La mostra "TA ATTIKA Veder greco
a Gela. Ceramiche attiche figurate dall'antica colonia", finanziata
dalla Comunità Europea (POR 2000-2006. Misura 2.02 - Azione D),
ha lo scopo di riunire, per la prima volta, in un'unica sede, tutte le
ceramiche attiche figurate provenienti da Gela e disperse in molti musei
italiani, europei e americani, a seguito dell'incontrollata attività
clandestina sviluppatasi tra l'800 e il '900 del secolo scorso nel territorio
dell'antica colonia rodio-cretese.
Il Palazzo Pignatelli Roviano di Gela è la prima delle tre sedi
espositive in cui la Mostra sarà accolta, alla quale seguiranno
il Museo Archeologico Regionale di Siracusa e il Museo del Castello di
Rodi (Palazzo dei Magistri). Quest'ultima tappa è stata scelta
in considerazione degli stretti legami tra le due città, in quanto
Rodi fu partecipe della fondazione di Gela nel 689-688 a.C.
GELA, PALAZZO PIGNATELLI
15 FEBBRAIO - 7 APRILE 2004
A Gela l'allestimento occupa gran parte del piano inferiore del Palazzo
Pignatelli, dimora storica dell'800, restaurata dalla Soprintendenza BB.
CC. AA. di Caltanissetta, in occasione di questa manifestazione che renderà
fruibile la struttura dopo anni di abbandono.
Il percorso espositivo prevede la distribuzione dei manufatti in nove
sale, dove saranno accolti circa 200 vasi, cortesemente concessi in prestito
da diversi musei italiani e stranieri, in particolare, i Musei Archeologici
Regionali di Agrigento, Gela, Palermo, Siracusa e il Museo Civico di Catania,
il Museum für Kunst und Gewerbe di Amburgo, l'Antikenmuseum Basel
und Sammlung Ludwig di Basilea, lo Staatliche Museen di Berlino, l'Harvard
University Art Museums di Cambridge, lo Staatliche Museen di Kassel, l'Institut
für Klassische Archäologie und Antikenmuseum der Universität
di Lipsia, lo Staatliche Antikensammlungen und Glyptothek di Monaco, il
Metropolitan Museum di New York, l'Ashmolean Museum di Oxford, il Museum
of Art di Tampa, l'Institut für Klassische Archäologie Antikensammlung
der Universität di Vienna, Yale University Art Gallery di New Haven.
Delle dieci sale espositive, nove prevedono la rassegna tematica delle
ceramiche.
La prima sala accoglie i visitatori ed in essa sono situati alcuni
pannelli che illustrano il percorso, alcune foto di Paolo Orsi durante
la sua attività di scavo a Gela, il tutto accompagnato da una voce
narrante che racconterà brevemente la vita dell'illustra Archeologo
e le sue prime esperienze di pioniere a Gela, nonché un frammento
di una statua fittile di divinità del VI sec. a.C., recentemente
restituita dagli scavi condotti sull'acropoli di Gela e ancora conservante
la vivace decorazione dipinta che ne ravviva la superficie.
La seconda sala offre un quadro generale della distribuzione delle
ceramiche attiche a Gela, attraverso l'esposizione di una selezione delle
più significative tra quelle ritrovate: ad esempio una Kylix del
Pittore di Copenhagen, del primo quarto del VI sec. a.C., conservata nel
Museo di Siracusa, uno dei più antichi vasi trovati nella colonia
siceliota, nonché le lekythoi del Pittore di Gela o quelle del
Pittore di Phanillys, che sono tra i prodotti maggiormente importati dal
mercato locale.
La terza sala accoglie l'esposizione dei prodotti dei più
prestigiosi ceramografi presenti a Gela, tra cui spicca il Pittore dei
Niobidi, il cui cratere, conservato nel Museo di Agrigento, con scena
di Amazzonomachia, è uno dei vasi più pregiati fra quelli
scoperti a Gela, mentre nella quarta sala sono raccolte le forme
più significative delle ceramiche, come la lekythos, tipica dei
corredi funerari i quali hanno restituito la maggior parte delle produzioni
ceramiche.
La quinta sala, divisa in due parti, è dedicata alla vita
quotidiana, con ceramiche, le cui scene figurate rimandano sia alle attività
peculiari degli uomini, quali la guerra, la vita pubblica, la musica,
il simposio e lo sport, sia quelle riferibili all'universo femminile,
come le scene ambientate nel gineceo ovvero quelle di ambito culturale,
nonché la musica e il gioco.
La sesta e la settima sala raccolgono ceramiche con rappresentazioni
iconografiche relative a divinità, eroi, miti e personaggi fantastici.
Tra i primi, Zeus, Poseidone, Apollo, Dionisio, Hermes, Efesto, Eros,
Atena, Artemide, Nike. Per gli eroi sono attestati Eracle e Teseo. I miti
riprodotti sulle ceramiche mostrate ripropongono, ad esempio, le vicende
di Polinice e Erigile, Enea e Anchise, Peleo e Teti, Achille e Aiace.
Infine nell'ottava e nella nona sala confluiscono alcuni dei corredi
provenienti dalle necropoli di Gela e conservati al Museo di Siracusa,
comprendenti diverse ceramiche figurate presentate con i loro contesti
di rinvenimento, come i manufatti bronzei (sicule) o le terrecotte figurate.
Una vetrina, all'interno della nona sala, raccoglie, invece, le ceramiche
recentemente scoperte nell'emporio di età arcaica, individuato
in località Bosco Littorio, in cui fortunate indagini archeologiche
hanno portato alla scoperta delle tre are fittili degli inizi del V secolo
a.C.
In tutte le sale, l'esposizione è accompagnata, oltre che da pannelli
didattico - didascalici, anche da tele i cui soggetti sono stati tratti
dalle scene dei vasi in mostra. Nelle sale sesta e settima, che raccolgono
le ceramiche con raffigurazioni di dei, eroi, miti e personaggi fantastici,
una voce narrante illustra le imprese degli eroi e dei personaggi mitologici
raffigurati sui vasi.
Una sala ha funzione di book-shop, le altre otto sale prevedono un'esposizione
tematica delle ceramiche, iniziando con la prima sala, destinata all'accoglienza
dei visitatori, in cui si trovano alcuni pannelli che illustreranno l'esposizione,
nonché un frammento di una statua fittile di divinità del
VI sec. a.C., recentemente restituita dagli scavi archeologici condotti
dalla Soprintendenza sull'acropoli di Gela e ancora conservante la vivace
decorazione dipinta che ravvivava la superficie.
La seconda sala offre un quadro generale della distribuzione delle ceramiche
attiche a Gela, attraverso l'esposizione di una selezione delle più
significative tra quelle ritrovate a Gela, tra cui, ad esempio, una kylix
del Pittore di Copenhagen del primo quarto del VI sec. a.C. conservata
nel Museo di Siracusa, per citare uno dei vasi attici figurati più
antichi trovati a Gela, e le lekythoi del Pittore di Gela o quelle del
Pittore di Phanillys, che sono tra i prodotti maggiormente importati dal
mercato geloo.
La terza sala accoglie l'esposizione dei prodotti dei più prestigiosi
ceramografi presenti a Gela, tra cui si ricorda il Pittore dei Niobidi,
il cui cratere, conservato nel Museo di Agrigento, con Amazzonomachia,
è uno dei vasi attici più pregiati tra quelli scoperti a
Gela, mentre nella terza sala sono raccolte le forme più significative
delle ceramiche attiche di Gela, come le lekythoi, forma tipica dei corredi
funerari che hanno restituito la maggior parte dei vasi attici.
La quinta sala è divisa in tre parti, così come la sesta,
dedicate, rispettivamente, l'una alla vita quotidiana e l'altra agli dei,
gli eroi, i personaggi fantastici e i miti, secondo le rappresentazioni
iconografiche delle ceramiche. Tra le attività degli uomini, nella
decorazione delle ceramiche, ricorrono spesso scene di partenza per la
guerra, scene relative al mondo dello sport, della musica o della vita
pubblica, mentre le donne sono protagoniste di scene di gineceo e delle
attività religiose.
Infine nella settima e nell'ottava sala confluiscono alcuni dei corredi
provenienti dalle necropoli di Gela e conservati al Museo di Siracusa,
attraverso i quali le ceramiche attiche sono illustrate all'interno dei
loro contesti di provenienza e in associazione con altri manufatti altrettanto
pregiati, quali, ad esempio, le situle bronzee o le terrecotte figurate.
Una vetrina, all'interno dell'ottava sala, raccoglie, invece, le ceramiche
attiche recentemente scoperte nell'emporio greco-arcaico di Gela, in località
Bosco Littorio, le cui fortunate indagini archeologiche degli ultimi anni
(1999-2003) sono note per la scoperta delle tre are fittili tardoarcaiche.
APPENDICE DELLA MOSTRA: IL MUSEO ARCHEOLOGICO DI GELA
In concomitanza con l'esposizione di Palazzo Pignatelli, sarà allestita,
presso il Museo Archeologico di Gela, partecipe alla realizzazione della
iniziativa, un'appendice della mostra, che illustrerà, in una delle
sale centrali del piano terra, alcuni corredi provenienti dalle necropoli
di Sabucina, concessi in prestito dal Museo Archeologico di Caltanissetta,
attestanti la circolazione delle ceramiche attiche nei centri indigeni
dell'entroterra geloo; in un'altra sala dello stesso Museo sarà
esposta una parte della importante collezione Navarra, costituita dalla
omonima famiglia locale nell'800 e successivamente acquisita al demanio
regionale.
SIRACUSA, MUSEO ARCHEOLOGICO "PAOLO ORSI"
MAGGIO - GIUGNO 2004
La seconda tappa della Mostra sarà Siracusa, dove è prevista
l'esposizione di una selezione delle ceramiche attiche da Gela e, in particolare,
quelle relative agli anni della tirannide (primo venticinquennio del V
secolo), che coincidono con il periodo della massima floridezza della
città, quando Gelone succedette a Cleandro e Ippocrate nel governo
di Gela. Unitamente alle ceramiche attiche da Gela, saranno esposti alcuni
corredi delle necropoli di Sabucina comprendenti ceramiche attiche, sempre
relativi al primo venticinquennio del V secolo a.C., attraverso cui si
attesta la circolazione di tali prodotti di pregio nel retroterra geloo.
RODI, PALAZZO DEI MAGISTRI
LUGLIO - AGOSTO 2004
Nella sede di Rodi, l'esposizione dal titolo "Rodi e Gela tra il
VII e il V sec. a.C." raccoglierà una selezione di ceramiche
attiche concesse dai Musei di Gela e di Caltanissetta, volte ad illustrare
i rapporti intercorsi tra Gela e l'isola del Dodecaneso da cui proveniva
i colonizzatori nei secoli tra la fondazione siceliota e il V secolo a.C.
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