Regione Siciliana
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Dipartimento Beni Culturali e Ambientali ed E.P.

Soprintendenza del Mare
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IL SISTEMA INFORMATIVO TERRITORIALE (S.I.T.) DELLA SOPRINTENDENZA DEL MARE
Presentazione al pubblico - 12 dicembre 2007

presentazione del SIT al pubblico
presentazione del SIT al pubblico

Il 12 dicembre 2007 è stato ufficialmente presentato il Sistema Informativo Territoriale (S.I.T.) della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. L’incontro si è svolto presso i locali della Società Siciliana per la Storia Patria.
La progettazione del Sistema Informativo Territoriale (S.I.T.) dei beni culturali marini della Sicilia ha avuto inizio nel 2004 quando, all’avvio della Soprintendenza del Mare, si pensò di realizzare – in ossequio all'intuizione del Lamboglia – la Forma Maris Antiqui, in forma rivisitata, mediante la creazione di una banca dati informatica georiferita che costituisse al tempo stesso un potente dispositivo di archiviazione dati e un duttile strumento di programmazione, su base cartografica, di tutto il patrimonio culturale subacqueo dell'Isola.
Documenti di tipo audiovisivo e fotografico, elaborati, relazioni di missione, comunicazioni e dati di enti, studiosi o segnalatori, precedenti d'archivio, pagine web, fonti bibliografiche, normativa di settore, aree regolamentate ecc., sono stati organizzati in un archivio elettronico, che conta già decine di migliaia di file; i testi inerenti l'argomento sono stati scansiti per l’immediata consultazione. In pratica è possibile, per i compiti istituzionali della Soprintendenza del Mare, attraverso le capacità di interrogazione proprie di un ambiente G.I.S., accedere in tempo reale a tutte le conoscenze al momento disponibili su ogni singolo sito presente nel database del S.I.T., che contiene attualmente quasi un migliaio di siti di interesse archeologico, storico, etno-antropologico e naturalistico, inerenti le acque della Sicilia e del Mediterraneo meridionale.




Le funzionalità del G.I.S consentono di compiere analisi sugli oggetti geografici utilizzando relazioni topologiche quali appartenenza, adiacenza e connessione integrando differenti layer e collegando tra loro informazioni mediante calcolo geometrico e qualitativo.
E’ pertanto possibile selezionare, ad esempio, tutti i siti con insufficiente grado di precisione nella localizzazione, per poter programmare delle indagine mirate, o evidenziare i relitti di età contemporanea, o i siti in cui siano state recuperate delle anfore “greco-italiche”. E’ agevole anche determinare quanti beni culturali sommersi si trovino nell’ambito di una certa provincia, o quanti giacciano all’interno delle nostre acque territoriali, o di quale comando della Guardia Costiera sia la competenza su di un particolare relitto. E’ possibile ricercare tutti i beni che ricadano entro una determinata distanza da un gasdotto o all’interno di un’area marina protetta, o quanti e quali siti si trovino al di sopra di una data profondità, o quali rivestano interesse storico-artistico.
Va sottolineato che tale importante e complesso strumento operativo è stato interamente progettato, realizzato e gestito all’interno della Soprintendenza del Mare senza l’ausilio di corsi di perfezionamento, di consulenze o di convenzioni con ditte specializzate nel settore, praticamente a costo zero.
Si stanno oggi valutando termini, modalità e attrezzature per rendere fruibili su internet, mediante chiavi di accesso in relazione al tipo di utenza, tutte quelle informazioni che possano essere rese condivisibili.

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