseppina Favara, direttore
Dott.ssa M.Pia Demma, direttore Sezione Storico-artistica
Finanziamento: Assessorato Regionale dei BB.CC. AA. e P.I.
1° e 2° lotto di lavori dal 1998 al 2003 per un totale di 878 mila euro;
impianto idrico 75 mila euro.
Stazione appaltante :Soprintendenza BB.CC.AA di Palermo
Direzione dei lavori:
Arch.Giuseppina Favara:oggi dirigente del Servizio tutela dell’Ass.to Reg.le BB.CC.AA.;
Dott.ssa Maria Pia Demma: oggi dirigente del Servizio Ricerca Scientifica del Centro Reg.le per la Progettazione e il Restauro di Palermo;
Assistente alla d.l. : funzionario direttivo Arch. Vincenzo Lomeo, Soprintendenza di Palermo
Responsabile del procedimento: Arch. Matteo Scognamiglio, Soprintendenza di Palermo;
Consulenti della Direzione Lavori:
Ingegnere idraulico Sergio Cassarà
Ingegnere strutturista Filippo Trifirò
Consulenze scientifiche:
Ing.Prof. Giovanni Rizzo, Dipartimento di ingegneria chimica dei processi e dei materiali; con la collaborazione della Dott.ssa Laura Ercoli, Dip.ing. strutturale e geotecnica, Università di Palermo
Prof. Franco Palla, Dipartimento di scienze botaniche, Università di Palermo
Dott.Cosimo Di Stefano, Responsabile del laboratorio di chimica, Centro Regionale Restauro;
Ditta Appaltatrice: Tecnorestauri,s.n.c. (Acireale), direttore tecnico Dott. Natale Arcidiacono
Ditta Appaltatrice impianto idrico e trattamento delle acque: Piccola Cooperativa S.Giovanni Bosco, Alcamo, coadiuvata per l’impiantistica dalle ditte Culligan e Grundfos
Indagine Georadar: Irma Diagnosis s.r.l.
Lavori di liberazione della galleria da limo e detriti: Impresa Gumina, Palermo
Rilievo tridimensionale dello stelo: UNO CAD s.r.l. Vicenza
Documentazione fotografica: Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro, Palermo;
Soprintendenza BB.CC.AA., Palermo; Tecnorestauri s.n.c.