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News del 01/03/2010

LA RICETTA DELLO STUDIOSO GAETANO PENNINO


Riprogettare il futuro dei musei locali per fronteggiare il calo dei visitatori
«Riprogettare il futuro dei musei locali nell’ottica della salvaguardia della identità culturale, innescando un circolo virtuoso a livello economico intorno ad essi». È la ricetta salva crisi proposta dal direttore della Casa Museo "Antonino Uccello", lo studioso Gaetano Pennino. Il museo non può misurare la sua importanza dal numero di biglietti staccati: altrimenti, come osserva lo stesso Pennino, solo realtà quali i musei Vaticani, gli Uffizi a Firenze, la Venaria Reale, «fanno cassa». A Palazzolo, peraltro, non si staccano biglietti. Far pagare il biglietto alla gente del luogo appare eticamente discutibile, anche per il lascito intellettuale di Antonino Uccello. E comunque il calo di visitatori non affligge solo la rete museale iblea, ma attanaglia l’Isola. «È una fase complessa - sottolinea -. La tendenza generale, non solo sicula, è che la moderna museografia assegna alla struttura un ruolo differente rispetto a quanto gli si intende attribuire pensando al passato. La maggior parte delle persone era abituata a considerare il museo come un contenitore di reperti eccezionali, recipiente di raccolte come a Parigi, Amsterdam, Roma, Londra. Ma sono di panorami ristretti: fanno «sbigliettamento» in Italia soltanto tre o quattro. Il resto dei musei sono studi di ricerca, conservazione e tutela, identità del territorio. Per questo occorre potenziare ciò che abbiamo non riferendoci al "ticketing". Si deve collegare il tutto a una funzione sociale che renda più appetibile il territorio. Se il museo svolge questa funzione, rendendosi latore di un’attività in cui la gente si rispecchia, diventa interessante». R. R.