PARCO ARCHEOLOGICO NATURALISTICO DI CAVA D’ISPICA
PARCO ARCHEOLOGICO TERRACQUEO DI CAMARINA
di  Gesualdo Campo

Ambedue hanno rilevanza interdisciplinare, non solo per le comuni valenze paesaggistiche e per quelle pittoriche delle grotte rupestri, ma anche per gli aspetti gestionali che non possono prescindere dalla valorizzazione delle risorse culturali dei territori in cui insistono, non ultimi fra queste gli immobili deputati all’esposizione dei reperti, come nel caso di quello che ben si presterebbe a sede del Parco di Cava d’Ispica, …  
Il primo prevede di connettere le esistenti zone archeologiche regionali di Modica - Cava d’Ispica e di Ispica-Parco Forza, ubicate in testa e allo sbocco della Cava, omogeneamente caratterizzata sui versanti da grotte rupestri; dato favorevole è costituito dal fatto che il fondo valle, intestato al demanio indisponibile della Regione ramo idrico, può da subito accogliere nelle aree golenali un percorso pubblico longitudinale per escursioni ecocompatibili.
Il secondo sarebbe il primo parco archeologico del non più sepolto e dell’ancora sommerso, ovvero a valenza terrestre e marina, che andrebbe attivato nella ricorrenza l’anno prossimo dei 2600 anni dalla fondazione di Camarina, terza colonia greca di Sicilia dopo Siracusa e Casmene (498 a. C.): molto brevemente sintetizzando dalla preziosa scorta di pubblicazioni.
Da Polibio (I, 37 e 54) apprendiamo di due naufragi della flotta romana, l’uno del 255 con 640 navi affondate, l’altro del 249 a.C. con 920, a cui devono aggiungersi reperti precedenti, quali i relitti dell’Elmo Corinzio (6° sec.) e dell’Elmo Attico-etrusco (4°) e i Pesi Campione (3°) e successivi, come i relitti delle Lucerne (1° - 2°  d. C.), delle Colonne e del Tesoro dei Sei Imperatori (3°) e su sino a quello della Galea Medievale, a quelli tardo imperiali e bizantini della vicina Kaukana, in comune di S. Croce Camerina, e di Porto Ulisse, in comune di Ispica, … e anche al cacciatorpediniere della seconda guerra mondiale sui fondali di questo.
L’attivazione del Parco e il 26° centenario dalla fondazione della città potrebbero essere degnamente celebrati dall’annunciato Convegno Internazionale, di cui non è stata fissata la sede, di riflessione sulla moratoria di un anno auspicata nella Carta di Siracusa, sottoscritta il 10 marzo 2001 dai relatori al Convegno Internazionale Strumenti per la protezione e la valorizzazione turistica del patrimonio culturale marino nel Mediterraneo e in atto, alla valutazione della sessione UNESCO in corso, o da altro di scala almeno mediterranea.
L’istituzione del Parco Archeologico Terracqueo di Camarina e, quindi, il suo convegno inaugurale andrebbero riguardati per la loro natura tematica, intrinsecamente e inscindibilmente connessa alla storia dei popoli mediterranei, come una delle tappe della costruzione della programmata per il 2010 istituzione dell’Area Mediterranea di Libero Scambio, auspicata, in tempo di guerra fredda, da un uomo di queste terre, Giorgio La Pira (Pozzallo 1904 - Firenze 1977), di cui commemoreremo nel 2002 i cinque lustri dalla morte e nel 2004 il centenario dalla nascita.