Nel 1971, in conseguenza di scavi clandestini, fu identificata e successivamente
esplorata una villa di età romana tardo imperiale nel territorio di Noto
(Siracusa), sulla sponda destra del fiume Tellaro, da cui la denominazione della
villa. Essa si trova su una bassa sopraelevazione del suolo, al di sotto di
una masseria di età sette-ottocentesca.
Il difficile e lungo lavoro di esplorazione protrattosi per più di un
ventennio, ha restituito il corpo centrale del complesso antico, organizzato
intorno a un peristilio di circa 20 metri di lato, circondato da ambienti abitativi
localizzati sui lati di nord e di sud, mentre nei lati est ed ovest la costruzione
della masseria ha quasi totalmente distrutto (ovest) o gravemente danneggiato
(est) le strutture murarie antiche.
Sul lato di sud esse sono ridotte alle fondazioni ma è stato possibile
identificare nel punto centrale del suo sviluppo un ambiente absidato con un
tratto del portico antistante pavimentato a mosaico policromo a motivi geometrici.
Sul lato di nord tre ambienti conservano in parte le strutture perimetrali di
spiccato e i pavimenti in mosaico. Il portico antistante conservato per circa
15 metri di lunghezza per m 3,70 di larghezza presenta un pavimento a mosaico
con eleganti festoni di alloro formanti medaglioni circolari che delimitano
ottagoni a lati curvi. Notevoli la naturalezza della composizione e la varietà
della policromia.
Lambiente più orientale su questo lato del portico, presenta un
lacunoso pavimento a mosaico con la rappresentazione centrale della scena del
riscatto del corpo di Ettore con la figura di Ulisse, Achille e Diomede da una
parte e i Troiani con Priamo dallaltra, figure queste ultime non conservate.
Tutti presenziano alla pesatura del corpo di Ettore - di cui si conservano solo
le estremità inferiori - posto evidentemente su un piatto un conservato
della bilancia, cui faceva da contrappeso laltro piatto con gli ori del
riscatto.
Tutta la scena è incorniciata da una larga ed elegantissima fascia con
girali avvolgenti possenti corpi di figure di animali.
Contiguo da ovest è un altro ambiente con i lacunosi brani di un mosaico
pavimentale policromo, presentante quattro fastosi festoni che si dipartono
da altrettanti crateri posti agli angoli dellambiente. Le aree semicircolari
delimitate dai festoni sono interessate da scene simmetricamente disposte con
scene presentanti ciascuna un satiro e una menade danzanti presso unara.
Il mosaico pavimentale policromo del terzo ambiente da ovest presenta su tutta
la sua estensione scene di caccia inquadrate in una fascia perimetrale a meandri
alternati a rappresentazioni di volatili.
Le scene di caccia su registri non in distribuzione schematica, gravitano intorno
a una figura femminile centrale assisa su un trono di rocce circondate da ricca
vegetazione.
Al di sotto si distende una scena di banchetto allaperto di straordinario
effetto avente come centro la rappresentazione dei commensali disposti intorno
allo stibadium sotto una tenda tesa fra rami di alberi.
I mosaici, datati alla metà circa del IV sec. d.C., trovano i più
immediati confronti in quelli di Piazza Armerina e di alcuni centri dellAfrica
Proconsolare.
La villa del Tellaro, con quella della stessa epoca scoperta in provincia di
Messina a Patti Marina, con la più famosa di Piazza Armerina rappresentano
fondamentali parti di riferimento per la conoscenza dellassetto socio-economico
della Sicilia nelletà tardoantica.
I mosaici dei tre ambienti sul lato nord del peristilio sono stati distaccati
dalle sedi pavimentali e restaurati nei laboratori della Soprintendenza di Siracusa.
Saranno ora esposti in mostra a Noto nella Chiesa di S.Domenico dal 13 luglio
al 30 settembre 2003. Successivamente essi saranno ricollocati nel sito di ritrovamento
ove si stanno ultimando i lavori per la costruzione di unadeguata copertura
degli ambienti con pavimenti a mosaico e gli interventi di ristrutturazione
e sistemazione museografica della masseria sette-ottocentesca costruita sulla
villa.
Per migliorare la possibilità di fruizione del complesso archeologico
sarà realizzata una bretella di collegamento con lautostrada Siracusa-Gela
che permetterà di raggiungere facilmente il sito.