Gli stucchi della Chiesa dell'Ex Monastero delle Stimmate Nell'ambito del "Progetto Serpotta", finanziato dall'Assessorato Regionale Beni Culturali, su fondi statali, la Soprintendenza Beni Culturali di Palermo ha avviato gli interventi di restauro, tutti in corso di realizzazione, che riguardano gli apparati decorativi a stucco di dieci tra chiese ed oratori ed eseguiti, tra la fine del Seicento e la prima metà del Settecento, dal grande plasticatore Giacomo Serpotta e dalla sua bottega. Di tali interventi fa parte il restauro degli stucchi superstiti di Giacomo Serpotta realizzati per la Chiesa del Monastero delle Stimmate, prospiciente lateralmente via Maqueda e rasa al suolo, insieme al complesso monastico, alla fine dell'Ottocento per consentire la realizzazione della piazza antistante il Teatro Massimo. In quella nefasta occasione, parte degli stucchi ornamentali (purtroppo non fu così per quelli di tipo architettonico che furono irrimediabilmente distrutti) vennero asportati dalle pareti e dagli altari e ricollocati presso il Regio Museo Nazionale all'Olivella, da dove, intorno al 1954, furono di nuovo dismessi per essere consegnati a Palazzo Abatellis, assieme a tutte le raccolte d'arte medievale e moderna che già dal 1953/54 erano venuti transitando nella nuova sede della Galleria Nazionale alla Kalsa. Da tale data gli stucchi furono conservati dentro casse nei depositi della Galleria Abatellis, fino all'attuale intervento di restauro, che è stato iniziato nel Febbraio 2002 e sarà ultimato nell'Agosto 2003. Dopo circa 50 anni dall'ultima esposizione sarà, dunque, possibile ammirare di nuovo, mentre è in corso l'intervento di restauro, la collezione delle Stimmate rappresentata da opere erratiche e frammenti che un tempo costituivano la decorazione di due cappelle Ð dello Spirito Santo e della Madonna della Pietà Ð realizzate originariamente ai lati della navata della chiesa, tra il 1700 e il 1704 e che sono testimonianza di notevole qualità artistica e sapiente maestria di esecuzione, ai limiti del virtuosismo. Tenendo fede a quegli scopi che già a suo tempo ne avevano motivato l'acquisizione da parte dell'Assessorato Regionale dei Beni Culturali, presso l'Oratorio dei Bianchi, da poco restaurato,verrà allestito un museo dedicato alla scultura del Sei e Settecento, dove verranno ospitate talune specifiche raccolte della vicina Galleria Regionale della Sicilia ,ancora nei depositi. L'ordinamento musegrafico prevede, appunto, al piano terreno, nella vasta aula longitudinale corrispondente alla ex chiesa di S. Maria della Vittoria, l'esposizione degli stucchi dell'ex Monastero delle Stimmate, mentre nei due ambienti, non decorati, del piano superiore, sculture di piccola e media dimensione andranno a configurare l'iter della scultura tardobarocca in Sicilia, dando seguito così a un percorso espositivo che, se a Palazzo Abatellis si ferma volutamente al Cinquecento e ai Gagini, idealmente continua nell'Oratorio dei Bianchi. |