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News del 01/04/2009

Musei ingestibili se non coordinati


Pennino: Occorrono convenzioni tra Regione, Comuni e privati per la mobilità del personale. Manca la flessibilità nei musei: così non c’è futuro. Le strutture debbono vivere come vasi comunicanti, secondo Gaetano Pennino, direttore della Casa museo "Antonino Uccello ". "Delle decisioni - dice il coordinatore della Casa museo - debbono essere prese dalle istituzioni. Occorrono protocolli d’intesa veri, non di facciata. Non si può continuare in questo modo, sovrastati da eccessivi lacciuoli burocratici. Sono limiti a causa dei quali un operatore del museo in prossimità di un altro non si può spostare per esigenze tecniche». E la realtà diventa sempre più difficile per il visitatore delle peculiarità iblee: "Qui l’unico problema è la gestione del personale in un sistema pubblico-privato. Se si sciogliesse questo nodo ogni museo che apre diventerebbe una risorsa: ma così diventa un peso. "Tutti i problemi che esistono in una qualsiasi struttura aperta al pubblico - continua Pennino - si riproporranno sempre. In una rete vera, ossia in un sistema di personale museale collegato in base alle necessità contingenti, sarebbe differente: proprio come nei vasi comunicanti; muovendosi senza troppe pastoie burocratiche, che costringono a rigide ingessature le rispettive posizioni professionali". Poi l’affondo: "Ad alta voce - ribadisce Pennino - è giunta l’ora di fare un patto fra strutture pubbliche, Comuni, associazioni private, per far sì che questo complesso meccanismo dei musei sia razionalizzato davvero. L’alternativa, prima o poi, è la chiusura". Ossia l’antitesi del turismo. I musei resterebbero vuoti indicatori di qualità: "Il vissuto reale è differente - spiega Pennino - e l’esigenza del turista è di fruizione: c’è solo una domanda di qualità che dev’essere soddisfatta. Ma chi gestisce ha difficoltà, non ha possibilità logiche di organizzazione. Un esempio pratico: il museo intitolato ad Uccello e quello di Buscemi. Se noi fossimo nelle condizioni di stipulare una convenzione fra i Comuni di Palazzolo e di Buscemi e i rispettivi musei il "sistema" diventerebbe un’unica realtà operativa". Le scuole, peraltro, stanno intensificando le loro richieste di approfondimento delle tematiche rurali, della storia del territorio. "In questo caso, - conclude Pennino - se avessimo bisogno di fare un laboratorio didattico, potrebbero intervenire i tecnici di Buscemi, con la loro riconosciuta professionalità, che potrebbero operare qui a Palazzolo (o viceversa), facendo fronte alle domande sempre più frequenti che provengono dal mondo della scuola e dell'università ". ROBERTO RUBINO