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News del 10/02/2009

Nei saloni le antiche tradizioni dei barbieri


Teatro «Tre». Applaudita esibizione di Maurizio Piscopo e della Compagnia di canto e musica popolare
Quando nei teatri riecheggiano le prime note, chi inizia a seguire il ritmo della musica con la testa o solo con il piede sono quegli spettatori che oggi per carineria si definiscono ’non più giovanissimi’. Quei ritmi e testi delle canzoni, infatti, riportano a un passato lontano, raccontano di luoghi e professioni ormai scomparsi o cambiati, narrano la nostra storia e le nostre tradizioni. Sono la nostra identità. Il progetto ambizioso di salvare e far conoscere alle nuove generazioni una realtà dimenticata è ciò che si propone di fare la Compagnia di canto e musica popolare, che ha raccolto in un libro con dvd le canzoni tipiche delle sale dei barbieri, e che ha come titolo «Musica dai saloni: le tradizioni popolari dei barbieri». L’uscita del volume è prevista per il periodo di Pasqua, dopo il successo avuto dalla prima pubblicazione. Ma per darne un ’assaggio’, la compagnia si è esibita al teatro ’Tre’ di via Notarbartolo, con un notevole successo di pubblico. Il libro è un vero e proprio viaggio in uno dei luoghi storici della nostra tradizione: il salone del barbiere, in anni in cui chi faceva questo mestiere non tagliava solo capelli, ma faceva anche il farmacista, il musicista, il canzoniere, il confessore e addirittura il ’ruffiano’. La scelta di raccontare la Sicilia dalla sala da barba è stata di Maurizio Piscopo, uno dei musicisti della band, che racconta «quei posti e quei gesti mi ricordano la mia infanzia, quando da bambino lì trascorrevo molto del mio tempo libero». E infatti tra le canzoni registrate su dvd ci sono anche quelle dedicate ai giochi dei piccoli, o ancora le ninne nanne che venivano intonate la sera. Ma vengono trattati anche i temi sociali. Ad esempio quello del lavoro duro e difficile dei ’sulfatari’, di chi ogni giorno si guadagnava da vivere scavando nelle miniere. Canzoni struggenti dedicate a tutti i Ciaula e i Rosso Malpelo che la nostra terra ha conosciuto, di chi nella vita ha visto quasi sempre solo la luce della luna e solo di domenica quella del sole. Ma il lavoro lo si può cercare anche all’estero: ecco quindi i viaggi della fortuna dei migranti che con le valigie di cartone piene di sogni e speranza lasciano la propria terra. Nel volume e dvd un posto d’onore spetta certamente alla religione, alle richieste di favori e grazie ai santi, in particolare a Santa Rosalia. Ma il barbiere era anche una sorta di Cyrano, un ruffiano che la sera andava in paese a suonare serenate sotto i balconi delle giovani amate. Anche se non sempre c’era il lieto fine. Anzi spesso capitava di ritrovarsi con secchi di acqua gettati addosso. Infine anche la storia, perché le sale dei barbieri in qualche caso erano anche ’centri di diffusione della cultura’, in particolare della storia. E nei canti a predominare erano i racconti dei Vespri siciliani. ELISABETTA CANNONE