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Missione Archeologica in Libia
19 gennaio - 4 febbraio 2008

Blocchi pertinenti il molo di Phykous
El - Ougla vasca da garum

La Missione Archeologica in Libia, effettuata in collaborazione con il Department of Antiquities of Libya (sancita da regolare contratto sottoscritto tra le parti) ha avuto luogo nella zona del sito costiero di Phykous.
La missione è stata composta da Sebastiano Tusa (archeologo, capo missione), Marcello Rocca (subacqueo, direttore tecnico), Gaetano Lino (ingegnere, topografo), Claudio Mocchegiani Carpano (archeologo), Leopoldo Repola (topografo responsabile della scansione laser), Marianna Tedesco (archeologa addetta alla scansione laser), Giorgio Trojsi (archeometra), Stefano Tilia (topografo).
Il sito di Phykous si trova sulla costa più settentrionale della Cirenaica, a valle di Al-Beida, a circa km 35 da Cirene. Si tratta di un sito già identificato nei decenni scorsi come porto in relazione a Cirene, ma mai analizzato con attenzione. Nel corso di questa missione si è attuata una ricognizione analitica e sistematica del sito sia dal punto di vista tradizionale che applicando le più aggiornate e moderne tecnologie di rilevamento nel campo archeologico.
In particolare il sito è stato percorso totalmente e sistematicamente a piedi mediante assi paralleli distanti tra loro circa m 5. Durante tali percorsi sono stati raccolti gli elementi ceramici, litici e metallici più diagnostici al fine di individuare le dinamiche occupazionali del sito. Sono stati raccolti circa 500 oggetti che sono stati posizionati mediante GPS, fotografati e disegnati al fine di potere procedere alla loro identificazione crono-tipologica. In tal modo si è ottenuto un quadro dinamico dell’occupazione del sito attraverso la dislocazione dei vari reperti.
I reperti sono stati parzialmente campionati dall’archeometra al fine di ottenere utili elementi di arricchimento nel campo della manifattura e provenienza dei materiali.
La squadra addetta alla scansione laser ha effettuato la completa scansione del sito mettendo in evidenza sia l’altimetria esatta che tutte le strutture murarie emergenti. I prodotto finale di tale ricognizione è il modello tridimensionale del sito e la collocazione esatta di tutte le strutture e gli elementi visibili in superficie.
La squadra dei topografi ha anche provveduto alla mappatura del sito mediante stazione totale per ottenere l’esatto rilevamento altimetrico e la registrazione degli allineamenti murari visibili in superficie.
In sintesi con questa campagna abbiamo completato la mappatura tradizionale e tridimensionale del sito con il rilevamento di tutte le numerosissime emergenze murarie visibili. Abbiamo anche effettuato la ricognizione completa del sito con la raccolta degli elementi diagnostici utili all’identificazione cronologica dell’insediamento.
Tra le strutture più significative sono state identificate quelle che si trovano all’estremità orientale del sito, sulla costa del mare, pertinenti probabilmente ad un faro o struttura di servizio al porto. Un grande edificio rettangolare (probabilmente a carattere militare) è stato anche identificato nella parte sud, mentre una concavità nella zona più settentrionale ha posto l’interrogativo della presenza di un eventuale teatro. Nella parte più settentrionale, già sulla scogliera, oltre alle numerose tracce di cavatura, si sono identificati i resti di una struttura rupestre in grotta adibita probabilmente a chiesa ed un’altra adibita a sinagoga data la presenza del candelabro a sette bracci inciso.
La ricognizione nelle alture di fronte al sito ha messo in evidenza numerose tombe monumentali a camera scavata nella roccia, talvolta con camere supplementari lungo il dromos e nicchie. Nelle stesse colline si notano numerosi punti di cavatura della pietra e, nelle parti più sommitali, i resti di possenti strutture di controllo dell’area. Le strutture si dispiegano sia sulle alture ad est che ad Ovest della baia di Phykous.
Dall’analisi dei reperti ceramici e delle strutture murarie si può avanzare l’ipotesi preliminare che il porto di Phykous sia stato fondato intorno al IV sec.a.C. (a giudicare da alcuni frammenti di ceramica attica e campana a v.n. rinvenuti nell’area più orientale del sito). Ma la sua frequentazione più intensa si ebbe tra il III ed il IV sec.d.C. Tra i materiali di rilievo per la datazione una moneta in bronzo verisimilmente costantiniana.
E’ stata effettuata una limitata ricognizione nella zona del sito costiero di El-Ougla dove le possenti mareggiate hanno inibito la possibilità di lavoro sia in acqua che a terra, ma hanno messo in luce interessanti strutture precedentemente ignote poiché sotto la sabbia. In particolare si è messo in luce un angolo di una spessa e possente struttura muraria con basamento obliquo funzionale al contatto con la forza delle onde del mare (probabilmente una tore). Nei pressi si è messo in evidenza un complesso di due vasche circolari rivestite in cocciopesto adibite verisimilmente alla lavorazione del pescato per la produzione di garum o affini. Dall’analisi dei materiali rinvenuti in superficie ed analizzati si evince una frequentazione del sito tra il III ed il IV sec.d.C.


Il porto romano di Phykous
Il probabile faro di Phykous

Rilevamento mediante scan laser
Sebastiano Tusa

Struttura costiera ad El - Ougla
Tomba rupestre romana

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