TA ATTIKA Veder greco a Gela - da Rodi a Gela tra il VII e V sec. a.C.



Approda a Rodi, come terza tappa del suo percorso espositivo, la Mostra TA ATTIKA Veder greco a Gela da Rodi a Gela tra il VII e V sec. a.C.
L'iniziativa, che segna ancora una volta l'anno dell'archeologia, è stata finanziata dalla Comunità Europea, nell'ambito del P.O.R. 2000-2002 ed è stata fortemente voluta dall'On. Fabio Granata Assessore Regionale dei BB.CC.AA. e P.I. e dal Dott. Giuseppe Grado Dirigente Regionale del Dipartimento dei BB.CC.AA. ed E.P.
Gela avrà quindi, ancora una volta un palcoscenico internazionale per mostrare la ricchezza del suo patrimonio archeologico.
La Mostra è organizzata dalla Soprintendenza dei BB.CC.AA. di Caltanissetta ed è stata curata scientificamente da Rosalba Panvini in collaborazione con Aggeliki GiannaKouri, Direttore dell'Istituto Archeologico di Studi Egei di Rodi.
Quasi 200 oggetti archeologici tra ceramiche, coroplastica e manufatti metallici provenienti da Gela e dalla madre patria Rodi saranno esposti dal 29 luglio al 30 settembre 2004 nella prestigiosa sede museale di Palazzo dei Magistri dove l'inaugurazione della Mostra è prevista per il 29 luglio p.v. alla presenza dell'Assessore On. Fabio Granata, del Dott. Giuseppe Grado e del Primo Ministro del Governo Greco e Ministro della Cultura Kostantinos Karamanlis, del Dott. Gaetano Bordone, consulente dell'Assessore, del Sindaco di Gela, Rosario Crocetta, del Presidente della Provincia di Caltanissetta, Filippo Collura.
Il materiale archeologico esposto secondo un accurato criterio scientifico, illustrerà i rapporti tra Gela e Rodi, l'Isola da cui provenivano i fondatori della colonia siciliota guidati da Antifemo e accompagnati anche da un gruppo di cretesi guidati da Entimo.
Nei due secoli che seguirono la fondazione della grande colonia greca di Gela i rapporti tra questa e la madre patria furono segnati non sola da importazione di oggetti tipici delle officine dell'Isola del Dodecanneso, ma anche da imitazioni realizzate da abili artigiani della colonia di Gela.
In tal senso importanti sono le maschere fittili di Demetra, i balsamari configurati a forma di figure umane o di animali e le statuette di offerenti con bambino.
Dal Museo di Siracusa sono stati concessi in prestito, tra l'altro, oggetti in faiance e ceramiche laconiche.
Numerosi sono gli oggetti concessi in prestito per tale Mostra dai Musei di Siracusa, Gela e Caltanissetta.
Da quest'ultimo Museo sono stati concessi dei caratteristici manufatti che illustrano la diffusione delle produzioni Rodie nell'entroterra siciliota grazie ai coloni di Gela.
Inoltre, in anteprima internazionale saranno presentati importanti manufatti ritrovati dalla Soprintendenza di Caltanissetta nel corso degli ultimi scavi condotti sull'Acropoli e nell'emporio arcaico di Gela. Si tratta di oggetti di grande pregio quale ad esempio il torso di una grande statua fittile di Atene opera di artigiani geloi e quindi elementi del rivestimento architettonico dei templi dell'Acropoli ed ancora ceramiche importate dall'Attica possibilmente attraverso una rotta che univa Gela a Rodi.
Da Rodi saranno in esposizione ornamenti aurei, vasi configurati, monili in oro che segnano le produzioni artistiche dell'Isola nel pieno del suo splendore e molte delle quali trovano confronto con esemplari simili importati a Gela.
Alla Mostra hanno partecipato, per la parte scientifica, Carla Guzzone, Dir. Servizio II della Soprintendenza BB.CC.AA. di Caltanissetta, Maria Costanza Lentini, Direttore del Servizio Archeologico della Soprintendenza di Messina, Lavinia Sole e Marina Congiu; l'allestimento è di Salvatore Rizzo e Salvatore Scarlata, i restauri di Carmelo Mosca e le fotografie di Giuseppe Castelli.

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