Larchivio
Mortillaro è composto di 427 carte,
perlopiù catastali, relative ai territori e
agli abitati dellIsola e da alcuni documenti
allegati. Le mappe sono redatte da agrimensori,
architetti, ingegneri, geometri, periti urbani.
Leterogenea e variegata stesura delle carte
risente della sensibilità, della cultura,
dellesperienza del singolo redattore. La
qualità delle piante topografiche è
estremamente diversificata così come la
metodologia della rappresentazione, oscillante tra
i sommari schizzi topografici, magari ingentiliti
da tenui acquerellature, le vedute assonometriche o
a volo duccello e le piante di tipo
geometrico. Il formato è estremamente
variabile. Frequentemente le carte recano il visto
di una speciale Commissione appositamente nominata
e presieduta da un Controloro delle Contribuzioni
Dirette e, in alcuni casi, anche un timbro
dellorganismo provinciale preposto alla
rettifica.
Nel
loro insieme le mappe dellArchivio Mortillaro
costituiscono un monumento archivistico
di primaria importanza, sia in relazione al numero
e alla omogeneità temporale e geografica,
sia perché rappresentano gli effetti di una
lettura organica del territorio estesa ad un
contesto che solo da poco, grazie
allabolizione della feudalità del
1812, era amministrativamente emerso dal medioevo.
Pur con tutti i limiti del caso i risultati
delloperazione, così come si rileva
dalla lettura delle carte topografiche, mostrano
che la Sicilia era in grado di dialogare con le
analoghe iniziative condotte in Francia da
Napoleone Buonaparte, in Lombardia dallImpero
austriaco e a Roma dal Governo italico prima e da
Pio VII poi, e di esprimere una peculiare posizione
nellambito del riformismo moderno.
|