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News del 05/11/2009

I MUSEI DELL'ARCANGELO


Il 29 settembre 2009 è stata inaugurata presso il Museo, in un locale ipogeo sottostante il chiostro, la Grotta di San Michele, dedicata al culto micaelico in Italia e in Europa e al legame di questo culto con la realtà dei musei etnografici italiani. Scrive infatti Gaetano Forni, su Lares (1993): «Non è certamente un caso che nel nostro Paese un buon numero dei più significativi musei attinenti all’agricoltura siano ubicati in località che portano il nome di San Michele Arcangelo. Ciò a partire dal nostro San Michele “all’Adige”, dominatore delle piene e bonifi catore della Piana Rotaliana, poi a Santarcangelo, sede del Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna, fondato dal Šebesta nel 1973, poi a Sant’Angelo Lodigiano, dedicata all’Arcangelo ispiratore delle bonifi che delle malsane paludi della Bassa Padana, dove ha sede il Museo Lombardo di Storia dell’Agricoltura. Ma anche a Monte Sant’Angelo, in provincia di Foggia, dove è la Grotta di San Michele, vera capitale del culto micaelico, esiste un museo etnoagricolo, il Museo delle Arti e Tradizioni Popolari del Gargano “Giovanni Tancredi”, mentre a Sammichele di Bari sorge il Museo della Civiltà Contadina “Dino Bianco”, e un altro importante museo meridionale, la Casa-Museo “Antonino Uccello” di Palazzolo Acreide sorge in una località caratterizzata dal culto micaelico. … È noto infatti agli storici delle religioni che San Michele Arcangelo, l’Arcangelo per antonomasia, o più semplicemente Sant’Angelo, è la versione cristiana di Eracle, cioè rappresenta Ercole “battezzato”, cristianizzato. L’eroe pagano, cui vennero dedicate cento città sorte dalla bonifi ca delle terre paludose, da Eraclea in Lucania a Eraclea sul Mar Nero, costituiva il simbolo della lotta contro le forze nemiche della natura, il domatore delle acque selvagge dei torrenti in piena, il fondatore primordiale dell’agricoltura. Il che spiega il perché anche oggi le località dedicate a San Michele Arcangelo, con il loro nome, rechino un legame particolare alla bonifi ca e più in generale alla agricoltura, e ancora di più a quei sacrari dell’agricoltura costituiti dai musei ad essa dedicati». Se questa singolare coincidenza di luoghi tra musei etnografi ci e siti micaelici ha effettivamente un proprio senso, il Museo ha cercato di valorizzarla, chiamando a raccolta i musei confratelli, da Palazzolo Acreide a Santarcangelo che hanno inviato materiali e cimeli che arricchiscono la già notevole raccolta di iconografi a micaelica del Museo. A parte, sotto la volta della Grotta vera e propria, in uno spazio dedicato al raccoglimento e alla meditazione, una grande statua in legno eseguita su disegno del maestro fi emmese Felix Defl orian, di recente scomparso. Nel dare la propria paterna benedizione all’iniziativa, Monsignor Sandro Luteri, in rappresentanza dell’Arcivescovo di Trento, ha così commentato: «Oggi è la festa congiunta dei tre Arcangeli Gabriele, Raffaele, e Michele: ma in Italia le parrocchie dedicate a San Gabriele sono una quindicina, quelle di San Raffaele sono circa quaranta, mentre quelle di San Michele Arcangelo sono più di quattrocento: segno, che questo Santo serve!». G.K.