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MISSIONE IN GIAPPONE - OTTOBRE 2012

Continuando il rapporto iniziato nel 2010 con l'ARIUA (Asian Research Institute of Underwater Archaeology) ed in particolare con il suo Presidente Prof. Kenzo Hayashida, con cui la Soprintendenza del Mare ha condotto negli anni scorsi le campagne di ricerca archeologica subacquea nelle acque di Ojika (prefettura di Nagasaki, Kiushu), Sebastiano Tusa si è recato nel mese di ottobre 2012 in Giappone. Accompagnato da Daniele Petrella - esperto in storia ed archeologia giapponese - nonché Direttore per il Ministero Affari Esteri della Missione archeologica in Giappone della quale la Soprintendenza del Mare fa parte, sono stati avviati una serie di contatti finalizzati alla ripresa delle ricerche. Il principale punto di riferimento e' sempre stato Kenzo Hayashida con il quale è stato delineato il quadro operativo per le attività del prossimo anno. In particolare si è deciso di continuare a collaborare formando un team italo-giapponese per effettuare ricerche nelle acque di Takashima. Takashima e un'isola sita a sud di Fukuoka, sulla costa occidentale del Kiushu, appartenente alla prefettura di Nagasaki. Già anni fa nei pressi delle coste orientali dell'isola, all'interno della baia, lo stesso Hayashida rinvenne elementi di una nave certamente appartenente alla flotta sino-mongolo-coreana che tentò invano l'invasione del Giappone nel 1274 e nel 1281 durante il regno di Kubilai Khan, nipote del famoso condottiero mongolo Gengis Khan. Già precedentemente nella stessa baia era stato rinvenuto il famoso sigillo cinese, primo indizio che diede lo stimolo alla ricerca nell'area in questione. Nella stessa area marina, nel 2010 e 2011, il gruppo di ricerca diretto da Ikeda Yoshifumi, professore di archeologia all'università di Ryukys di Okinawa, ha effettuato ricerche strumentali e con l'ausilio del sub bottom profiler ha identificato, grazie alla presenza di alcuni mattoni, una parte consistente di una nave pertinente le flotte di cui sopra. Si è convenuto con il Prof. Hayashida di effettuare una ricognizione congiunta nelle acque di Takashima, sul versante più meridionale, alla ricerca di indizi riguardanti la presenza di relitti.


18 ottobre 2012 Insieme al Prof. Hayashida, abbiamo effettuato un sopralluogo a Takashima individuando l'area da esplorare nella prossima campagna di ricerca subacquea del 2013. Per approfondire gli argomenti e confrontarci con gli studiosi locali, è stata programmata una visita al museo locale incontrando la sua curatrice. Il piccolo museo mette in mostra reperti provenienti dalla baia di Takashima pertinenti principalmente le flotte che tentarono l'invasione del giappone, ma anche altri reperti di altre epoche, anche provenienti da scavi terrestri. All’interno del percorso espositivo è presente anche un video che mostra le immagini della nave rinvenuta recentemente dal Prof. Ikeda. I laboratori annessi al museo si articolano in una grande sala dotata di gru scorrevole, di grandi vasche tradizionali e vasche chiuse termoregolate, dotate di di apparecchiature idonee al trattamento del legno con PEG. Interessante la grande ancora in pietra e legno ottimamente conservata la cui forma fu possibile ricostruire trovando un riscontro archeologico dalle iconografie dell'epoca. Il museo e' stato realizzato 22 anni fa su progetto dell'architetto Sato. Ha 15 curatori delle varie sezioni tematiche e circa 80 impiegati e ospita circa 400.000 visitatori all'anno. È' in atto un rinnovamento del museo poiché dopo 22 anni il pubblico (parte attiva della vita del museo) ha richiesto un cambiamento delle collezioni, ma anche delle teorie ricostruttive degli eventi e processi passati. Tra i materiali più pregiati spicca il sigillo in oro dell'isola di Shitanoshima della dinastia cinese “Han” dato in dono al Re dell'isola nella baia di Hakata (II sec.a.C. - II d.C.). Si tratta della più importante attestazione di contatto fra Cina e Giappone: questo oggetto e' considerato tesoro nazionale. Si tratta di un museo di archeologia, arte ed etnografia che narra, con l'ausilio di oggetti e di un ricco apparato didattico, la storia di questa parte del Giappone dalle prime attestazioni di presenze umane.
La storia inizia quando, durante il paleolitico - alla fine dell'era glaciale - il Giappone era collegato al continente. Si passa alla neolitizzazione avvenuta intorno al 7000 a.C. con l'inizio della coltivazione indiziata anche dalla presenza dei tipici falcetti a semiluna. L'esposizione e' arricchita da monitor con video esplicativi ed efficaci modelli in scala di villaggi e necropoli nonchè di un kofun a grandezza naturale. Il museo e' anche arricchito da pregevoli modelli in scala di navi di varie epoche e termina con la riproposizione in scala reale di un caffe' di Fukuoka degli inizi del '900 e con ricostruzioni in scala di feste tradizionali. Laboratori didattici per bambini, biblioteche, area vendite e bar/ristoranti completano la ricca offerta del museo. Nella stessa giornata abbiamo visitato l'Archaeological City Centre di Fukuoka, una sorta di Soprintendenza comunale, il cui principale compito e' quello di effettuare scavi di recupero nell'area cittadina e di conservarne i reperti. Impressionante il livello di efficienza, ordine e dotazione tecnica. Oltre 111.000 cassette di reperti archeologici sono conservate nei magazzini in assoluto ordine e pulizia. Un magazzino reperti con temperatura di 20° e 50% di umidità, ospita metalli e legni in un'atmosfera assolutamente priva di polveri. I laboratori sono dotati di attrezzature per analisi EDX, EDF, per effettuare diffrattometrie, analisi al SEM, spettrometrie ai raggi X e vere e proprie radiografie. L’organico, che dipende dal comune di Fukuoka, è composto da 7 archeologi assunti a tempo indeterminato e 20 che si occupano degli scavi di emergenza in città. Il totale degli addetti è di 43 unità. Successivamente abbiamo visitato il Kiushu National Museum. (Kokuritsu Hakubutsukan) ed avuto colloqui con i suoi dirigenti (il direttore Miwa Karoku, il capo della divisione scienze Setsuo Imazu e l'archeologo Akashi Yoshihiko, capo della divisione mostre). Il museo conta circa 8.000 visitatori giornalieri ed ospita continuamente mostre ed eventi di vario tipo. E' stato progettato dal famoso architetto Kikutake che ha anche progettato il museo Edo a Tokyo. Al primo piano vi è una sezione dedicata ai bambini, poi segue il piano per le mostre ed infine quello dell'esposizione permanente. Il museo possiede le più importanti collezioni del Giappone che fanno comprendere il rapporto con il continente antistante, essendo la zona di Fukuoka quella attraverso cui transitarono per millenni i rapporti tra il Giappone ed il resto del mondo. La sala delle esposizioni permanenti è unitaria con tredici settori tematici che spiegano la storia del Kiushu dalla preistoria al periodo Meji.



20 ottobre 2012 Abbiamo partecipato all'apertura del convegno nazionale dell'associazione degli archeologi giapponesi e visitato, presso l'Università ove si teneva il convegno - la Seinan University - un frammento del Genkoborui, il muro che nel XIII secolo fu eretto sulle coste di Fukuoka per arginare le invasioni sino-mongolo-coreane. In serata abbiamo avuto un prestigioso incontro con Randall J.Sasaki, giovane archeologo subacqueo giapponese, autore di alcune monografie ed in attesa di ottenere un PhD all'INA, in Texas. A questo incontro ha partecipato il giornalista del quatidiano giapponese “Asahi Shimbun” Shunsuke Nakamura che ci ha accompagnato anche in altre escursione ed incontri.
21 ottobre 2012 Visita al Museo delle Belle Arti della città di Fukuoka (Bijutsu Hakubutsukan)
22 ottobre 2012 Visita del Korokan e di un altro frammento abbastanza consistente del Genkoborui presso la periferia sud di Fukuoka. Il Korokan (il termine “koro” indica i rapporti con la Cina, legato agli scambi culturali soprattutto con la dinastia Tang). Fondato nell'VII sec e in uso fino all'XI sec. il korokan durante il periodo di Kamakura perde la sua funzione (1185-1333). Il Korokan controllava i vari centri commerciali nelle varie baie dove affluivano merci da varie zone dell'Asia. Al suo interno gli scavi hanno messo in evidenza la presenza di materiali cinesi della dinastia Sung meridionale, Yuen e Ming insieme a reperti provenienti addirittura da Aleppo. Il progetto di ricerca prevede lo scavo totale di tutti i livelli e la musealizzazione di una consistente parte (attualmente lo scavo è giunto ad oltre la metà dell'intera superficie) dentro un grande capannone dal tetto in bronzo. Il Korokan si trovava, all'epoca della sua funzione come struttura ricettiva per legazioni commerciali e politiche, sul bordo del mare laddove giungevano le navi dalla Cina e dalla Corea. Nei pressi si trova una gradevole costruzione in legno con dentro una sala da the e un grande vano con il plastico dell'area del castello com'era, alcuni pannelli esplicativi, una biblioteca ed un video che spiega la storia del castello. La sera abbiamo avuto un interessante incontro con il Prof. Ikeda Yoshifumi dell'Università di Ryukys di Okinawa, che sta effettuando lo scavo archeologico della nave scoperta nelle acque di Takashima. Si sono sondate, con estrema chiarezza, le possibilità di cooperazione tra il team italiano e la sua università sia nell'ambito di possibili ricerche ad Okinawa che a Takashima.
23 ottobre 2012 Insieme a Kenzo Hayashida, presso il Kyushu Historical Museum abbiamo incontrato il Prof. Emerito Tadashi Nishitani, Direttore onorario del suddetto museo e chairman del Comitato nazionale per le ricerche nelle acque di Takashima. Abbiamo sondato le possibilità di collaborazione nell'ambito delle ricerche a Takashima e l'eventualità di realizzare una mostra sull'archeologia subacquea siciliana presso il museo da lui diretto.



In sintesi il risultato principale della missione appena conclusa è stato l'accordo siglato con l'ARIUA e con il suo Presidente Kenzo Hayashida per effettuare una operazione archeologica congiunta nel mese di agosto 2013 nelle acque di Takashima. Il progetto di ricerca consisterà in una ricognizione dello spazio di mare presso la costa meridionale dell'isola. Interessante anche la programmazione a Fukuoka della mostra sull'archeologia subacquea in Sicilia presso il Kiushu Hiostorical Museum, sempre nel 2013.



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