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News del 30/01/2010

Per una museografia del contemporaneo


Seminario di Vincenzo Padiglione, Università di Roma - SIMBDEA
Palazzolo Acreide 6 febbraio 2010 ore 11, Casa museo Antonino Uccello
Alcune buone ragioni suggeriscono un più deciso impegno dei musei nel dar rappresentazione etnografica a quel presente dilatato e culturale che chiamiamo contemporaneo. Un motivo ha a che fare con il nostro mestiere, le mutazioni intercorse e le sfide aperte. Noi antropologi nel novecento siamo diventati più contemporaneisti; abbiamo imparato a considerare diversamente gli altri, non più come fossili viventi, sopravvivenze di una storia passata. Abbiamo ridimensionato lo sguardo antiquario criticando vizi e pregiudizi dell’antropologia classica. Ci siamo sempre più riconosciuti in quello che è divenuto il nostro metodo aureo del conoscere, l’etnografia: pratica esperienziale e contestuale di documentazione il cui vertice prospettico risiede nella contemporaneità e le cui fonti principali sono per lo più coeve al ricercatore. Con questa antropologia che mette a problema le teorie e le pratiche del presente, i musei etnografici italiani nella loro gran parte stentano a stabilire un rapporto stabile e continuativo. Il loro patrimonio documenta nel migliore dei casi il cambio epocale di un modo di vita, una fase dolorosa per molte comunità del passaggio alla modernità. E lascia percepire come siano stati traumatici certi effetti sulle conoscenze locali e sulle soggettività. Vi trovano rappresentazione le memorie delle generazioni più anziane o immediatamente scomparse. Non hanno spesso alcuna visibilità problemi, saperi ed esperienze di quelle più giovani e in generale dei ceti urbani.