II C3 – IL GIS DEI PARCHI ARCHEOLOGICI
A cura di Francesco Paolo Bruccola
PREMESSA
In un mondo in cui l'applicazione delle nuove tecnologie investe praticamente
tutti gli aspetti della vita, non sembra illogico ritenere che esse debbano
essere applicate e utilizzate anche nel settore dei beni culturali. In
realtà, se non è affatto problematica la loro applicazione,
che effettivamente risulta per molti versi utilissima, occorre invece chiarire
qualche questione preliminare sul modo in cui esse si applicano. È
necessario infatti comprendere come l'utilizzo delle tecnologie informatiche
possa essere d'aiuto nella diffusione e nella produzione della cultura.
Non basta dotare di un computer i musei perché questi da istituti
di conservazione e di tutela delle collezioni, da templi, in cui la cultura
viene custodita, si trasformino immediatamente in istituti di mediazione
culturale, in laboratori in cui la cultura viene insegnata e trasmessa:
il computer, così come la televisione, la radio, le postazioni multimediali,
i cd-rom, è soltanto uno strumento che, a certe condizioni, consente
alcuni vantaggi.
L'utilizzo delle nuove tecnologie può però effettivamente
condurre dal museo tempio al museo laboratorio, in cui i singoli oggetti
sono considerati come dei "nodi di reticoli storici e culturali complessi".
Le reti telematiche, ad esempio, consentono di raggiungere le più
diverse fonti informative permettendo quindi una fruizione più completa
e approfondita, in cui la percezione dell'oggetto non risulterà
cristallizzato e avulso dall'ambiente culturale in cui ha preso vita ma
diventerà il segno di una cultura viva e complessa.
Questi strumenti diventano così comprensibilmente essenziali
per l’organizzazione dei parchi archeologici in sistema: con la ovvia premessa
che, l’acquisizione dei dati territoriali e la loro condivisione in un
sistema GIS sono intanto utili e possibili, se preceduti e assistiti da
una regia attenta e puntuale, da esercitare tanto nei singoli enti parco,
quanto a livello centrale: regia che non può prescindere, da parte
di chi la esercita, dalla maturata acquisizione di quello specifico bagaglio
di informazioni scientifiche che solo la professione di archeologo consente.
REMOTE SENSING E FOTOINTERPRETAZIONE: NUOVE TECNOLOGIE PER LA
RICERCA E LA GESTIONE DELLE AREE ARCHEOLOGICHE
Con questa premessa, e rinviando alla fase di istituzione dei singoli
Enti parco la compiuta definizione del progetto di massima, è indubbio
che i processi di rapida trasformazione cui è soggetto il territorio,
rendono indispensabile la documentazione preventiva dei depositi archeologici,
per valutarne la consistenza e per la programmazione di interventi
di ricerca correlati agli usi correnti del territorio stesso (urbanistici,
agricoli, edilizi).
La conoscenza preventiva del patrimonio archeologico consente infatti
all’Ente preposto alla sua tutela e valorizzazione, di agire tenendo conto
dello sviluppo della società civile, di proporre interventi
organici finalizzati ad una ottimizzazione dell'uso delle risorse economiche
ed umane.
Una documentazione preventiva siffatta richiede la massima capacità
conoscitiva del documento archeologico e deve procedere per tempi brevi:
esigenza quest’ultima che richiama l’apporto di tecnologie evolute, che
in tal modo entrano in funzione come elemento per la conoscenza del sepolto,
la rilevazione automatizzata dei monumenti, la creazione di banche dati,
l'analisi dei manufatti e dei reperti.
Il livello più alto di questo tipo di approccio è rappresentato,
seppure ancora con qualche margine di incertezza legato alla sperimentazione
in corso, dall’applicazione di "remote sensing" secondo modalità
così strutturate:
o scelta delle aree archeologiche da sottoporre a test ;
o rilevazioni spettrometriche del suolo e conseguente calibrazione
delle risultanze con redazione di parametri di riferimento;
o immagini multispettrali da aereo (ad esempio con sensori all'infrarosso,
infrarosso termico etc.) e spot satellitari con compensazione degli effetti
dell'atmosfera ed altri tipi di calibrazione ;
o integrazione delle immagini rilevate con sistema di rilevamento cartografico
GIS (Sistema Informativo Geografico);
o mappe tematiche per la valutazione della risorsa archeologica.
Esperienze di questo tipo sono state realizzate in Spagna per lo studio
di aree di produzione metallurgica, ed in Inghilterra, presso l'Istituto
di Scienze Geologiche, è in corso una ricerca sugli usi in campo
archeologico dei dati da rilevamento aereo.
Un altro livello per la determinazione della risorsa archeologica sepolta
è quello della ricerca legata alla fotointerpretazione aerea, che
ha già sue metodologie standardizzate, ma che può ricevere
ulteriori stimoli alla ricerca e alla sperimentazione se si relaziona alle
più moderne tecnologie e ai più recenti sistemi di rilevamento
e restituzione cartografica. La problematica del telerilevamento e comunque
dell'utilizzo di foto aeree e da satellite per la diagnostica archeologica
è stata incidentalmente affrontata anche dall’Ufficio del Piano
Territoriale Paesistico Regionale, che ha però sviluppato le metodologie
di analisi correlandole al suo settore di attività. Costituito,
com’è noto, dalla pianificazione territoriale.
Si tratta però di un modello utilizzabile anche per la costruzione
di un supporto cartografico mirato a servizio del Sistema Informativo dei
Parchi Archeologici, per la cui realizzazione si rinvia al seguente studio
preliminare.
IL PROGETTO S.I.P.A. – Sistema Informativo dei Parchi Archeologici
Gli sviluppi tecnologici in determinati momenti rendono libere nuove
energie creative fornendo il supporto necessario all'implementazione di
idee ed intuizioni. Attualmente l'informatica offre un pacchetto di tecnologie
interattive mature che possono essere la soluzione per il successo di progetti
che mirino a favorire la diffusione e la conoscenza del patrimonio culturale;
tecnologie di riferimento in questa azione sono sicuramente le reti telematiche.
Determinante per il buon esito finale è il poter disporre di strumenti
in grado di far interagire l'utente con i dati. L'interattività
e la visibilità globale offerta dalla connessione in rete sono il
valore aggiunto che queste applicazioni offrono all'utente.
La salvaguardia e la diffusione del patrimonio culturale oggi hanno
bisogno di essere veicolate attraverso un pacchetto di tecnologie informatiche
costituito da ipermedialità e reti telematiche, il cui uso facilita
la fruizione dei contenuti dei costituendi parchi archeologici, offrendo
itinerari esplorativi progettati, in funzione dei diversi profili d'utenza,
da esperti di comunicazione o di scienze cognitive.
Gli oggetti artistici e storici da esporre (dall'architettura alla
scultura, dalla pittura ai reperti archeologici) possono essere presentati
avvalendos,i di volta in volta, delle tecnologie più idonee e offrono
al visitatore occasioni di analisi in forma immediata ed una efficiente
catalogazione che non riproponga unicamente in chiave elettronica la storica
schedatura cartacea replicandone i metodi e l'aspetto, bensì un
insostituibile strumento di lavoro per il conservatore, per lo studioso
ma anche il comune fruitore. Ma la vera rivoluzione in questo campo è
sicuramente l'uso delle reti. Attraverso l'uso delle reti si ottiene la
possibilità di accedere a un sempre più vasto patrimonio
archeologico e paesistico, unitamente all'elevato grado di standardizzazione
dei formati e protocolli. Tutto questo offrirà la possibilità
di sviluppare indagini su grandi data base in rete, ricercando ad esempio
tutti i reperti appartenenti ad una determinata epoca e confrontandoli
con tutte le opere simili.
Scopo del progetto di informatizzazione è quello di relazionare
in modo biunivoco e automatico la cartografia tematica del territorio dei
Parchi Archeologici regionali e le elaborazioni relative con una banca
dati che raccolga informazioni riguardanti il territorio stesso. Inoltre
le singole postazioni presenti presso i vari Enti parco dovranno essere
relazionate in un sistema collegato anche con il Dipartimento dei beni
culturali e ambientali e dell’educazione permanente, in modo da consentire
la condivisione dei dati in tempo reale da parte dei vari Parchi Archeologici
e degli Uffici centrali e periferici del Dipartimento.
In particolare si dovrà gestire un archivio costituito da un
insieme di dati geografici (coordinate UTM, dati orografici, idrografici,
geologici, toponomastici) e di dati relativi alle specificità ambientali
e archeologiche e agli altri beni culturali presenti sul territorio. Tale
archivio dovrà consentire la memorizzazione dei dati in “modalità
strutturata” cioè tale da offrire la possibilità di costruire
relazioni complesse fra questi, e di effettuare quindi “query” (interrogazioni)
sia grafiche che alfanumeriche mediante la trattazione e la elaborazione
veloce dei dati stessi.
Il programma di gestione dovrà consentire elaborazioni sulla
cartografia regionale interessata al parco, acquisita in forma vettoriale,
con l’impostazione di griglie regolari o immagini georeferenziate. Gli
“oggetti geografici” da gestire dovranno essere definiti da relazioni topologiche
(punti, archi, nodi o altri definibili dall’utente) e saranno collegati
alle informazioni descrittive (dati alfanumerici ordinati in schede analitiche)
con tecnica relazionale. L’integrazione tra “basi” geografiche con schede
alfanumeriche e relative immagini dovrà essere gestita in modo automatico
dal sistema, secondo procedure che escludono l’utente da faticose routine
di programmazione.
Quanto sopra descritto viene realizzato mediante i sistemi informativi
geografici GIS (Geographic Information System).
Un software di tipo GIS offre, infatti, una gestione di dati integrati
ed in particolar modo consente la possibilità di associare a ciascun
elemento grafico informazioni di qualsiasi natura organizzate in un archivio
relazionale, l’accesso diretto al “data base” (i dati delle entità
visualizzate possono essere facilmente interrogati ed elaborati), la possibilità
di visualizzare delle entità geografiche in base a selezioni effettuate
sul “data base”, la disponibilità di funzioni di analisi territoriale
che, con l’obiettivo di produrre nuove informazioni, possano elaborare
agevolmente dati relativi alle geometrie, alle topologie e agli attributi.
A questo riguardo si ritiene idoneo il prodotto G.I.S., commercializzato
dalla ESRI ITALIA denominato ‘ArcInfo’, individuato in sede di attivazione
e implementazione del Sistema Informativo Territoriale Paesistico del Dipartimento.
Il software di cui sopra permette di creare, aggiornare, visualizzare,
interrogare ed analizzare dati geografici e tabellari nonché generare
mappe e grafici. Le informazioni da gestire ed elaborare con il software
‘ArcInfo’, saranno costituite da cartografìa I.G.M. (Istituto Geografico
Militare) per le scale 1:25.000 e da quella, a scala più adeguata
(1:10.000, 1:5.000) che verrà aggiornata da parte dei parchi archeologici
istituiti. La carta in scala 1:25.000 supporterà i primi studi e
le elaborazioni progettuali interne. La cartografia completa del territorio
del Parco sarà acquisita anche in forma vettoriale-numerica in scala
più adeguata (1:10.000), per quanto riguarda l’orografìa
e curve di livello, utilizzando il supporto digitale prodotto dall’IGM,
(che si distingue per la totale compatibilità con il software e
che costituirà la base per le elaborazioni successive). Saranno
oggetto di aggiornamento i seguenti elementi territoriali: viabilità,
insediamenti, idrografia, coste e porti, aree boscate, cave, elettrodotti,
particolari emergenze orografiche e quant’altro di interesse archeologico.
Il supporto cartografico sarà inoltre aggiornato con i dati sulla
consistenza del patrimonio archeologico del sito, provenienti dalle ricerche,
indagini e saggi effettuati e dal telerilevamento del territorio. La tavoletta
risultante dai dati geografici di base, aggiornati come sopra, costituirà
la matrice su cui verranno elaborati i tematismi analitici e progettuali
del S.I.P.A..
Grazie all'implementazione su rete dell'intero progetto è possibile
sfruttare positivamente quanto offerto dalla tecnologia realizzando dei
percorsi che mettano in grado il fruitore del servizio di muoversi da un
parco all’altro utilizzando dei semplici collegamenti ipertestuali .
Sono oggetto di cure anche i casi di non visibilità dovuti,
ad esempio, alla carenza di spazio espositivo che costringe a lunghe permanenze
in magazzino una buona parte del materiale esistente. In questi casi può
essere realmente allestita una esposizione virtuale ospitata da spazi espositivi
virtuali visitabili unicamente attraverso la metafora digitale.
Il progetto prevede la creazione presso l’ufficio centrale e presso
ciascun parco sito sul territorio siciliano, di una unità di acquisizione
dati composta da un server, il cui compito sarà quello di immagazzinare
tutte le informazioni inerenti il parco stesso, e di “n” unità atte
all’inserimento dei dati suddetti; nell’ottica di un interscambio di questi
dati tra ciascun parco è fondamentale un collegamento in rete che
sfruttando le più moderne tecnologie ne permetta una rapida ed efficace
consultazione.
Atto finale di questo processo di informatizzazione sarà di
dare la possibilità al visitatore di fruire di un servizio informativo
di semplice utilizzazione ma di grande efficacia che gli permetta “virtualmente”
di muoversi da un parco all’altro: dovrà pertanto essere curata
l’installazione nel territorio del Parco di Visitors Centers o punti informativi,
destinati alla visualizzazione e alla condivisone dei risultati della ricerca
archeologica da parte dei visitatori e comunque alla migliore comprensione
del territorio del Parco e delle sue emergenze monumentali e ambientali.
In tal senso ogni punto informativo dovrà essere dotato di visori
interattivi, con i quali l’utente potrà dialogare con il sistema
e acquisire dati e informazioni sia sul Parco visitato, sia sugli itinerari
turistici e culturali che lo collegano al territorio circostante e agli
altri Parchi Archeologici.
Relativamente alla dotazione hardware in linea generale, i requisiti
minimi di cui ogni struttura deve essere provvista sono i seguenti:
n. 1 Server così configurato:
Sistema a n. 2 processori Intel, PIII 1000 MHz con cache L2 da 256
KB per
processore, bus di sistema a 133 MHz;
almeno 6 slot di espansione I/O
controller RAID SCSI Ultra Wide;
Ram a partire da 2 Gb a 133 MHz espandibile a 4 Gb;
n. 5 hard dischi SCSI Ultra Wide da 40 Gb ciascuno, minimo a 10000
rpm, in RAID 5, hot swap (migrazione HD a caldo);
n. 2 alimentatori ridondanti;
moduli di raffreddamento possibilmente a sostituzione rapida
n. 2 ulteriori alloggiamenti interni per i dischi SCSI ad estrazione
rapida
n. 2 schede di rete a 100 Mbps
n. 1 lettore CD ROM EIDE 50x o SCSI 40x (preferibile);
n. 1 scheda video massime prestazioni in relazione alla configurazione
della casa costruttrice;
n. 1 scheda audio;
n. 2 altoparlanti;
n. 1 floppy da 3.5”;
n. 1 dat interno da 40/80 Gb SCSI III UltraWide con software di gestione
anche da client;
porte per Tastiera e Mouse tipo PS/2
n. 1 controller SCSI con porta SCSI I – SCSI III, porta esterna;
n. 1 porta parallela;
n. 2 porte seriali;
n. 2 USB se disponibili;
tastiera: Microsoft internet
mouse: Microsoft ps/2
n.1 monitor Trinitron 21" a schermo piatto, frequenza orizzontale da
30 a 120 kHz, frequenza verticale da 48 a 160 Hz , dpi non
superiore a 0.22, menu On-screen, certificazioni TCO '99, TÜV-ERGO
e TÜV-GS.
n. 1 Workstatin grafica così configurata:
Sistema a n. 1 processore Intel Pentium IV cache L2 256 Kb;
mainboard con bus a 400 MHz;
RIM PC800 da 512 Mb;
Ram da 1 Gb a 133 MHz o superiore;
controller ultra wide SCSI ;
n. 2 dischi SCSI da 40 Gb ciascuno a 10000 rpm;
n. 2 o più alloggiamenti interni liberi per i dischi SCSI;
n. 1 scheda di rete fast ethernet a 100 Mbps
n. 1 lettore interno CD ROM SCSI 40x;
n. 1 masterizzatore riscrivibile interno SCSI 16x10x40x;
n. 1 scheda video, bus di sistema :AGP 4x; SDRAM a 64 MB; RAMDAC non
inferiore a 350 MHz; standard grafici: OpenGL, Directx3, Directx7; Sistemi
operativi supportati: Windows 2000 professional e server; Plug&Play;
n. 1 scheda audio;
n. 2 altoparlanti;
n. 1 floppy da 3.5”;
porte per Tastiera e Mouse tipo PS/2
n. 1 porta SCSI esterna:
n. 1 porta parallela;
n. 2 porte seriali;
n. 2 USB
n. 4 slot PCI liberi a lunghezza piena;
Tastiera. Microsoft internet
mouse: Microsoft ps/2
n.1 monitor Trinitron 21" a schermo piatto, frequenza orizzontale da
30 a 120 kHz, frequenza verticale da 48 a 160 Hz , dpi non
superiore a 0.22, menu On-screen, compatibile PC e Mac, certificazioni
TCO '99, TÜV-ERGO e TÜV-GS.
n. n Client così configurati:
Sistema a n. 1 processore Intel Pentium IV, cache L2 256 Kb;
mainboard con bus a 400 MHz;
RIM PC800, 512 Mb;
n. 2 dischi EIDE da 40 Gb ciascuno a 7200 rpm, ultra DMA 100;
n. 1 scheda di rete fast ethernet a 100 Mbps;
n. 1 lettore interno DVD 12x40x;
n. 1 scheda video bus di sistema AGP 4x; SDRAM a 32MB; RAMDAC non inferiore
a 350 MHz;
n. 1 scheda audio tipo Creative 128 voci Live Player;
n. 1 scheda SCSI con porta esterna;
n. 2 altoparlanti;
n. 1 floppy da 3.5”;
n. 1 porta per Tastiera PS/2
n. 1 porta per Mouse PS/2
n. 1 porta parallela;
n. 2 porte seriali;
n. 2 USB
n. 4 slot PCI liberi a lunghezza piena;
tastiera: Microsoft internet italiana
mouse: Microsoft ps/2
n.1 monitor CRT Trinitron 21" a schermo piatto, frequenza orizzontale
da 30 a 120 kHz, frequenza verticale da 48 a 160 Hz , dpi non
superiore a 0.22, certificazioni TCO '99, TÜV-ERGO e TÜV-GS;
Periferiche:
n. 1 Stampante laser b/n per elevati volumi ad alte prestazioni:
risoluzione 600 x 600 dpi e 1200 dpi alla massima velocità, 16MB
RAM, A3 a 16 ppm o A4 a 32 ppm. Scheda di rete Ethernet 10/100Tx.
Linguaggi PCL 5 e PCL 6, emulazione PostScript 2, 256 livelli di grigio.
N. 2 vassoi di carta da 500 fogli, 1 vassoio multifunzione da 100 fogli/25
buste. Massima qualità di stampa per diversi tipi di
supporto (da 60 g/m2 a 199 g/m2). Interfaccia parallela bidirez. IEEE 1284;.
conforme ANNO 2000 ed EURO
n. 1 Stampante a getto d'inchiostro a colori, quadricromia con quattro
cartucce d'inchiostro indipendenti per colore, risoluzione Massima in b/n
e a colori non inferiore a 1440x720 dpi (orizzontale x verticale), emulazioni
software per Windows per leggere e stampare file in formato HP-GL e HP-GL/2),
driver per Windows 98, Windows 2000, alimentatore carta a cassetto
e trattore per modulo continuo e supporto per rotolo.
n. 1 Scanner A0 B/N dotato di interfaccia SCSI, risoluzione sino a
800 dpi, nessun limite imposto dallo scanner per la lunghezza della scansione,
lenti acromatiche, software di acquisizione compatibile con windows 2000;
n. 1 Scanner A3 colori, originali leggibili: documenti, libri, foto;
pellicole negative e positive, profondità colore a 42 bit, interfaccia
SCSI, driver per 2000, risoluzione non inferiore a 1200 (H) x 2400 (V)
ppi, software di gestione a corredo.
n. 1 Stampanti laser B/N da tavolo per ogni PC client, alimentazione
carta a cassetto, minimo 8 Mb di memoria installati, risoluzione 600 dpi
o superiore, interfaccia USB e parallela, minimo 8 ppm, linguaggio PCL
6
n. 1 Plotter A0 colore inkjet, qualità di stampa (migliore nero)
1200 dpi, qualità di stampa (migliore a colori) 600 dpi, 4 cartucce
di stampa nero, ciano, magenta, giallo; linguaggi di stampa HP-GL/2, HP-GL,
Adobe PostScript 3, alimentazione in fogli e in rotoli, dispositivo di
taglio automatico, memoria RAM 128 Mb, scheda di rete ethernet 10/100Base-TX
con porta parallela bidirezionale conforme IEEE 1284, disco rigido interno
almeno da 2 Gb, comprensivo di software di gestione e configurazione della
rete.
n. 1 Tavoletta grafica, area attiva non inferiore a 914 mm x 1219 mm,
emulazione GTCO per compatibilità con i più diffusi software,
driver ADI, Windows 2000.
n. 1 Unità esterna Iomega Jaz da 2 GB con interfaccia SCSI, fornita
di software di gestione e cavo di collegamento.
n.1 Modem ISDN esterno da installare sul server
Gruppi di continuità:
n.1 per il server 2000 VA stabilizzato, autonomia a pieno carico non
meno di 10’ (minuti), forma d'onda sinusoidale, interfaccia RS 232, software
di monitoraggio e gestione per sistema operativo Windows 2000 server
n.1 per la workstation 1500 VA stabilizzato, autonomia a pieno
carico non meno di 10’ (minuti), forma d'onda sinusoidale, interfaccia
RS 232, software di monitoraggio e gestione per sistema operativo Windows
2000 professional.
n. x per i PC client, 1500 VA stabilizzato, autonomia a pieno carico
non meno di 10’ (minuti), forma d'onda sinusoidale, interfaccia RS 232,
software di monitoraggio e gestione per sistema operativo Windows 2000
professional.
Hardware per installazione della rete:
Switch Fast Ethernet 10/100 Mbit a 24 porte, porte uplink MDI che supportano
connessioni full-duplex ad alta velocità
Plug RJ45 schermati
Cavi di connessione tipo STP cat. 5
Realizzazione dei punti di rete
Armadio Rack e multipresa per lo switch e la rete a 220V
Router CISCO 1720 per n.1 collegamento con l’Assessorato
Altro:
n. 2 fotocamere digitali
Numero totale di MegaPixel 3,34
Autoscatto
Flash incorporato e predisposizione per
flash esterno
Dimensione Immagine Massima 2048x1536 o superiore
Obiettivo 4x ottico, autofocus, distanza di ripresa da 30 cm a infinito,
distanze di Ripresa Macro da 2cm a infinito
Memorizzazione RGB EXIF (senza compressione TIFF o con compressione
JPEG)
Supporto di memoria schede CompactFlash™ Card (CF) Type I/II da 32
Mb
Opzioni del menu di ripresa 1) Bilanciamento del bianco
2) Misurazione esposimetrica
3) Sequenza
4) Zoom digitale (fino a 4x)
Sensibilità 100, 200, 400, Auto
Otturatore meccanico ed elettronico tempi da 8 sec. a 1/2300 sec. e
posa B (fino a 60 sec.)
Interfaccia USB
Accessori cavo USB
batteria Li-ion ricaricabile
carica batterie
Sistemi operativi supportati Windows ME/98 SE/2000
n. 1 telecamera
Formato: Mini DV con stabilizzatore di
immagine
Interfaccia IEEE 1394 DV-in, DV-out
Sensore d'immagine non inferiore a 1/4" CCD e 1.150.000
pixels
Zoom non inferiore a 10x Ottico, 40x Digitale
Audio stereo
Mirino non inferiore a 0,55'' colore (180.000
pixel)
Monitor non inferiore a 2,5" LCD a colori
(200.000 pixel)
Funzione 16:9 Full
Accessori Alimentatore – carica batterie
N.ro 2 (due) Batterie da almeno 90’
Telecomando
Cavo Stereo AV
Adattatore SCART
Scheda IEEE 1394 comprensiva di cavo e driver per Windows ME/98 SE/2000
Borsa per telecamera
n. 1 videoproiettore
Risoluzione 1024x768 pixel, 16.7 M colori, 2.359.296 pixel
Luminosità non inferiore a 1300 ANSI Lumen
Dimensione immagine diagonale da 20’’ a 300’’
Audio altoparlanti interni
Connettori I/O video input RCA, S-Video, PAL, SECAM e dati (computer)
Accessori cavo video computer, cavo audio, cavo video computer addizionale
di almeno 10 metri, telecomando
Schermo per video proiezioni trasportabile, corredato di borsa rigida,
telo per retro-proiezione, diagonale non inferiore a 150’’.
Computer Portatile:
Processore Intel Pentium III a 600 Mhz
Memoria da 128 Mb espandibile almeno a 256 Mb
Hard Disk almeno da 10 Gb
Scheda video con memoria da 32 Mb
Display da 12’’ immagine visibile, 1024x768, matrice attiva TFT
DVD
Scheda audio
Altoparlanti
Adattatore di rete integrato fast ethernet 10/100
Modem integrato 56 Kb V.90
Ingressi USB, seriale, parallela, esterne per tastiera, mouse, monitor,
audio, microfono ed infrarossi
Espansione con supporto Plug&Play PCMCIA
Autonomia con batteria non inferiore a ore 2,5
Sistema operativo Windows ME o 98 SE (preferibilmente)
Software Microsoft Office XP Professional
Sistemi Operativi:
Windows 2000 server per il server di rete
Windows 2000 professional per la workstation grafica e per i pc client
Software:
Microsoft Office XP Professional Special Edition in italiano
Microsoft SQL Server 2000 in italiano
Adobe Acrobat ultima versione in italiano
Adobe Illustrator ultima versione in italiano
Adobe Photoshop ultima versione in italiano
Macromedia Dreamweaver ultima versione in italiano
Macromedia Dreamweaver Ultradev ultima versione in italiano
Macromedia Fireworks ultima versione in italiano
Macromedia Flash ultima versione in italiano
Panda Antivirus Platinum v.6 o successive
Eutron Planet Share per l’installazione di un proxy server
ServletExec ultima versione disponibile.
Software GIS:
ArcInfo 8.1 in italiano
ArcEditor 8.1 in italiano
ArcView 8.1 in italiano
ArcIMS standard in italiano
ArcSDE standard in italiano.
Estensioni GIS di ArcInfo ed ArcView:
ArcGIS 3D Analyst
ArcGIS Spatial Analyst
ArcPress per ArcGIS
MrSID Encoder per ArcGIS.
Per la connessione e lo scambio di dati, deve essere prevista l’installazione
di un router e di una o più linee ISDN presso ciascuna stazione
informatica, ovvero presso ciascun parco archeologico e presso l’ufficio
centrale.
Infine occorre rendere disponibili i dati acquisiti ed elaborati e
permetterne il loro utilizzo. Questo obiettivo potrebbe essere raggiunto
con la creazione di un web server presso ciascun parco, in grado di servire
delle postazioni informatiche di consultazione, che permetterebbero al
visitatore, anche tramite la tecnologia touch screen (visori interattivi),
di “navigare”, come oggi siamo abituati a dire, tra le informazioni che
si sono volute rendere disponibili.
Questa fase potrebbe prevedere infine, la possibilità di rendere
disponibile in rete ovvero in internet, la mole di informazioni acquisita
da ciascun centro. Per il raggiungimento di questo obiettivo è preferibile
affidarsi ad una azienda che si occupa di web hosting.
Il termine hosting identifica un servizio, fornito da un Internet Service
Provider ( ISP, cioè Fornitore di Servizi Internet ), che consiste
nell'ospitare un sito Internet all'interno di un PC-server collegato 24
ore su 24 ad Internet.
Essenzialmente si traduce quindi nell'affittare una certa quantità
di spazio su disco (Hard Disk); la quantità di spazio necessaria
aumenterebbe in relazione al numero di pagine e di immagini che costituiscono
il sito, oltre ovviamente ad eventuali programmi speciali per effettuare
ricerche all’interno del sito stesso.
Tutto ciò permetterebbe di rendere disponibile on-line su Internet
il proprio sito.
Non sarebbe obbligatorio disporre di un dominio di 2° livello (
cioè www. nomeparco.it ), ma andrebbe bene anche un "sottosito"
tipo www. nomesito.it/nomeparco; infatti il PC-server potrebbe essere configurato
in modo che la directory dove andrebbero collocate le pagine venga visualizzata
dagli utenti di Internet con l'indirizzo prescelto ( tipo www. nomeparco.it).
L’aggiornamento del sito potrà essere eseguito direttamente
in qualsiasi momento.
Altra soluzione per la diffusione delle informazioni in internet, potrebbe
essere quella del web housing, ovvero di allestire un computer ad uso esclusivo
dell’ufficio centrale, con un indirizzo e dominio proprietario.
Attenzione va posta alla formazione e all’utilizzo delle risorse umane,
che vanno addestrate alla realizzazione ottimale ed al mantenimento della
struttura informatica. |