È l’ultimo viaggiatore
alle Eolie? Questa è la domanda che mi sono ripetuto, più volte, man mano che andavo conoscendo Edwin Hunziker attraverso i suoi dipinti e
attraverso la sua storia. Dei tanti viaggiatori che nei secoli precedenti hanno
soggiornato alle Eolie, Hunziker ha sicuramente
ereditato quell’idea romantica del viaggio e la percezione dell’isola come meta
e come punto d’arrivo di ogni avventura umana. Un romantico fuori tempo, un
personaggio del ‘900 che vive nell’epoca delle grandi
ideologie, quando si accelerano i tempi e si impongono nuove correnti e
concezioni rivoluzionarie nello stesso mondo dell’arte, rimanendone fuori, ai
margini per seguire la sua idea romantica dell’avventura a Lipari, dove il
tempo scorreva lentamente ed i colori, forti, si rinnovavano in ogni stagione e
si rigeneravano in una luce forte e talvolta abbagliante. Recentemente mi si è
presentata l’occasione tanto attesa, poiché a Lipari non era stata mai
allestita una mostra significativa dei dipinti di
Hunziker, e ho potuto ammirare alcune opere esposte a villa Diana, un tempo suo rifugio preferito e incantevole posto
d’osservazione su Lipari, il suo castello e l’orizzonte. All’inizio mi veniva
da fare qualche riferimento con questo o quel pittore tra quelli a me noti, per poi convincermi che Hunziker aveva un suo stile e
che nella sua pittura non ci sono mode o particolari riferimenti, ma la
sensibilità di un grande artista e la dimensione della stessa sua vita. Da
giovane si stabilisce a Lipari dove sposa un’eoliana e dove, poi, trascorrerà
la maggior parte della sua esistenza. I suoi dipinti, infatti, in grande maggioranza riprendono paesaggi, e soggetti
dell’isola, alcuni rappresentati svariate volte. Egli ha vissuto votandosi ad
una sorta di istintiva e profonda fedeltà, di
attaccamento a tutto ciò che lo circonda, alla natura generosa e bizzarra
dell’isola che lo ospita e alle persone a lui care. Interessato dalle scoperte
archeologiche eoliane, spesso dipinge gli scavi e le vestigia delle antiche
civiltà che man mano andavano messe in luce, iniziando così un rapporto, durato
poi tutta la vita, di amicizia e di collaborazione con
i fondatori del Museo, Luigi Bernabò Brea e Madeleine Cavalier. La
rappresentazione, pur ripetuta, dei medesimi paesaggi scopriva, tuttavia, nuove
suggestioni senza cadere nella noiosa serialità e nella stancante ripetitività. Hunziker ha trasferito nei suoi quadri la luce
e i colori forti delle isole, così come era già
accaduto all’inizio del III secolo
a.C., col Pittore di Lipari, quando la produzione della ceramica figurata si è
evoluta con l’introduzione della piena policromia nella decorazione dei vasi.
Dell’antico pittore di Lipari non conosciamo le sue sembianze ne ci è pervenuto il suo vero nome, del pittore di Lipari
del novecento sì: Edwin Hunziker.
Riccardo Gullo
Direttore del Museo
Archeologico Regionale Eoliano
“Luigi Bernabò Brea”