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News del 25/11/2009

Suoni e memorie di barbieri di Sicilia


A PALAZZO BENEVENTANO LA PARTECIPATA CONVIVIALE DEL ROTARY SIRACUSA ORTIGIA
La prassi dell’agire rotariano, nella sua decisa fenomenologia, è rivelatrice di un modello di pensiero, valido nel particolare, e degno di attenzione in generale per la qualità dei principi che sottintende e propone. Ne è stato felice esempio la «conviviale» organizzata dal Rotary club Siracusa Ortigia diretto dall’ottima Cettina Voza. Le «conviviali», hanno il pregio di coniugare l’amicizia, la solidarietà, allo spirito di sevizio: nello spaccato temporale di una serata, definiscono uno stile di vita. Questo è avvenuto per la presentazione del libro «Musica dai Saloni, suoni e memorie dei barbieri di Sicilia » di Gaetano Pennino e Maurizio Piscopo. In tanti sono intervenuti per rivivere atmosfere di un passato non lontanissimo, riguardato oggi, con la nostalgia del ricordo, o come un pezzo di «archeologia industriale». Un tema riguardante la memoria, quella particolare della musica in Sicilia, ripercorsa fra parole e musica, da Gaetano Pennino con la «Compagnia di canto e musica popolare di Favara». A parte la qualità della proposta di Cettina Voza, («la titolarità scientifica, che sotto il segno dell’etnoantropologia – ha detto la ricercatrice e studiosa siracusana – ripercorre questa storia così particolare dal Medioevo fino alla metà del ’900») la sua eco dirompente su tutta la stampa, prevalente rimane l’assunto di fondo, sottolineato con passione dal relatore, e, cioè la volontà di ciascuno di noi di «costruire il proprio tempo», di comprendere i nessi fra le piccole e le grandi storie, fra concerti e «concertini», grandi ideali e piccole idee. Suoni popolari e di successo in un universo maschile, di cui al mondo femminile giungeva solo un’eco di malia, una punta di turbamento al cuore come per il segreto del profumo dei gelsomini, che, un tempo, invadeva le notti siracusane. Un mondo, tutto maschile, iniziatico, avvolto di sottintesi mondi e desideri, da cui erano escluse le donne, anche se il soggetto era nobile e casto come Pia dei Tolomei. LAURA VALVO