Sikania – Tesori archeologici dalla Sicilia centro-meridionale (XII - VI sec. a.C.)
Wolfsburg – Amburgo (Repubblica Federale Tedesca)


Tra le attività finanziate per l’anno 2005 dall’Assessorato dei Beni Culturali Ambientali e della Pubblica Istruzione della Regione Siciliana, rientra la mostra itinerante “Sikania - Tesori archeologici dalla Sicilia Centro-meridionale ( secoli XII- VI a.C.)”, coordinata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Caltanissetta, in stretta collaborazione con l’Università degli Studi di Catania ( facoltà di Scienza della formazione). Le sedi prescelte per la manifestazione sono il castello di Wolfsburg ( Bassa Sassonia) ( 15 ottobre – 15 novembre 2005) e l’Helms Museum di Amburgo ( 15 gennaio – 15 febbraio 2006).
La Sikania è il cuore della Sicilia centro-meridionale, una terra compresa e segnata dal fluire di due antichi corsi d’acqua un tempo navigabili, l’Halykos e l’Himera inferiore, una terra di “frontiera”, che per la sua centralità geografica in seno alla più grande isola del Mediterraneo, è stata sin da tempi antichissimi punto d’approdo e di incontro di civiltà, talvolta vera e propria “cerniera” tra flussi culturali diversi, tra orizzonti e realtà culturali attestati ad oriente e occidente del Salso (appunto l’antico Himera meridionale).
L’arco cronologico preso in considerazione dalla mostra, dal XII al VI sec a.C., a cavallo cioè tra protostoria e storia, è l’età del Ferro, allargata ad includere da un lato la fase finale del Bronzo (un momento cruciale per il definirsi di assetti e identità culturali nettamente diversificati in ambito isolano), e dall’altro gli esiti ormai stabilizzati, nel VI sec. a.C., della colonizzazione greca avviata sul finire dell’VIII sec. a.C., anche in questo caso colti da un punto di osservazione sempre prettamente “indigeno”.
La ricchezza di spunti che si accavallano e si intrecciano all’interno del segmento cronologico così individuato può ben spiegare la scelta del tema, nel quale confluiscono e si evidenziano (per non citarne che alcuni): il filone caratterizzante delle persistenze egee in area sicana con la sua ricchissima e sorprendente documentazione archeologica; l’indifferenziata continuità culturale della facies di Sant’Angelo Muxaro-Polizzello per molti aspetti ancora poco nota nella sua evoluzione interna; il diffondersi di una metallurgia sempre più articolata e varia nelle tipologie formali, che è indicatore al tempo stesso di una accresciuta mobilità sociale e di nuovi flussi culturali di provenienza peninsulare e italica; il rapporto privilegiato che sembra intercorrere tra la Sikanìa e Creta, ancora alle soglie dell’età storica e ben prima dell’avvio della colonizzazione greca di fine VIII e della fondazione di Gela nel 688 a.C., ad opera di un contingente misto di Rodii e Cretesi, probabile spia di un rapporto forse mai del tutto interrotto dall’età micenea o comunque assai precocemente riallacciato.
Le riconferme che in tal senso emergono dalla recente ripresa degli scavi archeologici a Polizzello, cuore religioso della Sikania e sede di un vero e proprio santuario pansicano, non finiscono di sorprenderci con la ricchezza e la qualità delle offerte e dei depositi votivi rinvenuti, in cui elmi bronzei , armi e ornamenti da parata si affiancano a statuette votive in bronzo e terracotta, a preziosi monili in ambra e in avorio, che potranno per la prima volta essere globalmente presentati ad un pubblico vasto, non solo strettamente locale ma europeo.
Tutto questo ed altro ancora ci si propone di documentare e rappresentare nell’ambito della mostra che, coordinata dalla Soprintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta, si avvarrà della preziosa collaborazione dell’Università degli Studi di Catania ( già partner riconosciuto da alcuni anni nella conduzione scientifica degli scavi di Polizzello) nonché del supporto di prestigiose Istituzioni Museali locali, quali l’Helms Museum di Amburgo e dell’insostituibile opera di mediazione svolta dagli Istituti Italiani di Cultura di Wolfsburg e Amburgo.
Non sarà inutile in proposito sottolineare come l’incisiva presenza di un messaggio culturale fortemente connotante per la realtà storica siciliana, nella prestigiosa cornice di una vetrina centro-europea, risulti oggi di estrema e particolare attualità. Essa infatti coniuga mirabilmente l’adesione al tema “Identità e futuro”, prescelto a caratterizzare l’attività dell’Assessorato Regionale BB.CC.AA. per l’anno 2005, con il contemporaneo proiettarsi della Sicilia verso l’Europa, in un momento in cui è necessario operare in direzione di un’Europa davvero “una”, dopo la significativa recente sottoscrizione a Roma della nuova Costituzione Europea.
I reperti da esporre (circa 150 tra esemplari ceramici, metallici e in materiali vari, quali osso, avorio e ambra) provengono dai musei archeologici presenti sul territorio interessato, rispettivamente: Museo Archeologico di Caltanissetta, Museo Archeologico di Marianopoli (CL), Museo Archeologico Regionale di Gela, Antiquarium di Milena (CL).
E’ prevista la realizzazione di un catalogo della mostra sotto forma di un volume di circa 200 pagine con un centinaio di immagini fotografiche a colori, contenente le schede tecniche dei materiali esposti, ed una serie di contributi redatti a cura della Soprintendenza per i Beni culturali e Ambientali di Caltanissetta e dell’Università degli Studi di Catania – Facoltà di Scienze della Formazione- Dipartimento Studi Archeologici Filologici Storici.

SABUCINA
     
    Capanna 16
     
  Bacino globulare su piede. Età del bronzo recente/finale. Facies di Pantalica I/II (XII – X sec. a.C.).

    Capanna 17 (vano b)
     
  Bacino su piede. Età del bronzo recente/finale. Facies di Pantalica I/II (XII- X sec. a.C.).

    Capanna 20/b
     
  Bacino lebetiforme. Età del bronzo recente/finale. Facies di Pantalica I/II (XII- X sec. a.C.).
Dagli edifici lungo il muro di fortificazione:
     
  Cratere a colonnette di produzione indigena con decorazione dipinta a rosette. (VI sec. a.C.)
     
  Antefissa a maschera gorgonica (VI sec. a.C.)

    Da uno scarico di materiale al di sotto dell’ambiente XXI
     
  Alari fittili a protome taurina. (VII-VI sec. a.C.)

    Quartiere arcaico. Settore Orientale
     
  Cinturone bronzeo con placca a volto umano stilizzato. Accostabile alla Facies di Sant’Angelo Muxaro-Polizzello (VII sec. a.C.)

    Necropoli Ovest. Tomba 40
     
  Cratere a colonnette di produzione indigena con raffigurazione di pantera e lupo (Maniera di Lydos o Pittore di Centuripe K81) (550-525 a.C.)

    Necropoli meridionali. Tomba 1:
     
  Cratere a colonnette attico a figure rosse (A: fucina di Efesto; B: scena di colloquio tra personaggi virili ammantati). Pittore di Harrow (480-470 a.C.)
     
POLIZZELLO 
     
    Acropoli
Sacello B, deposizione 9
     
  Elmo bronzeo con raffigurazione incisa di guerriero sul guanciale sinistro (prima metà del VI secolo a.C.)

    Sacello B. Deposizione 6
     
  Coppia di testine femminili dedaliche in avorio (prima metà del VI sec. a.C.)

    Acropoli.
     
  Statuette bronzee di offerente e di amuleto (?) a forma di tridente (Fine del VII-VI sec. a.C.)

    Necropoli Est
Tomba 5 (Strato 1:VII-VI sec. a.C.)
     
  Oinochoai e piccoli crateri di produzione indigena
     
BUTERA 
     
    Sepoltura 174 (I strato)
     
  Scodellone a decorazione impressa e incisa (Facies del Finocchito: 730-700 a.C.)
     
MARIANOPOLI    
     
    Necropoli di valle oscura
Tomba 21 (VI sec. a.C.)
     
  Cratere a colonnette indigeno con decorazione geometrica e motivi vegetali
     
  Oinochoe con decorazione dipinta geometrica e corteo di volatili