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IL
MONDO BIZANTINO
Lo sfarzo
e il lusso della corte bizantina si riflettono anche sulle oreficerie,
che si distinguono per la raffinatezza della lavorazione e per l’uso
delle gemme, simboleggiando la ricchezza e il prestigio dei personaggi
che li indossavano.
Tra il 663 e il 668 d.C., la corte fu temporaneamente trasferita a Siracusa
dall’imperatore Costante II. Dei suoi splendori rimane traccia in
uno straordinario anello nuziale d’oro di forma ottagonale, con
Cristo ed una coppia imperiale sul castone, ritrovato proprio a Siracusa.
Con grande abilità e usando una raffinatissima tecnica ad agemina
d’argento e niello, l’artigiano è riuscito a rappresentare
sulle facce dell’anello scene del Nuovo Testamento, raffigurando
su ognuna di esse fino a cinque personaggi.
La presenza della corte determinò verosimilmente la creazione di
botteghe orafe locali, dove è possibile che si riproducessero i
modelli dei gioielli più preziosi in metalli meno costosi.
Alla fine del dominio bizantino in Sicilia ci riconducono le tre splendide
collane da Campobello di Mazara, facenti parte di un tesoro probabilmente
nascosto da un anonimo proprietario in occasione della storica battaglia
che, proprio in quei pressi, nell’827 d.C., diede il via alla conquista
araba dell’Isola.
A colui che col suo tradimento la favorì, l’ambizioso generale
bizantino Eufemio, caduto poi sotto le mura di Castrogiovanni (l’odierna
Enna), sembra sia appartenuto il pesante anello d’oro da sigillo
con tale nome iscritto sul castone.
Ad anelli e collane preziosi, riservati soltanto a personaggi della corte
imperiale o che ricoprivano incarichi importanti, si affiancano monili
di minore pregio ma di notevole valore storico.
Essi conservano nelle iscrizioni i nomi dei proprietari o frasi augurali
e testimoniano l’esistenza di comunità cristiane nell’Isola
attraverso le figurazioni simboliche presenti, ad esempio, sui castoni
degli anelli.
Si diffonde sempre più l’uso di fibbie da cintura decorate.
Immagini:
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